"Stavo cercando una birra", Wincest

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view post Posted on 11/4/2011, 17:57
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Pure Blood & Half-vampire <3
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[QUOTE]Ancora la dannata voglia di legare le gambe del fratello alla spalliera del letto lo tentava parecchio. Desiderava fin troppo potersi spingere così tanto in lui da spaccargli il culo a metà, voleva riempirlo a tal punto da farlo sentire come un delizioso bombolone alla crema che rischiava di scoppiare poichè farcito ben oltre il limite consentito! Si sentiva un depravato a pensare certe cose e a volerle con tutta la forza del mondo. Dio! Il modo in cui amava suo fratello sarebbe potuto esser definito deleterio e malato, ma per quanto ne fosse consapevole non riusciva a impedire al suo cuore di correre i 100 km orari tutte le volte che le sue labbra si posavano su quelle incredibilmente morbide dell'altro. Non ragionava più correttamente da quando aveva permesso che quei brucianti sentimenti uscissero allo scoperto e si potessero sfogare. Continuava ad avventarsi su ogni centimetro libero di pelle di Dean sia con le labbra che con le mani, voleva memorizzare il sapore della sua carne e la sensazione che il contatto con essa provocava ai suoi polpastrelli frementi. Era come se si stesse prendendo il tempo per scoprirlo ancora una volta, mentre gli accarezzava con l'indice la punta del membro per poi percorrere l'asta per la sua intera lunghezza. Fremeva mentre usciva dal corpo del fratello quasi del tutto per poi rientrarci di colpo con una poderosa spinta. Percepì la prostata contrarsi sul suo sesso caldo e duro, sentì i muscoli irrigidersi e stringerlo facendolo gemere contro la bocca rossa e gonfia dell'altro. Dio! Percepiva ogni singolo movimento di quella loro danza passionale e delirante che aveva il solo scopo di farlo innamorare sempre di più di quel corpo fremente e di quella testolina completamente bacata. Lo baciò a lungo sulla fronte mentre la sua mano aveva iniziato a masturbarlo con lentezza esasperante. "Di più... Dammi di più..." Il tono implorante e lievemente sottomesso gli strapparono un sommesso ansimo. Stava impazzendo più di quanto già non fosse e il suo unico pensiero era poter legare Dean e spingersi dentro di lui facendo leva su quelle stesse gambe legate alla testiera del letto. Immaginava già i polpacci a portata di bocca, così invitanti e candidi, semplicemente impossibili da non mordere e baciare. Voleva imprimere sè stesso su quel corpo meraviglioso. Voleva farlo totalmente suo. Passò a strusciare le labbra su quelle di Dean in un gesto decisamente provocante e provocatorio, mentre l'altro lo spingeva ancora di più dentro di sè. "Lasciamelo fare, fratellino" sussurrò sulla sua bocca prima di morderla con dolcezza, tirando la morbida carne rossa coi denti. Sorrise diabolico. Strusciò il viso su quello dell'altro fino a raggiungere uno dei suoi organi più sensibili: l'orecchio. Ne leccò dapprima il contorno poi tutto il padiglione auricolare sul quale soffiò per fargli venire i brividi di freddo... ma non solo. "Ti prego... fammi affondare in te mentre hai le gambe legate dietro la testa. Ti prego, dammi la possibilità di farti sentire quanto posso entrare dentro di te" sussurrò con malizia. I denti intanto gli tiravano il lobo e si davano il cambio con quella lingua impertinente che viziava la cavità del timpano con forza mentre lui continuava a spingersi con forza e ad accarezzargli il membro con un'odioso ritmo imposto alla propria mano calda.
Dio! ormai era innegabile il fatto che Sam era una bomba a letto, ogni suo gesto, ogni suo tocco ed anche solo il semplice suono della sua voce lo portava in un vortice di iacere impagabile, dove desiderava solo di essere suo, sempre di più, concedersi completamente al suo fratellino fino a farsi riempire totalmente. Talmente tanto che il suo corpo non sarebbe stato in grado di contenere il liquido caldo di Sam... gia si immaginava completamente sporco del suo seme, e lui che ne chiedeva ancora perchè non gli bastava.
