crollare era piacevole, alla fine niente di che, solo sonno. Un sonno tremendo. Quando Cherry era arrivata gli aveva spiegato che nelle ferite, di solito da taglio ma comunque sempre gravi, il sangue fuoriusciva di solito lentamente a meno che la pressione arteriosa, l'adrenalina in circolo nell'organismo ed il battito troppo veloce del cuore non aumentasse la perdita. In quel caso il corpo ne risentiva in maniera tremenda, si intorpidiva, si perdeva conoscenza e infine si moriva. Era sempre stato interessato a quei racconti, il corpo umano era una piacevole scoperta e la narratrice sapeva rendere interessante anche le cose più stupide senza mettere in mezzo paroloni assurdi che gli idioti come lui non avrebbero capito. Ecco come sarebbe morto, in fondo non era nemmeno così traumatica come fine, poteva andargli peggio.
Peccato per l'odore. Quell'odore che gli arrivò alle narici... figurarsi se prima di morire pensava a lui! Col cazzo!
CITAZIONE
-Ciao micetto...-
Rialzò appena il viso... non era un sogno, l'odore era veramente il suo! annusò ancora l'aria per averne la certezza, non scomparve. Si lasciò andare ad un sorriso stanco ma in qualche modo dolce.
"non chiamarmi micetto, Zeeman, sono un pardo."
Lo rimbeccò, perchè si sentiva sollevato? RIvederlo era piacevole, per questo non oppose alcuna resistenza quando lo prese in braccio, semplicemente si accucciò su di lui come un cucciolo, mugugnando in pratica ad ogni passo, la ferita aveva ricominciato a bruciare. Non voleva perdere conoscenza però, doveva tornare al suo branco, doveva finire le proviste e poi doveva spiegare perchè non aveva riportato il gattino.
CITAZIONE
-Ora ti cureremo così potrai tornare prima possibile a casa Gabriel.-
Annuì strusciando il viso sul suo petto, si fidava, la sua voce arrivava da lontano però, era così stordito che si stupiva di tenere ancora gli occhi aperti.
"non senza te stavolta."
Mormorò, che cazzo stava sparando? Poi alla fine anche se non voleva arrivò il buio, come se qualcuno avesse spento ogni luce, però era caldo, tranquillo, ci si poteva abbandonare, percepì lievemente le parole che l'ulfrich scambiò con Zane ma immaganizò decisamente il nome del suo sottoposto, almeno il branco era in buone zampe.
Poi nulla, non sentì nè percepì più nulla nemmeno l'odore che lo avvolgeva. Black out completo.
Si risvegliò un paio di ore dopo, saltando direttamente sul letto, causandosi da solo una fitta alla ferita.
"Cazzo!"
Ringhiò rannicchiandosi. Stava cercando di ricordarsi quello che era successo, perfino del fatto che era stato raccolto come un randagio da Richard, per sua fortuna non ricordava quello che gli aveva detto.