"Vuoi venire a cena con me? ... Questo è un ricatto bello e buono!", John MarshallxGabriel

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view post Posted on 3/1/2012, 17:28
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lanciò un occhiata a Lili, ignorando quella serpe. Sua figlia aveva ragione... lui non aveva mai tradito Samael e non avrebbe mai nemmeno pensato di farlo! Suo marito era la sua stessa ragione di esistere, non l'aveva mai tradito. la fermò cambiandosi l'assorbente, quel coso che aveva gli sembrava assurdo prima di permettere alla figlia di risistemargli il trucco, aveva solo bisogno di risolvere la questione in fretta.
Gabriel la osservò mentre tornava in ufficio, sorridendo appena, riportando poi lo sguardo su John, meglio che nulla. adesso basta cruciarci, doveva solo divertirsi.
Annuì alzandosi mentre crowley lo fissava di sottecchi, scendendo dalla scrivania e sospirando, quell'arcangelo sarebbe stata la rovina anche del mago, lo immaginava. gabriel poteva essere tante cose ma se una era sicura era che era una delle migliori creature esistenti su quel cazzo di pianeta, si veniva travolti da lui. In un certo senso Ast lo ricordava ma il principino non avrebbe mai vantato della carica di suo zio, di quello che lui chiamava effetto Gabriel, la stessa senzazione di essere travolti da uno tsunami di energia. Lui aveva amato quell'arcangelo ed ora si accorgeva di amare Ast per motivi completamenti diversi, Astaroth era il suo mondo, cosa che Gab non era mai stato.
Sorrise seguendo Marshall o meglio, trascinandoselo dietro.
"Sei un coglione."
Esordì osservandolo.
"fammi indovinare, hai capito il casino che hai combinato ed adesso vuoi che trovi Gabe per parlargli!"
suppose inarcando un sopraciglio.
gab che non ne voleva parlare assolutamente ma che in quel momento stava saltellando verso la sala riunioni vuota, la stanza c, sistemando le pratiche per la prossima riunione.
Schioccò le dita sorridendo, rendendo quel posto più accogliente e meno orrido, posando tazze di caffè.
I'd like to make myself believe
thata planet Earth turns slowly
It's hard to say that rather stay
awake when i'm asleep
'cause everythings is never as it seems

Ridacchio muovendo una mano e facendo comparire sul tavolo un vero prato fiorito con tanto di farfalle che volavano sui fiori colorati. Gli umani nemmeno se ne rendevano conto di quanto fossero belle certe cose, tutti troppo presi dal lavoro, gli impegni, i momenti bui, preferivano stare a piangere sul latte versato, sempre pronti ad accusarsi tra di loro, allungò una mano dove si posò una farfalla dalle immense ali blu che uscì dalla porta, svolazzando verso Crowley dove si concesse una breve pausa per poi riprendere il suo cammino, svolazzando davanti ad altri visi stupiti.
No, davvero non capiva!
Anche lui si era lasciato un pò andare quando aveva perso Crowley per un ricatto crudele.
I'm weird 'cause i hate goodbyes
i got misty eyes as they said farewell

Ma era sicuro che prima o poi lo avrebbe rivisto, anche se non come amante, come amico ed era meglio di nulla no? sempre meglio di perderlo di tutto e quando lo aveva rivisto era stato felice di saperlo felice accanto al suo principe, una volta conquistato davvero.
But i'll know were several are
il my dreams get real bizarre
'cause i saved a few and i knew them in a jar

tra l'altro i ricordi rimanevano e le emozioni, anche se cambiate erano sempre le stesse.
lanciò un occhiata alla stanza sospirando divertito e poi schioccò le dita riportandola al suo aspetto originale prima di uscire e vedere i primi arrivi.
No davvero, non riusciva a capire. Forse semplicemente era il mondo che girava troppo velocemente per adeguarsi ai suoi ritmi, forse dovevano fare in modo che la terra rallentasse il suo passo almeno nella loro testa.
I'd like to make myself believe
that planet Earth turns slowly
it's hard to say that i'd rather stay
Awake when u'am asleep
'cause everythings is never as it seems
 
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»Donnie
view post Posted on 3/1/2012, 19:20




L'incidente della penna lo aveva leggermente infastidito, infatti marciò a passo di carica verso Crowley finchè non lo trovò impegnato a parlare con la deliziosa segretaria che quella sera avrebbe portato fuori a cena. Aveva prenotato prima di entrare in aula, tutto era già a posto... doveva solo chiarire una cosetta col re dei crocevia, cambiarsi la camicia e concludere la giornata. Francesca, almeno in quella "realtà alternativa", capì l'antifona e lo trascinò al riparo da orecchie indiscrete e poi gli urlò addosso. Quello non se l'aspettava. Lo fissò inebetito mentre la donna gli attribuiva la causa dei colpi di testa di Gabriel.

CITAZIONE
"Sei un coglione."

"Come scusa?" domandò, non del tutto sicuro di aver ben capito.

CITAZIONE
"fammi indovinare, hai capito il casino che hai combinato ed adesso vuoi che trovi Gabe per parlargli!"

Ah! Adesso era lui ad aver creato un macello! "Che casino? Ma di che diavolo stai parlando, si può sapere?" domandò fissandolo stralunato. "Io sono venuto da te per sapere se hai ancora i tuoi poteri, tu invece mi aggredisci dandomi la colpa di Dio solo sa cosa! Che vi prende a tutti quanti?! Prima una fottuta penna mi scrive insulti sulla fronte, poi vengo da te e mi ritrovo offeso a voce, proprio un bel bilancio!" No, decisamente non ci stava capendo molto. Lui era venuto solo per chiedere a Crowley se fosse ancora totalmente demone, non per sentirsi attaccare a quel modo. Dopo l'incidente della penna gli era venuto un folle dubbio: erano tutti umani adesso oppure no? Se così fosse stato il solo capace di comandare alla stilografica una cosa del genere poteva essere Gabriel, il che significava che c'era qualcosa di cui voleva punirlo, probabilmente il non averlo invitato a cena come gli aveva detto... cazzo! Gli mancava solo quello, davvero! Ad ogni modo, le parole di Crowley sembravano confermare le sue ipotesi, ma forse sarebbe stato meglio ascoltare cosa il demone avesse da dire prima di farsi altre strane congetture. A quanto pareva però aveva davvero pestato i piedi a Gabriel se era a causa sua che li aveva trasportati in quella sottospecie di Ally McBeal! Purtroppo, non credeva sarebbe mai stato in grado di capirlo. L'altro si era fissato con lui e non rispettava neppure il suo dolore, no... non gli dava tregua, ci provava incessantemente senza dargli neppure il tempo di assimilare per bene la cosa. D'accordo, aveva ragione quando lo spronava a guardarsi intorno e ad andare avanti, ma mica era qualcosa di così immediato e lampante, no? Col passare dei giorni e dei mesi probabilmente si sarebbe interessato a qualcun altro, ma ciò non doveva essere influenzato da un arcangelo che si era preso una cotta per lui! Insomma, non poteva davvero pretendere che si innamorasse di lui solo schioccando le dita!
 
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view post Posted on 3/1/2012, 22:37
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Alzò gli occhi al cielo! Quello era un idiota, cazzo! Come faceva Gabriel a sbavargli dietro, santo cielo? Non si accorgeva nemmeno di quello che combinava, porca puttana, non poteva essere vero! Scosse la testa portandosi una mano a massaggiarsi le tempie.
"Tu sei un coglione, non ci posso credere! Come cazzo ha fatto Ast e come cazzo fa Gabriel?"
Si domandò riportando gli occhi in quelli dell'idiota.
"Sei sicuro di essere una forma di vita intelligente? no... io ho i miei dubbi! Comunque si... Gabe ce l'ha particolarmente con te anche se questo è il suo modo per sconffigere la noia. Marshall, ci sono delle piccole cose da ricordare sugli angeli partendo da uno come Michael, passando da uno come Gab, come Balthazar per finire ad un Castiel. Tutti gli angeli sentono le sofferenze, tutti gli angeli sentono il bisogno di alleviarle, chi in un modo chi in un altro, cercano di lenirle, di allievare il dolore specialmente dei loro protetti e tu sei quello di Gabe, imbecille!"
Sibilò avvicinandosi a costringendolo seduto su una seggiola, posando le braccia sui bracioli.
"Seconda cosa, gli angeli non concepiscono le stesse cose di voi piccoli umani di merda, ogni angelo però ha un suo carattere, Gab pure. Hai mai osservato la pioggia o una marea? hai mai notato come le onde invadano la sabbia e le goccie la terra? Bene! Ecco spiegata tanta insistenza, miserabile pezzo di merda! Gabrie sta cercando di aiutare il suo protetto e si.. nella maniera sbagliata ma semplicemente perchè è l'unica che conosce! è un arcangelo, genio! anche se ti sbava dietro tanto quanto una lumaca in calore non potrebbe sfiorarti con un dito senza rischiare di brutto e per questo ha deciso di starti vicino come custode, lo capisci o no? sta solo cercando di aiutarti, nella sua maniera ma fidati... volevo vederti con uno come Michael o Balthazar, fottutissimo cretino, allora sarebbe stato divertente!"
Prese fiato staccandosi.
Si era sfogato ed ora stava meglio, sperava che ora quel pirla avesse ben chiaro che cosa intendesse. Si voltò di nuovo verso di lui sorridendogli angelica, un sorriso adorabile grazie al nuovo corpo in suo posesso in quell'illusione frutto della noia del suo arcangelo preferito.
"E ringrazia che non sia un demone questa volta altrimenti ti avrei castrato e ti avrei fatto mangiare i tuoi stessi coglioni."
Concluse posandosi contro la porta e fissandolo ora incuriosito.
"Cosa volevi sapere comunque?"
Domandò inarcando un sopraciglio. Davvero... non capiva che cosa tutti trovassero in John Marshall, per lui aveva l'aspetto della classica oca bionda da copertina patinata, le classiche idiote da calendario buone solo come carne da macello.
 
