Fratellini a rapporto: i doveri, le responsabilità e gli scleri dei maggiori, CrowleyxAst

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»Donnie
view post Posted on 10/3/2012, 20:03




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Lo guardò sconsolato quando gli chiese se era davvero convinto che non potesse capire. Annuì fissandolo negli occhi, sorridendo appena quando lo rassicurò sulle sue intenzioni nei confronti di quella che considerava a tutti effetti la propria famiglia. "Non nego che tu possa aver conosciuto questa sensazione quand'eri uomo, Crowley... ma sei demone da così tanto tempo che penso tu abbia dimenticato cosa significhi svegliarsi la mattina solo per poter vedere ancora la persona che ami. Io voglio questo. Voglio qualcuno che mi ami per quello che sono, che dia tutto per me e per cui io sia disposto a fare altrettanto" abbassò appena lo sguardo. Non sapeva per quale motivo si stava mettendo a nudo con lui, forse per via del loro patto, ma non avrebbe saputo dirlo con certezza... Rialzo lo sguardo su di lui, fissando gli occhi chiari del gatto nei propri. "Io voglio una famiglia, Crowley. Voglio trovare un uomo che mi ami per sempre, vorrei avere dei figli... magari miei... dev'essere bello portare delle vite nel proprio grembo, partorirle e vederle crescere... voglio qualcuno che mi dia tutto questo e anche di più e voglio fare altrettanto per lui..." Era il principe dell'inferno, certi pensieri non sarebbero dovuti appartenergli. Non avrebbe dovuto coltivare simili desideri, eppure, da quando aveva visto cosa suo fratello era stato capace di creare con Dean, non bramava altro. Abbassò nuovamente lo sguardo, tornando a fare colazione... osservando appena il gatto allontanarsi con suo nipote, colpevole delle nuove forme e dimensioni del re dei crocevia. Sam tornò poco dopo, assieme alla moglie. Fu contento di essere loro utile e sorrise rassicurante a Dean, scompigliandogli i capelli quando si avvicinò per ringraziarlo con un bacio sulla guancia. "Figurati! Andate pure tranquilli, qua ci penso io!" asserì osservandoli andarsene in camera a prepararsi. Mise i piatti nel secchiaio e li lavò, poi tornò a dedicare la propria attenzione a Crowley quando fu nuovamente seduto sul divano del salotto. Non aveva mentito. Quell'aggraziato corpo di felino gli donava, nonostante la sua attitudine non fosse propriamente quella di un pacato micetto da salotto. Ghignò quando lo stesso Fergus ammise che le sue solite spoglie non erano poi questo granchè... ancora doveva capire come facesse Lilith a trovarlo attraente, effettivamente... "Mamma dice che hai del gran carisma... quindi forse dovresti biasimarti di meno" Fortuna che suo fratello non era lì a sentirlo! Sarebbe stata una carneficina, ne era sicuro! Ovviamente essa sarebbe seguita ad un bel match verbale... sarebbe avvenuto ugualmente nonostante Sam non potesse sentire la voce di Crowley al momento, ne era sicuro. Rise ancora alle sue altre parole, mentre gli faceva dondolare le dita davanti al muso per permettergli di giocarci. "In effetti, qualcosa mi dice che combinerebbe meno casini in forma umana data la sua esuberanza" sorrise a quel suo stesso commento, ma lo sguardo si fece un momento più serio quando si affrontò l'argomento "partner munito di permesso di soggiorno". Annuì sovrappensiero grattandogli la pancia. "Nel pomeriggio devo andare allo studio di Sam per annullare il divorzio, cercherò qualcuno lì e poi continuerò la mia ricerca nei bar e nelle discoteche se non avrò trovato un avvocato disponibile" asserì giocando ancora con lui. Dopo un po' suo fratello scese nuovamente le scale, già vestito e profumato, con in mano le valigie sue e di Dean. "Noi andiamo allora. Sicuro che andrà tutto bene?" gli chiese indicando col mento il gatto sulle sue ginocchia. Astaroth sorrise annuendo. "Sì, partite sereni. Ci vediamo fra dieci giorni" prese Crowley fra le braccia e lo rimise seduto sul divano, mentre si avvicinava a Sam per posargli un bacio sulla guancia che poi donò anche a Dean. "Non preoccuparti, penserò anche a Robin. Ho ancora attaccata al frigo la lista delle operazioni necessarie per scaldargli adeguatamente il latte e per cambiarlo che hai stilato i primi giorni. Andrà bene" gli assicurò con un sorriso. Non appena era arrivato in quella famiglia aveva fatto subito il possibile per integrarsi e, soprattutto, si era dato da fare con gioia fin dall'inizio per imparare come si accudivano i bambini piccoli. Quei dieci giorni sarebbero stati un ottimo training in vista della futura famiglia che voleva creare con l'uomo che sarebbe riuscito a conquistarlo più di qualsiasi altro.
 