Avrebbe potuto morire che sarebbe stato felice, la migliore morte possibile. Non ne vedeva un altra.
Alla richiesta di Sam gemette mentre si inarcava sotto di lui, torturato dalla sua mano che si muoveva lenta sulla sua eccitazione, che lo portava lentamente verso l'orgasmo. Non avrebbe mai creduto che simili senzazioni potevano esistere in quel rapporto così sbagliato agli occhi di tutti tranne che ai loro.
passò le meni fra i capelli di Sam voltando il viso per guardarlo negli occhi.
"Non legarmi le mani però."
Sussurrò sulle sue labbra con voce roca e per una volta non volutamente sensuale.
"legami solo le gambe e sfondami fino a farmi gridare, ma le mani mi servono Sammy."
Su quello sarebbe stato irremovibile, le mani gli servivano anche solo per sfiorarlo, anche solo per avere un minimo contatto.
"Per il resto sono tuo."
Asserì lanciandosi sulle sue labbra per poi sorridere malizioso.
Se non avesse toccato con mano l'impossibile, quella situazione l'avrebbe come minimo shokkato. Insomma, era quanto di più assurdo si potesse incontrare: due fratelli, dello stesso sesso, che si scoprivano innamorati l'uno dell'altro con tale immensa forza. Non aveva bisogno di uno strizzacervelli che gli dicesse quanto moralmente sbagliata fosse quella situazione, ma neppure gli serviva per sapere che per Dean avrebbe ucciso anche sè stesso. Il suo bisogno fisico più impellente, prima ancora di farci l'amore e avercelo al fianco, era avere la sicurezza totale che stesse bene e fosse salvo. Era la sua famiglia, lo era sempre stato e, adesso che erano nuovamente insieme, non avrebbe mai permesso a nessuno di portarglielo via. Lui era suo. Suo soltanto. Si chinò su quelle labbra da favola e le viziò ancora una volta prima di uscire da lui e recuperare la cinghia. Gli legò le gambe alla spalliera del letto e contemplò quell'orgasmica visione leccandosi le labbra. Le aveva allargate in modo che potesse infilarvici in mezzo e baciarlo ogni volta che ne avesse avuto bisogno. Sospirò ascoltando la preghiera dell'altro affinchè non gli legasse le mani. "Quelle le voglio su di me" concluse mordendogli una coscia per poi alzargli il bacino leccandogli i bordi rugosi del suo orifizio. "Cristo! Mi fai uscir di testa" ammise candidamente entrando nuovamente in lui con forza. Quell'ultimo bacio famelico era stato come un urlo, un eccitato grido che lo implorava di prenderlo e farlo morire. Era nuovamente confluito in lui mentre le mani gli accarezzavano le cosce lisce e gliele sollevavano per favorire quella penetrazione già profonda. Se fosse stato per lui sarebbe voluto morire dentro suo fratello e avrebbe voluto decomporsi in quella posizione. Sì...avrebbe volentieri fatto l'amore con lui per sempre. Si attaccò ancora alle sue labbra mentre lasciava cadere le natiche del fratello sulle coltri bianche e le seguiva col proprio corpo che, veloce e feroce, si spingeva in quello dell'altro. Si staccò dalla sua bocca ansimando e incatenò i loro languidi e lussuriosi sguardi. Non gli tolse gli occhi di dosso nemmeno quando si portò una mano del fratello al volto leccandola copiosamente e con espressione sensuale e porca sul viso arrossato. Sorrise sinistramente e la portò sul sesso dell'altro obbligandolo a circondarsi l'asta. Con la propria guidava quella bagnata di Dean sul suo sesso, imponendogli un ritmo veloce e serrato mentre avvicinava nuovamente le loro labbra, ma gliele negava all'ultimo momento più e più volte.
