I must confess that I (do not) feel like a monster!, RobinxAlec

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»Donnie
view post Posted on 28/11/2011, 00:29




jordanTRS
Sinceramente capiva perchè Alec se ne volesse fuggire in camera, l'avrebbe fatto volentieri anche lui se non considerasse assolutamente ingiusto come Raymond aveva l'ardire di comportarsi. Sarà anche stato vero che fra vampiri e licantropi non correva buon sangue, ma non aveva nessun diritto di trattarlo come invece stava facendo, anche a discapito di Alien che stava per la prima volta facendo vedere il suo lato spietato. Quelle sue frecciatine lo erano senza dubbio. Crudeli e velenose... da ghiacciare le vene!

CITAZIONE
"Io lo trovo divertente come preuccuparsi per un vampyr che va in giro a succhiare sangue di vergine invece che tagliargli la testa e bruciarne il cadavere... anche questo è divertente, vero Raymond?"

Colpo basso... ma d'altronde era una risposta più che legittima. Con la coda dell'occhio vide Balthazar aprir bocca, magari per fermare tutto quello ma la richiuse dopo aver scoccato un'occhiata al suo compagno. Chuck. Il profeta sapeva certamente ogni cosa, però si ostinava a tacere... perchè? Probabilmente il segreto professionale, ma in quel momento delle sue reticenze a Robin non ne poteva importare di meno! Raymond aveva guardato Alien come se fosse ferito, indignato ed arrabbiato insieme. Alla fine gli aveva sorriso, rifiutando il succo d'arancia. Bomba a mano lanciata! Evacuare la zona! Tutti corsero ai ripari! Dean sembrava come minimo sconcertato dal comportamento del figlio che Sam continuava a fissare manco fosse un dodo apparso magicamente. Non riusciva a spiccicare parola, ma qualcuno lo fece al posto suo "Hey! Donna! Sei sicura che 'sto cibo sia commestibile? No, guarda cos'ha fatto ai due che ne hanno assaggiato un po'" il vizio capitale stava ora indicando con la testa la coppietta in fase burrasca mentre il suo ex, si stringeva più forte al proprio uomo attuale esprimendo le proprie ragionevoli considerazioni a cui l'altro annuì.

CITAZIONE
"è un gran casino, immagino che tuo nipote scoppierà fra poco, quel fesso di vampiro non si rende nemmeno conto di quello che sta provocando."

Astaroth scosse la testa greve, versandosi un bicchiere di vino e scolandoselo in pochi secondi. "Fra poco se ne accorgerà, temo" rispose soltanto continuando ad osservare l'improvvisa e fantascientifica scena che si svolgeva davanti agli occhi di ogni attonito commensale. Ognuno di loro aveva provato a riportare le acque alla calma, persino Marshall per una volta aveva agito da padre, ma dopo tanti secoli di noncuranza non poteva aspettarsi che le sue parole sortissero un benefico effetto. Alec sembrava totalmente nel pallone e Robin con lui. Si stringevano la mano a vicenda, magari per darsi man forte ma nessuno dei due riuscì a mantenere silente la propria voce. Quella del licantropo uscì timida e risentita, ma quella di Robin aveva decisamente rotto gli argini della tranquillità.

CITAZIONE
"io... non sto dando fastidio a nessuno, sto cercando solo di pranzare e basta senza che qualcuno mi dia fastidio con le sue frecciatine di merda."
"Tu non stai facendo nulla è Raymond che ha qualche problema. Se c'è qualcuno che se ne deve andare quello è lui!"

Raymond era scattato in piedi, le mani sul tavolo e le zanne sguainate in direzione di Alec. "Attento, Robin. Non darmi ordini mascherati da suggerimenti" il suo tono e la sua espressione fecero capire immediatamente all'interpellato che minaccia vi fosse nascosta: piantala di prendere le sue difese o potrei metterti in seri guai, non per cattiveria ma solo perchè sono fuori di me. "In quanto a te, cane" continuò riportando lo sguardo sul lycan, i suoi occhi normalmente chiari ora erano viola dalla rabbia, un colore cupo con bagliori blue elettrico... tanto splendidi quanto pericolosi. "Smettila di ringhiare o sarò costretto a metterti la museruola!" Prima che le cose potessero degenerare oltre, Alien si alzò trascinando via Raymond dalla sala da pranzo.

CITAZIONE
"Mettiamo le cose in chiaro Raymond, non me ne frega un cazzo se siete di razze diverse e se vi odiate a pelle, non mi interessa che facciate amicizia ma pretendo che tu tenga la lingua fra le zanne! Non aprire più bocca se non per dire cose riguardanti la cucina di mia madre o sul pranzo, insultalo ancora e tornerai a casa da solo perchè io rimango qua, sono stato chiaro? Piantala di insultare quel ragazzo! Mi stai dando il voltastomaco!"

I commensali si erano zittiti di colpo, tendendo le orecchie. Invidia si era pure alzato in piedi avvicinandosi alla porta per poter origliare meglio, subito imitato da Astaroth che, pur rimanendo seduto, si piegò tutto in direzione del salotto. Robin aveva deglutito, stringendo appena più forte la mano di Alec fra le sue. "Mi dispiace" disse tenendo gli occhi fissi sul piatto. "Non sarebbe dovuta andare così... doveva essere un pasto tranquillo per farti acclimatare... non certo per spaventarti" sospirò affranto. Ora capiva il disagio di suo fratello quando era più giovane: il non sentirsi totalmente integrato e sempre fuori posto. Il vizio capitale intimò loro il silenzio, tendendo maggiormente l'orecchio. Raymond aveva cercato un paio di volte di ribattere, ma non aveva mai concluso la frase perchè non era nelle sue corde interrompere Alien ma quando si era sentito dire di stargli dando la nausea si era zittito di colpo, abbassando colpevole il capo. Fissandosi le scarpe.

CITAZIONE
"Io ti amo... ma così non riesco proprio a sopportarti... se pensi di riuscire a stare buono, per me, torna di là e finiamo di mangiare, io ti anticipo."

Il vampiro aveva scosso la testa, lasciandosi sfuggire un sospiro sconsolato. "Non penso di farcela amore... forse è meglio che io resti qui o vada a casa" aveva sussurrato osservandolo andarsene subito dopo. Aveva fatto un casino. Aveva perso Alien per sempre. Il suo dolce cucciolo provava ribrezzo per lui, solo guardarlo gli dava alla nausea e poteva sentirlo bene... si alzò dal divano uscendo con calma da quella casa. La sua storia con il giovane Winchester era finita secondo il suo punto di vista e così la sua vita. Non prese la macchina e non si incamminò verso sinistra, direzione obbligatoria se avesse voluto tornare a casa, ma voltò destra alllontanandosi da lì.

Alien era tornato in cucina da solo e si era seduto al proprio posto. Gli occhi pieni di lacrime che faticava a reprimere. "Piccolo... vuoi andare un po' in camera nostra a stenderti?" suo padre si era subito alzato posando una mano sulla sua spalla guardandolo con apprensione. Aveva sempre amato i suoi figli alla stessa maniera checchè altri ne pensassero e in quel momento vedeva che il suo bambino aveva seriamente bisogno di calmarsi. A quel che ne sapevano tutti era la prima litigata seria con Raymond e non ci erano certo andati giù leggeri. Alec, inoltre, sembrava sinceramente dispiaciuto per tutta quella storia ma era sicuro che nessuno in quella stanza gliene stesse facendo una colpa.

CITAZIONE
"ti prego... vi lascio finire il pranzo e poi mangio qualcosa io... non è giusto che succeda tutto questo casino per causa mia."

Robin aveva scostato la sedia dal tavolo posando poi lo sguardo sui propri genitori. "Mamma, papà... a me è passata la fame. Io e Alec potremmo andare di sopra?" chiese deluso e anche leggermente arrabbiato cercando comunque di mantenersi calmo. "Il pranzo ormai è rovinato, ma devi sentire anche tua madre" disse Sam tornando poi da sua moglie, sedendoglisi accanto e prendendo una mano fra le sue, accarezzandola appena.

