Passato, presente e futuro, TheoXTila

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view post Posted on 15/1/2011, 21:42
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era appena rientrata nello spogliatoio dopo essersi esibita come al solito, si divertiva in quel lavoro, non che fosse quello che ogni ragazza desiderava in effetti ma a lei andava più che bene, in fondo era quello che aveva cercato lei stessa per andarsene da casa di sua zia. Ora lei aveva bisogno della casa e Tila non avrebbe avuto posto dove stare lì, adesso nel suo appartamento stava veramente bene, tra l'altro le ragazze con cui lo divideva erano simpatiche e genitli, si trovava bene.
Si rimise la maglia sciogliendo le trecce che aveva fatto per l'esibizione, i capelli riccadero sulle spalle in una morbida cascata scura, Cloe le si avvicinò a lei sorridendo e battendole una mano sulla spalla.
"Ehy Ty!"
La chiamò.
Ty, non sapeva da quando ma ormai era abituata a sentirsi chiamare in quel modo.
"Si?"
"Vieni con noi!"
La bionda tutta pepe le prese una mano trascinandola fuori, Maman era al bancone, quella donna era come una vera madre per tutti, anche per Tila in un certo qual senso, anche se la ragazza ci aveva messo un bel pò prima di fidarsi della padrona ma comunque aveva capito che si poteva fidare.
"Cloe... dove mi stai trascinando?"
Rise la ragazza.
"Dall'angelo!"
L'angelo! Tila spalancò gli occhi impuntandosi non ci voleva andare, gia aveva i suoi problemi con i propri poteri.
"No, Cloe! Non ci voglio andare, non voglio farmi leggere il futuro!"
"Dai Ty, è solo per gioco! Anche se la chiamano l'angelo delle disgrazie quale disgrazia potrebbe mai prevedere per te?"
"Non saprei..."
Anche se qualche idea l'aveva, magari l'arrivo di qualche demone. Quando entrò nel retro del locale si sentì scorrere lungo la schiena, era una scarica di energia.
"Salve!"
Chiamò Cloe.
Ty invece si guardava intorno fino a che lo sguardo gli cadde sulla donna che doveva essere chiamata Angelo, era stupenda, i capelli biondi così chiari e quell'aria decisamente eterea... non era umana e lei portò una mano alla maglia di Cloe.
"Andiamo via, per favore."
Pigolò.
"No... restiamo ancora..."
 
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view post Posted on 16/1/2011, 01:17
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Vik

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Theodore Dinamesque Den Adel

Era un mondo di merda quello, vedere tutto ciò che gli uomini avrebbero passato in futuro, cercare di alleggerire la situazione abbastanza grave di suo. Theo era semplicemente stufo di quella vita, anche perché erano quasi 150 anni che svolgeva quel mestiere e nella sua vita ne aveva visti abbastanza di futuri da poter scrivere intere enciclopedie.
Quella sera non era diversa dalle altre, come ogni weekend vi era stato un casino, disgrazie su disgrazie, date precise e senza alcun scampo, la sentenza dell’angelo era una sola e non importava quante strade si cambiavano, si arrivava sempre al punto di partenza. Theo sospirò mentre l’ultimo cliente se ne andava sconvolto e il demone si domandò a che punti potesse arrivare il masochismo umano. Se lo chiedeva ogni sera a fine serata. Tutti i clienti sapevano che avrebbero avuto presagi di sventura eppure erano talmente masochisti da voler lo stesso farsi predire il futuro. L’angelo si levò il copricapo di seta bianca e rosa e si passò una mano tra i capelli biondi e lunghi, pettinandoli con le dita sottili e affusolate, tipicamente femminili. La creatura demoniaca sospirò ancora prima di vedersi presentare davanti al viso delicato una tazza fumante di thè verde. Atteggiò le labbra a cuore rosa in un delicato sorriso mentre prendeva la tazza e sollevava lo sguardo sul suo fratellino. Hibari, il suo cucciolo, l’unico motivo per il quale non era impazzito e sopportava ancora tutta quella vita.

-Grazie tesoro…-

La voce era delicata e femminile e si capiva come mai si fosse guadagnata il soprannome di angelo, peccato che quando era se stesso non fosse così dolce e delicato.