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view post Posted on 10/3/2012, 22:24
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Se avesse potuto sorridere lo avrebbe fatto, Astaroth dimostrava una sicurezza in se stesso che avrebbe invidiato a chiunque, tranne che al momento. Lui sapeva che significava, fin troppo bene. lanciò uno sguardo a Gabriel che aveva smesso di farsi inseguire da Adam.
"Io penso che tu capisca solo quello che vuoi. Svegliarsi con la persona che ami accanto significa vivere ma ogni tanto, Astaroth, devi lasciarlo andare perchè solo in quel modo lui sopravviverebbe e l'ultima volta che ho amato avevo già un centinaio di anni sul groppone, non credere che essere una serpe mi privi di tutti i sentimenti, anche se alle volte avrei preferito non provarli. Amare non sempre porta alla conclusione di tuo fratello."
Per lui almeno non aveva avuto una fine decente, Gabriel se ne era dovuto andare per seguire la sua natura e lui lo aveva lasciato andare. Si pulì quando furono sul divano, prima di prendere a giocare con il principino, ridacchiando appena.
"Quello è vero, non si può arrivare dove sono arrivato senza avere un briciolo di carisma e di quello ne ho."
Lanciò un altra occhiata a Gab ronfando appena.
"no, da umano è particolare... Gabriel è quel genere di persona che ami o che odi, nessuna mezza via, o bianco o nero per te mentre per lui ci sono miliardi di colori che provengono da lui stesso... ecco tutto."
Ronfò più forte vedendo l'altro saltellare di nuovo in camera di Adam, riportando lo sguardo su Astaroth, annuendo.
"hai ancora abbastanza tempo ma ricordati che un anno non è poi così lungo, per me la differenza è minima visto che c'è un patto di mezzo, per te è diverso... io cercherei in altri posti, bar e discoteche non sono l'ideale per relazioni serie."
Consigliò... ehi! Il suo lavoro era quello di stipulare patti e sul lavoro non scherzava mai! Soffiò osservando il fratello ed il cacciatore che annuiva, salutandoli poi. Quindi avevano dieci giorni in pace... miagolò sperando di riattirare l'attenzione di Astaroth, voleva scendere ma aveva paura del balzo.
"Non mi piace essere così piccolo, preferivo prima..."
ronfò prima di lasciare perdere la discesa ed andare sulle gambe del principino... si prospettavano dei giorni d'inferno.

Proprio come aveva predetto quei giorni furono esasperanti... essere una palla di pelo di circa dieci centimetri e con gli artigli morbidi era assurdo! Per fortuna era l'ultimo giorno! In quel momento era sul tavolo e stava miagolando come un dannato! Cosa si doveva fare per avere del cibo in quella casa?!?
 
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»Donnie
view post Posted on 22/3/2012, 00:41




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C'era troppo affetto nella voce di Crowley mentre parlava di Gabriel, così tanto che Ast inarcò un sopracciglio voltando il capo in direzione del cagnolino esagitato ancora in fuga da Adam. Quei due non gliela raccontavano affatto giusto, ma dopotutto non erano affari suoi. Come il demone dei crocevia gli stava appunto ricordando, non aveva ancora molto tempo per trovare un compagno da amare e da cui essere ricambiato. Non si sarebbe comunque dato per vinto. Avrebbe cercato ovunque e alla fine avrebbe trovato l'uomo giusto... chissà magari era più vicino di quanto pensasse, doveva solo tenere gli occhi aperti. Annuì sovrappensiero coccolandolo distrattamente, poi lo mise a terra accarezzandogli ancora una volta il capo. "Ora di pranzo. Vieni, ti preparo qualcosa" Passò le ore successive a cucinare per la famiglia e ad occuparsi di Robin, poi si preparò per andare allo studio di Sam, come suo fratello gli aveva gentilmente chiesto, e lasciò i propri compiti ad Adam.