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»Donnie
view post Posted on 3/1/2012, 23:50




Crowley aveva cominciato a parlare costringendolo ad ascoltare, fregandosene dei suoi impegni, delle sue cause, delle sue reticenze... voleva insultarlo e lo stava facendo senza dargli possibilità di replica, ma quello che gli dava più sui nervi era che mettesse di mezzo Astaroth. Lui aveva amato seriamente il biondo, la cosa tra l'altro non gli era nemmeno passata, ma l'altro l'aveva usato senza alcuno scrupolo. Certo, non negava che gli volesse bene, ma non aveva mai ricambiato appieno il suo stesso sentimento, aveva sempre preferito a lui lo stronzo che ora lo stava trattando come un bambino dell'asilo nido! Crowley lo spinse a sedere mentre velenosamente gli impartiva la lezioncina del giorno, così come avrebbe fatto con un ragazzino con notevoli difficoltà nell'apprendimento.

CITAZIONE
"Sei sicuro di essere una forma di vita intelligente? no... io ho i miei dubbi! Comunque si... Gabe ce l'ha particolarmente con te anche se questo è il suo modo per sconffigere la noia. Marshall, ci sono delle piccole cose da ricordare sugli angeli partendo da uno come Michael, passando da uno come Gab, come Balthazar per finire ad un Castiel. Tutti gli angeli sentono le sofferenze, tutti gli angeli sentono il bisogno di alleviarle, chi in un modo chi in un altro, cercano di lenirle, di allievare il dolore specialmente dei loro protetti e tu sei quello di Gabe, imbecille! Seconda cosa, gli angeli non concepiscono le stesse cose di voi piccoli umani di merda, ogni angelo però ha un suo carattere, Gab pure. Hai mai osservato la pioggia o una marea? hai mai notato come le onde invadano la sabbia e le goccie la terra? Bene! Ecco spiegata tanta insistenza, miserabile pezzo di merda! Gabrie sta cercando di aiutare il suo protetto e si.. nella maniera sbagliata ma semplicemente perchè è l'unica che conosce! è un arcangelo, genio! anche se ti sbava dietro tanto quanto una lumaca in calore non potrebbe sfiorarti con un dito senza rischiare di brutto e per questo ha deciso di starti vicino come custode, lo capisci o no? sta solo cercando di aiutarti, nella sua maniera ma fidati... volevo vederti con uno come Michael o Balthazar, fottutissimo cretino, allora sarebbe stato divertente!"

Lui era il protetto di Gabriel? Ci mancava solo quella, davvero! Non aveva mai saputo di avere qualcuno che vegliasse su di lui... sicuramente doveva aver preteso di ricoprire quel ruolo solo dopo averlo conosciuto... ecco perchè si ostinava tanto nel stargli accanto! Si sentiva un po' uno stupido a dover apprendere una cosa del genere da Crowley... non era un cretino come invece l'altro lo stava appellando da dieci minuti, per questo si sentiva tale a non aver mai capito qualcosa di così elementare da solo. Aveva sempre pensato che l'arcangelo gli girasse attorno per un interesse puramente venale, non certo per la sua natura di crocerossina! Quant'era stato idiota! Crowley aveva ragione, comunque non gli andava bene che lo offendesse a quel modo! "Piantala di rompere tu, cretino! Eri sul punto di perdere Astaroth solo per la tua idiozia! Non venire a dare del deficiente a me, ho capito! Inoltre ti ricordo che sono umano! Stregone, è vero, ma pur sempre umano! Non ho dimestichezza con la natura degli angeli e sono passato in pochissimo tempo da un demone a un arcangelo senza neppure avere il tempo per farci davvero i conti!" Attaccare a sua volta era più facile che ammettere le proprie colpe e confessare di sentirsi veramente stupido! Non aveva capito niente di Gabriel e l'aveva ferito. Ora capiva il perchè fossero finiti in quel mondo e anche il significato della scritta sulla propria fronte. Inconsapevolmente lo era stato davvero... però non gli sembrava comunque giusto doversi avvicinare a lui solo perchè gli aveva proposto una cena una volta... non c'era nulla di impegnativo nelle sue parole, ma ora gli sorgeva il dubbio che l'altro non l'avesse interpretata nel suo stesso modo. Crowley si rialzò, fulminandolo con un candido sorriso che si intonava tanto al suo incarnato quanto stonava con la sua anima.

CITAZIONE
"E ringrazia che non sia un demone questa volta altrimenti ti avrei castrato e ti avrei fatto mangiare i tuoi stessi coglioni. Cosa volevi sapere comunque?"

Gli riservò un sorriso ironico alzandosi dalla sedia. "Ho già avuto le informazioni che volevo, grazie. Sei stato esaustivo" ammettendo di non essere sè stesso in quella forma aveva confermato il suo presentimento sull'artefice dello scherzetto della penna. Si lisciò i pantaloni e prese una camicia pulita dall'armadio alle sue spalle. Era lì che era solito tenerle, si cambiò di fronte a Fergus senza alcun problema, senza un minimo di timidezza, ed un secondo dopo tornò l'impeccabile avvocato Marshall che era sempre stato. "Un'ultima cosa..." disse prima di tornare in aula. "Immagino che tu sappia chi è Gabriel in questo mondo, dopotutto siete ancora molto legati, no?" e il tono con cui lo disse non lasciava spazio all'immaginazione: lo stava accusando di essere ancora innamorato di lui, di preferirlo ad Astaroth nonostante ciò che il biondo aveva sfidato per lui. "Non ti chiederò di dirmi chi è, tanto penso che tu non voglia mi ci avvicini." continuò tenendolo inchiodato con lo sguardo tanto azzurro da risultare liquido. "Vorrei solo che sapesse che mi dispiace e che vorrei riparlare con lui di quella cena una volta fuori di qui. Ci vediamo, Crowley" concluse tornandosene in aula. In fondo una serata poteva anche concedergliela e dopo avrebbe smesso di illuderlo: non c'era futuro per loro. Per lui esisteva soltanto Ast.

Edited by »Donnie - 31/1/2012, 14:08
 
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view post Posted on 4/1/2012, 00:55
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Oh oh... John Marshall voleva riparlare di quella cena? Povero John... aveva capito malissimo in quel momento, anzi... non aveva capito nulla, a questo punto servivano maniere drastiche.
invece che l'aula lo fece comparire in una sala vuota mentre gli sorrideva nella sua forma originale, seduto sul banco del giudice.
"Sai... non mi piace essere preso in giro John Marshall ma tu sei un idiota."
iniziò osservandolo e smettendo di sorridergli improvvisamente.
"pensi davvero che io ti abbia scelto come protetto solo per la storia di Ast? ti sbagli... e per tutto quello che è successo, per quello che hai sempre provato. Io sono l'arcangelo dell'umanità, in te sento così tanta sofferenza da non poterla soportare è questo che mi ha portato a sceglierti come protetto e.. John? Non verrò a cena con te, non ci verrò mai. Mi sono stancato. Forse hai ragione, la mia maniera di pormi è sbagliata ma sappi che io non voglio la tua pietà. Continua a crogiolarti nel tuo dolore e torna ad andare a puttane."
Sibilò assotigliando gli occhi, in quel momento gli avrebbe spaccato la faccia.
"Sei un egocentrico, un menefreghista ed anche un pò insolente con cose al di sopra di te, rimetti bassa la cresta perchè con me non attacca, tieniti la tua cena, conserva i tuoi soldi per qualcun altro, io sono solo una fastidiosissima mosca, no?"
Tornò a sorridere facendo ricomparire le comparse, scendendo dal legno scuro, avvicinandosi a lui e guardandolo dal basso verso l'alto.
"ah... Crowley ama Astaroth ed Astaroth ama Crowley, sei out bello. mettiti il cuore in pace e divertiti!"
Scomparve lasciandolo alla sua causa, che si fottesse! Ma guarda quello! Non aveva capito un cazzo di quello che era successo, non capiva un cazzo del mondo e non capiva nulla di sentimenti.
stupidissimo signorino del cazzo!
E lui che ci soffriva!
Riprese le forma della deliziosa Sarah Leiwton, sorridendo ad un membro dello studio che si affrettava a correre verso la riunione a cui partecipavano Cas ed Adam, era un pò in ritardo ma lo capiva. La farfalla di prima volteggiò verso di lui mentre Crowley lo guardava con occhi perplessi.
"Dove sei stato?"
"Marshall ti crede ancora innamorato di me."
se avesse potuto avrebbe fotografato la sua faccia, era sconvolto! Gli occhi spalancati, la bocca che formava una "o" perfetta.
"Gabe.. tu sai che io ti ho amato tantissimo ma adesso per me..."
"C'è Ast, per tua fortuna lui ti ricambia, lo so e sono felice per te. Evita altre stronzate però."
Non ne avevano mai veramente parlato ma in quel momento lo vide sorridere ed assicurargli che sarebbe stato attentissimo, cominciando a parlargli di Astaroth come della creatura più bella del pianeta. Mai una volta disse che lo era per lui ma bastava sentire le sue parole, parole che gli uscivano direttamente da cuore, lo descriveva come si descriva l'aurora boreale, la meraviglia del mondo.
Sospirò sorridendo e posando la mano sulla guancia continuando ad ascoltarlo mentre parlava del suo principino. Chissà... magari prima o poi avrebbe anche lui incontrato qualcuno che si sarebbe riferito proprio a lui in quella maniera, con quelle parole e soprattutto così innamorato.
 
