Non credeva che Gabriel avrebbe rinunciato alla propria identità segreta tanto presto, eppure vide il tempo e lo spazio congelarsi in quel preciso istante, osservando Sam e Dean immobili come tutti in quella stanza che non fossero lui e Gabriel. Riportò lo sguardo sull'arcangelo sorridendo mesto. "
Volevo avere la certezza che fossi tu prima di parlare" rispose ascoltando le sue parole, sentendosi vagamente in colpa per aver frainteso una creatura del genere. "
Prima che tu mi sputi addosso tutto il risentimento vorrei che fosse chiara una cosa: io non conosco gli angeli e il loro modo di fare ed essere. Conosco gli uomini... sono sulla terra da così tanto tempo che ormai ho imparato a conoscere ogni loro sfacettatura e a riconoscere certi loro comportamenti. Erroneamente ho imputato al tuo un determinato scopo basandomi unicamente sugli esseri umani, pur sapendo che tu non lo sei. Ero convinto che tu mi stessi sempre addosso soltanto per interesse, non ci ho mai visto altro in ciò ed è per questo che ti reputavo insistente ed estenuante! Questa mia supposizione ovviamente non mi permetteva di conoscerti, di superare le mie barriere mentali e di avere un vero scambio d'opinioni con te, perciò ti chiedo scusa. Ho sbagliato, ti ho confuso con una creatura che non ti appartiene sebbene tu sia l'arcangelo che più le somiglia" era sincero. Non era mai stata sua intenzione ferirlo nè tantomeno giocare coi suoi sentimenti, semplicemente aveva agito come avrebbe fatto normalmente senza pensare alle implicazioni non umane di quella situazione ed aveva sbagliato tutto, facendo quindi del male ad un essere che teoricamente sarebbe dovuto essere bontà pura. In quel momento però non aveva niente delle figure eteree ed efebiche che si è soliti associare agli angeli, non c'era alcun sembiante femmineo e delicato in lui, sebbene ora indossasse un corpo che corrispondeva a tali canoni la sua voce era alterata, il volto esprimeva rabbia e dolore e sembrava contorcersi ad ogni parola che sputava fuori come se fosse veleno che lo consumava da dentro e di cui voleva liberarsi.
CITAZIONE
"Voi chiedete e basta! E quando qualcosa non va come desiderate voi non fate che maledire il Suo nome, perchè? Ma è vero mio Padre è lontano da voi... io no! Io non sono un guerriero come Michael, non sono un traghettatore come Raphael, un guardiano come Uriel... Io sono soltanto colui che è legato ad ogni forma di vita su questo pianeta, quello che sente ogni giorni, ogni secondo, ogni istante le vite che finiscono, la gente che si dispera, sento i sussurri dei demoni alle orecchie dei suicidi, sento quella rabbia che alberga in ognuno di voi e trovarle quasi tutte in te... per me è troppo! Quindi smettila di comportarti come se fossi migliore di me, come se non fossi altro che un bambino viziato, smettila di prendermi in giro se dico che si, ho sperato di averti per me! Sono un coglione, lo so da solo, non ho mai realmente pensato che uno come te potesse anche solo abbassare gli occhi alla mia altezza... del resto io sono basso mentre Ast è alto, io non sono propiamente un filo mentre lui è longilineo, lui è... stupendo mentre io sono semplicemente io! Allora basta! Smettila!"
John ingoiò la bile che gli stava montando in corpo, sentiva la furia crescere assieme a quella di Gabriel, cercando di sovrastarlo. Con che faccia tosta si permetteva di dare giudizi sulle sue decisioni e sul dolore che aveva sofferto? Avrebbe dovuto sapere tutto, avrebbe dovuto aver già sentito la sua sofferenza quando aveva perso moglie e figlio ed aveva creato Raymond eppure parlava come se quello fosse qualcosa di trascurabile, qualcosa che non avesse strettamente a che fare con Astaroth. La rabbia che aveva cercato di trattenere spinse per uscire e finalmente vinse la battaglia quando il nome del suo ex venne pronunciato di nuovo.