Edited by »Donnie - 28/11/2011, 01:09
 
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view post Posted on 28/11/2011, 01:15
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Non ce la poteva fare, davvero... si morse un labbro a sangue dopo l'uscita della museruola, gli occhi che si riempivano di lacrime a causa della rabbia impotente che lo bruciava, ma come si permetteva? Come cavolo si permetteva di comportarsi in quel modo?
Comunque Alien lo portò fuori, fissò il vampiro che amava abbassare lo sguardo e per un solo attimo ebbe la tentazione di abbracciarlo e baciarlo dolcemente, chiederglielo con un tono più delicato ma non ci riuscì... era troppo arrabbiato. Raymond aveva trattato quel ragazzo a pesci in faccia fin da subito e lui non lo sopportava. Però si sentì male quando gli disse che non pensava di riuscirci.
"Come vuoi..."
Sussurrò tornando in sala da pranzo, le lacrime riempirono immediatamente i suoi occhi, alzò lo sguardo verso suo padre scuotendo appena la testa, non ci voleva andare in camera loro. Dean sospirò alzandosi ed andando ad abbracciare Alien, tirandolo su di peso quasi.
"Andate pure in camera ragazzi, mi dispiace sia andata così."
Mormorò portando Alien verso le scale, sapeva quanto il ragazzo odiasse scoppiare in lacrime davanti a tutti ma sapeva anche che in quel momento non connetteva più del tutto, doveva portarlo in camera e lasciarlo sfogare.
"Sammy, potresti sparecchiare amore? noi torniamo fra un pò."
Chiese al marito sorridendogli appena e prendendo per mano il figlio, portandoselo su per le scale. Alec tirò su con il naso, tirando a sua volta la mano di Robin, voleva andarsene da lì, voleva tornarsene in camera ma uno sguardo dell'arcangelo rivolto al profeta che stava tenendo fisso lo sguardo sulla tovaglia lo bloccò. Sembrava rimproverarlo... probabilmente sapeva tutto dal principio e non lo aveva detto.
"Amore... penso sia il caso che tu vada dietro al tuo di figlio, no?"
Domandò invece al proprio compagno, senza però spostare lo sguardo dall'uomo riccioluto che non alzava lo sguardo dal tavolo.
Non gli importava poi molto in quel momento, voleva solo rinchiudersi in camera ed infilarsi sul letto. Non sembrava che davvero nessuno lo incolpasse ma lui si sentiva davvero l'unica causa di quel disastro. Tirò ancora la mano di Robin, indietreggiando di un passo verso le scale, voleva solo prendere la sua roba ed andarsene, merda!
 
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»Donnie
view post Posted on 28/11/2011, 02:06




OGoodwillHA
Raymond avrebbe voluto rassicurare Alien, dirgli che per lui era disposto a fare ogni cosa, persino socializzare con quel licantropo, ma al solo pensiero gli veniva la nausea e quel poco che aveva mangiato si contraeva alla bocca dello stomaco cercando di risalire. Abbassò lo sguardo ammettendo i propri limiti. Sentiva la delusione del suo ragazzo crescere a dismisura, rompere gli argini e riempire la stanza come un malefico influsso. Gli occhi di entrambi si velarono, ma il vampiro riuscì a trattenersi, a ricacciarle indietro. Non poteva permettersi il lusso di piangere, non dopo che si era comportato come un tale stronzo! Rialzò lo sguardo su di Alien, mentre quello si rimettiva alla sua decisione. Era finita. Lo sentiva, non c'era modo di rimettere a posto le cose... l'aveva ferito troppo a fondo, in modo troppo crudele per sperare che un bacio, un abbraccio ed un'intera giornata passata a fare l'amore potessero migliorare le cose. Sospirò percependo l'ineluttabilità di quel momento calare su di loro come un'infallibile scure. "Lo sai che ti amo, vero?" mormorò prima che l'altro si allontanasse, rifugiandosi dalla sua famiglia.


jordanTRS
Alien era tornato da solo e sull'orlo di una crisi di pianto... così come lo era Alec! Non poteva semplicemente starsene lì a non far niente! Avrebbe dovuto dare ascolto al licantropo prima, ormai era tardi ma forse avrebbe potuto comunque risollevargli il morale se l'avesse accontentato subito. Inoltre, suo fratello stava per scoppiare ed era meglio che non ci fosse nessuno intorno a lui. Chiese il permesso ai genitori di andarsene in camera e quelli glielo accordarono tutti. Fu come un via libera per Alec che cominciò subito a strattonarlo, cercando di fargli capire che non voleva stare un secondo di più in quella sala... fra tutta quella gente... Lo accontentò quasi subito, avanzando rapido verso la camera mentre suo padre annuiva alla madre e congedava gli ospiti cominciando a sparecchiare. "Crowley, io aiuto Sam... tu aspettami in macchina" Astaroth si alzò dalla sedia baciando dolcemente il proprio demone sulle labbra prima di aiutare il fratello a sistemare la tavola e la cucina. Tutti i commensali se ne erano già andati o lo stavano facendo. Balthazar era stato il primo ad alzarsi e allontanarsi con una delle sue solite battute di spirito non richieste, Invidia aveva seguito il suo esempio poco dopo e Adam aveva trascinato Castiel nella propria camera. Solo Marshall era rimasto seduto al proprio posto, almeno fino a che Gabriel non l'aveva riscosso con quell'insinuazione.

CITAZIONE
"Amore... penso sia il caso che tu vada dietro al tuo di figlio, no?"

Lo stregone aveva sospirato e poi annuito. Uscendo fuori dalla porta, rimanendo poi lì tenendosi la testa fra le mani in attesa di Gabriel. Aveva il sospetto che Raymond non fosse andato a casa come aveva detto, ma non aveva idea di come spiegarlo all'arcangelo.
Il vampiro, infatti, si era chiuso in uno squallido bar ad almeno due kilometri da casa Winchester dove si stava scolando diverse bottiglie di birra e superalcolici sotto lo sguardo allibito del barista che non riusciva a capire come non fosse già stramazzato al suolo in coma etilico!

Nel frattempo, Robin se ne era tornato in camera propria in silenzio con Alec al seguito. Una volta dentro chiuse la porta, contò fino a dieci e poi sbottò. "Come cazzo si permette?!?! Va bene che lui è un vampiro e tu un licantropo, ma non hai fatto assolutamente niente per meritarti un simile atteggiamento! Non è da lui comportarsi a quella maniera! Inoltre lui sa..." si zittì in tempo. Stava per rivelare ad Alec di averlo salvato e quindi di essere lui stesso la cacciatrice che desiderava morta. Abbassò lo sguardo sui propri piedi recuperando lucidità. "Sa che Alien ci starà malissimo. Non so davvero cosa gli sia preso per attaccarti così. Scusami... davvero. Oggi non ne combino una giusta!" disse sdraiandosi esausto a pancia in sù sul letto. Avrebbe tanto voluto avere il tasto rewind così da poter evitare quel pranzo ad Alec, ma purtroppo non era possibile e non avrebbe potuto far nulla per cambiare le cose, adesso.
 
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view post Posted on 29/11/2011, 00:48
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Che momento del cazzo! il suo arrivo in quella casa aveva portato solo scompiglio e litigi, la cosa non gli stava per nulla bene visto che aveva ferito un ragazzo dolce come Alien, l'unico a parte Robin e i suoi genitori che si era dimostrato realmenete gentile e tranquillo nei suoi confronti, insomma, sembrava portato a ferire i ragazzi che non lo meritavano. Seguì Robin su per le scale percependo i singhiozzi incontrollati di suo fratello e la voce stranamente dolce della madre che sembrava volerlo rassicurare.
Anche se non sentiva le parole esatte ne era sicuro che stesse cercando di calmare il figlio, dubitava che un genitore si sarebbe dimostrato impassibile in una simile situazione, in ogni caso fu l'ennesimo colpo al cuore, non si aspettava una cosa simile anche se in fondo stare a tavola con un vampiro aveva inuietato anche lui, conscio del fatto che probabilmente non sarebbe finita bene, proprio come era realmente successo.
In camera si morse un labbro, stendendosi accanto a Robin e rannicchiandosi nell'angolo a lui più lontano.
"è la nostra natura."
spiegò con voce bassa.
"non possiamo andare d'accordo, i demoni che causano la nostra maledizione provengono da tribù diverse che un tempo erano in guerra secondo la leggenda, insomma... non potremmo mai parlare tranquillamente. Solo che io non posso mancargli di rispetto, sono troppo giovane come lupo..."
sentì ancora le lacrime bruciargli le palpebre ma non si sarebbe lasciato andare, la rabbia non era mai un buon sentimento e non ci voleva cedere. Scosse la testa emettendo un piccolo gemito di frustrazione.
"Non ho fatto niente di male... non aveva il diritto di trattarmi in quel modo specialmente se sapeva che tuo fratello avrebbe reagito in quel modo... non volevo causare tutto questo casino!"
Non aveva ben capito se il fratello di Robin aveva intenzione di lasciare veramente il proprio compagno, ne subitava sinceramente altrimenti non sarebbe scoppiato a piangere in quel modo, no? Si rannicchiò ancora di più su se stesso, socchiudendo gli occhi per evitare di piangere come invece avrebbe voluto fare, il suo istinto gli diceva di lasciarsi andare e singhiozzare come un bambino ma aveva ancora un minimo amore per se stesso che glielo impediva.