Quando lo legò mugugnò... era inutile, non gli piaceva essere legato, forse era più tipo da sesso tradizionale, ma alla fine se a farglielo era Sam si sarebbe abbassato anche ad abbaiare come un cane, farsi mettere un guinzaglio oppure provare ogni giochetto che all'altro passasse in testa... anche se iniziava a chiedersi come avrebbe camminato il giorno dopo. Al massimo avrebbe costretto il suo caro fratellino a portarlo in spalla per tutto il giorno, ad imboccarlo, a viziarlo... E queste da dove erano uscite? No insomma! Era un uomo! Non un ragazzino alla prima cotta, non poteva veramente pensare di volersi fare viziare dal suo fratelllino. Ma lo aveva appena fatto.
Scacciò tutte quelle stronzate per lasciarsi andare ad un lungo gemito sentendolo entrare in lui, in quel modo era quasi troppo! Cazzo! lo sentiva spingersi dentro di lui in una maniera quasi animalesca e non riusciva a fare altro che gemere più forte, sempre più forte.
Per un solo momento pensò che le persone della stanza affianco avessero un bel concerto di gemiti ed urli goduriosi, ma alla fine se ne sbatteva altamente, fosse per lui avrebbe fatto sesso con il fratello anche in mezzo ad una piazza!
si spingeva contro di lui, chiamandolo fra gli ansimi, osservando il suo sguardo.. quel genere di sguardo che, da quando avevano iniziato la loro relazione sul piano fisico, temeva da morire. Era con quello sguardo che gli aveva preannunciato di avere strane voglie sotto la doccia e con quello stesso sguardo prima lo aveva pregato di farsi legare le gambe... Ed infatti il fratellino sembrava intenzionato a farlo impazzire, non tanto perchè gli avesse messo la sua stessa mano sul proprio sesso guidandolo in quel massaggio forte, più che altro perchè gli stava negando quelle labbra che invece voleva sulle sue.
Ringhiò allungando la mano libera e portandogliela sulla nuca, costringendolo ad un bacio passionale ed azzanandogli senza troppi complimenti le labbra, succhiandole subito dopo.
Ogni volta che affondava in lui si sentiva come risucchiato da quel corpo caldo e stretto che lo accoglieva a gambe aperte. Decisamente quella posizione si stava rivelando meglio di quanto avesse mai immaginato. Il limite era sempre più vicino e lui si divertiva a far uscire di testa quella meraviglia di ragazzo che, inaspettatamente, era proprio suo fratello. Dean. Un'adorabile testa calda. O un figlio di puttana, come più spesso veniva etichettato. Peccato che nessuno che l'avesse mai chiamato così avesse vissuto tanto da ripeterlo una seconda volta. Vendetta faceva parte del suo vocabolario, assolutamente! Così come ne era parte integrante la parola famiglia. Per Dean era intoccabile, un baluardo sacro ed inscindibile che Sam aveva cercato di ridurre in pezzi molti anni prima. Se ci ripensava adesso si sentiva davvero un idiota ed un coglione. Non solo si era separato dalla persona che per lui contava di più al mondo, ma l'aveva ferito a tal modo da portarlo a farsi loro padre solo per sfogare la mancanza che nutriva verso di lui. Ogni suo pensiero venne mandato a fanculo dalla mano dell'altro sulla propria nuca. Insomma, un tacito ma esplicito "baciami, stronzo!". Si fece mordere e succhiare con gioia, ricambiando quella passione con altrettanto impeto e desiderio. Come aveva fatto a stargli lontano per ben 4 anni? Cosa si era fumato per non trascinarselo dietro infilato in un trolley che avrebbe rivelato esilaranti sorprese all'aeroporto! Già se lo immaginava: Dean la valigia che correva per il gate cercando di fuggire ai poliziotti armati di manganello. Soffocò una risata contro quelle labbra di fuoco e strinse più forte la mano dell'altro contro il suo sesso. Continuò a masturbarlo, infilando anche un dito nel buco sulla punta, non a fondo ma quel tanto che bastava per accarezzare la più sensibile pelle sottostante. Passò l'altra mano a stringersi a quella che l'aveva spinto su quella bocca bramosa della gemella da cui si staccò per riprendere fiato. Incatenò i loro occhi e mormorò un quasi incomprensibile "scusa" prima di avventarsi nuovamente sul frutto del suo desiderio. In quelle cinque lettere erano racchiusi tutti i suoi pensieri e colpe, tutto quel tacito mondo che era riemerso mentre facevano l'amore. Si spinse più forte dentro di lui, percorse tutta la guancia con una scia di baci e raggiunse l'orecchio che lordò di saliva a furia di leccarlo con incontrollata passione "Ti amo" la voce roca ridotta ad un sussurro mentre si lasciava andare dentro di lui ad uno dei migliori orgasmi della sua vita.