"
Tu parli e parli, ma in realtà non sai nulla! Dici che conosci la mia sofferenza, che la provi sulla tua stessa pelle eppure non ho avuto una sola parola di conforto quando mia moglie e mio figlio sono morti! Non c'era nessuno accanto a me in quell'infausto giorno che potesse aiutarmi a reagire diversamente come ho fatto! Tu dici che tuo Padre è lontano, che non ascolta i pianti di noi mortali che però chiama figli e io questo fatto l'ho accettato secoli fa, prima ancora che la disgrazia si abbattesse su di me! Io non ho mai chiamato il Suo nome, non era lui che ricercavo accanto a me quando mi sentivo talmente a terra da voler morire! Chiamavo il nome di voi arcangeli, vi imploravo di venirmi a prendere e concedermi di poter almeno rivedere la mia famiglia una volta soltanto prima di abbandonarla per sempre visto a cosa mi sono dedicato! Eppure mai, MAI! Una sola volta ho sentito un sospiro caldo accanto a me che mi spingeva a stringere pugni e denti ed andare avanti! Ho maledetto tuo Padre con le mie azioni, mi sono erto a più grande di Lui e ho dato la vita ad una creatura di inchiostro, mi sono impossessato di un segreto appartenente a lui solo eppure la punizione non è arrivata! Io ero già stato punito, Gabriel! Secondo molti quello è il miglior castigo divino per chi come me si da ad arti che non dovrebbero appartenete ai mortali, ma io non sono stato fulminato come mi aspettavo, non sono incorso in nessuna ira celeste o cose simili e lì mi sono convinto che Dio non esiste, che tu e tutti i tuoi fratelli altro non siete se non bufale, belle figurine di conforto a cui un disperato si vota nel momento di un bisogno estremo e viscerale! Ho trascorso secoli forte di questa convinzione, poi all'improvviso arrivi tu! Mi dici di essere un arcangelo e mi fai delle avances spietate... come cazzo pensi mi sia sentito, me lo spieghi?! Quando ho chiamato il tuo nome, tu arcangelo dell'umanità non sei comparso ed invece eccoti sul mio cammino quando finalmente incontro una persona che sembra disposta a starmi vicino nonostante tutto, qualcuno che nei lineamenti ricorda la mia defunta moglie più di qualsiasi altro essere abbia mai conosciuto prima! Non me ne frega un cazzo dei comuni canoni estetici, non mi sono innamorato di lui perchè è bello, l'ho fatto perchè continuo a perseguire un sogno che mi è stato strappato dalle mani a un passo dal diventare realtà!"
Perdere le staffe era un'espressione che da troppo tempo non era più possibile ricondurre a lui, ma in quel momento era completamente fuori di sè. L'
angioletto aveva riportato a galla ricordi e risentimenti che credeva di aver ormai superato, ma che in realtà non aveva mai davvero affrontato. Gli dava sui nervi pensare che l'altro fosse convinto che non potesse interessarsi a lui poichè non era un adone o un efebico principino... gli stava soprattutto sul cazzo che fosse proprio
lui ad affermare una cosa simile,
lui che diceva di comprendere la sua sofferenza e condividerne il peso! Era talmente fuori di sè che non si curava nemmeno più di filtrare i propri pensieri, lasciava andare a ruota libera parole e sentimenti senza curarsi più di quale nuovo cataclisma potesse combinare. Si sentiva ferito, ma ancor più preso in giro... ancora una volta da creature che nella mente umana erano amorevoli, caritatevoli e piene di grazia.
Bella fregatura! Erano i più grossi bastardi egoisti che avesse mai conosciuto! Persino Gabriel in quel momento sembrava soltanto interessato a sputargli addosso secoli e secoli di dolore come se fosse colpa sua, senza aver dato un minimo di peso alle sue scuse, ai suoi tentativi di redimersi! Aveva avuto davvero voglia di conoscerlo meglio dopo la sfuriata di Crowley, una parte di lui si era man mano convinta che fosse giusto portarlo a cena non per accontentarlo -come inizialmente credeva-, ma per poterci parlare con calma e capire davvero qualcosa su di lui, eppure ora qualsiasi suo buon proposito era spazzato via da quella discussione dai toni fin troppo accesi.
CITAZIONE
"Lo so da solo... io sono sempre stato solo, sono abituato a perdere e a vedere lontane le persone che amo, so che cosa mi aspetta... Non serve che uno come te me lo ricordi ogni giorno di ogni dannato mese solo perchè ho solo osato pensarci un pò troppo. La vuoi sapere una cosa? Sto bene così... ci sono abituato ed ora divertiti e lasciami divertire a modo mio ancora per un poco, dopo non avrai più la mia ingombrante presenza intorno, te lo giuro... basta che smetti di volerti fare del male poi ti riaffiderò a qualcun altro e non mi avrai nemmeno più come angelo custode... non devi preuccuparti..."