Alien era stato trasportato su per le scale da sua madre, scoppiando immediatamente a piangere come una fontana una volta solo con il cacciatore.
Era la prima litigata che aveva con il suo compagno e quella senzazione non gli piaceva per nulla. Lui amava da morire Raymond, si... non sopportava quando si comportava in quel modo arrogante e spocchioso senza una ragione precisa ma lo amava davvero. Avrebbe dovuto parlagli invece che incazzarsi ma non ci era riuscito.
"Stai tranquillo Ali, vedrai che andrà tutto a posto tesoro."
Come al solito sua madre la faceva semplice, in fondo Dean era abituato a litigare con suo padre ed era sicuro che non potesse capire come si sentiva... no, era un pensiero stupido. Sapeva bene quanto il cacciatore avesse sofferto, alle volte fin troppo. Era stato vicino a sua madre così tante volte da sapere che quella facciata da idiota del villaggio non fosse altro che una maschera per nascondere tutte le sue perplessità, i suoi dubbi e le sue paranoie. Aveva preso da lui più di quanto credesse.
"Io... io volevo solo che la smettesse... voglio Raymond mamma."
Anche questo. Il fatto di fare i "capricci" quando stava troppo male, come in quel momento. Ricordava ancora il primo desiderio che aveva espresso, quando aveva chiesto al vampiro di restargli accanto mentre suo padre non ricordava nulla di lui e della sua famiglia, delle carezze che gli aveva dato... aveva ancora il piccolo ciondolo che aveva creato per lui anche se gli aveva detto di averlo perso. Non era vero, lo portava al collo come un piccolo talismano capace di renderlo tranquillo in ogni momento... Amava Raymond, non avrebbe dovuto cacciarlo in quel modo.
 
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»Donnie
view post Posted on 29/11/2011, 01:13




jordanTRS
Al piano di sotto suo padre stava sparecchiando assieme ad Ast, Marshall era già fuori dalla porta attaccato al cellulare nel disperato quanto inutile tentativo di mettersi in contatto col figlio e sopra le scale suo fratello piangeva abbracciato a loro madre. Un pranzo coi fiocchi! Era stato un completo disastro e ancora mancavano diverse tessere al suo puzzle... ignorava, per esempio, che Raymond era fuggito a rintanarsi in un bar e che Alien era convinto fosse a casa. Ora però aveva problemi più grossi: Alec sull'orlo di una crisi di nervi. Quando si stese sul letto dopo aver dato fiato alla bocca per calmarsi, il lupo aveva seguito il suo esempio rannicchiandosi tuttavia il più lontano possibile da lui. Probabilmente non gli era ancora passata per quel bacio che gli aveva dato... Sospirò. Ecco un'altra cosa da sistemare! Si avvicinò a lui facendo aderire il proprio petto alla sua schiena, accarezzandogli lievemente le mani. Non lo stava costringendo però, Alec avrebbe potuto allontanarsi quando avesse voluto senza dover diventare scemo per farlo, lui di certo non l'avrebbe fermato.

CITAZIONE
"è la nostra natura. non possiamo andare d'accordo, i demoni che causano la nostra maledizione provengono da tribù diverse che un tempo erano in guerra secondo la leggenda, insomma... non potremmo mai parlare tranquillamente. Solo che io non posso mancargli di rispetto, sono troppo giovane come lupo... Non ho fatto niente di male... non aveva il diritto di trattarmi in quel modo specialmente se sapeva che tuo fratello avrebbe reagito in quel modo... non volevo causare tutto questo casino!"

Robin chiuse gli occhi, cercando di scacciare i ricordi di quello stupido pranzo dalla propria mente, ma essi tornavano in continuazione qualsiasi cosa egli facesse per allontanarsi. Continuò ad accarezzare senza malizia il ragazzo accanto a lui, sospirando appena. "Te l'ho già detto: la colpa non è tua. Raymond, come ti sei accorto, è più potente e anziano di te, avrebbe dovuto controllarsi e trattenere i propri istinti soprattutto per evitare di ferire Alien, ma non penso che avesse messo in conto il rovescio della medaglia. A memoria d'uomo, loro non hanno mai litigato quindi credo che fosse convinto che il suo uomo sarebbe stato dalla sua anche questa volta, cosa ovviamente impossibile visto il carattere dolce ed altruista di mio fratello" Passò una mano ad accarezzargli la nuca, giocando appena coi suoi morbidi capelli chiari. "Mi dispiace che sia andata così... mi scuso per tutto, ogni cosa! Non volevo farti stare male nè spaventarti... speravo che le cose prendessero una piega diversa e sono stato stupido a non considerare a dovere la natura di Raymond. È solo colpa mia" sentenziò greve sospirando. Alec gli sembrava tremendamente teso, ma forse stavolta aveva una buona idea per rilassarlo. "Togliti la maglietta" disse poco dopo, molto seriamente senza però fare nulla per scoprirgli il petto. "Non sono il maniaco sessuale che pensi. Voglio solo farti un massaggio per distenderti i nervi, ho però bisogno che tu tolga la t-shirt... va bene?" Stavolta aveva preferito metterlo a corrente dei propri colpi di testa, non aveva nessun desiderio di agitarlo ancora! Era già fin troppo impaurito e a disagio per convincersi di esser finito in camera con un sedicenne assatanato!
 
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view post Posted on 29/11/2011, 02:11
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Strano... più lo consolava e più lui si sentiva peggio! Non che Robin se la stesse cavando male, anzi, questa volta non lo aveva allontanato sebbene si rendesse conto di quanto fosse imbarazzante tutte quella premura con cui si stava occupando di lui ma magari era solo il suo modo di fare, non lo conosceva abbastanza.
Sospirò scuotendo la testa e chiudendo gli occhi, si stava davvero godendo quelle piccole coccole che gli stava facendo? si, effettivamente era così, come ogni lupo aveva bisogno di contatto fisico e Robin glielo stava concedendo.
"non è colpa tua... non sei tu quello che mi ha insultato."
Anche se quel bacio che gli aveva dato se lo sarebbe potuto evitare!
Non che fosse la prima volta che qualcuno lo baciasse a tradimento, peccato che in quelle situazioni lui fosse ben più disponibile, quando era prima della trasformazione era sempre più che disponibile a ricevere baci e pure altre cose, il sesso gli piaceva quando la bestia iniziava a squarciare il velo della sua mente.
Però quando era umano era totalmente diverso, preferiva la dolcezza, preferiva essere viziato... e strano a dirsi quel moccioso lo stava facendo! Non che si stesse prendendo una cotta, sia chiaro! Non poteva permetterselo anche se il suo petto contro la sua schiena gli sembrava stranamente robusto, caldo. Anche il suo odore non era male, si sarebbe anche addormentato in quel modo quando l'altro gli chiese di togliersi la maglia.
Si voltò a guardarlo arrossendo... almeno questa volta aveva chiarito le sue intenzioni! Si vedeva che uno schiaffo gli era bastato ed avanzato, meglio così.
"un massaggio? va bene..."
mormorò rialzandosi leggermente, dandogli le spalle e togliendosi la maglietta, posandosela sulle gambe, non si sarebbe voltato verso di lui comunque.
Un massaggio si faceva sulla schiena, no? Allora sarebbe restato così, gli avrebbe dato la schiena, anzi... si ristese sul letto di pancia, infilando il viso sul cuscino morbido, respirando l'odore delle lenzuola nuove.
"Però me lo fai così..."
Affermò rispostando il viso ad osservarlo, tanto era quasi sicuro che si sarebbe addormentato, proprio come ogni volta che si agitava troppo e dopo si rilassava, sarebbe crollato come una pera cotta.
 
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»Donnie
view post Posted on 2/12/2011, 19:40




jordanTRS
In fin dei conti, era piacevole stringersi a lui per coccolarlo come avrebbe dovuto fare fin dall'inizio. Probabilmente se si fosse limitato ad un pizzico di cameratismo prima escludendo il bacio avrebbe ottenuto molto di più, ma ormai era andata così ed era inutile piangere sul latte versato anche se non poteva davvero fare a meno di scusarsi per tutto quello che era successo. Dopotutto era la sua famiglia, era scontato che si sentisse responsabile per il comportamento deplorevole di alcuni di loro...

CITAZIONE
"non è colpa tua... non sei tu quello che mi ha insultato."

