All I ever Hunted, Rich X Gabriel

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view post Posted on 16/2/2011, 23:20
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Vik

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Richard Zeeman

Odiava sentire puzza di bruciato, era una cosa che detestava, questo era anche dovuto al fatto che non era una normale puzza era puzza di gatto…in special modo di ciò che c’era di più fetido sulla terra. Gabriel. Il capo dei leopardi. Che fastidio che gli dava quell’uomo. Lo aveva sempre detestato, sin da quando era in alleanza con Marcus e lei… l’incubo di ogni lupo e leopardo… la donna che aveva umiliato quelli della sua stessa razza per piacere e sadismo. E quell’uomo… era come lei… era una bestia… Jean gli diceva spesso e volentieri che da come parlava di Gab ne sembrasse quasi innamorato, ma Richard ogni volta ribatteva che era solo odio e rabbia.
-E’ da questi sentimenti che nasce l’amore mio piccolo lupacchiotto…-
Lo prendeva così in giro il Master mentre Rich lo fissava arrabbiato. Solitamente però queste discussioni finivano con la parola decisiva del vampiro perché il lupo si addormentava sempre, stanco della lunga notte e poco volenteroso di litigare. A volte gli capitava di pesare che lui forse non era tanto diverso da coloro che si facevano manovrare da Reina, lui si faceva comandare dal master in persona, anche se Jean-Claude era molto più elegante nei modi e nella dominazione, ma alla fine erano dello stesso stampo, anche se il Master odiava questo paragone.
Ma ultimamente non erano quelli i pensieri di Richard Zeemar, Ulfrich dei lupi, bensì il dono che Gabriel aveva fatto a Jean… il dolce Nathaniel. Quel dono aveva insospettito sia il lupo che il vampiro, entrambi sapevano che quel dolce micetto era il favorito di Gab. Quindi… cosa c’era sotto quel dono? Jean aveva detto che avrebbe approfittato del dono in attesa di scoprire il perché di questo regalo, ma Richard era più diffidente e aveva deciso di trattare la cosa alla sua maniera, ossia andare da Gabriel in persona a chiedere spiegazioni.
Quando giunse sul territorio dei leopardi notò una strana calma fino a quando non incontrò uno dei micetti, suo “amico” (erano amici perché entrambi si erano rifiutati di recitare per Reina ma si erano ritrovati loro malgrado vicino al set per assistere), che gli aveva spiegato che Gabriel era poco più lontano ad allenarsi con gli altri. Richard ascoltò tutto prima di annuire e dire che avrebbe aspettato Gab dentro la sua casa e di non dirgli niente della sua presenza. Si accomodò nel salotto del leopardo e si sedette sulla poltrona, accavallando le lunghe gambe e attendendo quell’odiato ritorno.
 
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Avere dovuto lasciare Nathaniel a quel bastardo del master aveva dato realmente fastidio al Nimin Raj dei pardi. Dalla prima impressione ognuno pensava che fosse un bastardo ed in fondo negare che lo fosse non era così sbagliato. Gabriel sapeva essere spietato con i membri del suo branco, ma sapeva anche essere giusto, mai una punizione era stata data per divertimento e mai nessuno che aveva sbagliato era stato risparmiato. Gabriel era si un bastardo ma teneva alla sua gente. Con i suoi occhi di acciaio riusciva sempre a non farlo capire ma qualunque pardo avrebbe ammesso di essere stato salvato dal suo capo branco.
E Nathaniel non faceva eccezione, anzi Nat era il suo cucciolo, lo aveva preso con se e doveva ammettere che ci teneva sul serio a quel timidissimo micetto dai capelli rossi. Solo che se il master avesse scoperto la sua aggressione non si sarebbe salvato questa volta aveva avuto bisogno di tenerlo buono.
Quel giorno aveva addestrato i nuovi pardi con l'aiuto di Zane, suo sottoposto ed uno dei primi che lo aveva appoggiato quando era divenuto capobranco. Di ritorno a casa sospirò passandosi una mano sugli occhi.
"Vuoi che venga con te?"
Scosse la testa alla domanda di Zane.
"Porta i cuccioli a riposare, domani sarà anche peggio, non voglio che rimangano il branco di idioti che sono ora."
Ringhiò lasciandosi alle spalle il suo sottoposto che annuì.
Una volta in casa appoggiò le spalle alla porta sospirando... aveva decisamente bisogno di riposo.
 
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Era noioso aspettare qualcuno di ancora più noioso! Questo, Richard ormai lo sapeva benissimo, già trovava noioso aspettare Jean quando succedeva di doversi vedere al night, ma aspettare Gabriel era 3 volte più noioso perché non lo poteva vedere. Si odiavano a vicenda. Sospirò ancora prima di sentire un odore fetido familiare che lo fece ringhiare piano. Il micio era tornato. Bello. Rimase ben nascosto nella poltrona fino a quando non sentì entrare Gabriel e il suo sospirone.

-Non sapevo che anche i gatti sospirassero! Cos’è? I tuoi micetti ti sfiancano troppo cucciolotto?-


Lo sfottè subito, era più forte di lui, doveva per forza rompere le cojones al Nimin Raji dei mici. Era una sua dote innata e istintiva. Si alzò in piedi e si sistemò una ciocca di capelli mentre si avvicinava felpato al micio. Lo fissò dall’alto, quei 20 cm di differenza lo facevano sentire più potente in quel momento.