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»Donnie
view post Posted on 31/1/2012, 14:56




Era convinto di essere entrato in aula, dopo aver aperto la porta a destra alla fine del corridoio, ma la sala in cui si trovava era completamente vuota. O quasi. Gabriel era al banco del giudice e lo fissava intensamente, probabilmente leggendogli l'anima, estraendo così cose che gli avrebbe rivoltato contro con ancor più precisione e cattiveria. Non si era sbagliato, infatti. Tutto ciò che aveva detto o pensato gli venne ritorto addosso in meno di dieci minuti.

CITAZIONE
"Sai... non mi piace essere preso in giro John Marshall ma tu sei un idiota. pensi davvero che io ti abbia scelto come protetto solo per la storia di Ast? ti sbagli... e per tutto quello che è successo, per quello che hai sempre provato. Io sono l'arcangelo dell'umanità, in te sento così tanta sofferenza da non poterla soportare è questo che mi ha portato a sceglierti come protetto e.. John? Non verrò a cena con te, non ci verrò mai. Mi sono stancato. Forse hai ragione, la mia maniera di pormi è sbagliata ma sappi che io non voglio la tua pietà. Continua a crogiolarti nel tuo dolore e torna ad andare a puttane. Sei un egocentrico, un menefreghista ed anche un pò insolente con cose al di sopra di te, rimetti bassa la cresta perchè con me non attacca, tieniti la tua cena, conserva i tuoi soldi per qualcun altro, io sono solo una fastidiosissima mosca, no?"

Si era ritrovato improvvisamente svuotato sia delle parole che dei pensieri. Non aveva idea di come ribattere a Gabriel, di cosa inventarsi per salvarsi pur sapendo che non sarebbe stata qualche bugia a redimerlo... ora sapeva che l'argancelo conosceva i suoi tumulti interni ed era in grado di sondare la sua mente riconoscendone i pensieri che vi sguazzavano felici e spensierati. Non avrebbe mai potuto salvarsi da lui, tanto valeva non tentare nemmeno. "Mi dispiace..." mormorò soltanto quando questo uscì, lasciandolo ad una causa che improvvisamente non era sicuro di poter affrontare e con un monito che acuiva in lui il senso di disperazione e solitudine che da un paio di mesi a quella parte lo accompagnava: Astaroth amava un altro ed era felice. Per lui non c'erano più speranze.

Ore 12.00 - Pausa pranzo

Finalmente la causa era finita! Aveva vinto, ma non si sentiva vittorioso quel giorno... dopo la scenetta di Gabriel si sentiva decisamente un perdente. Aveva ferito qualcuno che per lui si era dato tanta pena anche se in modo tale da fargli fraintendere ogni cosa. Avrebbe voluto scusarsi, ma non credeva gli sarebbe stata data possibilità di farlo e dispiacersene ora era esattamente come piangere sul latte versato. Sospirò mentre si recava al bar dello studio, situato al primo piano di quell'edificio immenso. Si sedette al bancone, appoggiando la giacca sullo sgabello accanto al suo. Non aveva appuntamenti ufficiali con nessuno, ma di solito a quell'ora Samuel lo raggiungeva e parlavano un po', sperava soltanto che non fosse impegnato con Deanna... non che avesse gran voglia di confidare gli ultimi avvenimenti che l'avevano visto protagonista, ma ascoltare quello che considerava il suo migliore amico magari avrebbe potuto svagarlo un po'. "Le porto il solito, avvocato Marshall?" annuì al cameriere, poi si voltò verso la porta sorridendo compiaciuto. Certe cose perlomeno non erano cambiate! Samael lo raggiunse rapidamente, sistemandosi al suo fianco. "Hai un aspetto orribile. Sicuro vada tutto bene? Tra l'altro ho saputo che hai vinto la causa Witney, dovresti festeggiare, no?" gli domandò battendogli una mano sulla spalla, ordinando poi del petto di pollo e delle verdure bollite. In quel mondo non era più un demone, ma non riusciva comunque a richiedere un piatto più elaborato e magari condito con del sale. Dopotutto si sa, le vecchie abitudine sono dure a morire. "Sto bene, non preoccuparti. Penso sia solo un po' di stanchezza... è tutto così assurdo! Tu che mi dici, invece?" rispose orientando così la conversazione sull'altro avvocato che, dopo aver inarcato un sopracciglio per niente rassicurato dalle sue parole, si risolse a raccontargli la propria causa.
 
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view post Posted on 1/2/2012, 18:15
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Si era sfogato! Decisamente stava meglio ora che aveva buttato in faccia tutto quello che pensava di lui, in fondo era una situazione pesante anche per lui, era come liberarsi di un grosso peso che gli bloccava il respiro e tutto il resto. Ora respirava ed era pronto a divertirsi.
Lanciò un occhiata a Chuck che si muoveva verso il bar all'ora di pranzo, ammirando il suo lavoro: il profeta era delizioso in versione femminile! Senza accorgersene attirava anche più sguardi di Adam, Crowley, Dean e lui stesso, aveva un aria deliziosamente sana, solo che la presenza di quello che poteva considerare suo marito allontanava i mosconi, non tutti, alcuni temerari si avvicinavano a lei anche se non avevano possibilità.
Un altro lavoro davvero divino lo aveva fatto con Nate e Kevin. Nathalie e Karen, aveva scelto quel nome per il maghetto, erano perfette fino all'ultimo particolare, erano spettacolari!
Gli piacevano parecchio anche se aveva un debole per il proprio corpo scelto, era adorabile!
Deanna uscì dall'ufficio in quel momento, pronta ad affrontare quello che era il suo amante in quel mondo, il visetto contrito e deciso, carina... sospirò mettendo le pratiche a posto, aveva da fare purtroppo. Cas ed Adam sarebbero stati impegnati, Crowley stava aspettando il suo uomo davanti all'ufficio, che palle!
Non aveva voglia di mettere a posto tutto quel disastro nella maniera normale così schioccò semplicemente le dita sistemando tutto e prendendo la borsa, scendendo a sua volta nel bar, sedendosi vicino al bancone, ordinando un bel piatto di pasta, fame!
Fu quasi dieci minuti dopo che entrò quella piccola furia bionda, Dean si precipitò direttamente dal marito, infilandogli la testolina sul petto.
"Sammy..."
Ronfò strusciandosi leggermente, sedendosi vicino a lui e rimanendogli attaccata scoccando un occhiataccia a Marshall, così, per partito preso!
"John... perchè non vai a mietere il grano e mi lasci parlare un attimo con mio marito, per favore?"
brutta cosa il ciclo di una donna, le rendeva isteriche e stressate anche se teoricamente doveva ormai essersi abituato, cosa poco probabile per Dean Winchester!
Quando si stancò di aspettare che l'altro se ne andasse, due secondi netti dopo, trascinò il marito lontano, lasciando lì il piatto dall'aspetto poco apettitoso.
"Sammy... ho appena scaricato quello che qui era il mio amante... quello stronzo di tuo zio aveva fatto in modo che ti tradissi in questo mondo!"
Gli occhioni gli si riempirono di lacrime, come al solito quel giorno. Nonostante il discorso della figlia non era per nulla tranquillo, forse era proprio il ciclo!
 
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»Donnie
view post Posted on 18/2/2012, 00:48




Tutto si stava svolgendo normalmente, per quanto così si potesse definire. Si erano improvvisamente ritrovati tutti quanti in una realtà parallela dove i legami affettivi erano pressapoco gli stessi, anche se non si poteva dire la medesima cosa dell'aspetto fisico! Aveva perso il conto di quanti si fossero ritrovati donna, persino Crowley! Finalmente snobbato da Ast... peccato che non appena avessero ripreso controllo delle loro vite il biondo sarebbe tornato a stravedere per quel maledetto demone dei crocevia! Sospirò ascoltando Sam, chiedendosi dove fosse il suo ex in quel momento... probabilmente era ancora in ufficio col suo nuovo uomo. Decise di non pensarci, preferendo rimanere concentrato su ciò che l'amico gli stava dicendo, non si accorse nemmeno della deliziosa segretaria che prese posto non troppo distante da lui. Peccato che non potè ignorare anche Dean... o Deanna... o quello che era! "Hey, tesoro prenditi una camomilla e non rompere! Ho avuto abbastanza docce fredde oggi per sopportare anche le tue crisi ormonali!" sentenziò fulminandola con gli occhi, prima di far cenno a Sam di lasciar perdere. Ormai i suoi sguardi li conosceva, non appena aveva rivelato di non essere propriamente tranquillo aveva visto comparire l'espressione da "che cos'è che mi hai nascosto? vuoi parlarne?" tipica dell'avvocato Winchester quando c'era qualcosa che non andava. Fortunatamente la sua attenzione venne nuovamente catalizzata dalla moglie che, stufa di non essere ascoltata da John, l'aveva trascinato via, lasciandolo nuovamente solo. Sospirò ancora, smangiucchiando distratto dal proprio piatto... almeno prima di accorgersi di Sarah. "Signorina Leiwton! È un piacere vederla qui! Posso offrirle il pranzo?" chiese sorridendole e voltandosi nella sua direzione dopo aver fatto segno al barista che anche il conto della ragazza l'avrebbe saldato lui. "Le piace il ristorante Chandelier in centro? Ho prenotato lì per stasera, spero non siano sorte complicazioni dell'ultimo minuto al riguardo" continuo sistemandosi poi sulla sedia più vicina alla sua.