Sorrise risalendo con le mani lungo le sue braccia in una morbida carezza. "No, ma di certo non ho fatto nulla per renderti più facile sostenere il pranzo, no? Innanzitutto, avrei dovuto informarti della presenza di un vampiro... particolare che non ritenevo importante visto la natura gentile e cortese di Raymond... non credevo che il fatto che tu sia un licantropo potesse sconvolgerlo a tal punto. Inoltre, baciarti non è stato proprio un colpo di genio. Non mi sarei dovuto permettere, ti chiedo scusa" disse prima che una nuova idea prendesse piede nella sua giovane testolina. Questa non era così malvagia, forse avrebbe potuto funzionare sul serio! Gli chiese di togliersi la maglietta, ma si affrettò a giustificare le proprie parole subito dopo, osservando con quanta facilità Alec fosse arrossito. Sapeva di ripetersi, ma quel ragazzo era decisamente adorabile! Gli ricordava suo fratello, in un certo senso: entrambi istigavano lo stupro! Il lupacchiotto annuì, accettando di buon grado la sua proposta, obbedendo e sdraiandosi pancia sotto sul letto.

CITAZIONE
"Però me lo fai così..."

Robin sorrise andando poi a prendere un flaconcino di olio per massaggi da uno dei cassetti della sua scrivania. "Dovrò sedermi sul tuo bacino, allora" disse soltanto privandosi delle scarpe, sistemandosi poi sul fondoschiena di Alec, cercando una posizione comoda per entrambi. "L'arancia ti piace?" chiese versandosene qualche goccia sulle mani che poi premette al centro della schiena del ragazzo sotto di sè, spingendole poi verso l'alto a distendere la spina dorsale e poi i muscoli delle spalle, su cui si concentrò maggiormente. "Sai, è stato mio zio Astaroth ad insegnarmi a farli. Lui è piuttosto bravo ed è pure orgoglioso di quelle che chiama "le sue manine d'oro" asserì ridendo, ricordandosi solo in quel momento che gli aveva promesso maggiori informazioni. "Comunque se c'è altro che vuoi sapere o qualcosa che non ti torna sulla mia strana e numerosa famiglia, chiedi pure. Non ci sono segreti, ascolterò e risponderò a qualsiasi domanda" concluse sereno continuando nella sua opera di rilassamento dei muscoli contratti e tesi sotto le sue dita.
 
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view post Posted on 29/12/2011, 22:55
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Si era sistemato in modo che Robin potesse fargli il massaggio, l'odore di arancio gli arrivò alle narici in un lampo, si, gli piaceva.
Annuì posando il viso in mezzo alle braccia in modo da nasconderlo, era rosso come un pomodoro maturo, cazzo! Quella situazione era fin troppo imbarazzante per i suoi gusti, lui era abituato ad una pacca sulle spalle anche se ammetteva di amare tante attenzioni. Non si sarebbe mai detto ma era quello che sua madre amava definire un peluche portatile, si sarebbe fatto coccolare per ore ed ore se avesse ascoltato il proprio istinto, peccato che non portasse questa piccola particolarità anche quando c'era la luna piena!
In quel caso delle coccole gliene importava proprio poco, preferiva il sesso, sano e sporco sesso e di solito se i suoi partner erano umani non finivano mai bene! Il giorno dopo sarebbero stati ritrovati sbranati e molto morti.
Sospirò di piacere sotto le mani del ragazzo, percependo i muscoli rilassarsi lasciandosi fare.
"Perchè Tuo zio Astaroth e Gabriel provano gelosia uno nei confronti dell'altro? I loro odori cambiano immediatamente quando si trovano con i propri compagni nella stessa stanza, come se non potessero vedersi."
Confessò sentendosi però più pesante.
Si stava addormentando! Troppe emozioni, succedeva sempre così, quando si stancava in quel modo crollava sempre addormentato pochissimo dopo.
"Sembra che abbiano fatto uno scambio di coppia."
Mugugnò con la voce impastata.
Ultimamente non gli piaceva troppo addormentarsi, in quell'ultimo periodo i suoi sogni non erano più tranquilli, sognava gli occhi di Evie, sognava la sua voce ridergli nella testa.
L'aveva trasformata lui e non era riuscito a proteggerla. Fu l'ultimo pensiero al momento perchè il proprio respiro si regolarizzò facendolo crollare come un sasso, quel letto era comodo, l'odore era delizioso, come poteva stare ancora sveglio?
Semplicemente si lasciò andare fra le braccia di Morfeo che questa volta lo portarono in un luogo luminoso pieno di arance, forse quel sogno era dovuto all'odore dell'olio, molto probabile del resto.
 
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»Donnie
view post Posted on 30/12/2011, 00:41




Alec non era un brutto ragazzo ed era strano che se ne accorgesse solo adesso per la prima volta. Aveva un corpo decisamente invidiabile ed un animo puro nonostante la bestia che gli albergava dentro. Il suo odore era contrastante e, forse anche per questo, delizioso. Gli sarebbe piaciuto annussarlo meglio, ispirarlo maggiormente ma non voleva dare alla cacciatrice che dormiva al suo interno un'arma in più. Sebbene fosse mezzo umano e il suo olfatto non fosse potente quanto quello del padre, era comunque in grado di riconoscere le tracce fresche e la belva, al momento quieta da qualche parte della sua anima, sarebbe stata fin troppo contenta di esser facilitata nella sua ricerca del lavoro incompiuto. Robin non l'avrebbe mai permesso. Alec aveva sofferto fin troppo per ciò che lui stesso gli aveva fatto, senza contare che l'aveva appena condannato ad un disastroso pasto con bacio non previsto! Fargli il massaggio era anche un tentativo come un altro di smacchiare un po' la sua coscienza. Non sarebbe mai riuscito a pulirla del tutto però, di quello ne era certo. Cominciò a rilassargli la schiena con minuzia e dedizione, passando poi alle spalle contratte dai numerosi eventi che l'avevano visto in un qualche modo partecipe. Le sue cure sembravano sortire gli effetti sperati: il ragazzo pareva distendersi davvero sotto i tocchi delle sue mani ed un sorriso sincero increspò le labbra di Robin. Era contento di contribuire almeno in minima parte a donargli un po' di pace. Era intenzionato a restituirgliela da quando aveva scoperto la sua vera identità. Spinse delicatamente le dita sui punti più tesi annuendo alla sua domanda. "È così infatti. Circa quindici anni prima, Astaroth e Marshall stavano insieme, ma mio zio lo lasciò all'altare preferendo Crowley. Quest'ultimo aveva avuto, molto molto molto tempo prima, una storia con Gabriel, ma la cosa non era durata molto perchè uno è un demone e l'altro un arcangelo, perciò erano stati costretti a lasciarsi" spiegò senza smettere un solo secondo il proprio lavoro. "Quando John però è entrato nelle nostre vite, Gabe si è subito invaghito di lui e con pazienza e perseveranza è riuscito a conquistarlo. Ovviamente, questo non ha modificato i sentimenti di gelosia che nutre per mio zio. Astaroth è stato molto importante per il suo attuale compagno e, per lungo tempo, Marshall ha sempre preferito lui a Gabriel. Le cose sono naturalmente cambiate, ma così come l'arcangelo è geloso del demone, vale anche il contrario." concluse mentre sentiva il corpo sotto di sè rilassarsi fin troppo. Sorrise. Sembrava che Alec fosse sul punto di addormentarsi e così fu infatti. Continuò a massaggiarlo finchè non si ritenne certo della sua tranquillità, allora con molta calma scese da lui e lo coprì con una coperta, scendendo poi per fare del thè. Una volta sveglio magari lo avrebbe apprezzato ed era convinto gli ci volesse davvero dopo quella giornata.


Marshall, intanto, era appena tornato a casa e aveva subito cercato di contattare il figlio, ma ogni volta era una voce registrata a rispondergli. Solo dopo un'ora di inutili tentativi finalmente il cellulare diede segno di vita, ma la chiamata venne bruscamente interrotta. Dopo pochi secondi il BIP di un messaggino.

"Sono in un bar dalle parti della 6th Avenue... il Lounge.
Con Alien è finita.
Lasciami perdere, mi farò sentire io
"

Beh, almeno gli aveva risposto! Solitamente non si sarebbe certo preso la briga di fargli sapere che era felicemente in compagnia dell'alcool. Sospirò. "Gabriel... secondo te è meglio che chiami Alien? Potrebbe preoccuparsi non vedendo Raymond a casa..." domandò, ma venne presto interrotto da un nuovo squillo del cellulare. Rispose senza guardare neppure l'avviso di chiamata, sperando con tutto sè stesso in una telefonata del figlio.
 
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view post Posted on 2/1/2012, 01:24
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Allora aveva ragione, c'era stato davvero uno scambio di coppia. Gabriel ed Astaroth erano gelosi uno dell'altro anche se alla fine probabilmente solo l'arcangelo ne aveva una vera ragione, dal demone con gli occhi chiari ed i capelli scuri aveva sentito l'odore dell'amore solo per lo zio paterno di Robin mentre dal mago venivano odori contrastanti.
Si addormentò comunque, crollando placidamente cullato sia dal messaggio che dall'odore che gli arrivava alle narici, i sogni furono tranquilli e non angoscianti come al solito, tutto calmo.