-Sei talmente stanco e invecchiato che ormai non senti più gli odori di estranei… io il tuo fetido odore lo riconosco al volo…-

Lo stuzzicò ancora, divertendosi come un bimbo a cui si è appena regalato un giocattolo nuovo. Ed effettivamente in quel momento Gabriel era il suo giocattolo.

-Cos’hai combinato Gabriel? Hai regalato Nat a Jean in maniera stranamente… pacifica… so benissimo che non te ne separeresti mai da quel micetto rosso senza un valido motivo… cos’hai combinato che non vuoi far sapere al master?-

Arrivò subito al dunque, per quanto fosse divertente stuzzicare Gab non voleva passare troppo tempo in sua presenza. Lo fissò con un ghigno mentre ponderava se dirgli o no di aver scopato il micio rosso e decise di dirglielo. Era divertente.

-A proposito, il piccolo Nat si fa scopare che è una bellezza, l’ho fatto gemere di piacere sai? Gridava come una micia in calore!-

Lo stuzzicò bastardamente per l’ultima volta mentre ora indietreggiava e tornava a sedersi sulla poltrona, pronto per essere rotto i coglioni dal capo dei gatti come li sfottevano sempre lui e Jean.
 
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view post Posted on 25/6/2011, 22:02
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Aveva bisogno di riposare ed invece il suo odore gli arrivò quasi subito alle narici, quell'odore di cane bagnato, o meglio, cane con le piaghe da decubito, proprio come un vecchio che andava messi in ospizio. Aveva tutta l'intenzione di ignorarlo, proprio come se non esistesse trattandolo come uno sconosciuto qualunque, magari andarsi semplicemete a fare una doccia, peccato che quel bastardo non avesse intenzione di lasciarlo in pace. Aprì piano gli occhi lentamente specchiandosi nei suoi, inclinando appena il viso mentre stiracchiava le labbra in un ghigno di scherno.
"Mai pensato che invece non mi interesasse un cazzo della tua presenza, devo ammettere, per nulla gradita, a casa mia?"
Gli fece notare con diplomazia mentre si passava stancamente una mano sul viso.
"Soprattutto oggi, devo dire che la tua presenza più che per nulla gradita è assolutamente irritante."
peccato che il lupacchiotto fosse molto più sveglio del dovuto, quella domanda proprio non se la aspettava da lui. Assotigliò gli occhi grigio acciaio mentre non perdeva di vista quell'insignificante bastardo.
"Non sono cazzi tuoi!"
Ringhiò.
"Quello che faccio o non faccio dei miei pardi sono affari miei, però Nath doveva uscire da questo giro e chi meglio di quel fottuto bastardo per dargli una casa decente?"
Non era del tutto una cazzata, insomma sperava davvero di meglio per il suo Nath ma quella provocazione lo punse sul vivo.
"Ah, si?"
Sorrise dolcemente, un sorriso che preannunciava tempesta mentre i suoi occhi lampeggiavano di rabbia.
Si avvicinò con passo felino alla poltrona, osservandolo senza fare trapelare la rabbia che in quel momento provava.
"Ti è piaciuto? Nath è una contradizione vivente, sembra dolcissimo ma a letto cambia completamente e non sono stato io ad adestrarlo in quel modo."
Miagolò mentre si metteva quasi sopra di lui, tenendo gli occhi puntati nei suoi. Poi fu un secondo, la mano scattò verso le sue palle, stritolandogliele.
"Toccalo ancora con un dito e ti stacco tutto quello che hai, a costo di farmi abbattere come un animale con la rabbia, te lo giuro su Dio!"
Sibilò sul suo viso.
"Non parlare mai più di lui in questo modo, Zeeman, altrimenti sei morto."
L'altra mano si era portata sul suo viso, intrappolandogli il mento in modo che non si spostasse. Lo lasciò bruscamente allontanandosi.
"Porta il tuo culo fuori da qua, ulfrich."
Sputò la parola come se avesse un sapore schifoso, passandosi una mano fra i capelli.
"mi fa schifo anche solo stare nella tua stessa stanza."
in forma animale la sua coda avrebbe sferzato l'aria con forza, segno del suo nervosismo e del disgusto che provava per quel coglione che stava seduto sulla SUA poltrona, avrebbe dovuto spruzzare dell'antiparasittario una volta solo.
 
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view post Posted on 31/7/2011, 01:49
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Quando incrociò lo sguardo di Gabriel ghignò come un fottuto bastardo, sapendo benissimo che quello era odio allo stato puro. Tra loro vi era sempre stato quel rapporto. Anche se non si poteva definire esattamente un rapporto visto che meno si vedevano più erano felici.

-Addirittura? Questo significa che posso stare qua quanto mi pare basta che non ti infastidisco? Oh signore, siete troppo buono.-


Esclamò con un tono teatrale prima di tornare a sfotterlo con malsano piacere, vedendolo stanco e approfittandone schifosamente, sapendo quanto fosse suscettibile il gatto quando era esausto. Non che quanto fosse riposato era molto più malleabile. Dettagli.

-Spiacente splendore… sono irritante di natura. Per questo mi diverto a romperti i coglioni!-


Replicò bastardamente prima di fargli quella domanda che gli premeva. Colpì dritto al punto quando lo vide agitarsi maggiormente. Che accidenti aveva combinato Gab da dover regalare un suo pardo a Jean senza apparente motivo?