Tutte le volte che Dean si ritrovava donna, specialmente se in quei giorni, ogni piccolo intoppo nella sua idilliaca visione delle cose raggiungeva ai suoi occhi livelli epocali di tragedia! Perciò anche quando lo trascinò via con tanta impazienza era piuttosto tranquillo, si aspettava una qualche stronzata di cui dopo avrebbe riso, un'inezia facilmente superabile... ma quello che invece gli venne detto lo fece gelare sul posto. Dean lo tradiva. La sua espressione non tradiva alcuna emozione, ma probabilmente l'iniziale scatto all'indietro era stato sufficiente. Furono le lacrime dell'uomo -ora chiaramente appartenente all'altra metà della popolazione mondiale- che amava più di qualsiasi altra cosa, persona, creatura esistente a riportarlo alla ragione. Dean non l'aveva tradito... era il suo alter ego ad averlo fatto, una persona inesistente di cui in quel momento sua moglie vestiva i panni. Non era concretamente cornuto, lo era solo in teoria... certo, era un ragionamento assurdo ma ormai c'era ben poco che potesse stupirlo. Si rilassò in un sorriso sollevato, allungando le braccia per poterselo stringere al petto. "Va tutto bene, amore. Non sei stato tu. È stata Deanna Winchester, destinata presto a scomparire senza lasciare traccia. Non sono arrabbiato, amore... calmati... davvero! Scusa per come ho reagito, è stato lo shock iniziale, ma io mi fido di te. Ti amo e so di essere corrisposto, non è successo nulla ok?" concluse sollevandogli poi il viso per poter far scontrare dolcemente le loro labbra. Alla fin fine era sicuro che Dean non avrebbe mai potuto tradirlo intenzionalmente, ciò però non gli impediva di farla pagare a Gabriel una volta fuori di lì. Non aveva ancora idea di come fare, ma qualcosa si sarebbe sicuramente inventato! Nessuno poteva far piangere sua moglie a quel modo. Nessuno.
 
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view post Posted on 1/4/2012, 15:47
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E andiamo! perchè se lo ritrovava sempre davanti? Forse perchè comunque il luogo che aveva creato non era poi così grande... che cazzata! Sospirò facendo segno al barista che avrebbe pagato lei stessa il proprio cibo, voltandosi verso il fascinoso avvocato John Marshall, sorridendo appena.
"Siamo diventati cavalieri?"
domandò divertita, posando il viso su una mano, sospirando appena a quella sua richiesta.
"Complicazioni dell'ultimo minuto? Tipo il fatto che ci ho ripensato? Non serve John, lasciamo perdere la cena... tanto hai gia capito che per infilarti nelle mie mutandine non ti serve tanto, non c'è nè bisogno... ho sbagliato a farti quella scenata, mi dispiace ma non penso che uscire ancora con te sia la cosa migliore."
sospirò pizziccando la propia ordinazione con la forchetta.
"Tanto a che serve? tu sei ancora innamorato del tuo ex... non sono fatta per essere un rimpiazzo sentimentale per cui se ti serve sesso va bene, altrimenti lasciamo perdere tutto, ok?"
sorrise prendendo un bel boccone e sorseggiando la sua acqua, lanciandogli un occhiata divertita, prima di pizzicargli il naso. Quanto cazzo stava male in quel momento? A parte le cose che gli aveva detto per tenere fede all'illusione tutto il resto era vero, assolutamente... non voleva essere il rimpiazzo di nessuno, non voleva finire a fare la ruota di scorta. John era ancora innamorato di Astaroth, bene... che continuasse, lui non sarebbe stato la spalla su cui piangere.
"Solo un consiglio... a me sembrano felici insieme e penso che anche tu ti meriteresti un pò di felicità... devi solo guardarti intorno, John Marshall. Sei un avvocato in gamba, un uomo interessante, vuoi mettere che non troverai qualcuno disposto a stare con te e non tradirti per il sesso che tanto diceva di detestare?"
Si alzò saldando il conto, chinandosi poi a baciare la guancia dell'avvocato.
"in bocca al lupo."
Lo salutò saltellando poi fuori, era decisamente meglio così, no? si sentiva relativamente meglio anche lui... non era vero ma andava bene lo stesso.

Sussultò quando Sammy si tirò indietro, ma suo marito comunque capì la situazione, anche se lui si odiava lo stesso, che una sua controparte tradisse sammy, anche se non esisteva, non gli andava bene per nulla!
Sorrise abbracciandolo.
"grazie amore... e che ci sono rimasto di merda quando l'ho scoperto, sapere che anche solo una mia controparte ti tradisce mi infastidisce. io amo te e solo te.."
Miagolò baciandolo appena.
"Adesso che sto meglio posso andare a prendere a calci in culo John!"
Si, non gli era per nulla piaciuto come si era rivolto a lui prima... per nulla! La pagava quello stronzo misogino!
 
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»Donnie
view post Posted on 14/4/2012, 14:52




Non aveva idea del perchè, ma quella situazione aveva cominciato a puzzargli nello stesso momento in cui la deliziosa Sarah aveva rifutato che le pagasse il pranzo. Dubitava fosse per qualche tendenza femminista o stronzate simili, lì il problema era lui stesso e lo poteva capire bene da quella patina di tristezza che oscurava gli occhi profondi e penetranti della giovane. Non sapeva neppure bene perchè, ma stava altresì nascendo in lui il sospetto che non fosse chi diceva di essere e, scoprattutto, che non fosse un'illusione come invece si poteva ben dire del cameriere che li stava servendo. Erano tante piccole cose a dargli quella convinzione... primo fra tutti ciò che diceva... no, quella doveva conoscerlo meglio del previsto, almeno questo era ciò che dava ad intendere... ed in secondo luogo la stessa dinamica degli incidenti che lo avevano visto protagonista quella mattina... tutti avvenuti dopo che aveva parlato con lei, facendoci anche una figura non esattamente fantastica... e terzo e ultimo punto, forse però di maggiore importanza degli altri, aveva rifiutato il suo invito a cena... proprio come Gabriel. Chiunque avrebbe pensato ad una pura coincidenza, ma non John... soprattutto non da quando la sua vita si era fusa con quella dell'allargata famiglia Winchester.

CITAZIONE
"Complicazioni dell'ultimo minuto? Tipo il fatto che ci ho ripensato? Non serve John, lasciamo perdere la cena... tanto hai gia capito che per infilarti nelle mie mutandine non ti serve tanto, non c'è nè bisogno... ho sbagliato a farti quella scenata, mi dispiace ma non penso che uscire ancora con te sia la cosa migliore. Tanto a che serve? tu sei ancora innamorato del tuo ex... non sono fatta per essere un rimpiazzo sentimentale per cui se ti serve sesso va bene, altrimenti lasciamo perdere tutto, ok?"

John sorrise dispiaciuto, come se effettivamente non vedesse altre ipotesi in quell'assurda pantomima. Sforzò la propria mente in modo da non formulare pensieri che avrebbero potuto tradirlo e sospirò greve scuotendo la testa. "Peccato... ci tenevo ad uscire con te. Devo aver parlato molto del mio ex l'ultima volta che siamo usciti se adesso sei decisa a non darmi nemmeno una chance..." fingersi uomini diversi per tanti anni aveva in un qualche modo forgiato la sua superba abilità nel mentire, ma soprattutto si stava sforzando di mantenere i pensieri orientati sui possibili motivi che avessero spinto Sarah a rifiutare, tenendo quindi alla larga le sue congetture e soprattutto la verità circa le sue ultime parole: lui non avrebbe mai parlato di un ex ad una cena con un'altra persona. Mai. In nessun caso. Quindi se quella fosse stata un'illusione avrebbe dovuto saperlo, in caso contrario si sarebbe inventata qualcosa che molto probabilmente non avrebbe corrisposto alla verità. Ora bisognava soltanto aspettare e soprattutto mantenere il più possibile blindate certe sue idee riguardo l'identità della segretaria. In lui si stava formando sempre di più la convinzione che fosse Gabriel, opportunatamente trasformato e quella sua ipotesi venne a suo dire debitamente confermata dalle parole successiva della ragazza.

CITAZIONE
"Solo un consiglio... a me sembrano felici insieme e penso che anche tu ti meriteresti un pò di felicità... devi solo guardarti intorno, John Marshall. Sei un avvocato in gamba, un uomo interessante, vuoi mettere che non troverai qualcuno disposto a stare con te e non tradirti per il sesso che tanto diceva di detestare?"

La sostanza era la stessa di ciò che l'arcangelo gli aveva già detto, senza contare che lo invitava a guardarsi intorno per trovare qualcuno che davvero lo volesse... ovvero lo stesso ex quadrupede peloso. "Ne sei sicura? E chi se posso chiedere? Magari tu?" chiese mantenendo un tono cortese, ma colorito da una nota di malizia... insomma, come se stesse facendo soltanto una normalissima conversazione senza secondi fini.


Era stato uno stupido ad allontanare a quel modo Dean da sè, ma aveva avuto bisogno di un solo secondo per ricomporre i tasselli del puzzle e giungerà alla realtà dei fatti.

CITAZIONE
"grazie amore... e che ci sono rimasto di merda quando l'ho scoperto, sapere che anche solo una mia controparte ti tradisce mi infastidisce. io amo te e solo te.."