Quell'edificio era enorme! Impallidì quando gli si trovò davanti. Non aveva mai visto un grattacielo tanto alto e le pareti erano tutte ricoperte da enormi vetrate che scintillavano alla luce del sole. Dentro le cose non erano molto diverse. L'arredamento era moderno, ma elegante... un po' come tutte le persone che vi erano all'interno. Deglutì appena guardando il proprio abbigliamento: una maglietta da donna che ricadeva a balze sul petto, coperto da un top, e che gli lasciava la schiena coperta, un paio di skinny jeans pinocchietto e gli immancabili tacchi alti. Respirò a fondo un solo momento prima di marciare risoluto verso la reception e chiedere informazioni per l'ufficio del Signor Marshall, avvocato penalista che in via del tutto eccezionale si stava occupando del divorzio di Sam. La donna dietro il bancone lo squadrò da capo a piedi e accettò di farlo salire soltanto una volta che si fu presentato come il fratello del Signor Winchester. Il piano era il diciottesimo. Prese l'ascensore e, approfittando di un momento di solitudine, si sistemò i capelli e lisciò gli abiti maledicendosi ancora una volta per essersi vestito in modo tanto sportivo, ma comunque ben deciso a farsi valere nonostante si sentisse terribilmente fuori posto. Grazie alle indicazioni precedentemente ricevute non fu difficile trovare l'ufficio dell'uomo che stava cercando. Bussò educatamente alla porta chiusa e venne presto invitato ad entrare. "Posso esserle utile, signorina?" l'uomo che aveva parlato, seduto dietro una bella scrivania di mogano scuro, dimostrava poco più di trent'anni ed era decisamente piacente nonostante il sopracciglio alzato e l'espressione confusa sul viso. Il suo sguardo però, come il principino ebbe presto modo di constatare, era soprattutto concentrato sul suo petto, probabilmente intento a capire di che sesso fosse l'esserino biondo che aveva appena fatto la sua comparsa. "Buonasera, Signor Marshall. Sono Astaroth, il fratello di Sam Winchester. Mi manda qui lui per consegnarle queste. Sono le pratiche di annullamento del divorzio, le divergenze fra lui e Dean sono state risolte" disse sorridendo appoggiando i documenti sulla scrivania. Alla faccia delle divergenze! Se non fosse stato per quel viscido demone dei crocevia lui non si sarebbe nemmeno trovato lì in quel momento, ma sarebbe stato altresì impegnato nella ricerca dell'uomo perfetto. L'avvocato sorrise tamburellando un dito sui fogli. "Grazie per questi. Posso darti del tu? Sembri così giovane..." domandò guardandolo interessato nonostante avesse appena scoperto quale fosse il sesso del suo interlocutore. "Non credo sia necessario, avvocato. Io adesso uscirò da qui e non penso ci saranno altre occasioni per me e lei di rincontrarci" però doveva ammettere che era davvero un bell'uomo e che quel completo gessato scuro gli donava assai! John Marshall sorrise ancora. Un sorriso ampio e caldo che lo avvolgeva completamente. "A tal proposito allora gradirei averla mio ospite a cena questa sera. Così non saremmo più sconosciuti e potremo darci del tu, non le pare?"

Sette giorni dopo
Forse era stato quel sorriso disarmante, oppure le sue spalle larghe, ma alla fine aveva accettato l'invito a cena dell'avvocato. A quello ne erano però seguiti molti altri e, in capo a una settimana, aveva concluso col ritenere inutile darsi alla caccia nelle discoteche e nei pub. Quella mattina era per l'appunto ancora a letto, sfinito da quella strepitosa sessione di sesso violento assieme a John... a casa sua. Era tornato alle cinque del mattino e si era subito infilato a letto, ma ora sentiva la necessità di dormire! Peccato che Crowley non fosse del suo stesso avviso! Coi suoi strazianti miagolii aveva svegliato persino Robin! Per fortuna quello era l'ultimo giorno in cui il demone avrebbe indossato i panni di un gattino di pochi mesi! Dalla mattina dopo sarebbe stato in grado di prepararsi autonomamente la colazione. Scese dal letto e calmò il terzogenito di suo fratello, poi lo cambiò e gli diede il latte rimettendolo infine a dormire. Era già esausto, cazzo! Crowley però non voleva saperne di tacere! Scese le scale appoggiandosi al corrimano, sentendosi sempre più ovattato e stanco. "Sono qui, Fergus! Non rompere i coglioni!" gli ringhiò contro avvicinandosi al frigo per prendere una delle cosce di pollo avanzate dalla sera prima e sbriciolargliela in una ciotola che gli posò sotto il naso, accanto alle altre... e lì l'avrebbe seriamente strozzato! "Cosa cazzo miagoli se hai latte e croccantini!?!? Hai per caso qualcosa contro il mio bisogno di dormire?" sibilò furioso avanzando in stato comatoso verso la caffettiera. Sì. Ne aveva decisamente bisogno.
 
