C'era troppo affetto nella voce di Crowley mentre parlava di Gabriel, così tanto che Ast inarcò un sopracciglio voltando il capo in direzione del cagnolino esagitato ancora in fuga da Adam. Quei due non gliela raccontavano affatto giusto, ma dopotutto non erano affari suoi. Come il demone dei crocevia gli stava appunto ricordando, non aveva ancora molto tempo per trovare un compagno da amare e da cui essere ricambiato. Non si sarebbe comunque dato per vinto. Avrebbe cercato ovunque e alla fine avrebbe trovato l'uomo giusto... chissà magari era più vicino di quanto pensasse, doveva solo tenere gli occhi aperti. Annuì sovrappensiero coccolandolo distrattamente, poi lo mise a terra accarezzandogli ancora una volta il capo. "
Ora di pranzo. Vieni, ti preparo qualcosa" Passò le ore successive a cucinare per la famiglia e ad occuparsi di Robin, poi si preparò per andare allo studio di Sam, come suo fratello gli aveva gentilmente chiesto, e lasciò i propri compiti ad Adam.
Quell'edificio era enorme! Impallidì quando gli si trovò davanti. Non aveva mai visto un grattacielo tanto alto e le pareti erano tutte ricoperte da enormi vetrate che scintillavano alla luce del sole. Dentro le cose non erano molto diverse. L'arredamento era moderno, ma elegante... un po' come tutte le persone che vi erano all'interno. Deglutì appena guardando il proprio abbigliamento: una maglietta da donna che ricadeva a balze sul petto, coperto da un top, e che gli lasciava la schiena coperta, un paio di skinny jeans pinocchietto e gli immancabili tacchi alti. Respirò a fondo un solo momento prima di marciare risoluto verso la reception e chiedere informazioni per l'ufficio del Signor Marshall, avvocato penalista che in via del tutto eccezionale si stava occupando del divorzio di Sam. La donna dietro il bancone lo squadrò da capo a piedi e accettò di farlo salire soltanto una volta che si fu presentato come il fratello del Signor Winchester. Il piano era il diciottesimo. Prese l'ascensore e, approfittando di un momento di solitudine, si sistemò i capelli e lisciò gli abiti maledicendosi ancora una volta per essersi vestito in modo tanto sportivo, ma comunque ben deciso a farsi valere nonostante si sentisse terribilmente fuori posto. Grazie alle indicazioni precedentemente ricevute non fu difficile trovare l'ufficio dell'uomo che stava cercando. Bussò educatamente alla porta chiusa e venne presto invitato ad entrare. "
Posso esserle utile, signorina?" l'uomo che aveva parlato, seduto dietro una bella scrivania di mogano scuro, dimostrava poco più di trent'anni ed era decisamente piacente nonostante il sopracciglio alzato e l'espressione confusa sul viso. Il suo sguardo però, come il principino ebbe presto modo di constatare, era soprattutto concentrato sul suo petto, probabilmente intento a capire di che sesso fosse l'esserino biondo che aveva appena fatto la sua comparsa. "
Buonasera, Signor Marshall. Sono Astaroth, il fratello di Sam Winchester. Mi manda qui lui per consegnarle queste. Sono le pratiche di annullamento del divorzio, le divergenze fra lui e Dean sono state risolte" disse sorridendo appoggiando i documenti sulla scrivania. Alla faccia delle divergenze! Se non fosse stato per quel viscido demone dei crocevia lui non si sarebbe nemmeno trovato lì in quel momento, ma sarebbe stato altresì impegnato nella ricerca dell'uomo perfetto. L'avvocato sorrise tamburellando un dito sui fogli. "
Grazie per questi. Posso darti del tu? Sembri così giovane..." domandò guardandolo interessato nonostante avesse appena scoperto quale fosse il sesso del suo interlocutore. "
Non credo sia necessario, avvocato. Io adesso uscirò da qui e non penso ci saranno altre occasioni per me e lei di rincontrarci" però doveva ammettere che era davvero un bell'uomo e che quel completo gessato scuro gli donava assai! John Marshall sorrise ancora. Un sorriso ampio e caldo che lo avvolgeva completamente. "
A tal proposito allora gradirei averla mio ospite a cena questa sera. Così non saremmo più sconosciuti e potremo darci del tu, non le pare?"
Sette giorni dopoForse era stato quel sorriso disarmante, oppure le sue spalle larghe, ma alla fine aveva accettato l'invito a cena dell'avvocato. A quello ne erano però seguiti molti altri e, in capo a una settimana, aveva concluso col ritenere inutile darsi alla caccia nelle discoteche e nei pub. Quella mattina era per l'appunto ancora a letto, sfinito da quella strepitosa sessione di sesso violento assieme a John... a casa sua. Era tornato alle cinque del mattino e si era subito infilato a letto, ma ora sentiva la necessità di dormire! Peccato che Crowley non fosse del suo stesso avviso! Coi suoi strazianti miagolii aveva svegliato persino Robin! Per fortuna quello era l'ultimo giorno in cui il demone avrebbe indossato i panni di un gattino di pochi mesi! Dalla mattina dopo sarebbe stato in grado di prepararsi autonomamente la colazione. Scese dal letto e calmò il terzogenito di suo fratello, poi lo cambiò e gli diede il latte rimettendolo infine a dormire. Era già esausto, cazzo! Crowley però non voleva saperne di tacere! Scese le scale appoggiandosi al corrimano, sentendosi sempre più ovattato e stanco. "
Sono qui, Fergus! Non rompere i coglioni!" gli ringhiò contro avvicinandosi al frigo per prendere una delle cosce di pollo avanzate dalla sera prima e sbriciolargliela in una ciotola che gli posò sotto il naso, accanto alle altre... e lì l'avrebbe seriamente strozzato! "
Cosa cazzo miagoli se hai latte e croccantini!?!? Hai per caso qualcosa contro il mio bisogno di dormire?" sibilò furioso avanzando in stato comatoso verso la caffettiera. Sì. Ne aveva decisamente bisogno.