Narwhals beat the polar bear in a fight!, TetsuyaxMinato

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Scheherazade Al Rahman
view post Posted on 22/3/2011, 00:24




Tetsuya Gogi

Non era veramente sicuro che ciò che stava per fare fosse la cosa giusta. Lo sarebbe stata per qualsiasi essere dotato anche di un solo neurone funzionante anche ad intervalli regolari, tuttavia per lui non aveva molta logica. Quando il suo capo gli aveva comunicato che avrebbe sostituito, a tempo indeterminato, il professore di ginnastica dell'Istituto Seisho Tetsuya l'aveva fissato con la stessa espressione di una trota imbalsamata appesa al caminetto costretta a cantare e ad agitarsi da chissà quale chip malefico dentro alla propria pancia. Per lui era inconcepibile l'idea di dover insegnare qualcosa a qualcuno. In una scuola superiore per giunta! Il brav'uomo dietro la scrivania aveva cercato in tutte le maniere di fargli capire che, fondamentalmente, il suo lavoro non sarebbe stato molto diverso da quello che effettivamente svolgeva nella vita. Insomma, essendo impiegato in una palestra aperta al pubblico per lui era assolutamente normale assistire i clienti ed insegnargli ad usare meglio il proprio corpo al fine di tonificare, rassodare o, più in generale, dimagrire. Era talmente appassionato al proprio lavoro che non capitava di rado che se lo portasse a casa per qualche lezione extra e assai approfondita. Ognuno dei suoi colleghi affermava, con un misto di ammirazione e invidia, che chiunque varcasse quella soglia sarebbe finito -o ci era già stato- nel letto di Tetsuya. Fama che il diretto interessato non faceva assolutamente nulla per smentire, anzi la fomentava di nuovi particolari piccanti. Adorava essere considerato una sorta di Dio del sesso solo perchè si era fatto chiunque in quella palestra, capo compreso... anche se una sola volta e quando lui era poco più che un moccioso! Insomma, a 15 anni, dopo secoli di violenze da parte di uno zio veramente poco degno di tale nome, non si può pretendere che un ragazzo non faccia di tutto per un posto fisso dal momento che deve mantenersi da solo. Tuttavia, fu proprio grazie a quel primo incontro che il ragazzo ebbe l'impiego e il rispetto e la fiducia dell'uomo e dei colleghi, ammirazione che come ho detto finì per raggiungere insperati livelli di rispetto conditi da un pizzico di invidia. Nonostante fra lui e il datore di lavoro ci fosse sempre stata una buona intesa, quel giorno davvero non riusciva a comprendere perchè avesse scelto proprio lui per insegnare in una scuola di marmocchi in piena crisi ormonale! Stranamente, la pedofilia non rientrava nei suoi feticismi sessuali perciò proprio non capiva perchè fra i tanti fosse stato selezionato lui. "Sei il miglior insegnate che ho a disposizione, Gogi! I ragazzi ti ascoltano, pendono dalle tue labbra! Il resto è un fatto secondario. Se poi, come mi hai appena detto, <<i mocciosi non mi fanno rizzare un pelo figuriamoci il cazzo>> perchè dovresti avere problemi?"
E così quel lunedì si era ritrovato davanti all'Istituto Seisho ancora combattuto se entrare o svignarsela per preservarsi da un branco di pecoroni arrapati. L'unica logica che, dopo ore e ore di miracolosi riflessioni, era riuscito ad estrarre da quel nuovo impiego era che valeva la pena sopportare quell'indicibile piaga per un doppio compenso. Alla fine i soldi son sempre i soldi. Aveva varcato la soglia della scuola come se stesse entrando in una sala parto durante il miracolo della vita e, subito, una zelante professoressa gli era venuta incontro tendendogli la mano. "Lei dev'essere il Signor Gogi! La stavo aspettando! Io sono Maora Tachibana, prof di scienze. Mi hanno incaricato di mostrarle la scuola e la palestra, di fornirle i suoi orari di lezione e soprattutto di educarla circa le norme di comportamento e i doveri come insegnante" Tetsuya aveva sempre odiato la vita da studente e parole come "educare", "doveri" e "insegnante" gli avevano sempre causato l'orticaria. Fu una sorpresa anche per lui scoprirsi a sorridere alla donna, presentandosi come si conveniva e rispondendole che non si sarebbe perso una sola parola.
Il giro era incominciato verso le 8.00 del mattino ed era terminato solo 3 ore più tardi con l'arrivo in palestra per la prima lezione. La giovane insegnante avrebbe tanto voluto presentarlo anche agli studenti, dopo avergli fatto stringere le mani di professori, bidelli e del tecnico delle luci che avevano incontrato al terzo piano, ma purtroppo era arrivato anche il suo turno di inculcare qualcosa nelle plasmabili menti dei ragazzi. La metafora non gli era perfettamente chiara. La creta era plasmabile! Il pongo, la mollica del pane lo erano altrettanto, ma le testoline di ragazzi con l'ormone a ventimila, assolutamente convinti che il mondo o fosse una loro proprietà o li inseguisse con una bandana stile Rambo e un coltello già insanguinato fra i denti, non le erano di sicuro! Quindi era rimasto lì, seduto sulla cavallina, in attesa che il primo plotone di condannati arrivasse al macello. Se era lì per insegnare tanto valeva che ci traesse del divertimento e diventare la loro spina del fianco mascherandosi da mentore e confidente pareva la migliore fra le aspettative. Magari sarebbe riuscito anche a fuorviarne qualcuno affinchè si iscrivesse alla palestra ed allora, una volta compiuti i 18 anni, avrebbe potuto approfittarne senza problemi. Il piano era geniale! Per attuarlo mancavano soltanto gli incosapevoli collaboratori di cui sentiva già i passi echeggiare per il corridoio.