*Figurati amore, è sempre un piacere osservarti mentre lavori…*

Sussurrò malizioso Hibari, avvicinando il volto a quello del fratello e dandogli un bacio sulla punta del naso. Dei sospiri eccitati provennero da alcuni clienti che osservavano la scena, ignari che la bellissima donna fosse un uomo e che per giunta era il fratello di Hibari. Il cameriere si sedette sul tavolo vuoto e fece penzolare le gambe accanto ai fianchi dell’angelo, vedendolo appoggiarsi sulle proprie cosce. Hiba fece scorrere una mano tra i lunghi fili biondi mentre vedeva il suo fratellone rilassarsi un po’ e chiudere gli occhi dorati. Ma la pausa durò poco quando Theo sentì Cleo chiamare con quella voce squillante. La biondina era stata una delle amanti occasionali del biondo solo che faceva troppo chiasso per i gusti del demone. L’angelo si rimise composta e si pettinò nuovamente i capelli con le dita mentre Hiba scendeva dal tavolo e tornava al bar, lasciando le tre donne sole.

-Buonasera Cleo, entrate e dimmi pure in cosa posso aiutarti!-

Le accolse con un dolce sorriso l’angelo mentre ora prendeva la tazza di thè e vi soffiava sopra per farla raffreddare un po’, dopodichè la portò alle labbra e cominciò a sorseggiarla lentamente mentre fissava la bellissima brunetta che accompagnava la bionda svampita. La fissò negli occhi mentre riconosceva in lei Tila, il fiore all’occhiello di Maman. Personalmente Theo non vi aveva avuto mai a che fare, troppo freddina quella ragazza, ma se Cleo l’aveva portata da lui sicuramente un motivo vi era e l’angelo sapeva pure quale. Curiosità del futuro, quello era scontato.

“Buonasera a voi angelo. So che avete finito i clienti per stasera e allora ho deciso di portare qua Tila per sapere il suo futuro.”

Ciarlò la ragazza facendo inarcare un sopracciglio perfetto alla bionda creatura che finì di bere il thè con un unico sorso. Si sistemò nuovamente i capelli sotto la seta bianca e rosa e si alzò, sistemando la veste dello stesso colore, composta da volant e seta pregiata. Si avvicinò alle due donne di scatto e prese la mano di Tila, così velocemente da non poter nemmeno prevedere il suo gesto, e portandosela alle labbra fissando gli occhi della moretta. Poi iniziò la visione e stranamente non vi furono catastrofi, anzi, si vedeva chiaramente nella vita della ragazza un rapporto duraturo e molto importante, avrebbero avuto difficoltà iniziali lei e il compagno ma poi si sarebbe instaurato un bellissimo rapporto. Stranamente il volto del compagno era una macchia rendendo impossibile all’angelo di poter vederne il viso e capirne l’identità. Lasciò la mano della mora, così velocemente come l’aveva presa e le sorrise angelica.

-Avrai un futuro molto decisivo. Affronterai una relazione importante e duratura, ma avrete solo delle difficoltà iniziali, dopodichè riuscirete a trovare un punto di accordo e poter essere felici.-

Fece la sua previsione prima di darle le spalle in un frusciare di volant e tornare a sedersi al suo posto, completamente tranquilla e serena mentre fissava le due donne aspettando una loro relazione. Cleo battè le mani felice prima di saltare al collo dell’amica.

“Te l’avevo detto visto???”

Trillò allegra e vivace come suo solito mentre l’angelo si chiedeva ancora una volta come avesse potuto scoparsela allegramente. Hibari entrò nuovamente nel retro e assistette a una manifestazione di allegria, solitamente insolita dopo una previsione dell’angelo. Poi gli tornò in mentre 50 anni prima, un’altra occasione in cui Theo aveva predetto un futuro splendido e la persona a cui lo aveva detto era… Cat… era impossibile. Theo non poteva aver trovato la sua seconda anima gemella, era inconcepibile, era quasi come se anche a un demone come lui fosse permesso avere una seconda possibilità.
 