Da quello che aveva capito, quando Alien era tornato a casa non aveva trovato Raymond. Per fortuna Sammy era andato immediatamente a prendere il loro primogenito, ora in pieni crisi di pianto, sembrava non riuscire nemmeno a respirare.
Per quanto provasse a tranquillizarlo Ali non riusciva a smettere di piangere. Scoprire che il proprio uomo non era in casa era stato un colpo troppo duro per il suo piccolo.
Ecco perchè si era sempre preso più cura del suo piccolino, Lili e Robin erano bravi ragazzi ma sapevano difendersi, sapevano fronteggiare alcune cose... Alien no, proprio per nulla e quello lo dimostrava. Gli si spezzava il cuore a tenerlo stretto al petto mentre passava una mano fra i suoi capellli, accarezzandoli lentamente mentre gli sussurrava parole incoragianti all'orecchio prima di lasciarlo alle mani del marito, prendere il cellulare e chiamare la fonte dei problemi, no, non Raymond! Suo padre! Marshall lo aveva creato troppo servizievole, non era possibile che non riuscisse a reggere ad un bisticcio senza scomparire nel nulla.
Quando sentì lo scatto alla risposta prese fiato, ormai gia usato parecchio per minacciare quel coglione di vampiro che se non fosse tornato a casa lo avrebbe eliminato personalmente.
"John..."
Iniziò con calma.
"Dove cazzo è quel coglione di tuo figlio?^ Alien è qua che piange, è terrorizzato! Tu e le tue idee del cazzo! Quando lo hai creato non potevi infilargli in quella testa dura un pò di comprendonio? Dimmi immediatamente dov'è così vado a prenderlo a calci in culo e lo riporto da mio figlio! Tu lo sai vero?"
Come al solito aveva alzato la voce quasi fino ad urlare. Una delle tante regole con lui, forse la seconda di importanza, era non toccargli mai i suoi figli, nemmeno indirettamente! E purtroppo Marshall era il padre di Raymond e quindi andava incolpato almeno secondo il suo ragionamento.
 
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»Donnie
view post Posted on 2/1/2012, 20:07




Era sceso per fare del the e aveva trovato suo fratello in lacrime abbarbicato al padre. Li guardò alzando un sopracciglio. "Raymond non è a casa" gli sillabò Sam, mentre continuava a coccolare il figlio. "Stai tranquillo, Alien. Adesso lo troviamo, poi tua madre gli fa il culo a strisc... poi lo riportiamo a casa, ok?" Robin annuì osservando con la coda dell'occhio Dean lasciare minacciosi messaggi alla segreteria telefonica. Era certo che l'avrebbero trovato, ma dal canto suo non si stupiva troppo. Alla fin fine quella era la prima volta che fra lui e suo fratello nasceva uno screzio e dal momento che non era umano era facile intuire che non gli avrebbe attribuito il giusto significato. Andò in cucina e mise su il pentolino più grande, probabilmente una tazza di the caldo avrebbe fatto bene anche ad Alien. Mentre l'acqua bolliva sentì la madre parlare con un vero interlocutore stavolta e gli ci volle poco per capire con chi stesse alzando la voce.

CITAZIONE
"John... Dove cazzo è quel coglione di tuo figlio? Alien è qua che piange, è terrorizzato! Tu e le tue idee del cazzo! Quando lo hai creato non potevi infilargli in quella testa dura un pò di comprendonio? Dimmi immediatamente dov'è così vado a prenderlo a calci in culo e lo riporto da mio figlio! Tu lo sai vero?"

Sorrise divertito. Tipico loro. Ogni qualvolta ai propri figli succedeva qualcosa di brutto smuovevano mari e monti per riportare sulle loro labbra il sorriso. Erano veramente grandiosi ed ancora una volta gli venne in mente l'adorazione che la sorella provava nei loro confronti. Effettivamente se la meritavano tutta. Ognuno di loro amava i propri genitori, ma soltanto MaryLi aveva preso ad esempio la loro storia per costruirsi la sua e visto com'erano andate le cose con Nathan sembrava esserci riuscita. In quel momento il suo cellulare squillò. Lo estrasse dalla tasca dei pantaloni osservando chi lo stesse chiamando. Si parla del diavolo! "Hey Lili!" la salutò pigiando il tasto verde. "Robin! Finalmente! È un'ora che provo a chiamare, ma il telefono di casa è perennemente occupato!" disse ricevendo in cambio uno sconsolato sospiro. "Alien e Raymond hanno litigato, lui adesso non si trova, nostro fratello è qui che piange e mamma si è attaccata alla linea telefonica per rintracciarlo. Ora sta facendo il culo a Marshall" disse mentre dall'altro capo la sorella ammutoliva. "Lili?" domandò incerto. "Scusa un attimo... chi avrebbe litigato?" Robin sorrise. Già, logico reagire così. "Hai capito bene. Ricordi che ti avevo detto che per un po' avrei avuto uno studente a casa per quel progetto fra scuole? Bene, è arrivato oggi... è il licantropo di cui ti ho parlato" nel dirlo abbassò la voce e chiuse la porta della cucina. "Ne ho parlato anche ad Alien e Raymond, ma abbiamo scoperto fosse lui solo a pranzo ed inaspettatamente Ray l'ha trattato a pesci in faccia a causa del conflitto fra le loro nature e così lui e Alien hanno litigato" spiegò mentre Lili annuiva ed esprimeva il suo assenso con un sospiro. "Immagino quindi che questo sia un brutto momento per arrivar..." "Non avevi detto che non saresti venuta prima di qualche giorno?" La notizia stupì alquanto il ragazzo. La sorella era stata male fino a poco prima e a quel che ne sapeva era andata dal dottore solo quella mattina... sperava non fosse niente di grave dal momento che aveva deciso di anticipare la sua visita. "Io e Nathan ne abbiamo parlato, siamo in zona e pensiamo sia giusto dirvi quanto abbiamo scoperto subito... non devi preoccuparti comunque" prima che potesse dar adito ai suoi sospetti, il padre rientrò in cucina portandosi dietro Alien. "Robin, c'è del the?" Il giovane annuì. "È quasi pronto" disse spegnendo il fuoco. "Papà, è MaryLi al telefono chiede se può venire adesso, penso sia importante" Samael, dopo un primo momento d'incertezza annuì. "Ok, Lili! Ti aspettiamo, a più tardi" agganciò la chiamata, condì il the poi ne servì una tazza al fratello. "Tieni, Alien. Vedrai che la mamma ha già scoperto dov'è Raymond e adesso viene a dircelo" gli disse rincuorante scompigliandogli i capelli. Sebbene lui fosse il più giovane, gli veniva naturale trattare il fratello così. Non lo faceva con cattiveria, ma Ali era quello che più di tutti ispirava protezione e tenerezza.

Nel frattempo, Samael era tornato in salotto. Dean era ancora al telefono con John, contemporaneamente intento a dargli informazioni e a difendersi dalle sue urla. "Lascia perdere come l'ho creato! Se l'avessi fatto diverso tuo figlio non si sarebbe mai innamorato! Comunque mi ha detto che non vuole essere cercato, ma ha aggiunto anche un indirizzo: bar Lounge dalle parti della 6th Avenue. Secondo lui la storia con Alien è finita... forse sarebbe meglio che fosse lui ad andarlo a recuperare non credi?" suggerì mentre Sam appoggiava le mani sulle spalle della moglie, salvo staccarle subito dopo per andare ad aprire alla porta. MaryLi era arrivata e sorrideva raggiante.
 