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view post Posted on 31/3/2012, 00:50
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Oh, non gli andava bene che non volesse i croccantini! Il principino stava iniziando davvero a rompere i coglioni ma ormai mancavano poche ore, solamente una manciata di ore e poi sarebbe tornaro ad essere il demone che tutti conoscevano e quindi stava per pagarle tutte, ogni cosa che gli aveva fatto, ogni parola, ogni mancanza.
"Se tu passassi meno a scopare e più ad occuparti di quello che devi non saresti così stanco... Ma lo so, il sesso è difficile da ignorare."
Lo prese per il culo osservando le ciotole che aveva davanti, snobbando quella dei croccantini, a lui quella cosa non piacevano per nulla!
Si leccò i baffi sospirando mentre mangiava appena quel poco di pollo che gli era stato concesso, non vedeva l'ora di avere di nuovo i pollici opponibili!
Essere un gatto non era stato poi così male ma preferiva essere un uomo, voleva semplicemente tornare a se stesso.
Sospirò rialzando gli occhioni verso il principino. In realtà la cosa gli rodeva un poco, gli dava fastidio che uscisse con quell'umano. Si, lo sapeva, anche se non era stato ancora presentato in famiglia lui sapeva tutto della persona che aveva stretto il patto con lui, anche in quella forma.
Essere un tenero gattino dal manto scuro come la notte gli permetteva anche di uscire fuori di notte senza essere visto, aveva pedinato il suo piccolo protetto per quanto gli fosse possibile e poi era tornato a casa, aveva visto quel bell'imbusto biondo e lo aveva trovato insipido.
Un umano come tutti gli altri, cosa c'era di interessante in lui?
Si fermò osservando il principino con sguardo critico, la coda si muoveva irrequieta sferzando l'aria velocemente.
"E comunque io non mangio croccantini, te ne accorgerai più tardi, principe."
Aveva ronfato quel nome, osservandolo con il proprio sguardo scaltro e serio, quello che aveva anche da umano quando iniziava ad irritarsi.
Qualche ora e tutte le stronzate sarebbero state pagate, ogni cosa, ogni minima cosa... il conto purtroppo per lui era lungo. Si distrasse solo percependo un mugugnio dalla stanza di Adam, Gab stava sognando quando faceva così, anche in versione canina si dimostrava assolutamente iper attivo e vivace, proprio come quando era uomo.
 
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»Donnie
view post Posted on 8/5/2012, 00:07