-Tu dici? Peccato che lo siano!-

Ringhiò a sua volta prima di sentire quelle parole che lo colpirono. Sembrava che Gab fosse innamorato di Nat, visto quanta premura aveva per quel gattino. Questo infastidì terribilmente Richard che si sentì in dovere di continuare a rompere i coglioni al rivale. Per questo lo informò che si era scopato il gattino. La reazione fu esplosiva in tutti i sensi. A cominciare dal sorriso troppo dolce di Gab che preannunciava solo guerra, gli occhi brillavano di rabbia, sebbene ben camuffata. Questo infastidì maggiormente il lupo. Il miagolio del gatto gli fece assottigliare lo sguardo e fu ben preparato al gesto del Nimin Raji, anche se il dolore lo fece quasi gemere. Micio bastardo!

-Ricordati una cosa. L’hai regalato al mio master. Se lui mi ordina di scopare il pardo, io lo faccio, tu non puoi farci assolutamente niente.-

Sibilò con un ghigno mentre afferrava con una mano quella di Gab che gli stava stritolando i genitali. La staccò di mala maniera, fregandosene del suo dolore. L’altra mano si levò invece quella che gli teneva il mento, in questo modo le situazioni si invertirono. Ora era Rich a tenere intrappolato il leopardo.

-Scoprirò cosa hai fatto micetto… e là saranno guai. Sai che Jean-Claude non perdona, men che mai a te.-

Ribadì mollando di colpo la presa. Sentì le sue ultime parole e furono quelle a far scattare la sua rabbia. Gli avrebbe fatto passare un brutto quarto d’ora. Ora era inviperito. Si alzò di botto e afferrò di peso Gabriel, sbattendolo sulla poltrona e bloccandogli le mani con una delle proprie, e le gambe invece le allargò per bene, infilandosi in mezzo e allargandogliele maggiormente. In modo da fargli provare dolore nello stiramento dei muscoli. Che bella cosa la differenza d’altezza.

-Mi hai rotto i coglioni. Sorvolando sul fatto che la mia presenza non era gradita, ti sei permesso di minacciarmi e mi stavi spappolando ciò che uso per compiacere il mio Master, non contento ti sei anche permesso di insultare il mio titolo, pronunciandolo in modo abbastanza irriverente e per giunta hai detto che ti fa schifo stare nella mia stessa stanza. Questo significa che è ora di educarti come si deve.-

Usò un tono particolarmente cattivo. Mai nessuno era riuscito a provocare una simile reazione. Ma Gab aveva decisamente esagerato. O forse era Rich che era fin troppo infastidito da quella situazione? Usò la mano libera per piegare forzatamente la testa di Gab e morderlo sul collo, facendo sanguinare copiosamente il morso. Non contento scese verso la giugulare e a metà strada si bloccò, succhiando la pelle del gatto e lasciandovi sopra un succhiotto enorme, che copriva un bel pezzo di gola. Richard si leccò le labbra prima di staccarsi e andarsene velocemente, senza nemmeno dare il tempo a Gab di reagire. Appena fuori dalla casa si trasformò in lupo e sparì velocemente dal confine dei leopardi, facendo avvertire a malapena la sua presenza. Aveva appena marchiato il capo dei gattini come suo e sapeva che questa Gab non gliela avrebbe fatta passare liscia.
 
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view post Posted on 1/8/2011, 00:13
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Se ne fregò altamente del fatto che gli avesse scostato le mani, gli interessava solo che non toccasse il piccolo. Nat era come un figlio per lui, più di ogni altro suo pardo. Nonostante il carattere di merda ed i modi poco ortodossi aveva salvato ogni suo gattino in una maniera o nell'altra. C'erano stati tossico dipendenti, mutilati, mezzi morti e lui li aveva accolti tutti, non gli importava della loro diversità, erano il suo branco.
"non mi interessa! Non devi toccarlo ancora, non sopporto di sapere che le tue luride mani lo hanno anche solo sfiorato!"
Era stupida come cosa, il master poteva ordinargli benissimo di scoparsi il più piccolo ed il lupo non si sarebbe potuto ribellare, però Nat era qualcosa da non macchiare più di quanto fosse gia. Lo adorava quel gattino, averlo dovuto cedere per sempre gli aveva fatto più male di quanto dimostrasse realmente.
peccato che non si aspettasse quella reazione, fece un verso stupito quando lo sbattè sulla poltrona. Si riprese immediatamente, ringhiando e dimenandosi, maledetto bastardo!
"lasciami!"
Ringhiò.
"è quella l'unica cosa che puoi usare per compiacere il tuo master! Vorresti educarmi tu? Ma non dire stronzate!"
Lo rimbeccò prima che gli inclinasse la testa, mordendolo. Il morso avrebbe potuto anche sopportarlo, non si fece scappare nemmeno un gemito, peccato il succhiotto! Cosa stava osando fare? Lanciò un ringhiò gutturale, dimenandosi con più forza, ma quello si staccò e scomparì prima che potesse fare qualsiasi cosa! Era guerra! quel fottuto si era segnato il destino da solo!
Si accarezzò il collo, il morso si stava gia richiudendo, il suo fattore di guarigione aveva agito immediatamente, il succhiotto sarebbe rimasto. Gli avrebbe strappato tutto per quell'umiliazione. Zane era accorso immediatamente sentendo dei rumori, entrando e fissando il suo nimin raj.
"Gabriel?"
"Sto bene, voglio restare solo."
Il sottoposto annuì, andandosene immediatamente. Sapeva gia come fargliela pagare.

Dovette aspettare solo il giorno dopo, la mattina aveva semplicemente spedito una lettera, dentro c'erano le foto e le prove che lo stimato professor Zeeman era in realtà un licantropo.
Sorrise maligno, sarebbe arrivata in giornata, il lupo era sistemato e non poteva arrivare a lui.
"Te la sei cercata ulfrich!"
commentò. Forse aveva esagerato ma quel marchio che portava sul collo era peggio che il resto per lui!
 