Lo strinse a sè ricambiando con dolcezza il bacio che gli concesse, mentre una mano si insinuava fra i suoi capelli improvvisamente lunghi, facendoseli scivolare lungo le dita. "Ti amo anche io, Dean. Non devi preoccuparti di nulla, va ancora tutto bene... per il momento almeno" asserì sospirando. Suo zio non era celebre per rendere facili le cose agli altri e dubitava che avrebbe accettato di rispedirlo nel loro mondo tanto presto, purtroppo! Lanciò uno sguardo in direzione di John, osservandolo parlare con una ragazzina la cui sola vista gli dava però una strana sensazione... ODDIO! Non poteva essere! Ma porca puttana! Dubitava l'avessero riconosciuto in molti, ma quello era senza dubbio Gabriel... dalla finestra aperta alle spalle della giovane era entrata una zaffata che gli aveva mandato il suo profumo dritto nelle narici e quell'odore era semplicemente impossibile da confondere! Sicuramente a parte i "familiari" più stretti del ragazzo e Crowley non ci sarebbero state altre persone in grado di capire chi fosse e di poterlo affermare senza margine d'errore. Suo fratello, i suoi figli e sua moglie per esempio non avrebbero potuto indovinarlo... neppure Invidia visto che era troppo impegnato a cercare di convincere Kevin a dargliela per farsi delle domande sensate circa la loro presenza lì.

CITAZIONE
"Adesso che sto meglio posso andare a prendere a calci in culo John!"

Bloccò la moglie appena in tempo, ritirandola addosso a sè facendo poi collimare nuovamente le loro bocche. "Ho una causa fra non molto e vorrei stare con te finchè non devo tornare di nuovo di sopra. John puoi pestarlo anche dopo, no?" domandò sperando che si accontentasse e decidesse di abbandonare, almeno momentaneamente, i piani di pestaggio. Ora che stava finalmente parlando con Gabriel -e si augurava chiarissero così da poter tornare a casa loro- non avrebbe interrotto l'avvocato per nulla al mondo!
 
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view post Posted on 14/4/2012, 16:05
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Aveva capito... ne era sicuro. in fondo per quanto fosse ottuso certe volte la maggior parte il suo cervello funzionava fin troppo bene. Schioccò le dita osservandolo mentre il tempo si fermava, catturando anche gli attori trasportati a forza da lui tranne che John Marshall. I suoi occhi erano feriti, troppo forse, non voleva fare scenate, non ne sentiva il bisogno, si sentiva solamente... usato, in una qualche maniera. Usato perchè gli stava rivoltando contro i propri sentimenti, come se fosse un gioco.
John Marshall gli piaceva ma non avrebbe mai costretto qualcuno a stare con lui a forza... certo, stava rivalutando i propri modi di fare, si sarebbe dato una calmata ma non voleva nemmeno sentirle certe stronzate. non abbandonò l'aspetto della ragazzina dolce, tenne quello mentre gli fissava il volto, abbassando appena gli occhi, mai lo aveva fatto per una creatura umana, ingoiò il rospo però.
"No... non come me... io non sono proprio la persona giusta. In fondo sono soffocante, estenuante... bastava dirlo che mi avevi riconosciuto."
Mormorò tenendo gli occhi sul pavimento freddo, rialzando gli occhi nei suoi.
"Del resto sono solamente uno stupido arcangelo che non capisce quello che fa, come farlo e quanto trattenersi... forse sono io che dovrei chiedere scusa.... non preuccuparti, quando torneremo a casa non dovrai sopportarmi ancora... sarò il classico angelo custode che non senti e non vedi, solo..."
Un lampo di genuina rabbia gli passò nelle iridi tornate del colore normale, quello cangiante dei ruscelli di montagna, marrone terra screziato di verde ed azzurro, l'acqua che scorreva libera sopra le pietre e la polvere, impastandola.
"Smettila. Si mi piaci, tanto anche, però non sono un demone, il corpo che possiedo lo è... io no, non prendo quello che desidero quando e come voglio, non sono abituato a conquistare anche con la forza... se pensi questo di me mi dispiace e soprattutto... io non sono uno stupidissimo principino viziato abituato ad avere tutto subito. Io non ho mai avuto nulla... tu pensi che la tua sia sofferenza? Ti darei solo un giorno dei miei... Sai cosa vuol dire soffrire perchè lo fanno chi ti sta accanto? No... tu non lo sai... E non perchè tu non abbia sofferto, perchè sei umano! Voi la fate facile quando io mi tiro indietro e non prendo posizione fissa! Per voi è tutto così maledettamente facile, vero?"
Stava alzando la voce, stava quasi urlando ma erano secoli, millenni, forse di più, che desiderava sfogarsi da tutto quello che si era portato dietro dalla sua nascita.
"Voi chiedete e basta! E quando qualcosa non va come desiderate voi non fate che maledire il Suo nome, perchè? Ma è vero mio Padre è lontano da voi... io no! Io non sono un guerriero come Michael, non sono un traghettatore come Raphael, un guardiano come Uriel... Io sono soltanto colui che è legato ad ogni forma di vita su questo pianeta, quello che sente ogni giorni, ogni secondo, ogni istante le vite che finiscono, la gente che si dispera, sento i sussurri dei demoni alle orecchie dei suicidi, sento quella rabbia che alberga in ognuno di voi e trovarle quasi tutte in te... per me è troppo! Quindi smettila di comportarti come se fossi migliore di me, come se non fossi altro che un bambino viziato, smettila di prendermi in giro se dico che si, ho sperato di averti per me! Sono un coglione, lo so da solo, non ho mai realmente pensato che uno come te potesse anche solo abbassare gli occhi alla mia altezza... del resto io sono basso mentre Ast è alto, io non sono propiamente un filo mentre lui è longilineo, lui è... stupendo mentre io sono semplicemente io! Allora basta! Smettila!"
Dolore... per colpa di quell'umano decisamente altezzoso stava incanalando in tutta quella storia secoli e secoli di dolore e solitudine, di tristezza nascosta dietro ad un sorriso ed una risata, stava urlando addosso a quell'umano qualcosa che non era mai riuscito a fare fuoriuscire dalla sua stessa essenza.
"Lo so da solo... io sono sempre stato solo, sono abituato a perdere e a vedere lontane le persone che amo, so che cosa mi aspetta... Non serve che uno come te me lo ricordi ogni giorno di ogni dannato mese solo perchè ho solo osato pensarci un pò troppo. La vuoi sapere una cosa? Sto bene così... ci sono abituato ed ora divertiti e lasciami divertire a modo mio ancora per un poco, dopo non avrai più la mia ingombrante presenza intorno, te lo giuro... basta che smetti di volerti fare del male poi ti riaffiderò a qualcun altro e non mi avrai nemmeno più come angelo custode... non devi preuccuparti..."
Sorrise tirato ignorando le due lacrime che gli rigavano il viso che al momento era quello di una bambolina mora... un illusione, come avrebbe desiderato essere se fosse stato donna, bella... Lui non lo era mai stato, nemmeno una volta.
"prendila con filosofia... è solo un gioco, una cosa divertente... tra poco vi riporterò a casa."
Schioccò le dita cambiando scenario. nello sgabuzzino di un ospedale si appoggiò alla porta crollando in ginocchio, fuori dalle finestre pioveva a dirotto, così come le lacrime scivolavano incontrollate sulle sue guancie. Non riusciva a smettere di piangere... tutto quello sfogo era stato troppo per lui, aveva urlato finalmente quello che pensava, quello che ormai aveva preso come cosa abituale... tutto quello era davvero troppo.

Stava parlando con una segretaria sua amica e poi... tutto era diventato nero cambiando, si era ritrovata nel letto vicino a Balthazar e...
"Mammma! 'veghia... 'veghiati! Devvo andae a cuola!"
Le manine di qualcuno lo scuotevano velocemente, mentre apriva gli occhi trovandosi di fronte alla cosa più carina dell'universo. Il bimbo non poteva avere più di quattro anni, era riccio con i capelli di un castano indeciso col biondo, gli occhioni chiari e spalancati sul mondo.
Ma che cosa?!?
"Balthazar... Svegliati, cazzo!"
Scosse forte l'uomo accanto a sè mentre il piccolo faceva un broncetto adorabile e delizioso.
"Gnon sci diccono le 'raccie..."
Oddio... quanto era tenero quel piccolo battufolo?!?
 
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»Donnie
view post Posted on 27/4/2012, 16:52




jordanTRS
Non credeva che Gabriel avrebbe rinunciato alla propria identità segreta tanto presto, eppure vide il tempo e lo spazio congelarsi in quel preciso istante, osservando Sam e Dean immobili come tutti in quella stanza che non fossero lui e Gabriel. Riportò lo sguardo sull'arcangelo sorridendo mesto. "Volevo avere la certezza che fossi tu prima di parlare" rispose ascoltando le sue parole, sentendosi vagamente in colpa per aver frainteso una creatura del genere. "Prima che tu mi sputi addosso tutto il risentimento vorrei che fosse chiara una cosa: io non conosco gli angeli e il loro modo di fare ed essere. Conosco gli uomini... sono sulla terra da così tanto tempo che ormai ho imparato a conoscere ogni loro sfacettatura e a riconoscere certi loro comportamenti. Erroneamente ho imputato al tuo un determinato scopo basandomi unicamente sugli esseri umani, pur sapendo che tu non lo sei. Ero convinto che tu mi stessi sempre addosso soltanto per interesse, non ci ho mai visto altro in ciò ed è per questo che ti reputavo insistente ed estenuante! Questa mia supposizione ovviamente non mi permetteva di conoscerti, di superare le mie barriere mentali e di avere un vero scambio d'opinioni con te, perciò ti chiedo scusa. Ho sbagliato, ti ho confuso con una creatura che non ti appartiene sebbene tu sia l'arcangelo che più le somiglia" era sincero. Non era mai stata sua intenzione ferirlo nè tantomeno giocare coi suoi sentimenti, semplicemente aveva agito come avrebbe fatto normalmente senza pensare alle implicazioni non umane di quella situazione ed aveva sbagliato tutto, facendo quindi del male ad un essere che teoricamente sarebbe dovuto essere bontà pura. In quel momento però non aveva niente delle figure eteree ed efebiche che si è soliti associare agli angeli, non c'era alcun sembiante femmineo e delicato in lui, sebbene ora indossasse un corpo che corrispondeva a tali canoni la sua voce era alterata, il volto esprimeva rabbia e dolore e sembrava contorcersi ad ogni parola che sputava fuori come se fosse veleno che lo consumava da dentro e di cui voleva liberarsi.