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Ah! Il sesso! Crowley non aveva nemmeno idea di quanto potesse essere piacevole farlo con John Marshall! Quell'uomo sapeva essere dolce e dominante al contempo e per Astaroth era assolutamente qualcosa di nuovo che però lo eccitava da morire. Gli sfuggì un sospiro estasiato al ricordo della sera prima e del delizioso amplesso che avevano consumato sulla sdraio nel terrazzo dell'attico dell'uomo... Cazzo! Gli venivano i brividi solo a pensarci! "Sì, è difficile da ignorare quando ti frequenti con una sorta di stallone da monta, uno di quelli che sembrano avere il viagra concentrato negli spermatozoi... Porca troia! La prima volta che mi ha preso ho faticato persino a camminar dritto sui tacchi il giorno dopo!" lo disse senza pensarci, ancora troppo preso a rimembrare quelle scopate fantastiche! Quell'avvocato sembrava esser stato creato apposta per il sesso! Senza contare che dopo ogni orgasmo se lo tirava sul petto, coccolandolo dolcemente. All'inizio ci era persino rimasto di sale! Nessuno gli aveva mai rivolto simili cortesie dopo aver soddisfatto la propria lussuria, eppure lui non ci aveva pensato su un solo secondo ed Ast si era abituato fin troppo in fretta a quell'insolito trattamento. Era decisamente piacevole, senza contare che rendeva ancor più sensazionale un rapporto sessuale già di per sè eccezionale. Aveva persino voglia di vederlo, ma per tre giorni buoni non avrebbero fatto altro che sentirsi per telefono visto che John si era dovuto spostare in Texas per lavoro... la cosa gli dispiaceva non poco! Sospirò sistemando la ciotola sotto il muso di Crowley, osservandolo poi mangiare soddisfatto. Certo che era schizzinoso addirittura da gatto! Aveva provato a rifilargli i croccantini mille altre volte, ma non ci si era mai avvicinato! C'erano più probabilità che lfosse Gabriel a mangiarli! "Sai che male possono farti! Sei veramente abituato fin troppo bene!" disse ignorando la sua espressione vagamente beffarda... come facesse a conservarla anche in quella forma per lui era ancora un mistero! Non era comunque quello a preoccuparlo, bensì cosa quello stronzo avesse in serbo per il suo grande ritorno! Non c'erano dubbi che stesse già macchinando come fargliela pagare per le offese ricevute in quella settimana, ma da quando aveva conosciuto John non se ne era preoccupato molto... lo faceva adesso, però! Sospirò allungando la mano verso il micio, grattandogli lentamente un orecchio mentre avvicinava il proprio viso al suo musetto così da permettergli di passare le zampine scure nei suoi capelli. "Crowley... tu hai mai voluto una famiglia?" non sapeva perchè gliel'avesse chiesto, ma negli ultimi tempi era diventato il suo chiodo fisso. Desiderava tanto avere dei figli suoi, ma sapeva che non era propriamente possibile... restava l'adozione e sinceramente sperava con tutto sè stesso che Marshall fosse della sua stessa idea. Una famiglia era tutto ciò che chiedeva... non gli sembrava di agognare la luna in fin dei conti. Sospirò scuotendo poi la testa. "Fa niente, fa come se non avessi parlato" disse poco dopo allontanandosi poi da lui per mettere su il caffè. Non che ne avesse particolare bisogno, ma gli piaceva il sapore forte e penetrante della più grande droga legalizzata esistente!
 
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view post Posted on 6/9/2012, 20:49
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Aveva giocato con i morbidi capelli di astaroth, si era dato al cibo... ma quello non se lo sarebbe mai aspettato. Rimase a fissarlo prepararsi il caffè prima di andargli dietro e saltare sul banco della cucina, con alcuni problemi, issandosi alla fine in modo da andargli davanti.
"Se fai una domanda dovresti almeno aspettare una risposta."
Si leccò il pelo annuendo.
"Si... io avevo già avuto una famiglia, un disastro completo, ma la vera volta in cui avrei voluto una famiglia è stato quando ho incontrato la creatura che mi ha mostrato che forse anche in un demone come me c'era qualcosa che avrebbe potuto attirare creature pure. Forse non ci crederai ma ho amato ed anche tanto, ho desiderato in un futuro ma non ho voluto crearlo per permettergli di seguire la sua vera natura."
Si fermò puntando gli occhietti azzurri in quelli del principino, avrebbe anche sorriso se avesse potuto ma non riusciva a crederci, riusciva a sorridere su quella storia.
Aveva sentito dolore, aveva amato e perduto.
"Non sbagli quando dici che sono un viscido bastardo approfittatore ma se tu che sei nato dall'inferno stesso provi sentimenti perchè credi che io che sono stato umano non li provi?"
Si mosse appena, ondeggiando il sederino fino a posarlo su un posategami, lisciandosi il pelo del pancino.
"Io amo il mio lavoro, sono bravo, ho intuito... disprezzo però essere usato come puttana da tua madre, odio tuo fratello per l'aria di disprezzo che mi rivolge, mi piace coccolare il mio hellhound ed ho l'abitudine di bermi un bicchiere di schotch quando sono agitato... sono ancora umano sotto tutto quello che mostro. Ed i tuoi desideri sono stati i miei... solo che tu a differenza mia potrai realizzarli. Ti ho offerto quel patto sia per piacere personale che per dimostrarti che se credi in te stesso potrai ottenere quello che desideri senza avere bisogno di alcun marchio... ma che se purtroppo sceglierai un umano dovrai scegliere se dannare la sua vita per non perderlo oppure se vorrai lasciarlo libero, se vorrai dargli la vita che si merita senza interferire e magari costringerlo a cambiare. Pensaci... L'amore finisce bene, è per sempre ma può anche essere un semplice rimpianto che ti porterai nei millenni che seguiranno, in ogni caso se ti innamorerai resterai qua, se non succederà ti riporterò a casa e comunque non ci vedremo mai più, conveniente, no?"
Miagolò prima di ributtarsi per terra, venendo requisito da quel sacco di pulci angelico che decise di portarlo a fare un giro fra le sue fauci... fantastico!
 