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view post Posted on 1/8/2011, 00:51
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“Lei sapeva benissimo le regole del nostro istituto, Mr Zeeman, eppure nonostante ciò non ha ritenuto opportuno informarci della sua vera natura. È stato un ottimo insegnante finora, eppure sono costretto a chiederle di andarsene spontaneamente prima che la notizia arrivi alle orecchie dei genitori. A fine giornata mi aspetto la lettera. Oggi sarà il suo ultimo giorno di lavoro qui.”

Il tono del preside era affettuoso e paterno mentre fissava Richard che era completamente paralizzato di fronte a quelle foto. Chi accidenti era stato a rovinarlo in quel modo? Chi poteva avercela con lui tanto da volerlo allontanare dalla città? L’unica persona a cui aveva fatto qualche torto in quel periodo era solo Gabriel, l’unico che avrebbe avuto quella faccia tosta necessaria per rovinarlo senza problemi. Per un succhiotto e un morso sarebbe arrivato a tanto? Era così assurdo. Lo faceva decisamente più maturo. Ma vabbè, per ora erano solo congetture, non aveva prove e non le avrebbe avute presto. Annuì in direzione del preside e andò a fare lezione, annunciando ai ragazzi che dall’indomani non avrebbe più insegnato loro e assistendo commosso alle manifestazioni d’affetto che gli dimostrarono. Era una soddisfazione per lui aver conquistato in quel modo quella massa di ragazzi senza regole. Era riuscito dove i colleghi avevano fallito. Questo sarebbe rimasto un bellissimo ricordo nella sua memoria.
A fine giornata la lettera giunse al preside.
Quella sera stessa Richard diede il suo personale arrivederci a Jean-Claude, dopo avergli raccomandato di indagare sul dono di Gabriel.
Quella notte il master parlò con il branco dei lupi del confine vicino, il quale accettò la presenza di Richard nel loro territorio.
L’alba dell’indomani lo vide abbandonare temporaneamente il suo branco, lasciandolo nelle mani sicure dei suoi sottoposti. Sarebbe corso nuovamente da loro in caso di bisogno.
Sparì nello stesso modo silenzioso in cui era arrivato in quella cittadina. Ma in cima alla collina si fermò ad ammirare il posto che l’aveva ospitato da quando era lupo e il suo sguardo si fermò nei boschi opposti alla collina, dove alloggiavano i leopardi e scosse appena la testa, rassegnato e un po’ triste.

-Ci rivedremo Gabriel… ma la prossima volta sarà sul mio territorio.-


Mormorò al vento prima di trasformarsi in lupo e correre verso il suo nuovo branco.
I suoi effetti personali avevano raggiunto il nuovo branco quella notte stessa, infatti Jean aveva spedito Asher a recapitare bagagli, per la felicità del vampiro biondo insomma, il quale era stato relegato al ruolo di postino.
Richard venne accolto calorosamente dal nuovo branco, con il titolo di Ulfrich ospite, pertanto riuscì a mantenere ancora intatta la sua nomina, tanto da poter prendere tutte le decisioni che voleva quando l’altro Ulfrich aveva bisogno di allontanarsi dal branco.
Passarono velocemente i sei mesi successivi. Il nuovo branco aveva apportato nuovi miglioramenti a livello interno e tutti riconoscevano il merito di Richard, il quale riuscì a stabilire accordi amichevoli anche con gli altri branchi, a cominciare da quello dei leopardi. Infatti con quel branco riuscì a fare velocemente amicizia, anche se ciò lo portava in continuo a pensare a Gabriel e al rapporto che avevano avuto quando abitavano ancora nella stessa zona. Quando capitava di sentirsi con Jean evitavano accuratamente l’argomento dei leopardi, anche perché il Master non era un grande amatore di pettegolezzi così come Rich del resto.
Sei mesi trascorsero da quel trasferimento eppure il tempo volò letteralmente, ma bastava osservare Rich per capire che il tempo era passato. Per carità, aveva un volto decisamente più in salute di prima, sembrava ringiovanito ed era sempre di buonumore. Il cambiamento avvenne a livello di… capelli… infatti il lupo non se li era più tagliati e ora i capelli castani gli cadevano in morbide onde fino al sedere, per colpa del sole avevano assunto tonalità rossastre, che si vedevano in particolar modo quando i capelli erano raccolti in una morbida treccia, che solitamente Rich usava quando doveva lavorare con il branco, a volte capitava pure di lasciarli liberi al vento.
Quel famoso giorno di sei mesi dopo si annunciò annuvolato e colpito da un vento gelido che annunciava l’arrivo dell’inverno. Tutti i branchi erano impegnati a fare provviste per la stagione fredda, per questo motivo erano tutti intrattabili e non accettavano di buon occhio interruzioni e arrivi inaspettati.
 