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view post Posted on 21/1/2011, 20:31
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Quella donna.. quella donna non era umana. Un lungo brivido le passò per la schiena, aveva paura, tremendamente paura, il ricordo di quello era successo ai suoi genitori, quegli occhi verdi che la fissavano, perchè l'aurea di quell'angelo delle disgrazie gli faceva tornare in mente quelle cose? Era come ritrovarsi lì, aspettando che arrivasse il suo turno ed invece non arrivava mai. Quando le prese la mano credette per un momento che il cuore le si fosse fermato.
"Non toccarmi!"
pigolò cercando di ritirarsi, gli occhi scuri spalancati e terrorizzati. Nonostante non avesse letto chissà cosa nella sua mano voleva scappare da lì, in quel momento non si rendeva conto di stare avviluppando la stanza con i propri poteri, come se il lumino (così lo chiamava la nonna) crescesse di intensità, era così che funzionavano i suoi poteri per quanto Ty non lo capisse, se provava un sentimento (amore a parte) troppo forte i poteri scappavano al suo controllo rischiando di attirare troppe cose brutte.
Quando la bionda esultò la fissò sconvolta.
"Cosa?"
sussurrò.
"ma non hai sentito? troverai un uomo... andrà tutto bene Ty!"
La gioia di Cloe era quasi troppo per lei che si aggrappò alla manica dell'amica.
"Andiamo ora."
Mormorò.
"no! può leggerla anche a me angelo?"
Chiese la bionda mentre Ty la fissava, quasi sull'orlo delle lacrime.
"Cloe..."
La richiamò, sapeva che non se ne sarebbe potuta andare lasciare la bionda con quella... cosa... per questo indietreggiò verso l'uscita sbattendo contro il cameriere e sulsuttando.
Gli rivolse un occhiata spaventata ed un sorriso tirato, di certo non uno dei sorrisi che le illuminavano il viso e le facevano conquistare svariati cuori di entrambi i sessi, era una brutta copia dei sorrisi che rivolgeva a chiunque di solito.
"scusami Hibari..."
la voce era bassa mentre riportava lo sguardo su quella strana chiromante ed una delle sue migliori amiche, se fosse successo qualcosa a Cloe... ma no... magari stava esagerando e che aveva una paura tremenda, una paura ben radicata in lei come se niente potesse toglierla o fargliela dimenticare.
 
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view post Posted on 28/7/2011, 00:03
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La paura di quella ragazza era qualcosa di perfettamente tangibile, eppure era in un certo senso fuori dall’ordinario, come se l’Angelo in persona le avesse fatto qualcosa in ben altra vita. Ma era qualcosa di assurdo e totalmente fuori dal mondo, questo Theo lo sapeva visto che non aveva mai visto quella ragazza in vite passate. Prese la mano di Tila e la tenne salda ignorando il suo pigolio e avvertendo in pieno i suoi poteri. Quella ragazza aveva qualcosa di misterioso e sconosciuto che attirava l’Angelo forse più del dovuto. Eppure a guardare la bionda creatura nessuno lo avrebbe detto, sembrava così impassibile mentre prevedeva il futuro della ragazza. A fine previsione lasciò la mano della ragazza e tornò a sedersi, osservando la bionda troppo esuberante. Aveva già vissuto una situazione simile e sospirò pesantemente mentre il volto di Cat gli appariva davanti agli occhi come un pallido e bellissimo ricordo. La sua donna… non avrebbe mai smesso di considerarla tale. Lei era un angelo non Theo quando faceva la veggente. Si passò una mano tra i biondi capelli, lasciando scivolare via con grazia il copricapo che finì a terra in un frusciare di seta mentre Theo appoggiava il gomito sul tavolo e nascondeva gli occhi con la mano. Era stanco e non sapeva ancora per quanto tempo sarebbe riuscito a tenere le sembianze dell’Angelo. Era strano, ma anche i demoni si stancavano quando sfruttavano troppo i loro poteri. Ma in fondo sapeva che il motivo della sua stanchezza non era quello bensì la previsione che aveva fatto a Tila. Perché solo a lei dopo 50 anni? Ignorò la domanda di Cloe, o meglio… non la sentì proprio, troppo immerso nel ricordo della previsione e dell’immagine di Cat che si sovrapponeva a quella di Tila.