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»Donnie
view post Posted on 11/2/2013, 00:34




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Non aveva idea del perchè avesse rivolto a Crowley proprio quella domanda. Forse perchè era lì, forse perchè era stato un essere umano un tempo ed aveva a sua volta provato sulla propria pelle l'amore e il desiderio di avere una famiglia e provare la soddisfazione e la goia di vederla crescere giorno dopo giorno. A ripensarci però gli risultava difficile immaginare il re dei crocevia come un padre attento e premuroso o un marito devoto, no... probabilmente da vivo era stato semplicemente un uomo come tanti, corroso dai vizi e dai peccati mortali e ad essi così dedito da meritarsi l'inferno! Sapeva che non era proprio andata così... non era stata infatti la sua condotta a portarlo alla ruota prima come vittima, poi come carnefice, ma il patto che aveva fatto. Samael una volta gli aveva parlato di quell'accordo, ma non aveva mai specificato i termini e si era limitato a ridersela di gusto, tenendo però la bocca cucita. La cosa comunque non gli era mai interessata molto e provava ancora meno interesse al riguardo ora che lui stesso aveva stipulato un contratto con lui e per tenervi fede era costretto a fargli da puttana quando e come l'altro desiderasse.
Una mano corse involontariamente ad accarezzare il giogo che gli stringeva il collo, ma ricadde quasi subito e si ritrovò ben presto impegnata a riempire la caffettiera affinchè potesse far colazione come si conveniva.
Credeva che il precedente discorso aperto col gatto fosse ormai chiuso, invece quello zampettò fino a lui e si issò sul banco, fissandolo dritto negli occhi prima di ammonirlo e rispondergli sul serio.
Mise sul fuoco la caffettiera e si sedette sul bancone al suo fianco, osservandolo con interesse mentre compiva la sua toletta quotidiana e sviscerava a lui la propria anima, sempre se ancora ne possedeva una.
"La maggior parte di voi anime corrotte non ricorda com'era essere umano. Prima di salire quì in superficie, ho parlato con alcuni demoni minori compreso qualcuno dei tuoi sottoposti, ma ognuno di loro ha scordato cosa voglia dire amare e non credevo che tu, migliore rispetto a loro nel tuo lavoro, potessi farlo."
La sua voce era atona, quasi distante. Era ancora perso a riflettere su ciò che Crowley gli aveva appena detto e soprattutto sulla creatura che era riuscita a cambiarlo in minima parte nel profondo, lì dov'era meno accessibile a chiunque. Forse si era davvero sbagliato sul suo conto... forse in quel sadico, manipolatore bastardo di un re dei crocevia resisteva ancora una scintilla di umanità che persino dopo secoli passata a bruciare fra le fiamme eterne resisteva ed emanava calore.
Eppure era così fiebile e debole che a stento si riusciva a scorgere dietro la sua putrida facciata. Quell'essere non gli era mai piaciuto a pelle ed era sempre stato d'accordo con Samael nel disprezzarlo e soprattutto a tenerlo a debita distanza. Checchè ne dicesse, era sempre stato il cagnolino servente di Lilith... poteva anche disprezzarla, ma la verità era che a lei doveva molto e che non avrebbe morso la mano che lo nutriva tanto alla leggera e per questo Astaroth non smetteva di provare disgusto nei suoi confronti. Per questo e per ciò che l'aveva costretto a fare, traendone persino un piacere unicamente personale.
"Non mi importa cosa t'abbia convinto a propormi questo patto, mi interessa soltanto innamorarmi ed essere ricambiato. Guardati attorno! Tutto ciò che vedi è opera di mio fratello e dei sentimenti che prova per Dean! Lui ha costruito questa casa! Lui si preoccupa di lavorare per mantenere la famiglia che assieme all'uomo che ha scelto è riuscito a creare! Ha tre figli bellissimi, di cui uno ancora in fasce, un impiego stabile e redditizio ed un compagno che lo ama alla follia e che ha subito, sopportato ed affrontato di tutto pur di restargli accanto. Se avesse potuto Sam avrebbe rinunciato alla sua immortalità per lui, ma è stato invece Dean a sacrificare la propria natura mortale per l'amore che nutre nei suoi confronti! È questo a cui aspiro, Crowley! Un uomo che mi ami al punto di voler restare al mio fianco più a lungo dei suoi limiti. Un uomo da amare per cui sarei pronto a donare senza rimpianti i miei limiti. Puoi forse definirmi egoista per questo? A quanto mi hai detto tu non lo sei stato, ma non mi sembra nemmeno che tu sia felice adesso."
Replicò schietto, sfidando il suo sguardo glaciale senza alcun timore. Che male c'era a desiderare la vita sulla terra e tutto ciò che essa comporta? Samael non aveva provato interesse verso i sentimenti umani e le loro conseguenze fino a che non vi si era suo malgrado trovato coinvolto, ma da quel momento in poi non aveva smesso un solo secondo di lottare per la sua famiglia! Si era trovato un ragazzo che lo amava alla follia e che l'avrebbe seguito ovunque pur di non perderlo, sapendo benissimo che quello che lui provava era ampiamente condiviso dal marito, quindi perchè non poteva esistere un altro Dean sulla terra? Uno che fosse stato creato apposta per lui e che sarebbe stato felice al suo fianco e l'avrebbe a sua volta reso felice?
Quell'uomo poteva essere Marshall ed effettivamente sperava fosse lui, ma se così non fosse stato non si sarebbe perso d'animo e avrebbe continuato a cercare la sua felicità perchè era sicuro come mai prima che fosse proprio lì, sulla terra... in quel luogo che nei tempi scorsi era stato definito il paese delle opportunità e che lui ancora riteneva tale per sè stesso.
 