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Ok... Se lo avesse saputo probabilmente non sarebbe arrivato a tanto. Il suo era un carattere difficile, non era immaturo ma vendicativo, subdolo e decisamente cattivo, peccato non pensasse mai alle conseguenze. Aveva agito come al solito guidato dall'istinto ma non si aspettava che se ne andasse.
Come era venuto era anche sparito dalla sua vita. Una soddisfazione per qualcuno ma la verità era che... No, era impossibile!
Quanto era passato? Tre mesi? Quattro? forse anche di meno ma senza Zeeman era una noia mortale, ecco il problema. Nessuno degno di nota, ne da infastidire, ne dal quale farsi infastidire. Aveva perso il miglior nemico che aveva mai avuto. Era intrattabile, non che il branco ci facesse più molto caso, era sempre intrattabile, tranne che Zane nessuno se ne era accorto.
Eppure non era solo quello il problema... c'era qualcosa che non avrebbe mai confessato, mai nemmeno a se stesso. Zeeman lo attraeva, un pò come dire che gli piaceva, ma quando la mente si fermava troppo su questi pensieri li scacciava subito. Mai!
Ed il tempo continuava a passare, i mesi divennero sei in un batter d'occhio, Gabriel era tornarto quasi normale, se stesso in pratica. L'inverno era alle porte, il freddo iniziava a pungere la pelle, sarebbe stato freddo, tremendamente freddo, per di più c'erano le nuove reclute, gattini nuovi di zecca. Al massimo tre naturalmente ma questa per lui era una cucciolata difficile, troppo esuberanti, troppo viziati. I giovani erano assurdi. Odiava quando gli capitava una sfiga del genere.
Soprattutto quando un gattino oltrepassò il confine... Lo sapeva! Tutti lo reputavano un bastardo eppure non lo conoscevano abbastanza. Il branco era la sua famiglia, per lui che non ne aveva avute altre era l'unica cosa importante. Per questo era andato a riprenderselo, per questo era arrivato troppo tardi, aveva indugiato troppo. Si era salvato al pelo, il buco nello stomaco faceva male anche per lui, uno che del dolore aveva fatto la sua arte, era quasi ridicolo.
Tossì lasciandosi andare ad un miagolio dolorante, il fattore di guarigione non serviva a molto in quel momento... fantastico. Sapeva che in uno scontro leale (lui che parlava di lealtà, stava veramente delirando!) avrebbe avuto la meglio ma non lo era stato, mai disturbare un altro branco in quel periodo, una delle regole che il piccolo aveva infranto, l'odore del sangue che aveva addosso non era solo suo del resto. Ecco come finire i propri giorni... in un angolo della strada con uno squarcio nella pancia, divertente... l'unica cosa che gli dava fastidio era di lasciare solo il suo branco. Nat almeno era al sicuro, la sola cosa positiva. Leccò la mano sporca di sangue, assaporando il proprio sapore. Chi lo avrebbe mai detto... dolce! Fin troppo. Si decisamente il cervello era sotto schock... troppe stronzate per la testa e nemmeno sentiva più il dolore, almeno accorgersene era una cosa positiva? lo sperava vivamente.
 
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I suoi rapporti con gli altri branchi gli avevano permesso di sapere sempre cosa accadesse nei nuovi confini. Questo implicava anche sapere subito se vi erano ospiti o meno.
Purtroppo però alcuni branchi avevano pecorelle zoppe, tra cui quello dei leopardi. Strano a dirsi, ma furono proprio le pecorelle nere dei leopardi a individuare l’intruso. Uno della loro specie ovvio, una piccola pecorella smarrita che aveva osato invadere il loro territorio. Aveva fatto una degna fine. Distrutto dai suoi stessi simili. Purtroppo però la scena non passò inosservata e un giovane lupo si accorse di quello che stava accadendo e corse immediatamente da Richard a informarlo.

“Ulfrich… i quattro leopardi stanno di nuovo combinando danni. È entrato un piccolo leopardo nel confine e loro lo hanno ucciso. Però prima di venire qua ho visto un altro leopardo più grosso provenire dal confine e attaccare quei quattro. Ha i capelli neri e lunghi.”

Spiegò il piccolo lupetto attirando l’attenzione di Richard. Solo un uomo corrispondeva a quella descrizione e sperava ardentemente di riuscire ad arrivare prima di vederlo uccidere. Si trasformò in lupo e corse ad avvisare il Nimin Raja, insieme corsero nei vicoli cittadini e misero in fuga i quattro, i quali lasciarono subito il leopardo invasore per scappare alle ire del loro capo che li inseguì rapidamente, lasciando Richard vicino all’ospite ferito. Il lupo si ritrasformò in umano e si avvicinò a Gabriel, inginocchiandosi al suo fianco e controllando la ferita.

-Ciao micetto…-

Lo salutò con dolcezza prima di prenderlo in braccio e approfittare della sua totale debolezza. Gli sfiorò appena i capelli con le labbra mentre cominciava a incamminarsi verso la dimora che aveva nella zona del branco.

-Ora ti cureremo così potrai tornare prima possibile a casa Gabriel.-

Continuò a parlargli con un tono dolce, non riuscendo a essere cattivo in quel frangente. Il suo micio era ferito gravemente e doveva farlo riprendere prima possibile. Entrò nella casa e portò il leopardo nelle sue stanze, chiamando subito la compagna dell’Ulfrich locale per farsi aiutare nel medicare l’ospite. Lasciò Gabriel nelle mani sicure della donna mentre lui chiamava Zane.

-Gabriel è nella mia attuale zona, è gravemente ferito, quindi resterà qua fin quando non si sarà ripreso. No, purtroppo il piccolo è stato ucciso da altri leopardi. Zane si chiama invasione di territorio in un periodo pericoloso. Era ovvio che facesse quella fine. Per fortuna Gabriel si è salvato. Tranquillo, te lo rispedisco sano e salvo. Bada tu al branco in sua assenza. Se hai bisogno chiedi aiuto al mio branco. Si, ti aiuteranno con le provviste. Chiamali tranquillamente.-

Parlò velocemente con il leopardo, restando nella stessa stanza di Gab in modo da fargli capire che aveva avvertito veramente il branco e che quindi poteva rilassarsi. Chiuse la telefonata e fissò l’uomo che aveva sempre desiderato. Sembrava così assurda la situazione. Eppure Richard l’aveva detto quando se ne era andato dalla cittadina: la prossima volta si sarebbero incontrati nel territorio del lupo. Ed effettivamente era finita così.