Non si era accorto da quando era diventato fremente di incontrarli, probabilmente subito dopo essersi reso conto che ognuno di loro era fondamentalmente un possibile nuovo iscritto alla palestra, fatto sta che adesso che li aveva di fronte li osservava tutti con un sorriso entusiasta dipinto sul volto e terribili torture, pardon! attività sportive, in mente. "Buongiorno, ragazzi!" esordì non appena tutti si furono cambiati e seduti sulle panche del locale adibito all'educazione fisica. "Io sono il professor Tetsuya Gogi e da oggi sostituirò il vostro insegnante, il Signor Donata, fino a che non si sarà completamente ripreso in seguito all'incidente d'auto di cui è stato vittima" La storia di quel pover uomo gli era stata raccontata un milione di volte sia dal suo capo che dalla professoressa di prima, ma lui non aveva ritenuto necessario imparare più del necessario al riguardo. Tutto ciò che gli era rimasto di quelle conversazione, specie dell'ultima, era che doveva comportarsi con gli studenti in maniera naturale e soprattutto procedere per gradi nell'insegnamento. Avrebbero iniziato col salto della cavallina, così ne avrebbe approfittato per esaminare i loro lati B, poi sarebbero andati avanti. "Come prima cosa" esordì, il tono di voce fermo ma non eccessivamente severo " voglio che vi disponiate in un'ordinata fila indiana e che a turno saltiate sulla cavallina, poi passeremo al prossimo esercizio." spinse in avanti l'attrezzo e vi si mise di fianco in modo da poterli osservare uno ad uno senza problemi. Aveva già individuato molti volti promettenti, ora doveva constatare le loro più importanti dotazioni.
 