Sapere di essere di nuovo con Sam era bellissimo, tutto quello era bellissimo, ma in cuor suo sapeva che non lo avrebbe mai perdonato per essersene andato. Lo amava follemente, gli si stava concedendo totalmente, completamente, ma aveva paura, aveva sempre paura che lui per un momento di follia se ne andasse di nuovo. Non sarebbe sopravissuto... eppure sapeva che Sam aveva sempre desiderato una vita normale, una famiglia normale e lui per quanto aveva potuto aveva cercato di presservare la sua parte più innocente e sensibile.
Eppure Sam non ci aveva pensato due volte, si stava creando una famiglia e lo aveva lasciato indietro del tutto.
Scacciò quei pensieri dalla testa concentrandosi su quello che stavano facendo, facendo uscire la voce, richiamandolo, fino a che non lo sentì svuotarsi in lui, venendo a sua volta sul proprio corpo mandido di sudore.
Lo fissò, sapeva di non avere risposto al suo ti amo e si limitò a fissarlo negli occhi, sondandoli con i suoi così simili, sentendoseli riempire di lacrime che non sarebbero uscite stavolta.
Gli avvolse il collo con le braccia stringendolo.
"ti prego..."
Mormorò.
"ti prego Sam, non lasciarmi ancora, ti prego!"
Supplicò.
"Stavolta morirei se tu lo facessi."
Se gli avessero detto che avrebbe legato suo fratello alla testiera di un letto e si sarebbe spinto in lui fino a far cigolare le assi e a riversarsi nel consanguineo, avrebbe dato dei pazzi ai suoi interlocutori e avrebbe tentato di esorcizzarli. Invece, ora era proprio lui quello dai pensieri deviati irrimediabilmente verso un'unica direzione: Dean. Se avesse potuto sarebbe rimasto dentro di lui per sempre, ma le sole necessità umane lo obbligavano ad uscire da lui. Tuttavia, non era costretto a farlo subito dopo essere venuto, infatti si attardò un po' in quel passaggio accogliente e caldo. Era il miglior abbraccio della sua vita nonostante quei fastidiosi pensieri che gli era tornati alla mente. Non solo a lui, sembrava! Sorrise passando una mano a raccogliere quel caldo nettare che aveva macchiato i loro rispettivi petti. Lo leccò con sensualità senza distogliere lo sguardo da quello del fratello. Era stato abbastanza pazzo e masochista quattro anni fa, non avrebbe ritentato il suicidio a quel modo. Si chinò a lambirgli le labbra con la punta della lingua, accarezzandogli i capelli già spettinati. "Ti paio uno che ne abbia l'intenzione?" domandò retorico rubandogli un altro bacio. Decisamente non sarebbe fuggito un'altra volta e neppure avrebbe lasciato che lo facesse Dean! "Te l'ho detto" riprese ghignando "Ho fatto male a buttare via l'anello, dovevo veramente darlo a te visto che ora ti fai di 'ste paranoie" asserì ancora ridendo, uscendo piano da lui per poi posare il capo sul petto dell'altro. Disegnò con un dito i contorni di un pettorale e baciò la pelle sotto di sè. "Ho fatto abbastanza male ad entrambi quattro anni fa. Non intendo tornare sui miei passi, voglio andare avanti con te" disse per poi alzare il volto e donargli una dolcezza inaudita e sincera su quella bocca gonfia d'amore. Si staccò da lui per riprendere fiato e lo fissò negli occhi. "Mai più lontani, Dean. Te lo prometto" disse ancora per poi tornare con la testa sul suo petto. Era davvero stanco e non gli sarebbe dispiaciuto addormentarsi fra le carezze del fratello stretto a lui. Percorse con un dito un fianco, coccolandolo per un po' a quel modo prima di chiudere gli occhi e cercare di addormentarsi.