CITAZIONE
"Voi chiedete e basta! E quando qualcosa non va come desiderate voi non fate che maledire il Suo nome, perchè? Ma è vero mio Padre è lontano da voi... io no! Io non sono un guerriero come Michael, non sono un traghettatore come Raphael, un guardiano come Uriel... Io sono soltanto colui che è legato ad ogni forma di vita su questo pianeta, quello che sente ogni giorni, ogni secondo, ogni istante le vite che finiscono, la gente che si dispera, sento i sussurri dei demoni alle orecchie dei suicidi, sento quella rabbia che alberga in ognuno di voi e trovarle quasi tutte in te... per me è troppo! Quindi smettila di comportarti come se fossi migliore di me, come se non fossi altro che un bambino viziato, smettila di prendermi in giro se dico che si, ho sperato di averti per me! Sono un coglione, lo so da solo, non ho mai realmente pensato che uno come te potesse anche solo abbassare gli occhi alla mia altezza... del resto io sono basso mentre Ast è alto, io non sono propiamente un filo mentre lui è longilineo, lui è... stupendo mentre io sono semplicemente io! Allora basta! Smettila!"

John ingoiò la bile che gli stava montando in corpo, sentiva la furia crescere assieme a quella di Gabriel, cercando di sovrastarlo. Con che faccia tosta si permetteva di dare giudizi sulle sue decisioni e sul dolore che aveva sofferto? Avrebbe dovuto sapere tutto, avrebbe dovuto aver già sentito la sua sofferenza quando aveva perso moglie e figlio ed aveva creato Raymond eppure parlava come se quello fosse qualcosa di trascurabile, qualcosa che non avesse strettamente a che fare con Astaroth. La rabbia che aveva cercato di trattenere spinse per uscire e finalmente vinse la battaglia quando il nome del suo ex venne pronunciato di nuovo.
"Tu parli e parli, ma in realtà non sai nulla! Dici che conosci la mia sofferenza, che la provi sulla tua stessa pelle eppure non ho avuto una sola parola di conforto quando mia moglie e mio figlio sono morti! Non c'era nessuno accanto a me in quell'infausto giorno che potesse aiutarmi a reagire diversamente come ho fatto! Tu dici che tuo Padre è lontano, che non ascolta i pianti di noi mortali che però chiama figli e io questo fatto l'ho accettato secoli fa, prima ancora che la disgrazia si abbattesse su di me! Io non ho mai chiamato il Suo nome, non era lui che ricercavo accanto a me quando mi sentivo talmente a terra da voler morire! Chiamavo il nome di voi arcangeli, vi imploravo di venirmi a prendere e concedermi di poter almeno rivedere la mia famiglia una volta soltanto prima di abbandonarla per sempre visto a cosa mi sono dedicato! Eppure mai, MAI! Una sola volta ho sentito un sospiro caldo accanto a me che mi spingeva a stringere pugni e denti ed andare avanti! Ho maledetto tuo Padre con le mie azioni, mi sono erto a più grande di Lui e ho dato la vita ad una creatura di inchiostro, mi sono impossessato di un segreto appartenente a lui solo eppure la punizione non è arrivata! Io ero già stato punito, Gabriel! Secondo molti quello è il miglior castigo divino per chi come me si da ad arti che non dovrebbero appartenete ai mortali, ma io non sono stato fulminato come mi aspettavo, non sono incorso in nessuna ira celeste o cose simili e lì mi sono convinto che Dio non esiste, che tu e tutti i tuoi fratelli altro non siete se non bufale, belle figurine di conforto a cui un disperato si vota nel momento di un bisogno estremo e viscerale! Ho trascorso secoli forte di questa convinzione, poi all'improvviso arrivi tu! Mi dici di essere un arcangelo e mi fai delle avances spietate... come cazzo pensi mi sia sentito, me lo spieghi?! Quando ho chiamato il tuo nome, tu arcangelo dell'umanità non sei comparso ed invece eccoti sul mio cammino quando finalmente incontro una persona che sembra disposta a starmi vicino nonostante tutto, qualcuno che nei lineamenti ricorda la mia defunta moglie più di qualsiasi altro essere abbia mai conosciuto prima! Non me ne frega un cazzo dei comuni canoni estetici, non mi sono innamorato di lui perchè è bello, l'ho fatto perchè continuo a perseguire un sogno che mi è stato strappato dalle mani a un passo dal diventare realtà!"
Perdere le staffe era un'espressione che da troppo tempo non era più possibile ricondurre a lui, ma in quel momento era completamente fuori di sè. L'angioletto aveva riportato a galla ricordi e risentimenti che credeva di aver ormai superato, ma che in realtà non aveva mai davvero affrontato. Gli dava sui nervi pensare che l'altro fosse convinto che non potesse interessarsi a lui poichè non era un adone o un efebico principino... gli stava soprattutto sul cazzo che fosse proprio lui ad affermare una cosa simile, lui che diceva di comprendere la sua sofferenza e condividerne il peso! Era talmente fuori di sè che non si curava nemmeno più di filtrare i propri pensieri, lasciava andare a ruota libera parole e sentimenti senza curarsi più di quale nuovo cataclisma potesse combinare. Si sentiva ferito, ma ancor più preso in giro... ancora una volta da creature che nella mente umana erano amorevoli, caritatevoli e piene di grazia. Bella fregatura! Erano i più grossi bastardi egoisti che avesse mai conosciuto! Persino Gabriel in quel momento sembrava soltanto interessato a sputargli addosso secoli e secoli di dolore come se fosse colpa sua, senza aver dato un minimo di peso alle sue scuse, ai suoi tentativi di redimersi! Aveva avuto davvero voglia di conoscerlo meglio dopo la sfuriata di Crowley, una parte di lui si era man mano convinta che fosse giusto portarlo a cena non per accontentarlo -come inizialmente credeva-, ma per poterci parlare con calma e capire davvero qualcosa su di lui, eppure ora qualsiasi suo buon proposito era spazzato via da quella discussione dai toni fin troppo accesi.

CITAZIONE
"Lo so da solo... io sono sempre stato solo, sono abituato a perdere e a vedere lontane le persone che amo, so che cosa mi aspetta... Non serve che uno come te me lo ricordi ogni giorno di ogni dannato mese solo perchè ho solo osato pensarci un pò troppo. La vuoi sapere una cosa? Sto bene così... ci sono abituato ed ora divertiti e lasciami divertire a modo mio ancora per un poco, dopo non avrai più la mia ingombrante presenza intorno, te lo giuro... basta che smetti di volerti fare del male poi ti riaffiderò a qualcun altro e non mi avrai nemmeno più come angelo custode... non devi preuccuparti..."

Stava impazzendo! Da una parte avrebbe voluto mandarlo a fanculo, dall'altra fargli notare che se non ci provavano non avrebbero mai potuto capire se le sue erano state soltanto vane speranze. Non sapere che pesci prendere lo stava letteralmente mandando fuori di testa, al punto tale che un pugno si schiantò sul bancone, facendolo tremare manco fosse di cartongesso. "Sei solo?! Ed io cosa credi che sia? Pensi seriamente che abbia avuto qualcuno con cui imbastire una storia degna di questo nome prima di Astaroth? Beh ti do una bella notizia, a parte mia moglie ho amato soltanto lui e sono stato abbandonato di nuovo! Poi tu vieni a dire a me di essere abituato a perdere le persone a cui tieni e nemmeno ti rendi conto che tutti quanti" disse indicando con un ampio gesto della mano Sam e Dean, i soli della famiglia lì presenti. "ti considerano già parte della famiglia! Perchè credi che Castiel si preoccupi per te? Inoltre, se pensi che Adam ti abbia accudito con tanta dedizione quand'eri un cane soltanto perchè era l'uomo di cui era innamorato a chiederglielo ti sbagli di grosso! Certo, il motivo scatenante che l'ha convinto ad accettare è stato lui, ma col tempo ti si è affezionato! I ragazzi ti adorano e persino Sam adesso pensa a te come un familiare più di quanto non abbia mai fatto prima! Sei circondato da persone che per te darebbero un braccio, eppure nemmeno te ne accorgi! Sei solo bravo a piangerti addosso e a considerarti solo ed ora dimmi tu cos'ho io?! L'unico che ha dimostrato interesse per me ora mi sta di fronte e piange silenziosamente perchè sono stato un cretino ad allontanarlo sulla base di supposizioni sbagliate! Sto cercando di scusarmi con te, di farti capire che potremmo anche iniziare a frequentarci tanto per capire se possiamo diventare amici o qualcosa di più, ma tu nemmeno mi ascolti! Quindi non venirmi a dire di mettermi il cuore in pace e di prenderla con filosofia quanto tu sei il primo a non farlo!" sbottò raccogliendo le proprie cose, voltandogli le spalle per tornarsene in aula. Quel diverbio gli aveva fatto salire il sangue alla testa! Tirare un pugno al bancone non era servito a granchè, sentiva ancora la voglia di spaccare tutto ciò che lo circondasse! Lui e Gabriel non si erano mai intesi, ma probabilmente avrebbero potuto farlo se soltanto si fossero dati a vicenda una possibilità. Prese un lungo sospiro voltandosi di nuovo verso di lui.
"Non farlo. Non voglio un altro angelo che vegli su di me, se deve esserci qualcuno voglio che sia tu"
Sentenziò andandosene dritto verso l'aula. Non appena l'aprì però i contorni cambiarono e lui si ritrovò a sbattere contro una colonna di marmo bianco. "Ma porca puttana!" imprecò massaggiandosi il naso mentre un'infermiera si avvicinava a lui preoccupata. Un infermiera?! "John! Stai bene?" Osservò la ragazza annuendo, rassicurandola di non essersi fatto niente, guardandosi bene intorno dopo che quella si fu allontanata. Non era più nello studio legale, ora era in un ospedale e lui era l'uomo delle pulizie! Lo capì non appena abbassò lo sguardo. Indossava una divisa nera su cui spiccava una targhetta dorata col suo nome scritto in nero... accanto a sè c'era un carrello munito di diversi detersivi, panni, guanti e bidone della spazzatura! Era il fottuto tuttofare di un ospedale! Maledetto Gabriel! E pensare che aveva anche valutato la possibilità di dargli una chance! Ma vaffanculo!