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view post Posted on 18/1/2012, 01:20
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Vedere suo figlio in lacrime lo faceva andare fuori di testa, non era nel suo dna lasciare soffrire i suoi bambini, poco importava che ormai fossero adulti e vacinati, nessuno faceva piangere in quel modo i suoi figli e la passava liscia! Soprattutto se chi li faceva piangere erano proprio i loro compagni, quel vampiro compreso! Raymond era la persona adatta ad Alien e sapeva perfettamente che il suo cucciolotto amava quel succhiasangue ma non avevano mai litigato prima, era logico che finisse in quel modo.
Ringhiò a Marshall, sbattendogli il telefono in faccia, voltandosi verso suo figlie e mettendolo in piedi, infilandogli la giacca.
"6th Avenue, Lounge bar. Fila perchè se ci vado io lo ammazzo te lo giuro."
affermò asciugandogli i lacrimoni e vedendo i suoi occhioni chiari brillare speranzosi, facendolo sorridere e scompigliare quei capelli morbidi. Suo figlio assomigliava incredibilmente a Mary Winchester e più cresceva più gliela riportava in mente, anche sua madre sarebbe stata orgogliosa di quel ragazzo, sarebbe stata orgogliosa di ogni suo nipote a dire la verità. Probabilmente avrebbe viziato a morte Lili, accontentandola in tutto per non parlare dei due maschietti.
Lo vide correre fuori dopo avere ringraziato il fratello di fretta, prendendo lui la tazza che era stata offerta ad Alien.
"Alec si sta riposando? Ha avuto un benvenuto disastroso, mi dispiace piccolo."
Accarezzò i capelli di suo figlio maggiore...ah... quei ragazzi crescevano fin troppo in fretta, se avesse potuto li avrebbe riportati a quando erano dei bambinetti che faticavano a biascicare qualche parola.
Quando arrivò sua figlia osservò il suo sorriso inarcando un sopraciglio, suo marito sembrava invece perso. Si Nathan lo avrebbe descritto solo in quella maniera, fissava sua moglie con aria di rimprovero.
"Salve."
almeno non si era dimenticato come si salutava! Quel ragazzo era sempre stato problematico ma si vedeva che amava Lili e quindi aveva imparato ad accettare quell'insolente nephilim.
"Lili, perchè non ti metti seduta? Secondo me dovresti riposarti."
In effetti era ancora nel suo mondo da quando sua moglie gli aveva dato la notizia, era come camminare su una nuvola. Era una cosa bellissima anche se sembrava fregargliene relativamente poco, non era mai stato una cima a dimostrare effettivamente i propri sentimenti, sperava che lei sapesse quello che provava realmente per quella notizia, adorava l'idea.
Fissò sua moglie preuccupato, avrebbe preferito che si riposasse invece di starsene sempre in giro ma quella testa dura si faceva entrare una cosa da un orecchio e poi usciva dall'altro. Sospirò rinunciando anche a quell'idea, annusando l'odore del thè, non che gli piacesse, gli piaceva semplicemente l'odore.

Era corso fuori ed era andato in quel bar. L'odore che gli arrivò alle narici era quello dell'alcol, facendogli storcere il naso, evitando alcuni clienti che lo fissavano chi perplesso e chi invece in maniera diversa.
Finalmente gli occhi si posarono sul suo uomo, corse da lui, facendolo allontanare dal bancone e gettandogli le braccia al collo.
"Raymond! Doe sei stato? Quando sono tornato a casa non c'eri, mi sono preuccupato così tanto! Scusami, non volevo che pensassi ti volessi lasciare, non potrei nemmeno volendolo, torna a casa con me Ray, ti prego!"
Posò le mani sul suo viso puntando gli occhi in quelli azzurri del suo uomo.
Non voleva che se ne andasse, voleva solo che tornasse a casa con lui, sarebbe stato disposto a tutto pur di riaverlo.
 
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»Donnie
view post Posted on 20/1/2012, 01:44




Gli scappò un risolino soffocato vedendo la madre vestire il fratello maggiore, come se invece fosse ancora un bambino piccolo, e poi spedirlo fuori con un indirizzo preciso che fece brillare di speranza gli occhi di Alien. Rispose al suo ringraziamento con un cenno del capo, un modo come un altro per rispondergli "non c'è di che". Annuì alla domanda di Dean sorridendo. "È crollato mentre gli stavo facendo un massaggio, aveva bisogno di alleviare la tensione" rispose semplicemente sperando che i suoi genitori non reagissero come i suoi fratelli quando aveva riassunto loro chi Alec fosse in realtà. L'occhiata di suo padre però sembrava rafforzare i suoi dubbi. Era sempre stato molto franco con loro, aveva confessato la sua omosessualità fin dalla più tenera età e i suoi erano a conoscenza di gran parte dei suoi trascorsi sessuali... alcuni sarebbe stato meglio censurarli, ma per vie traverse li erano comunque venuti a sapere. Sospirò divertito osservando poi Sam avvicinarsi a Dean, passargli un braccio attorno alla vita e baciargli con dolcezza una guancia. "Non gli ho fatto niente papà! Non sono il maniaco che credi!" commentò ridendo mentre il principe dell'inferno arcuava un sopracciglio. "Ah no? Non ci hanno chiamato da scuola solo tre mesi fa perchè tu e un tuo compagno di classe stavate studiando a fondo anatomia nel ripostiglio della palestra?" chiese esibendo poi un sorriso che diede bella mostra dei denti bianchi e perfetti. Prima che potesse rispondere con una bella e sagace battuta però suonarono alla porta, così si affrettò ad andare ad aprire. "Lili!" tuonò saltando al collo della sorella che lo strinse con altrettanto impeto. "Ecco il piccolo di casa! Ho appena visto fuggire il cucciolo della famiglia, non sarà mica perchè sapeva che stavo arrivando, vero?" domandò sorridendo. MaryLi era radiosa quel giorno, persino al telefono gli era sembrata oltremodo euforica ed eccitata ma di persona sprizzava letteralmente energia e felicità da tutti i pori. "Naaah!" commentò alzando una mano per salutare l'imbronciato accanto alla sorella. "È andato a recuperare Raymond, non credo torneranno però" le rispose mentre li faceva entrare chiedendosi per quale motivo Nathan fosse tanto cupo mentre la moglie era l'emblema della gioia più sfrenata. Erano comunque carini insieme, soprattutto ora che lei aveva posato candidamente le labbra sulle sue e gli stava accarezzando con fare rassicurante le braccia. "Amore, sto bene. Calmati per favore, non sto per morire" gli disse scherzosa prima di riportare nuovamente l'attenzione sul fratello. "Beh sarà meglio che appena ogni cosa fra loro sia risolta tornino qui, ho una notizia che vorrei condividere anche con loro" disse seguendolo in cucina dove baciò e abbracciò entrambi i genitori. MaryLi sembrava a posto, troppo contenta forse ma perfettamente in salute quindi non capiva come mai il nephilim fosse tanto contrariato. "Lili... la tua novità ha a che vedere con la tua presenza qui, vero?" le chiese mentre l'altra sorrideva ed annuiva compiaciuta. "Ovvio! Non sono mica qui per una tazza di the, anche se non mi dispiacerebbe averne una" disse mentre suo padre le toglieva un pelucco dai capelli e fissava negli occhi prima lei poi il marito. "Tesoro sicura che vada tutto bene? Nathan non mi sembra dello stesso avviso" commentò mentre lei sbuffando si sedeva finalmente su una sedia accettando poi la tazza che il fratello le porgeva. "Sto benone papà, davvero. Nate si preoccupa sempre troppo per niente" disse scoccando poi un'occhiata innamorata e divertita al proprio uomo. Era come se gli stesse dicendo "vedi? sono a cuccia proprio come volevi tu. ti amo". Sorrise divertito vedendo il padre sempre più confuso. Nessuno aveva ancora capito che ci facesse lì Lili e tutti si chiedevano che problema avesse visto che aveva saltato il disastroso pranzo in famiglia proprio per andare dal medico. Sam stava appunto per chiederglielo quando lei parlò di nuovo, posando gli occhioni verdi su Robin. "Hey! Dov'è il tuo ospite? Mi piacerebbe conoscerlo" chiese allungando una mano per prendere quella del marito a cui sorrise ancora. "È di sopra, ha avuto una giornata pesante e si è addormentato come un bambino sul mio letto" la sua risposta però causò un guizzo di malizia negli occhi della giovane donna. "E tu sei rimasto a vegliare sul suo sonno prima di scendere ad aprirmi la porta?" nonostante fosse una domanda il tono faceva presagire più a un'affermazione, ma la risposta non ebbe modo di farsi sentire visto che suo padre aveva finalmente preso la parola. "Questo scambio di battutine irriverenti è molto divertente, ma tesoro sappiamo che sei stata dal dottore questa mattina e sinceramente siamo un po' preoccupati. Che ti ha detto?" chiese mentre almeno quattro paia di occhi si posavano su di lei. Sam stringeva ancora Dean a sè, come se avesse bisogno di un'ancora di appoggio per la notizia che stava per arrivare. La figlia sbuffò affranta abbassando lo sguardo per un solo secondo. "Avrei preferito che ci fosse anche Alien, ma non si decide ad arrivare" bofonchiò mentre Robin l'informava che aveva appena avvertito sia lui che Raymond per messaggio. Lili alzò gli occhi al cielo, per niente rinfrancata da quella notizia. "Oh beh! Neppure Godot si degnerebbe di aspettare ancora, quindi ve lo dico... ma forse dovreste sedervi... persino Nate ci è rimasto" trillò divertita scoccando un bacio nella direzione del marito. Sapeva che il referto del dottore l'aveva reso davvero felice, era la sua cocciutaggine ad irritarlo. Non appena avevano avuto la notizia non c'era stato modo di convincerla ad andare a casa a stendersi un poco, no! Lei doveva subito avvisare i suoi, non poteva aspettare nemmeno un giorno e soprattutto non poteva farlo per telefono. "Beh... mamma... papà... io sto benone, davvero! Non c'è nulla che non va in me. Le nausee, i capogiri, i cambi d'umore e il dolore al seno sono assolutamente normali..." disse sorridendo mefistofelica mentre il fratello sbottava. "Normali? Cosa c'è di normale in questo? Lo sarebbe se tu fossi..." gli occhi si sgranarono mentre la verità cominciava a far capolino nella sua giovane mente. "Incinta? Bingo!" esultò Lili radiosa. Peccato che un tonfo sordo le cancellò il sorriso dal viso. Sam era appena caduto per terra nonostante il sostegno di Dean. "Papà? Papà stai bene?" domandò osservando il pallore cadaverico sulle gote del padre.


