| Ma che palle! Da quando Gabriel lo aveva marchiato lo avevano catalogato come traditore, insomma... Aveva salvato il culo svariate volte e quella sera il parco era il posto migliore dove stare, fumando una sigaretta. Fu una chiamata a farlo smuovere, non solo la chiamata ma proprio chi lo aveva fatto, insomma non era possibile, era un potere strano, interessante, qualcosa di particolare che lo spinse a rispondere. Si presentò ai ragazzini, il fumo nero che avvolgeva, la luce e le fiamme, le fiamme che si alzarono. Apparve in un odore acre di fumo, le ali che si spalancavano mostrandosi in tutta la sua bellezza, le piume nere che risplendevano, i capelli neri che coprivano il viso ed il sorriso maligno, i denti bianchi come quelli di un predatore. Sbattè le ali pigramente stiracchiandosi, allungando le braccia come un grosso gatto soddisfatto. osservò tutti i presenti puntando le pupille nere su una "ragazza" dai capilli azzurri. Il suo ghigno si ampliò chinandosi verso colui che lo aveva invocato. "buonasera." Affermò. La sua voce era come miele, dolce, avvolgente, delicata alle volte e sensuale, dannatamente sensuale. "mi avete invocato ed io ho risposto, spero sappiate che i miei servigi non sono gratuiti, spettabili signorini!" continuò. "il mio nome è Belial, Re di 80 legioni di demoni, comandante delle armate infernali e spero vivamente che ciòche desideriate sia degno del tempo che mi farete perdere." Un luccichiò maligno passò nelle iridi nere. "allora?"
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