bday5janglyjewels
Si era addormentato in ufficio subito dopo aver vinto la causa fissata per quel giorno, nonostante la sedia fosse scomodissima e l'ufficio brulicasse di rumori fastidiosi. Ora però la sua poltrona gli sembrava improvvisamente troppo comoda e il brusio si era acquietato, lasciando spazio soltanto a voci sottili... no, una era piuttosto concitata!

CITAZIONE
"Balthazar... Svegliati, cazzo!"

Aprì un occhio osservando la donna che ormai sapeva essere sua moglie... nonchè Chuck! "'Giorno amore... ma dove siamo?" disse prima di sentire la voce di un bambino che ammoniva la donna di non dire le parolacce. Fece tanto d'occhi arretrando verso il bordo del letto finchè con cadde giù. "Oddio!" biascicò accorgendosi subito di due cose:
Prima: quello non era certamente un cane
Seconda: quello era sicuramente figlio suo e di Chuck!
Aveva i capelli del profeta, anche se più chiari per via del biondo del padre e gli occhi chiari proprio come i suoi. "Oddio..." ripetè cercando di collegare i tasselli del puzzle. Allora... ricordava di aver parlato con una donna, Consuelo, che si era spacciata per la loro governante e che gli aveva detto che Carver stava dormendo. Aveva subito pensato che fosse un cane, ma ora si accorgeva che nessun Fido pulcioso gli avrebbe portato le pantofole, ma data la sua nuova scoperta ancora non capiva se fosse sollevato o terrorizzato. Non aveva mai avuto un figlio! Non sapeva neppure come comportarsi con dei bambini! Lui non era tipo da bambini! "Papi... tutto bene?" Oddio! Era appena stato chiamato papi da un cosino che gli ricordava troppo l'uomo di cui si stava innamorando... tranne per gli occhi, quelli erano innegabilmente i suoi. Annuì ancora in trance, avvicinandosi di nuovo al letto, posando una carezza un po' incerta fra i suoi capelli mossi e ribelli. "Sì, Carver... papà sta bene..." disse rivolgendogli uno sguardo forse fin troppo dolce... non poteva farcela! Quel bambino era troppo carino!
 
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view post Posted on 8/5/2012, 19:42
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La rabbia lo assalì osservandolo.
"La guerra degli ottanta anni!"
Replicò lanciandogli uno sguardo sprezzante. Ecco cosa stava facendo in quel periodo, ecco perchè non era corso da lui quando erano morti i suoi cari.
"Poi quella dei trenta, la colonizzazione americana, i pellerossa... per arrivare alla fine alla grande guerra, dimmi adesso... vuoi davvero sapere perchè non sono corso subito da te? Perchè per me adesso è insopportabile il tuo dolore ma prima non era davvero così! Perchè la tua voce si confondeva con altre milioni di voce di persone che non solo hanno perso le persone che amavano ma le hanno viste perdere tutto, le hanno viste agonizzare su un letto in nome di valori e concetti assurdi, in nome di re e regine, di ordini venuti da mio padre! E si... scusami tanto se mi sono interessato a te, stupido cocciuto fissato con il passato! E poi, tra parentesi, nemmeno tu ti accorgi di quello che hai! Hai un amico che tiene a te, delle persone che ti vogliono bene anche se sono quasi sicuro che non te lo meriti del tutto! E tu della mia famiglia non sai un cazzo!"
Aveva detto facile su Cas! Se glielo avessero ordinato lo avrebbe ucciso, così come Michael, per non contare Raphael che desiderava mettergli le mani addosso solamente per riprogrammarlo a piacere e senza tutti quei sentimenti che provava in quel momento, lo avrebbe reso un pupazzo.
"L'unico che se ne è fregato abbastanza di me è caduto molto prima che voi sapeste anche solo riconoscere il vostro viso in uno specchio! Non parlare di cose che non puoi capire!"
ormai non urlava e non piangeva più davanti a lui, ma urlava dentro... era così facile fraintendere da entrambe le parti in quel momento!
"E se questo è il tuo modo di scusarti fa schifo! E comunque evita se tanto non cambi idea!"
Lo guardò allontanarsi, sostenendo il suo sguardo dopo, fulminandolo.
"No!"
Replico secco cambiando scenario, rasettandosi dopo avere pianto, passando davanti a dove aveva mandato Marshall con un frullato in mano, osservandolo gelida e rovesciandone il contenuto sul pavimento.
"Si, John, invece che sbattere contro ai muri fai il tuo lavoro!"
Sorrise malliflua allontanandosi subita inseguita da un urlo osceno dal reparto pediatri... a quanto pareva qualcuno aveva appena scoperto a che ruolo lo aveva costretto! Crowley pediatra non aveva davvero potuto perderselo! Si voltò facendo l'occhiolino a John.
"A lui è andata peggio! Aspetta poi di vedere Balthaza e Chuck!"
Gli anticipò ridendo seriamente divertito, scomparendo in un battito d'ali di farfalle.

Nonostante lo schock iniziale doveva ammettere che quello sguardo nel suo angelo maniaco, proprio così SUO, lo fece sorridere teneramente mentre allungava le mani per venire assaltata dal piccolo, che strusciò il visino sulla sua guancia.
"Mamma..."
Miagolò contento mentre lei gli faceva il sollettico facendolo ridere, incontrando poi gli occhi del proprio compagno, concedendogli uno squarcio della sua calma assoluta, della sua momentanea e temporanea felicità completa... Gabriel in fondo non era così bastardo come dava sempre a vedere!
"Andiamo a prepararci, Carver, poi mamma e papà ti accompagnano all'asilo."
Affermò alzandosi e porgendogli la mano che venne subito afferrata da quella del piccolo che la seguì saltellando.... strana situazione in fin dei conti! Però... magari avere una vita simile, non avrebbe dovuto scontrarsi con profezie ed altre stronzate e poi... l'uomo di cui era innamorato era suo marito... peccato che in realtà lui non fosse donna e quella fosse solamente un illusione.
 
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»Donnie
view post Posted on 17/6/2012, 19:21




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Non voleva ascoltare le sue stupide repliche! In quel momento c'erano troppe emozioni contrastanti nel suo cuore che gli impedivano di valutare con la dovuta serietà le sue parole. Erano solo scuse vuote, in quel frangente. L'ennesima replica di una figura assente che si è auto-eletta come conforto dell'umanità e che appena può piange su sè stessa, fingendosi vittima. "Taci, cazzo! Stai dicendo solo cazzate! Il punto è che voi bastardi vi interessate all'uomo soltanto quando questo agonizza nel sangue di una guerra voluta da altri! Vi importa soltanto di quei soldati che segueno il volere dei loro regnanti, dell'uomo comune ve ne pulite il culo! Avrei dovuto arruolarmi anche io per avere il tuo sostegno, quindi? E a cosa mi sarebbe valso visto che la mia vita sarebbe presto stata spezzata? Imparate ad occuparvi di chi resta al mondo, invece di concentrarvi su chi ormai è spacciato! La speranza serve ai vivi, per i morti è soltanto un'illusione!" sbottò sentendo il sangue fluire troppo rapidamente alla testa. Stavano affrontando temi delicati per entrambi e i rispettivi umori non erano certo dei migliori. "Sam è troppo buono, non fa testo! Io non ho nessuno che mi ami davvero e che sia ricambiato da me! Ti rendi conto che ho perso mia moglie e mio figlio in un solo giorno? Quando ho riamato di nuovo lui se ne è scappato fra le braccia di un altro bastardo che tiene a te in un modo che a me è precluso! Tu nemmeno te ne rendi conto! Per te è normale e se proprio sei convinto che Ast adesso sia felice ti do una bella notizia: lui ha paura. Ha paura di te, ha paura che tu possa portargli via Crowley così come lui ha portato via Astaroth da me!" stava urlando, nonostante Gabriel avesse attenuato i toni della sua voce. Ora risultava solo sprezzante. John quasi ringhiò quando sentì la sua ultima replica. "Come cazzo pensi che possa cambiare idea se non me ne dai l'occasione? Forse dovresti imparare a razzolare come predichi!" sbottò prima di vedere i contorni sfumare e sentire il suo rifiuto alla sua decisione di non avere altri angeli custodi al di fuori di lui. Ora si trovava in un ospedale... accanto a lui un'infermiera carina che si preoccupava della sua salute. Certo... aveva appena sbattuto la testa contro una merda di muro! Quello che lo preoccupava maggiormente però era la sua nuova mansione... inserviente. Come si suol dire: dalle stelle alle stalle! Temeva cos'avrebbe presto dovuto pulire grazie a Gabriel, aveva paura sarebbe stato peggio di un semplice frullato rovesciato di proposito a terra. "Oh, ma che sbadata" commentò a denti stretti mettendosi a pulire. Il corpo che indossava era sempre quello di Sarah, l'avvenente segretaria dello studio legale... solo che ora indossava una divisa da infermiera che avrebbero dovuto dichiarare illegale! Cazzo, era pur sempre un uomo! Le urla che però sentì subito dopo lo distrassero dai pensieri sulla divisa che l'arcangelo aveva scelto di indossare... Il primo grido di terrore era quello di Crowley, il secondo apparteneva ad Astaroth... Lo vide con la coda dell'occhio scendere le scale dal piano di sopra, fermarsi al bureau e poi correre verso il reparto pediatria. "Crowley! Chiama a te quel figlio di puttana! Sono il capo del reparto di ginecologia, vacca troia!" sbraitò entrando senza alcuna delicatezza nella camera dei piccoli pazienti dove, grazie alle informazioni appena ottenute, sapeva di trovare il proprio uomo... ormai donna.