‘Ho finito Richard, ora deve solo riposare, trattienilo a letto il più possibile.’

Lo avvisò la donna mentre abbandonava la stanza dopo aver medicato e pulito il leopardo senza fare domande. Aveva capito che proveniva dallo stesso territorio di Richard, sennò il lupo non lo avrebbe portato nelle proprie stanze.
 
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crollare era piacevole, alla fine niente di che, solo sonno. Un sonno tremendo. Quando Cherry era arrivata gli aveva spiegato che nelle ferite, di solito da taglio ma comunque sempre gravi, il sangue fuoriusciva di solito lentamente a meno che la pressione arteriosa, l'adrenalina in circolo nell'organismo ed il battito troppo veloce del cuore non aumentasse la perdita. In quel caso il corpo ne risentiva in maniera tremenda, si intorpidiva, si perdeva conoscenza e infine si moriva. Era sempre stato interessato a quei racconti, il corpo umano era una piacevole scoperta e la narratrice sapeva rendere interessante anche le cose più stupide senza mettere in mezzo paroloni assurdi che gli idioti come lui non avrebbero capito. Ecco come sarebbe morto, in fondo non era nemmeno così traumatica come fine, poteva andargli peggio.
Peccato per l'odore. Quell'odore che gli arrivò alle narici... figurarsi se prima di morire pensava a lui! Col cazzo!
CITAZIONE
-Ciao micetto...-

Rialzò appena il viso... non era un sogno, l'odore era veramente il suo! annusò ancora l'aria per averne la certezza, non scomparve. Si lasciò andare ad un sorriso stanco ma in qualche modo dolce.
"non chiamarmi micetto, Zeeman, sono un pardo."
Lo rimbeccò, perchè si sentiva sollevato? RIvederlo era piacevole, per questo non oppose alcuna resistenza quando lo prese in braccio, semplicemente si accucciò su di lui come un cucciolo, mugugnando in pratica ad ogni passo, la ferita aveva ricominciato a bruciare. Non voleva perdere conoscenza però, doveva tornare al suo branco, doveva finire le proviste e poi doveva spiegare perchè non aveva riportato il gattino.
CITAZIONE
-Ora ti cureremo così potrai tornare prima possibile a casa Gabriel.-

Annuì strusciando il viso sul suo petto, si fidava, la sua voce arrivava da lontano però, era così stordito che si stupiva di tenere ancora gli occhi aperti.
"non senza te stavolta."
Mormorò, che cazzo stava sparando? Poi alla fine anche se non voleva arrivò il buio, come se qualcuno avesse spento ogni luce, però era caldo, tranquillo, ci si poteva abbandonare, percepì lievemente le parole che l'ulfrich scambiò con Zane ma immaganizò decisamente il nome del suo sottoposto, almeno il branco era in buone zampe.
Poi nulla, non sentì nè percepì più nulla nemmeno l'odore che lo avvolgeva. Black out completo.
Si risvegliò un paio di ore dopo, saltando direttamente sul letto, causandosi da solo una fitta alla ferita.
"Cazzo!"
Ringhiò rannicchiandosi. Stava cercando di ricordarsi quello che era successo, perfino del fatto che era stato raccolto come un randagio da Richard, per sua fortuna non ricordava quello che gli aveva detto.
 
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Quando raggiunse Gabriel si sentì male, terribilmente male, quel testardo pardo era in un mare di sangue, come era prevedibile dopotutto, alla fine Rich sapeva benissimo che il micetto teneva un casino ai suoi pardi, così come Rich teneva al suo branco. Però cazzo! Vederlo ferito minava tutta la sicurezza e freddezza del lupo, ci teneva troppo a quel micetto e vederlo ridotto in quel modo gli straziava il cuore. Non lo avrebbe di certo ammesso però! Aveva ancora un orgoglio da mantenere dopotutto!
Purtroppo il suo orgoglio andò a puttane nello stesso istante in cui incrociò gli occhi del micio, tanto da indurlo a usare un tono di voce dannatamente dolce, fortunatamente Gab non era abbastanza in forze per sfotterlo, tanto da dedicargli un sorriso… dolce?????? Ok, il mondo si stava distruggendo se Richard era riuscito a rubare un sorriso del genere a Gabriel!

-Per me resti sempre il MIO micetto.-

Mormorò piano, sicuro che Gab non lo avrebbe nemmeno sentito visto che era in preda ai dolori e aveva la faccia di uno che stava per perdere i sensi. Lo sollevò in braccio e notò l’abbandono con cui Gab si accucciò contro di lui. Stava davvero male se si era abbandonato in quel modo addosso a Richard! Il lupo tranquillizzò il leopardo, sussultando sorpreso di fronte allo strusciare dolce del micio. Ogni secondo che passava Rich si era reso conto che il suo nemico stava veramente male se si abbandonava in quel modo contro di lui senza reagire. Il suo mormorio lo spiazzò completamente.