Guardare Sammy parlare così tranquillamente gli piaceva eppure non riusciva a fidarsi, non per cattiveria, avrebbe dato la vita per lui, ma anche se lo stava rassicurando in quel modo, la paura per qualcosa che era gia capitato rimaneva. Nonostante tutto Sam era la prima persona ad averlo abbandonato, per questo non si fidava. Ma preferì rimanere stretto a lui piuttosto che litigare o battibeccare, limitandosi a stringerselo fra le braccia dolcemente accarezzandogli i capelli.
Non avrebbe mai pensato di avere voglia di addormentarsi in quel modo, abbracciato a suo fratello dopo avere fatto l'amore in maniera così devastante, però era piacevole, molto piacevole.
Socchiuse gli occhi sentendo le sue carezze mentre le sue dita si intrecciavano ai capelli di Sam, giocandoci. Sorrise osservandolo.
"Sai che domani dovrai portarmi in spalla fratellino?"
Lo prese in giro con voce leggermente impastata dal sonno.
"Sarà divertente..."
Commentò per poi sbadigliare sentendosi cadere nel sonno.
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L'aveva liberato e poi si era lasciato andare sul suo corpo, accarezzandolo subito dopo averlo tranquillizzato. Anche se non ci credeva molto. Quell'assoluto silenzio da parte di suo fratello gli faceva ben supporre che Dean non fosse del tutto sicuro. Non poteva nemmeno dargli torto, dopotutto era stato lui ad andarsene anni prima, ma sperava che ora l'altro capisse che era sincero quando diceva di amarlo e di non provare alcun desiderio di fuga. La vita che tanto aveva rifuggito, gli sembrava più sopportabile ora che sapeva di avere suo fratello accanto in quella maniera così anticonvenzionale e per niente di buon occhio alla società. Appoggiò la testa al suo petto e iniziò ad accarezzarlo, presto raggiunto dalle dolci mani dell'altro su di sè. Chiuse gli occhi e si abbandonò a quell'inebriante sensazione. Non aveva mai visto l'altro come il tipo da coccole dopo una formidabile scopata, ma quella versione gli piaceva decisamente di più. "Sai che domani dovrai portarmi in spalla fratellino? Sarà divertente..." una risata bassa gli increspò le labbra. "Scordatelo. Non posso andare a caccia di demoni con te sulle spalle, come un bambino. Potrai rimanere ad aspettarmi in macchina, ti comprerò le parole crociate" disse ridacchiando. Si allungò e gli diede un bacio a fior di labbra prima di riaccoccolarsi sul petto dell'altro e cadere lentamente nel sonno.
Sorrise alle sue parole e scosse la testa.
"O mi porti in spalla oppure vai a trovare qualcun altro su cui sfogare le tue perversioni sessuali rischiando la castrazione per mano mia una volta che sarai tornato."