“Tranquilla Tila. Non mi sembri felice della tua previsione… posso sapere cosa ti ha predetto l’Angelo?”

Chiese curioso il ragazzo accarezzando la testolina della ragazza con una leggera carezza. Distolse lo sguardo dalla ballerina e lo posò sull’Angelo, notando che era strano, come se fosse sul punto di svenire da un momento all’altro. Era impossibile che proprio Theo stesse male, quella era l’espressione vuota che aveva quando pensava a Cat… a Hibari si strinse il cuore e sospirò appena.

“Su, Cloe e Tila, è tardi ed è ora per voi di andare a casa a cambiarvi.”


Fece loro in maniera paterna superando Ty per andare a chiudere la boccaccia di Cloe e buttare fuori entrambe dal retro, in modo da restare solo con il fratello. Appena la porta si chiuse un tonfo fece girare di scatto Hibari che trovò il suo amato fratello disteso per terra svenuto. L’Angelo si era trasformato in Theo e l’uomo era svenuto in preda agli incubi di un passato che aveva voluto dimenticare.

“Theo! Theo!”


Urlò terrorizzato avvicinandosi al fratello e prendendolo tra le braccia, cullando quel corpo forte contro il proprio, molto più debole e piccolo. Hibari chiuse gli occhi non avvertendo nessun respiro o altri segni di esistenza da parte del fratello, ma poco dopo il colorito di Theo riprese la sua normale tonalità e il demone aprì gli occhi, argentati e sconvolti ora.

-Che cosa è successo Hiba?-

Chiese piano il biondo, non riuscendo ancora a muoversi e restando volentieri tra le braccia del minore. Hiba non sapeva se dirglielo o meno, ma sapeva che Theo era testardo.

“Sei svenuto poco dopo aver fatto la previsione di Tila.”


Rispose il fratello. Theo balzò in piedi, ricordando tutto finalmente e si appoggiò al tavolo distrutto. Non disse una parola e uscì dalla porta del retro, facendo il giro del palazzo e tornando dentro il night, stavolta nei panni maschili, correndo a recuperare le sue cose e sfrecciando davanti a una Cloe chiacchierona che stava ancora torturando Tila. Ma lui le ignorò bellamente, cosa che invece Cloe non fece con lui. gli occhi della biondina si fecero a forma di cuore e cominciò a ciarlare su quanto adorasse il biondino e su quanto fosse fantastico a letto.
 
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view post Posted on 30/7/2011, 23:25
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Hiba riusciva sempre a farla tranquillizare, in qualunque modo, anche solo sorridendo. Era un bravissimo ragazzo, niente da dire. Si lasciò accarezzare i capelli, stiracchiando un piccolo sorriso.
"Niente di grave."
pigolò.
"Mi ha predetto solo cose molto buone sono io che mi faccio mettere in soggezione."
Meglio non dire altro, anche perchè dopo un attimo furono sbattute fuori dal moro. Cloe iniziò a parlare a raffica ma il cervello della piccola era come in stand by, preso dalle impressioni avute da quell'incontro. Aveva paura. Se la sentiva ancora addosso, come percepiva ancora quelle vibrazioni, era impossibile. La sua luce stava aumentando, in poco tempo avrebbe attirato un mucchio di esseri, doveva calmarsi immediatamente ma era più semplice a dirsi che a farsi. Ascoltò a malapena quello che la bionda le stava dicendo, non le interessava. Si ridestò solo quando comparì quel ragazzo. Le stesse vibrazioni!Era impossibile! Dio!
Lo fissò spalancando gli occhi... se era vero voleva dire che quel ragazzo era un demone o cose del genere... un demone. Come quello che aveva distrutto la sua famiglia.
"Scusami."
mormorò congedando l'amica ed andandogli dietro. Lo bloccò dopo un attimo, facendolo voltare.
"Tu..."
Sussurrò osservandolo, ora che lo guardava bene somigliava un pò all'angelo, non c'era che dire.
"Alle volti lavori al locale vero?"
Meglio non dire subito che sapeva il suo segreto, non farsi prendere per pazza almeno.
"Mi sembra di averti visto qualche volta. Ascolta, due sere fa eri in servizio o sbaglio?"
Si... se non si era sbagliata aveva lavorato al bar la sera in cui aveva perso un paio di orecchini, bhe era un idea come un altra per scoprire di più su di lui.
"Hai per caso trovato un paio di orecchini a pendaglio? Erano a forma di gatto, abbastanza antichi. Me li aveva regalati mia nonna."
Spiegò sorridendogli appena.
"Non è che magari li hai anche solo visti?"
 