Stava impazzendo! Da una parte avrebbe voluto mandarlo a fanculo, dall'altra fargli notare che se non ci provavano non avrebbero mai potuto capire se le sue erano state soltanto vane speranze. Non sapere che pesci prendere lo stava letteralmente mandando fuori di testa, al punto tale che un pugno si schiantò sul bancone, facendolo tremare manco fosse di cartongesso. "
Sei solo?! Ed io cosa credi che sia? Pensi seriamente che abbia avuto qualcuno con cui imbastire una storia degna di questo nome prima di Astaroth? Beh ti do una bella notizia, a parte mia moglie ho amato soltanto lui e sono stato abbandonato di nuovo! Poi tu vieni a dire a me di essere abituato a perdere le persone a cui tieni e nemmeno ti rendi conto che tutti quanti" disse indicando con un ampio gesto della mano Sam e Dean, i soli della famiglia lì presenti. "
ti considerano già parte della famiglia! Perchè credi che Castiel si preoccupi per te? Inoltre, se pensi che Adam ti abbia accudito con tanta dedizione quand'eri un cane soltanto perchè era l'uomo di cui era innamorato a chiederglielo ti sbagli di grosso! Certo, il motivo scatenante che l'ha convinto ad accettare è stato lui, ma col tempo ti si è affezionato! I ragazzi ti adorano e persino Sam adesso pensa a te come un familiare più di quanto non abbia mai fatto prima! Sei circondato da persone che per te darebbero un braccio, eppure nemmeno te ne accorgi! Sei solo bravo a piangerti addosso e a considerarti solo ed ora dimmi tu cos'ho io?! L'unico che ha dimostrato interesse per me ora mi sta di fronte e piange silenziosamente perchè sono stato un cretino ad allontanarlo sulla base di supposizioni sbagliate! Sto cercando di scusarmi con te, di farti capire che potremmo anche iniziare a frequentarci tanto per capire se possiamo diventare amici o qualcosa di più, ma tu nemmeno mi ascolti! Quindi non venirmi a dire di mettermi il cuore in pace e di prenderla con filosofia quanto tu sei il primo a non farlo!" sbottò raccogliendo le proprie cose, voltandogli le spalle per tornarsene in aula. Quel diverbio gli aveva fatto salire il sangue alla testa! Tirare un pugno al bancone non era servito a granchè, sentiva ancora la voglia di spaccare tutto ciò che lo circondasse! Lui e Gabriel non si erano mai intesi, ma probabilmente avrebbero potuto farlo se soltanto si fossero dati a vicenda una possibilità. Prese un lungo sospiro voltandosi di nuovo verso di lui.
"
Non farlo. Non voglio un altro angelo che vegli su di me, se deve esserci qualcuno voglio che sia tu"
Sentenziò andandosene dritto verso l'aula. Non appena l'aprì però i contorni cambiarono e lui si ritrovò a sbattere contro una colonna di marmo bianco. "
Ma porca puttana!" imprecò massaggiandosi il naso mentre un'infermiera si avvicinava a lui preoccupata.
Un infermiera?! "
John! Stai bene?" Osservò la ragazza annuendo, rassicurandola di non essersi fatto niente, guardandosi bene intorno dopo che quella si fu allontanata. Non era più nello studio legale, ora era in un ospedale e lui era l'uomo delle pulizie! Lo capì non appena abbassò lo sguardo. Indossava una divisa nera su cui spiccava una targhetta dorata col suo nome scritto in nero... accanto a sè c'era un carrello munito di diversi detersivi, panni, guanti e bidone della spazzatura! Era il fottuto tuttofare di un ospedale! Maledetto Gabriel! E pensare che aveva anche valutato la possibilità di dargli una chance!
Ma vaffanculo! Si era addormentato in ufficio subito dopo aver vinto la causa fissata per quel giorno, nonostante la sedia fosse scomodissima e l'ufficio brulicasse di rumori fastidiosi. Ora però la sua poltrona gli sembrava improvvisamente troppo comoda e il brusio si era acquietato, lasciando spazio soltanto a voci sottili... no, una era piuttosto concitata!
CITAZIONE
"Balthazar... Svegliati, cazzo!"
Aprì un occhio osservando la donna che ormai sapeva essere sua moglie... nonchè Chuck! "
'Giorno amore... ma dove siamo?" disse prima di sentire la voce di un bambino che ammoniva la donna di non dire le parolacce. Fece tanto d'occhi arretrando verso il bordo del letto finchè con cadde giù. "
Oddio!" biascicò accorgendosi subito di due cose:
Prima: quello non era certamente un cane
Seconda: quello era
sicuramente figlio suo e di Chuck!
Aveva i capelli del profeta, anche se più chiari per via del biondo del padre e gli occhi chiari proprio come i suoi. "
Oddio..." ripetè cercando di collegare i tasselli del puzzle. Allora... ricordava di aver parlato con una donna, Consuelo, che si era spacciata per la loro governante e che gli aveva detto che Carver stava dormendo. Aveva subito pensato che fosse un cane, ma ora si accorgeva che nessun Fido pulcioso gli avrebbe portato le pantofole, ma data la sua nuova scoperta ancora non capiva se fosse sollevato o terrorizzato. Non aveva mai avuto un figlio! Non sapeva neppure come comportarsi con dei bambini! Lui non era tipo da bambini! "
Papi... tutto bene?" Oddio! Era appena stato chiamato papi da un cosino che gli ricordava troppo l'uomo di cui si stava innamorando... tranne per gli occhi, quelli erano innegabilmente i suoi. Annuì ancora in trance, avvicinandosi di nuovo al letto, posando una carezza un po' incerta fra i suoi capelli mossi e ribelli. "
Sì, Carver... papà sta bene..." disse rivolgendogli uno sguardo forse fin troppo dolce... non poteva farcela! Quel bambino era troppo carino!