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Phemi
view post Posted on 22/3/2011, 11:12




Componenti dei "Mental desorder", compagni di classe di Minato:
Voce: Minato - 1° chitarra: Rayu - 2° chitarra: Tsukasa (il moro) - Basso: Kakuzu (il biondo) - Batteria: Mamoru (capelli neri)

Minato Asou


Diciamocelo, per uno come Minato la scuola non era così pesante come lo era per i suoi compagni contemporanei.
Quello era il suo regno, la sua bolla di vedtro chiusa nel cassetto.. al centro di essa un trono a scatola nel cui lato era incastonata una manovella a molla.
Chiunque poteva vedere il Re Minato, bastava girare quella fantomatica manovella, ed ecco che il bellissimo King della scuola sbucava fuori come da un sogno.
Anche per questo non temeva mai il suono della campanella, anzi gli sembrava uno tra i suoni più dolci mai sentiti, dopo ovviamente i gemiti delle sue piccole cucciolotte.. delle sue pupille da letto.
L'unica pecca nello Seisho era la manganza di pollastrelle.. da quando lo scandalo del triangolo amoroso aveva fatto il giro della prefettura, in quella scuola, solo donne adulte, sotto l'arduo compito di inculcare qualcosa nelle giovani menti di quei ragazzi dagli animi vogliosi di imparare (si come no), potevano entrare.
Beh.. grossa pecca, meno carne giovane.. ma alcune prof non dispiacevano al giovane Minato che non disdegnava mai il genere femminile se dotato di un corpo armonico, di un profumo inebriante, di occhi da cerbiatta e una voce sottile e delicata, una goduria nel momento più intenso dell'amplesso.
Già.. non poteva proprio lamentarsi, pensò alzandosi dal lettino dell'infermeria mentre si riallacciava i pantaloni della divisa e poi la camicia.
Si infilò la felpa mentre la signorina Gozo si puliva la bocca con la lingua, guardandolo inginocchiata a terra, con le guance rosso fuoco e gli occhi languidi.
-Te ne vai di già Minato?-
<<Mi spiace tesoro ma.. devo. E' appena suonata la campanella, devo proprio tornare in aula. Già ho saltato la prima ora per te, non vorrai che la scuola perda tutta la stima che ha in me?>> chiese sardonico, sorridendole prima di allisciarsi i capelli all'indietro.
Uscì dall'infermeria salutando la bionda tutte curve, una italogiapponese niente male davvero. Con lo sguardo incontrò due figure, una decisamente familiare.. la signorina Tachibana.. quella che gli urlava sempre mentre si ritrovavano in intimità, di chiamarla Maora e non professoressa.. Minato invece aveva una specie di feticismo per queste cose.
Il fatto di sbattersi una prof. lo mandava fuori di testa.. lo eccitava da morire chiamare le sue cucciole "professoressa", "dottoressa", "agente" etc etc.. si, su certe cose era veramente "malato".. ma chi non ha dei feticismi nella sua vita? Anche lui, la stella dello Seisho, poteva permetterselo, no?
Sorrise alla donna rivolgendole un mezzo inchino per poi passare lo sguardo al morettone dalla pettinatura improbabile a fianco a lei.
Era ben impostato, un bestione.. probabilmente era uno dei nuovi inservienti dell'istituto.. c'era sempre un sacco di lavoro da fare li.
Passate anche le ultime due ore di lezione, nella fattispecie fisica applicata, Minato e i suoi compagni avevano altre due ore di educazione fisica.
Così partirono in gruppo, lui con i suoi compagni in fondo alla fila, ridevano e scherzavano come sempre, chiedendosi chi avessero messo al posto di quello svitato di Donata, il loro prof di ginnastica.
Secondo la versione ufficiale si trattava di un semplice incidente.. secondo la versione reale lui e i suoi compagni ne avevano combinata un'altra delle loro.
Tsukasa, uno dei suoi migliori amici, aveva bisogno di un componente per la sua nuova macchina pimpata.. doveva partecipare ad una gara, come ogni sabato sera e quale occasione migliore se non quella di fregare quel componente dalla macchina del vecchio Donata? Insomma, dopotutto le macchine, prima che quella di Tsukasa venisse pimpata, erano dello stesso modello, stesso anno, stessa casa produttrice.. meglio di così si moriva.