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view post Posted on 16/2/2013, 18:21
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Il principino non sembrava capire, esattamente come si aspettava, credeva davvero che l'amore sempre come quello di suo fratello, un idea così candida, così dolce che quasi si inteneriva. Invece non era sempre così, anzi, quasi mai. L'amore era un percorso difficile, da affrontare con la persona che si desiderava effettivamente al proprio fianco, ed alle volte si prendevano porte in faccia anche in quelle occasioni. Si, lo ammetteva, c'erano le coppie felici, quelle che finivano come Samael ed il suo cacciatore, tra alti e bassi, sempre insieme, ma c'erano anche i tradimenti, le bugie, le incomprensioni e spesso, più di quello che si pensava, la coppia si lasciava tra lacrime e dolore e non era più possibile costruire nulla. Oppure c'erano le situazioni come la sua, quando la natura era così sostanzialmente diversa che non si poteva sperare nel futuro ma vivere di attimi, di secondi e sorridere del fatto che l'altro potesse semplicemente esistere e non essere stato distrutto senza mai più poterlo avvicinare.
“Si, sono felice, Astaroth, sono felice perchè la posta in gioco per me era o l'amore e continuarlo o la sua stessa vita. Che tu ci creda o meno io avrei rinunciato a tutto quello che possedevo per un suo sorriso, ma non potevo pensare ad un mondo in cui non ci fosse. O la mia felicità o la sua esistenza, spero per te che tu non ritrovi mai a dovere fare una scelta simile, ma che ci credi o meno le storie come quella di tuo fratello sono meno del previsto.”
Scese dal tavolo, finendo tra le fauci di Gabriel che lo portò sul divano, posando il muso vicino al suo, osservandolo in silenzio.
“Grazie.”
Sorrise al suo ringraziamento, leccandogli la testa, come se fosse una normalissimo gesto tra animali. Non aveva mentito, certo, detto da lui poteva sembrare assurdo, ma non aveva mentito per nulla, avrebbe rifatto mille altre volte quello che aveva fatto, lasciarlo libero solo per essere sicuro che l'arcangelo dell'umanità non diventasse un soldatino come suo fratello. Gabriel era una ventata di vita, era capace di rendere luminoso anche la vita di un demone come lui, gli aveva dato tutto e lui aveva fatto l'unica cosa in suo potere per renderlo vivo, per impedirgli quella sofferenza, voleva solamente il meglio per lui, per il suo arcangelo. E non gli importava del parere di un ragazzino idiota, gli piaceva quell'epilogo, molto meglio di qualsiasi altro potesse esserci.
 
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67 replies since 4/10/2011, 20:19   554 views
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