| Sam
Amava lo sdegno e l'evidente irritazione dell'altro. Le guance gli si imporporavano dalla rabbia e percepiva ogni sua fibra sfrigolare dalla rabbia. Sorrise mentre si posizionava sopra di lui e lo sfotteva un po' e lo baciava. Il passo dall'odio alla passione sessuale era sempre così breve... altrimenti come poteva essere proprio il sesso il perfetto epilogo di ogni litigio di coppia? Doveva solo far superare il confine al povero Winchester, una volta che il bisogno fisico fosse stato più forte della ragione nulla gli avrebbe impedito di finire a rotolarsi su quel letto dalle candide coltri. Ovviamente, l'impresa si dismostrava più dura del previsto. Il giovane cacciatore era tenace, lo sapeva bene. In pochi avrebbero perseguito a dargli la caccia in lungo e in largo per gli Stati Uniti... probabilmente non solo! Qualcosa gli diceva che se anche fosse emigrato in un paese qualsiasi dell'Europa il caro Dean gli sarebbe stato alle costole pur di prenderlo. Cosa che al momento non gli sarebbe dispiaciuto, ma non nel senso universale di "essere preso". Tuttavia, il Winchester non sembrava affatto propenso ad assecondare anche quella sua fame. Si pulì dallo sputo col dorso di una mano e passò a squarciargli i jeans al cavallo. I pantaloni, divisi in due, rendevano visibili quei boxer scuri che avrebbe tanto voluto vedere stringersi ed ingrossarsi. Si leccò inconsciamente le labbra mentre un'idea prendeva piede nella sua perversa testa di demone. Soltanto quella testata forte e violenta a cui seguì un'inquietante scrocchio lo distrasse dai suoi peccaminosi pensieri. Si passò una mano al volto riaggiustando il naso che, col colpo, si era rotto. Si voltò appena in tempo per vedere Dean, alzatosi come un fulmine dal letto, recitare la formula dell'esorcismo. Rise sprezzante, senza nascondere un ancora vago dolore. Ne aveva subiti tanti, ma era sempre riuscito a salvarsi per il rotto della cuffia... tuttavia questa volta non voleva abbandonare quell'affascinante corpo senza aver prima soddisfatto il suo appetito sessuale. Strisciò fino al cacciatore e, con una mossa della mano, lo inchiodò al muro proprio mentre nominava il nome di Cristo facendolo contorcere per un dolore più forte dei precedenti al ventre. Alzò lo sguardo dardeggiante d'odio su quello del cacciatore, mentre stringeva quella mano invisibile sulla gola del Winchester. "Ti piace usare la voce, eh Dean?" gli chiese ridendo mentre si avvicinava a lui continuando a tenersi lo stomaco. "Meglio usarla per qualcosa di costruttivo, però! Non sei d'accordo?" esclamò con un sorriso diabolico che nulla di buono faceva presagire. Avvicinò il suo viso a quello dell'altro e gli leccò una guancia, mentre la presa sulla sua giugolare si allentava ma non cessava. Gli consentiva di respirare ora, non voleva certo spezzare un'altra vita in quella camera pregna di morte! Lo fissò a lungo negli occhi, avvicinando sempre di più le loro labbra. Voleva fargli credere di stare per baciarlo, voleva che in lui si installasse la sicurezza di sentire ancora una volta le sue labbra sulle proprie. Desiderava che Dean si preparasse ad accogliere con l'artiglieria pesante la propria bocca che prima aveva insultato. Schiuse quelle labbra chiare, ma a un millimetro da quelle del bel cacciatore le arricciò in un ghigno malizioso e inquietante. Scese con le mani lungo il suo corpo stracciando ogni lembo di stoffa che incontrava le proprie dita. A vederlo, il Winchester sembrava un naufrago. I vestiti gli stavano addosso lacerati e sconfitti. I suoi pantaloni... o, meglio, le gambe di essi giacevano a terra mentre la loro parte superiore era stata strappata di dosso a quel corpo statuario e lanciata lontano. La maglia era sbrindellata e dava, di quel petto muscoloso e vagamente dorato, un aspetto sommario ma dannatamente eccitato. Sam si leccò nuovamente le labbra ammirando la propria opera con l'orgoglio di uno scultore. Sghignazzò colto da un nuovo pensiero. "Hai freddo, Winchester? Non preoccuparti... ti scalderai presto" asserì sfilandogli, come farebbero le persone normali! i boxer scuri. L'intimità dell'altro gli stava di fronte ed era troppo invitante per non percorrerne l'asta con un dito mentre la bocca saggiava e succhiava i testicoli assaporandoli come fossero mele mature. "Quando cambi idea fammelo sapere, Dean" sussurrò lascivo leccando il membro per la sua intera lunghezza, soffiandoci poi sopra per farlo rabbrividire.
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