-No Gab, non tornerò nemmeno se sei tu a chiedermelo.-


Sussurrò piano mentre lo vedeva svenire tra le proprie braccia. Lo portò in casa e lo fece medicare, dopodichè lo lasciò solo, nelle mani di due lupi che lo stavano lavando e vestendo, e scese al piano di sotto per parlare con il Nimin che era appena arrivato. Discussero della situazione e Lucifer, il Nimin Raja, diede la sua parola che nessuno del suo gruppo avrebbe osato sfiorare l’ospite di Richard. Il lupo lo ringraziò e tornò in camera, giusto in tempo per vedere il micio sollevarsi di scatto e ringhiare per il dolore. La stupidità di Gabriel a volte raggiungeva limiti sconosciuti.

-Evita di fare movimenti bruschi, rischi di farti del male e riaprire la ferita. Se vuoi tornare a casa prima possibile ti conviene stare tranquillo per un po’.-


Lo rimproverò divertito mentre entrava in stanza e scioglieva i capelli, la treccia gli stava ormai dando fastidio e quindi andava eliminata. Si tolse anche la camicia insanguinata e usò un panno umido per ripulirsi del sangue di Gabriel che ancora aveva addosso, dopodichè si levò anche i pantaloni e si controllò bene, in modo da non fare segni di sangue addosso, quindi si rivestì con abiti puliti, pantaloni neri e una camicia bianca che lasciò totalmente sbottonata. I capelli coprivano l’intera schiena nella loro lucentezza, sicuramente qua sarebbe partita la sfottitura di Gab visto che Richard gli stava dando le spalle e quindi il pardo poteva benissimo vedere la lunga chioma.
 
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view post Posted on 25/9/2011, 15:12
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Si massaggiò il fianco senza farsi male, era stato ferito! Merda! Ringhiò alle parole di Richard prima di ricordarsi che lo aveva salvato. Non si ricordava altro però sapeva che gli doveva la vita.
Ingoiò l'orgoglio per una volta cercando il modo per ringraziarlo nella sua mente malata da stupido felino come veniva spesso ettichettato.
Si sostemò seduto cercando di non farsi troppo male.
"Ti devo ringraziare Zeeman..."
Sussurrò senza guardarlo.
"Però è meglio se io prenda i miei stracci e torni a casa."
Sentenziò buttando le gambe giu dal letto.
Poco ma sicuro non sarebbe rimasto lì, il suo branco veniva prima di tutto.
"Il cucciolo?"
Domandò rialzando di nuovo gli occhi grigi in quelli nocciola di Richard.
"Non c'è l'ha fatta vero?"
Lo sapeva benissimo da solo ma voleva sentirselo dire. Non era stato abbastanza veloce o forse non era stato abbastanza autorevole con quel cucciolo ribelle.
Per lui che non aveva altra famiglia a parte i suoi pardi ogni perdita era tremenda, compresa quella di un cucciolo ribelle come quello che non era riuscito a salvare. Zane era un buon secondo ma in caso di pericolo non avrebbe potuto salvare tutti.
Scese del tutto dal letto ma un altra fitta lo fece crollare per terra con un mugugno.
 
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view post Posted on 4/11/2011, 00:16
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Vik

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Il ringhio di Gab lo fece sghignazzare divertito, ormai conosceva quel micio e sapeva che bastava ordinargli qualcosa per guadagnarsi ringhi e proteste. Gabriel era troppo abituato a comandare, anche per questo Richard si divertiva come un matto a contraddirlo e a dargli ordini. Alla fine con il micio era una lotta perenne ed era quello che rendeva eccitante il loro rapporto. Se rapporto si poteva chiamare… ringraziare? Perché quella parola gli perforò le orecchie durante i suoi profondi pensieri? Si voltò di scatto verso il micio e capì che quella parola era uscita da quelle labbra velenose e dolci al tempo stesso. Spalancò gli occhi stupiti, notando come il suo caro nemico tenesse gli occhi bassi dopo essersi rimesso a sedere.

-Non ringraziarmi, l’ho fatto per i tuoi pardi.-

Replicò all’apparenza gelido mentre distoglieva a sua volta lo sguardo da quello del micio. Era imbarazzante quella situazione. Accettava grida e proteste, ringhi e borbottii, ma un ringraziamento era assurdo… non era da Gabriel! Fortunatamente la situazione si sbloccò proprio grazie al leopardo che cominciò a dire stronzate sul fatto di andarsene. Lo osservò mortalmente serio mentre lo vedeva buttare le gambe giù dal letto, ma Rich dubitava che l’altro sarebbe riuscito ad alzarsi realmente ed era pronto ad aiutarlo, pure se questo significava beccarsi schiaffi e pugni.
La domanda di Gabriel fece impallidire Richard che fissò triste gli occhi del leopardo. Scosse appena il capo, non rispondendo alla domanda, almeno all’inizio, ma l’Ulfrich sapeva benissimo cosa significava perdere qualcuno e sapeva quanto valeva sentirsi dire la risposta.

-No, non è riuscito a sopravvivere. Non ce l’ha fatta contro quei tipi. Era troppo giovane e senza esperienza per riuscire a battere quei bulli.-


Rispose mortalmente serio e dispiaciuto da morire per quella giovane vita spezzata solo per inesperienza e poco controllo. Sospirò appena, amareggiata di dover essere stato lui a dover dare quella notizia a Gabriel. Ma non ebbe modo di dire altro perché lo vide alzarsi e cadere per terra.

-Idiota patentato!-


Brontolò sbuffando mentre si avvicinava e prendeva in braccio Gabriel, appoggiandoselo contro il petto nudo mentre lo sistemava sul letto.