Beh.. la notte prima delle gare Minato, Tsukasa e gli altri fecero irruzione nella villetta del professore Donata, già ubriaco alle 9 di sera davanti al televisorino in bianco e nero conficcato nella sua bettola.
Minato aveva guardato dentro la finestra, trovando il vecchio porco con una canotta bianca, lercia di grasso e sugo, una birra in mano e circa una decina di lattine vuote a terra.. sonnecchiava, russava.. la tv gettava la sua ombra alle sue spalle.. non se lo fecero di certo ripetere due volte.
La mattina dopo per tornare a scuola il vecchio Donata fece un incidente.. beh, loro ovviamente non si presero alcuna responsabilità.. e comunnque quel vecchio porco se le meritava tutte, dopo che aveva allungato le mani su Kakuzu, il loro bassista! Andava punito, cazzo! Manna dal cielo non fu mai più apprezzata!
Si cambiarono velocemente nello spogliatoio maschile, fumandosi qualche sigaretta tra una battuta e l'altra, prima di infilarsi la divisa scolastica per l'ora di ginnastica.
Pantaloncini neri, lucidi e maglia smanicata grigia, attillata per alcuni, larga per altri.. Minato faceva la sua porca figura con quella maglietta addosso. Metteva in risalto il fisico scolpito ma non eccessivamente muscoloso.
Entrando nella palestra cercò un'elastico nei pantaloncini, frugandosi ben bene nelle tasche mentre ascoltava la voce di quello che doveva essere il nuovo professore. Non aveva ancora alzato gli occhi per incontrare il viso dell'uomo, poco interessato alla cosa a dire il vero, ma quando trovò l'elastico fu anche costretto ad alzare il piglio, trovandosi davanti il tipo di quella mattina, quello con Maora.
<<Mh.. allora non era un inserviente qualunque..>> mormorò, alzando le braccia per iniziare a legarsi i capelli, mentre Rayu si voltava verso di lui, alzando un sopracciglio -Cosa?-
<<No, niente.. tranquillo..>> sorrise, finendo di legarsi i capelli. Le mani scesero.. le dita puzzavano di sigaretta.. anche se molte donne trovavano quel particolare particolarmente eccitante.
Il professor Tetsuya Gogi.. che nome da vecchio, pensò il ragazzino nella sua mente, prima di dinoccolarsi la mano e piegarsi in avanti per riscaldarsi.
Si disposero tutti a fila indiana e, come al solito, la fila si aprì in due per far passare Minato che, con la sua camminata flessuosa, felina e decisamente provocante, da maschio vissuto, si guadagnò ancora lo sguardo attento dei compagni su di se.
Si fermò ad una distanza accettabile, prese la rincorsa e saltò, scavalcando l'ostacolo senza problemi.
Quando atterrò a terra una ciocca di capelli sfuggì alla coda e Minato guardò il professore con un mezzo sorriso stampato in faccia <<E' troppo facile signor Gogi, con il professor Donata eravamo passati oltre.. mi dia retta, se non vuole che mi addormenti alla sua lezione e con me il resto degli studenti.. cerchi di movimentare gli esercizi!>> mormorò, quasi gentile, anzi abbastanza per i suoi standard, tornando a volgersi, braccato immediatamente dai suoi amici più stretti, due dei quali prese sotto braccio.. e poi ecco la fila di alunni pronti a saltare la cavallina, mentre Minato si incamminava verso uno dei finestroni della palestra, prendeva una sigaretta dal pacchetto rigido che portava sempre con se e se l'accendeva, aprendo uno spiraglio nel finestrone, scostandolo dall'altra anta..
Era un tabagista incallito lui.
Comunque.. il messaggio era palese: se le due ore di ginnastica si fossero basate unicamente su esercizi del genere, lui lasciava perdere subito.. magari poteva andare da una delle sue professoressine. Mh, non sarebbe stato male.. alla fine faceva ginnastica lo stesso no?

Edited by Phemi - 22/3/2011, 11:51
 
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