"Barista! Un'altra bottiglia per favore!" Da quando era entrato lì dentro era la terza che chiedeva. Se ne era già scolato sei di birra e due di whisky. Il suo alito puzzava d'alcool come mai prima d'ora, ma il suo corpo non sembrava affatto subirlo e l'uomo dietro al bancone si chiedeva come avesse fatto a non esser già caduto in coma etilico! "Non ti sembra di stare esagerando? Qualsiasi cosa sia successa fra te e la tua bella vedrai che tornerà" commentò senza però esaudire la sua richiesta. Raymond ringhiò fissandolo con odio negli occhi. Non gli andava che altri gli ricordassero come aveva perso Alien, bastavano i suoi sensi di colpa e i suoi rimorsi a torturarlo. "Sei forse la posta del cuore? No. Sei un barista e il tuo compito è dissetare chi te lo chiede perciò dammi un'altra bottiglia di cognac!" tuonò perseverando nell'ucciderlo con lo sguardo. L'uomo tuttavia non sembrava affatto intimitorito, ma piuttosto ben deciso ad esortarlo ad incamminarsi verso casa. "Amico, vorrei vendere qualcosa anche agli altri clienti perchè non vai alla porta della tua donna ad implorare clemenza?" suggerì arcuando un sopracciglio, ma il borbottio sommesso e dall'apparenza minaccioso che ricevette in cambio non assomigliava affatto alla risposta che aveva sperato di udire. Il signorino stomaco di ferro non sembrava intenzionato ad alzare i tacchi, per fortuna però ci pensò una piccola furia bionda!

CITAZIONE
"Raymond! Doe sei stato? Quando sono tornato a casa non c'eri, mi sono preuccupato così tanto! Scusami, non volevo che pensassi ti volessi lasciare, non potrei nemmeno volendolo, torna a casa con me Ray, ti prego!"

Il vampiro fissò gli occhi in quelli di Alien, spostandoli poi sulla bottiglia vuota accanto a sè. "Forse ho bevuto troppo..." bofonchiò pur sapendo che l'alcool non aveva potere su di lui. Il proprio ragazzo era davvero lì e lo stava implorando di tornare a casa con lui. Dio! Cos'aveva fatto di tanto buono per meritarsi un simile regalo dal Cielo? "Alien... io ti ho deluso e ferito... tu non puoi stare con un essere tanto abietto e schifoso come me! Come puoi anche solo guardarmi in faccia?" gli domandò, la voce ridotta ad un roco sussurro e gli occhi lucidi per la consapevolezza che la sua storia con quel dolce cucciolo sarebbe presto giunta al capolinea. Indurì lo sguardo e lo rialzò su quello stolto barista che continuava ad ignorare la sua richiesta. "Hey! Sei sordo? Ti ho chiesto del cognac!" esclamò battendo il bicchiere sul tavolo, ignorando il sospiro dell'altro che pacatamente si rivolse ad Alien. "Senti perchè non lo porti a casa? Penso abbia bevuto troppo" suggerì mentre il vampiro, visibilmente seccato, tirava fuori il cellulare dalla tasca osservando il messaggio che gli era appena arrivato. MaryLi. "È tua sorella" disse mostrandogli lo schermo luminoso.

"Muovete quelle chiappe e tornate qui! Sugellerete la rinnovata pace fatta dopo, ora c'è bisogno di voi e vi voglio con le orecchie aperte, chiaro?!
Lili
"

Tipico di sua sorella pretendere tutto e subito, ma stavolta sarebbe rimasta delusa. Lui non avrebbe alzato il culo da quello sgabello per niente al mondo!
 
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view post Posted on 21/1/2012, 11:08
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Sorrise alle battute che suo marito si scambiò con Robin, in realtà era ancora più preuccupato per Alien. Suo figlio maggiore era il più fragile fra i tre anche se alle volte tirava fuori le unghiette e sapeva fare male. Sorseggiò la propria tazza di thè prima dell'arrivo della figlia, Nathan sbuffò invece alle parole della moglie.
"Smettila, Lili. Dovevi stare a casa a riposarti, potevamo dirglielo domani con calma, non ti pare?"
Il marito della figlia era l'emblema dell'ignoto. Nathan aveva un modo tutto suo per fare qualsiasi cosa, tendeva a non dimostrare in pubblico nessun sentimento che non fosse irritazione o rabbia eppure guardandolo bene e conoscendolo imparavi per forza a riconoscere le sue diverse sfumature. Come un dipinto di un pittore surrealista dovevi studiarlo bene prima di sapere distinguere la preuccupazione dalla noia, la rabbia dalla gelosia più feroce, in quel momento sembrava nervoso ed arrabbiato, in realtà era in ansia per la propria moglie.
Ci aveva messo un pò per accettare i modi di fare di quel ragazzo ma poi aveva capito che Lili veniva prima di qualunque cosa, prima anche della vita di Nathan stesso che ora sbuffava tenendogli la mano. Lo aveva visto perdere davvero la testa solo con l'ex di sua figlia, quando era stato rapito da suo padre Lili aveva avuto una breve storia con un palestrato, mettendogli addirittura le mani addosso.
La notizia però gli fece spalancare gli occhi, voltandoli prima su uno e poi dell'altra, prima di sorridere felice. Il ragazzo lo fissò perplesso abbassando poi gli occhi grigi sul marito crollato a terra.
"Oh, state tranquilli, è una cosa normale per i futuri nonni, fra poco si riprenderà."
Del resto John l'aveva presa anche peggio, cercando di uccidere suo marito. Si chinò verso Sammy, prendendogli il volto.
"Su amore, lo sapevi che prima o poi sarebbe successo. è una cosa bellissima, stiamo per diventare nonni!"
Cinguettò posandogli un lieve bacio sulle labbra, suo marito si sarebbe ripreso subito.
"E capisco anche che cosa succede a Nathan, Lili tesoro, teoricamente, almeno per me, siamo noi a portare i bambini per nove mesi ma loro sono quelli che si agitano e strepitano di più"
Le confessò abbracciandola leggero, in modo che non le desse fastidio, baciandole la guancia e la fronte.
"é una notizia stupenda tesoro, congratulazioni ad entrambi."
Del resto prima o poi sarebbe dovuto succedere comunque, in fondo stavano insieme da 16 anni, si amavano e sapeva che uomo migliore per la sua bambina non esisteva, uno capace di tenerle testa ed allo stesso momento accontentare ogni suo minimo capriccio e che ora le stava accarezzando la mano.
"Andiamo a casa, Lili? Tuo fratello lo verrà a sapere un altro giorno, sembra che non verrà affatto visto che non si sono ancora fatti vedere, al massimo lo chiami."
Sperava che quella cocciuta di sua moglie gli desse retta una buona volta, avrebbe voluto che si riposasse un pò, scoprire di stare per diventare papà lo aveva reso veramente felice ma lei, con le sue uscite di testa, lo faceva gia preuccupare. Probabilmente avrebbe chiesto a Dean di darle un occhiata, sua madre le avrebbe sicuramente proibito di fare qualsiasi stronzata che le passasse per la scatola cranica, era l'unico che anche se le voleva veramente bene non aveva mai visto cedere ad un capriccio ingiustificato, chiederlo invece a Samael significava tornare a casa e trovare sua moglie a sollevare il divano con una mano!