bday5janglyjewels
Osservò Chuck e Carver allontanarsi per prepararsi con espressione sbigottita, ma intenerita da una lieve nota di dolcezza. Era sposato con la persona che amava, anche se non era ancora stato in grado di ammetterlo e dubitava ci sarebbe riuscito tanto presto, ed avevano un figlio che incarnava perfettamente entrambi. Non c'era assolutamente niente di meglio ed era convinto che nulla avrebbe potuto cambiare lo status delle cose. Almeno questo era ciò che pensava prima di prendere la propria agenda per controllare le cause che avrebbe dovuto sostenere quel mattino. Gli ci volle qualche minuto prima che la nuova realtà delle cose si delineasse ben chiara ai suoi occhi. "CHUCK!" urlò tenendo il quadernino aperto sulle ginocchia. Non poteva essere! Quel pezzo di merda di suo fratello li aveva appena spediti nell'ennesimo universo alternativo... ed ora gli toccava persino indossare i panni dell'anestetista! Che lavoro ingrato! Non voleva nemmeno sapere cos'era toccato alla moglie!
 
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view post Posted on 18/6/2012, 10:17
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Lo fissò sorridendo gelido, avrebbe voluto solamente schiantargli in quella faccia di merda che la guerra non era solo morte, c'era la gente che rimaneva in vita. allacciò le braccia al petto, inclinando appena il viso.
"Mai pensato a chi quei giorni ha perso tutto ed ha ricostruito quello che poteva della propria vita? Sai John penso di doverti spiegare di nuovo una cosa che non riuscirai mai a capire nella tua piccola testolina di scimmia senza pelo: io sento il dolore di tutto il mondo ed in casi del genere pensi che io mi accorga di uno come te o corra da chi è in guerra ma non dai soldati, dalle persone nelle loro case?"
Non aveva mai usato quel termine, non era di certo razzista come tanti altri suoi fratelli, perfino Cas prima di conoscere meglio Dean lo era stato, però lì lo stava esasperando.
"Hai ragione, hai perso tutto, hai perso ancora ma ciò non toglie che tu sia un bastardo ed anche un pò molto egoista. Ci sono persone che hanno perso veramente ogni cosa, anche se stessi ma non si sono ridotti come te. Sam è anche un demone, nonostante si sia completamente rincoglionito grazie ad un cacciatore psicotico e paranoico non è comunque normale che tenga ad una persona e comunque... di quello che pensa Ast me ne frega il giusto. Crowley lo ama da morire e nulla potrebbe portarlo via dal principino."
Ridacchiò alle sue ultime parole, segno che stava veramente per raggiungere il limite della sopportazione.
"E perchè dovrei? Tanto tu mi avevi già messo un etichetta da quando mi hai visto sotto forma di cane, non mi va di farti da ripiego, John Ellroy. Non sarei altro, non potremo nemmeno essere amici, meglio che d'ora in avanti io torni a ronzare da qualche altra parte. Ah..."
I suoi occhi cangianti lampeggiarono di rabbia.
"Se io tornassi a casa, se Cas riuscisse veramente a portarmi lassù prova a chiedere al mio adorato fratellino cosa mi succederebbe visto che io non mi accorgo di quello che ho! Tu un vero arcangelo non lo hai mai visto! Nemmeno Michael potrebbe salvarmi il culo! Verrei riprogrammato proprio come un robot, nessun sentimento verso di voi, nessun rimpianto! Ed allora se sono un coglione mi va bene così perchè almeno so che posso scegliere la mia strada, non come tutti gli altri! Io non sarei altro che un soldatino e non mi va bene, preferisco soffrire con tutte le persone senza speranza, con tutti quelli che tu non muoveresti un dito per salvare, con quelli che nonostante tutto si rialzano piuttosto che quello! E se permetti allora a me va benissimo essere definito un codardo o una mosca fastidiosa ma almeno se mi vuoi dare della mosca prima di farlo cerca solamente di capire il perchè lo faccio, grandissimo pezzo di merda! Mai possibile che io sia riuscito ad innamorarmi di uno come te, porca di quella troia vacca? Uno che alla fin fine sa solamente piangere sul suo passato? Perchè è questo che fai, vivi costantemente nel passato! Ti sei innamorato di Ast perchè ti ricordava tua moglie, ti stupisci che tuo figlio ti ignori quando tu per primo lo hai abbandonato! Ma che cazzo! Vivi, porca puttana!"
Gli gridò contro.
"Da chi devo prendere esempio, John? Da te? Devo guardare te per smettere di piangermi addosso? Io? Stai scherzando, vero? Tu non hai nulla, tu hai perso tutto, bla bla bla, Sam non fa testo, tu non ami nessuno e quando ami perdi. Benvenuto nel mio cazzo di mondo! Sono millenni che a me va così e questa è la prima volta che urlo addosso a qualcuno! Tu non sei migliore di me, almeno io non ho mai cercato di riavere quello che non potevo, vado avanti anche se tutto questo mi pesa, anche se tutto questo mi schiaccia. Ti faccio un regalo, un bel regalo."
Prese fiato posandogli la mano sul petto facendo fluire una piccola parte dei propri poteri in lui, staccando la mano, sarebbe stato un piccolissimo tatuaggio.
"Quando vorrai veramente capire, quando smetterai di credermi solamente una povera vittima posa la mano su questo e chiedi di sentire. Capirai se non hai troppa paura di quello che puoi sentire, quello che io sento ogni giorno, ogni ora, minuto e secondo della mia esistenza."
C'era tutto, la solitudine, il dolore, la sofferenza, la morte ma c'era anche il coraggio, la voglia di vivere ancora. C'erano gli uomini che cadevano, quelli che invece dopo avere perso tutto si rialzavano e si rimboccavano le maniche e ricostruivano, quelli che si piangevano ma di rialzavano e quelli che invece si facevano investire dai sensi di colpa e dal dolore fino al crudele epilogo posto da loro stessi. Cambiò scenario sorridendo divertito quando lo riprese in quella maniera.
"Si, sono tremendamente sbadata e non hai nemmeno idea di quanto."
Aggiunse prima di scomparire ridendo.
Crowley era circondato da mocciosi! E non solo, c'erano i padri accalcati al vetro del corridoio! Quando Ast comparve urlando si voltò fulminandolo e prendendolo per il colletto con le sue delicate manine.
"Tu hai dei problemi?"
Sibilò infuriata.
"tu?!? Io devo badare ad un branco di mocciosi moribondi e dei padri maniaci! Ci rendiamo conto? Gabriel! VIENI IMMEDIATAMENTE QUA!"
Urlò con rabbia ma arrivò solo la risata dell'arcangelo a stuzzicare le sue orecchie e sicuramente anche quelle di Ast mentre lui ringhiava come un cane con la rabbia.
"è tutta colpa di quell'imbecille!"
E non parlava dell'arcangelo, sapeva benissimo chi incolpare in quel momento, non Gab, no... Marshall! Doveva essere a causa sua se si ritrovava in un posto simile!
Dean invece non aveva di che lamentarsi... era la moglie del primario di chirurgia e non lo tradiva questa volta! Saltellò in pediatria trovandoci gli altri due.
"Oh... finalmente trovo qualcuno... cioè ho visto Marshall ma sta pulendo! Non è una figata?"
La risposta fu schivare una cartella medica lanciata da Crowley! Ridacchiò ancora salutandoli.
"Emmmhhh..."
una giovane infermiera si era avvicinata a Francesca ed all'altro dottore.
"Dottoressa... Katrine non vuole uscire dal bagno come al solito, si è chiusa dentro e vaneggia di un maniaco che vedendola conciata in quella maniera la stuprerà."
In effetti Katrine, in verità Kevin, si era rinchiusa in bagno a tripla mandata. Col cazzo che usciva conciata in quella maniera! Se Invidia lo avesse visto sarebbe stata la fine!

Era andata a preparare Carver, mettendolo poi a fare colazione quando l'urlo di quello che al momento era suo marito gli fecero rizzare i capelli in testa facendola correre su di corsa.
"Balthazar?"
Domandò perplessa vedendolo in quello stato.
"Che è successo?"
Non capiva... che altro poteva essere andato storto in quel mondo? A meno che non ci fosse stato un cambio ma se ne sarebbero accorti, no?
 
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31 replies since 22/12/2011, 00:05   1272 views
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