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view post Posted on 24/8/2011, 11:27
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Hiba la fissò perplesso, solitamente nemmeno le previsioni cattive dell’Angelo avevano riscontrato quella paura così folle negli occhi delle vittime, eppure Tila sembrava terrorizzata. Una volta Hibari aveva sentito dire a Maman che Tila era una ragazza speciale, dotata di qualcosa che ad altri mancava. Anche Theo a volte aveva detto la stessa cosa, ma senza essere preciso, come se lui stesso non sapesse spiegarsi quale fosse la dote della ragazza. Hiba sospirò verso la piccola prima di notare il fratello esausto, allora senza mezzi termini le buttò fuori le due ragazze prima di ritrovarsi Theo a terra.
Ma il biondo era terrorizzato dai suoi stessi incubi.

-Non voglio pensare a lei… non voglio…-

Mormorò tremante mentre si riprendeva e fuggiva dalla porta del retro. Cat, Cat, Cat, la sua testa era piena di quel nome, non sapeva nemmeno lui il perché. Erano anni che evitava di pensarci per non soffrire, invece la sua stessa testa lo odiava così tanto da volergli fare ricordare la sua donna!
Entrò nel locale e cominciò a muoversi velocemente verso lo spogliatoio dei maschi. Stava quasi per raggiungerlo quando fu bloccato dalla vocina terrorizzata di Tila. Si girò velocemente, incrociando gli occhi della ragazza e le sorrise educatamente mentre sentiva le sue parole.

-Si, a volte aiuto, dipende le serate però.-

Rispose sincero, effettivamente da maschio aiutava a volte, infatti erano le sere in cui l’angelo non c’era, mica poteva trovarsi in due posti contemporaneamente! La domanda di Tila lo colse impreparato e dovette fare due conti per ricordarsi in che panni era là due sere prima. La previsione di prima lo aveva sconvolto.

-Si, ero di servizio al bar.-

Rispose ancora dopo averci riflettuto. Una mano si sollevò lesta e andò a posarsi sui capelli, pettinandoli con le dita nervosamente, voleva tornare a casa e si vedeva. Ascoltò le sue parole ma non si ricordò degli orecchini, sicuramente Hibari ne sapeva più di lui.

“Theodore Dinamesque Den Adel!!!”

La voce squillante di Hibari lo fece sussultare e indietreggiare.

-Scusami piccola ma devo scappare da quel piccolo mostro! Chiedi a lui, sicuramente sa dove sono finiti i tuoi orecchini!-

Si scusò con la ragazza prima di fuggire velocemente.

“Theo! Fermati subito! Io e te dobbiamo finire un discorso fratellino!”

Gli sbraitò contro Hiba attirando i camerieri che stavano pulendo. Theo gli fece la pernacchia e fuggì via accompagnato dalle risate di tutto lo staff del locale. Hiba fu pronto a inseguirlo ma Cleo lo placò subito.

*Hibari sai se Theo si vede con qualcuna ultimamente???*


Gli chiese curiosa e civetta come sempre, mentre Theo recuperava le sue cose e tornava nel night. Intercettò Cloe e le sue domande e sollevò gli occhi al cielo. Alzò una mano e attirò l’attenzione del fratello, mostrandogli le sue cose, dopodichè si avvicinò ai due e abbracciò il fratello da dietro.

-Scusa Cloe, ma io e il piccoletto abbiamo intenzione di andare a casa a dormire. Comunque non sono affari tuoi se mi vedo con qualcuno, io e te già abbiamo avuto la nostra nottata e va bene così, non intendo ripeterla.-

Avvisò subito la ragazza, sprezzante come sempre prima di salutare tutti e trascinarsi via Hibari, caricandoselo letteralmente sulle spalle come se fosse un sacco di patate, ma non intendeva di certo abbandonarlo nelle mani di Cleo. Non era così sadico.
 
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