Sospirò alle parole di Raymond, intrappolandogli il viso fra le mani e baciandolo dolcemente. lo fissò negli occhi tirando appena su con il naso.
"Raymond, sei un idiota!"
Lo sgridò con un filo di voce, accarezzandogli le guancie lentamente.
"è normale avere delle discussioni, litigare qualche volta, prima o poi sarebbe dovuto succedere anche a noi. Deludere il proprio compagno una volta non significa che la storia debba per forza finire per cui smettila di dire che io non merito uno come te. Sei la persona che amo anche se si... questo tuo lato mi fa salire il sangue alla testa, ma non ho assolutamente intenzione di lasciarti per una cosa simile. Sei l'uomo per me e non ti cambierei per nulla in questo mondo o nei prossimi.. però adesso puzzi davvero d'alcol."
Si sedette vicino a lui, posando la testa sulla sua spalla e leggendo il messaggio. Come al solito Lili voleva tutto e subito, peccato che nemmeno lui aveva intenzione di tornare a casa dei suoi genitori, voleva tornarsene a casa con il suo ragazzo e passare il resto della giornata insieme, possibilmente sul divano a coccolarsi, perchè quando era tornato a casa e non lo aveva trovato gli era cascato il mondo addosso. Si era sentito malissimo ed aveva avuto paura di non vederlo mai più.
"Ci porta due caffè, per favore?"
Domandò gentilmente vedendo il barista annuire. Si voltò di nuovo verso di lui, sorridendogli.
"Scusa, ho esagerato. Non ti avevo mai visto così strafottente e me la sono presa a morte ma sono sicuro che troveremo un compromesso. In questa settimana eviteremo casa dei miei genitori e se proprio dovremo andarci quando non riuscirai proprio più a resistere a non insultare il lupo prometti che uscirai dalla stanza e mi aspetterai fuori? Perchè non voglio più tornare a casa e non trovarti e nemmeno litigare con te in questa maniera."
Pigolò ringraziando il barista che gli metteva il caffè davanti.
 
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»Donnie
view post Posted on 22/1/2012, 01:28




Era divertente osservare quanto sua sorella fosse calma e spensierata al contrario del marito che sembrava sul punto di eruttare come un vulcano in attività. Non ci aveva ancora capito molto, ma ciò che era chiaro era che Nathan avrebbe voluto veder Lili tranquilla su un divano, attorniata solo da lui e da qualsiasi altra cosa potesse desiderare. Peccato che chiedere alla ragazza di starsene buona e a riposo fosse come chiedere al sole di non brillare o alla pioggia di non bagnare qualunque cosa essa toccasse. Uno spreco di tempo, insomma. All'ennesima replica del marito infatti Lili roteò gli occhi sbuffando divertita. "Amore, che problema c'è? Sono seduta, sto bevendo del the e va tutto bene" gli rispose appunto lanciando la granata che stravolse ogni presente poco dopo. Era incinta. Stava per diventare zio. Prima ancora che potesse anche solo elaborare correttamente la notizia suo padre crollò a terra fissando la figlia come se avesse scoperto ora per la prima volta quale legame li univa l'uno all'altra. Esattamente come la sorella, anche Robin si voltò verso di lui sconcertato, confuso e leggermente preoccupato. "Papà?" Niente. Zero completo. Encefalogramma piatto. Fortunatamente sua madre aveva appena dimostrato di avere un tempo di reazione migliore e si era subito occupato del marito per poi congratularsi con la sua bambina.

CITAZIONE
"Oh, state tranquilli, è una cosa normale per i futuri nonni, fra poco si riprenderà. Su amore, lo sapevi che prima o poi sarebbe successo. è una cosa bellissima, stiamo per diventare nonni!"

Lo baciò dolcemente sulle labbra e Robin vide il padre rispondere e poi sorridere entusiasta mentre si rimetteva in piedi ed abbracciava la moglie. "Piccola è splendido, davvero! Solo, se mai dovesse esserci una prossima volta non buttare la bomba senza prima avvertire, insomma! Perfino la distruzione di Hiroshima era stata preceduta da un avviso scritto!" il suo ironico commento fece subito ridere MaryLi che annuì con un cenno di capo. "Te lo prometto, papà! Se per caso mi capitasse di nuovo di essere in questa situazione prima ti do un vantaggio di tre giorni tramite un telegramma" finalmente la leggera ansia che fino a poco prima era presente sembrava finalmente sparita grazie a quelle semplice battute. A Robin scappò un fischio dopo che sua madre si fu congratulata con Lili. "Sto per diventare zio! È una figata! Ricordati di me se hai bisogno di un baby sitter!" le disse avvicinandosi poi per stringerla forte, subito ricambiato anche da un'amichevole scompigliata ai capelli. "Non ti preoccupare, Roby, sarai il primo a cui mi rivolgerò" gli promise con una strizzata d'occhio, salvo sbuffare quando Nathan le ricordò che era ormai tempo di andare. Uffa! Lei non aveva ancora visto il suo gemello, lui non sapeva niente... Avrebbe voluto ribattere, ma suo padre le aveva posato una mano sulla spalla e un bacio su una guancia e anche nel suo sguardo si poteva scorgere la stessa preoccupazione di suo marito. "Tesoro, Nate ha ragione... hai bisogno di stenderti, se preferisci non diremo niente ad Alien, però ora forse è meglio dare retto al futuro papà e andare a casa ad assimilare insieme e per bene la notizia, no?" le consigliò con fare paterno. Alla fine lei annuì controvoglia, mandando un messaggio minatorio al fratello dove lo avvisava che se il giorno dopo non fosse andato da lei per pranzo lo sarebbe venuto a prendere personalmente a casa e se ne sarebbe fregata delle condizioni in cui le sarebbe capitato di trovarlo. Si alzò infilandosi poi sotto il braccio del marito dopo aver di nuovo salutato tutti. "Allora ci vediamo presto, ok? Sperando che Nathan mi dia il permesso di uscire!" esclamò facendo la linguaccia al marito, baciandolo subito dopo. Ricambiò i saluti del padre e del fratello e si avviò verso la portiera del passeggero della macchina del suo compagno. Thompson non le aveva permesso di guidare dopo aver scoperto che la sua donna stava aspettando un figlio.


Improvvisamente, ricevette una scarica di vita, la dosa della droga più potente che conoscesse, una stilla di paradiso che era sempre lì ad aspettarlo sulle labbra di Alien Winchester. Fino a quel momento non avrebbe affatto creduto di poterle riassaggiare di nuovo eppure ora si erano posate sulle sue con un'iniziale irruenza che presto si era sciolta nella solita assuefante dolcezza. Portò una mano al suo volto accarezzandolo lento, come se dovesse prendere di nuovo confidenza con lui. Non era molto che era in quel bar in compagnia di diverse bottiglie d'alcool, ma il suo cucciolo gli era mancato come se fossero stati separati anni!

CITAZIONE
"è normale avere delle discussioni, litigare qualche volta, prima o poi sarebbe dovuto succedere anche a noi. Deludere il proprio compagno una volta non significa che la storia debba per forza finire per cui smettila di dire che io non merito uno come te. Sei la persona che amo anche se si... questo tuo lato mi fa salire il sangue alla testa, ma non ho assolutamente intenzione di lasciarti per una cosa simile. Sei l'uomo per me e non ti cambierei per nulla in questo mondo o nei prossimi.. però adesso puzzi davvero d'alcol."

Sospirò, ma alla fine sorrise posando un bacio sulla guancia di Alien. Il piccolo non voleva capire quanto si fosse detestato sapendo di averlo ferito... o forse lo sapeva, ma non gli importava quanto a lui semplicemente perchè la voglia di stare insieme era fin troppo forte. Era così anche per Raymond. Passò un braccio attorno alla sua vita tirandoselo addosso mentre quello ordinava due caffè. Appoggiò la testa sulla sua spalla, inspirando appena il suo odore dolce e mai nausente. "Ti amo, Alien. Nemmeno io voglio lasciarti, ma neppure voglio deluderti o ferirti ancora... non voglio farti soffrire, amore... mi odierei se lo facessi" confessò ringranziando a sua volta il barista quando questo gli servì la sua nuova ordinazione. Bevve il caffè in un solo sorso, poi posò le labbra sul suo piccolo quando questo ebbe finito di parlare. "Te lo prometto, amore. Basta litigate! Non c'è motivo comunque di evitare casa dei tuoi, saprò controllarmi per te adesso che sono preparato... anche perchè se non andiamo a trovare tua sorella penso ci ucciderà vista l'insistenza" scherzò sentendo suonare il telefono di Alien una seconda volta. Se la ragazza si dimostrava tanto perseverante significava che aveva qualcosa d'importante di cui renderli partecipi, ma in quel preciso istante non c'era cosa che gli interessasse di più che tornarsene a casa col suo cucciolo e viziarlo di coccole e baci fino al giorno dopo. Già pregustava il sapore delle sue labbra morbide sulle sue e il calore del suo corpo sottile premuto contro al suo grazie alla complicità di un divano troppo stretto per due persone. Cazzo! Non vedeva l'ora!

Edited by »Donnie - 23/1/2012, 00:10
 
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