-Sei un cretino! Ascolta quando le persone ti parlano! Ora resterai sdraiato su questo fottutissimo letto finchè non ti riprenderai. Se torni così dal branco rischi solo di dargli più preoccupazione che altro e dovrebbero essere loro a badare a te.-

Lo rimproverò aspramente mentre lo rinfilava di forza sotto le coperte senza accettare repliche. I lunghi capelli sfiorarono il petto di Gabriel quando Richard lo lasciò e si risollevò. Ma il lupo levò subito quel fastidio e si buttò alle spalle i lunghi capelli, mettendo così in mostra quel dannato fisico che si ritrovava.
 
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view post Posted on 4/11/2011, 20:47
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Il cucciolo non ce l'aveva fatta, lui non era arrivato in tempo, si sentiva un impotente. Non era riuscito a proteggere un piccolo cucciolotto inesperto, lo aveva gettato in pasto alle belve.
Che bel nimin-raj era!
Ora doveva essere un vero idiota per non avercela fatta.
"Devo tornare a casa..."
Comunicò ancora, peccato che la ferita gli fece capire che non era stata una grandissima cosa, il fianco gli bruciava come non mai.
Peccato che Zeeman la chioccia fosse subito intervenuto ad aiutarlo... a petto nudo? Oddio... intanto che gli stava prendendo? Era arrossito quando se lo era stretto al petto, proprio come una scolaretta inesperta e poi cazzo, perchè doveva pensare che le sue braccia fossero fottutamente comode e rilassati? A lui il dolore faceva un brutto effetto!
"Mollami! Devo tornare dal mio branco! Mi riprenderò!"
Ringhiò mordendogli la spalla, immediatamente fino a quando non percepì il sapore del sangue.
Purtroppo l'altro lo aveva gia riadagiato fra le coperte, tirate su come se bastassero a tenerlo legato a quel cazzo di giaciglio su cui lo aveva posato.
"Non me ne frega! Resterò a riposo dal mio branco, col cazzo che resterò qua! Io non fuggo lasciando i miei pardi per chissà quale motivo!"
Sbottò scostando nuovamente le coperte e fulminandolo con uno sguardo infuriato.
"Zane non riuscirà a tenere a bada tutti i cuccioli, se qualcun altro prendesse l'iniziativa di correre un simile pericolo come il loro compagno non potrebbe proteggerli! Per cui vai a chiocciare intorno a qualcun altro e dammi un paio di stampele, io torno a casa ora!"
Comunicò prima di ritirarsi seduto, mugugnando per una nuova fitta.
"Ed anche degli cazzo di antidolorifici, grazie."
Concluse.
 
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view post Posted on 23/5/2012, 15:46
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Di nuovo? Ma certo che era testardo! Ma dopotutto non si aspettava niente di diverso dal suo micetto preferito. Lo ignorò, in compenso fu la ferita stessa a ricordare a Gabriel che lui di là non poteva muoversi. Lo recuperò e se lo strinse al petto, avvertendo al volo il cambio di temperatura nel leopardo. La tentazione di fissare quel bastardo in volto era tanta, ma sicuramente Gab gli avrebbe infilato le dita negli occhi se solo avesse osato farlo, quindi lasciò perdere e si accontentò di sentire quel calore addosso. Peccato che quel “tenero” momento finì nello stesso istante in cui quel micio selvatico gli morse una spalla.

-Stai buono Gab! Quasi quasi ti preferivo quando eri semi svenuto. Eri così carino, mi hai anche detto che non saresti tornato indietro senza di me!!! E poi ti sei accucciato in una maniera così… CARINA… mi sono dovuto trattenere per non spupazzarti tutto.-

Un attore aveva meno espressività di lui mentre si faceva spuntare due lacrimucce di rimpianto per non aver approfittato del pardo quando era vulnerabile, oltre al fatto che sembrava veramente commosso delle parole che il micetto gli aveva mormorato mezzo morto. Perché gliela aveva detto? Semplice, per vederlo reagire, così Gab avrebbe fatto di tutto per guarire prima possibile e pestarlo a sangue.

-Per tornare dal tuo branco dovrai prima riprenderti, poi uccidermi e infine potrai tornare a casa chiaro? Non ti lascio tornare così a casa. Sei più morto che vivo e il tuo sangue potrebbe attirarti troppo guai addosso mentre passi il confine. Qua non sei conosciuto. Quindi prima stai buono, prima guarisci, prima ti levi dai coglioni chiaro splendore?-

Tono deciso e sicuro di sé mentre fissava Gab che stupidamente provava ancora ad alzarsi. Dargli le stampelle? Certo, in testa però. E poi lo avrebbe violentato fino a sfiancarlo e impedirgli così di muoversi, per colpa del dolore al culo però.

-Zane si farà aiutare dai miei ragazzi finchè tu non guarirai. Già l’ho avvisato. Sono sicuro che riuscirà a tenere tutti sotto controllo. È il tuo braccio destro, dovresti fidarti di più di lui, non è più un cucciolo, sa prendersi le sue responsabilità.-

Lo rimproverò gentilmente mentre recuperava gli antidolorifici per Gab e glieli porgeva insieme a un bicchiere d’acqua. Evitò di precisare che quegli antidolorifici lo avrebbero fatto dormire come un neonato, sennò con il culo che se li sarebbe presi. Ma se si fosse rifiutato… bhè li avrebbe presi di forza, a costo di baciarlo e infilargli le pasticche in gola con tutta la grazia che possedeva.

 
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14 replies since 16/2/2011, 23:20   119 views
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