Lo minacciò sicuro mentre sentiva il suo fratellino addormentarsi usandolo come cuscino. Non era certamente un tipo da coccole, ma per una sera poteva anche starsene zitto e lasciarlo addormentarsi così, stretto a lui... non era una brutta senzazione, anzi era a dir poco piacevole ed appagante quanto quello che avevano appena concluso.
Si addormentò tranquillo per una notte, con il peso di Sammy sul petto, svegliandosi solo la mattina con un mugugno. Si staccò dal fratello di malagrazia, borbottsndo.
"Sveglia..."
affermò tirandogli i capelli.
"ora di alzarsi, tirati su!"
No la mattina era tutta un altra questione! Gli dava fastidio avercelo addosso, anche se sarebbe durato molto poco. aveva bisogno di una doccia e di fare colazione poi forse gli avrebbe permesso di riavvicinarsi, forse.
Si era stretto a lui e si era addormentato soddisfatto e felice. Non gli era mai capitato di sentirsi tanto bene dopo aver fatto l'amore. Farlo con Jessica era fantastico, ma con Dean era tutta un'altra cosa. Era come lasciare quel corpo e quella dimensione per spostarsi su un piano totalmente diverso le cui sensazioni erano notevolmente amplificate. Amava tutto di lui, persino le sue pensate da testa di minchia. Non sapeva da quando il fraterno sentimento che li legava si era trasformato in qualcosa di più. Cazzo! Due soli giorni insieme e già l'avevano fatto più di tre volte! Due disperati! Tuttavia, a tutto quello non pensava di certo nel sonno, stretto al corpo caldo e profumato di suo fratello. I loro odori forti, mischiati l'uno all'altro, gli davano alla testa e non solo a quella. Quando si svegliò la mattina dopo, grazie ad un Dean più nervoso di una donna col ciclo, se ne accorse subito. Aveva una gran voglia addosso resa evidente anche dalla sua prorompente erezione. Si strinse maggiormente al fratello che, tuttavia, stava decisamente cercando di toglierselo di dosso. "Nnh..." mugolò affondando il volto nel petto ancora nudo dell'altro. "Lasciami dormire, Dean" riprovò senza però ottenere alcun riscontro positivo. Sbuffando, si spostò da lui e si girò su un fianco rimettendosi a sonnecchiare in pace, non prima di aver borbottato qualcosa di simile ad un "Ora sei libero! Fa quello che ti pare, ma lasciami dormire!" Era esausto! Quella sera non gli era stato concesso di farlo come avrebbe voluto e adesso doveva recuperare. Non gli interessava se il suo cuscino fosse d'accordo oppure no. Facesse pure la doccia, lui intanto avrebbe dormito ancora un po'.
Quando Sammy si attaccò a lui in quel modo gli partì uno schiaffone sulla nuca del fratellino.
"Staccati, cazzo!"
Mai attaccarsi a lui di prima mattina, non sopportava il contatto appena sveglio, voleva sentirsi libero di muoversi, voleva svegliarsi per bene, cosa che invece Sammy non gli stava permettendo. Finalmente l'altro si staccò, permettendogli di alzarsi. Sbuffò a quelle parole passandosi una mano fra i capelli.
"ma certo tesoro, dormi pure, ti sveglio io quando trovo quel fantasma assasino, non preuccuparti!"
Commentò sarcastico. Si alzò andando verso il bagno per farsi una doccia, se la meritava, si sentiva la schiena intorpidita. Aprì l'acqua godendosi il contatto con la pelle, mugulando di piacere, iniziando ad insaponarsi.
Si, stava decisamente meglio, adorava non avere nessuno intorno la mattina, anche perchè odiava sentirsi oppresso. Aveva bisogno di stare da solo almeno fino a quando il cervello non si fosse messo in movimento. Si lavò massaggiandosi la nuca con lo shampoo, sperava solo che Sam si svegliasse. Quando uscì però il fratellino sembrava volere dormire ancora, un ghigno gli si dipinse sul volto, tornò in bagno riempendo il bicchiere di acqua gelida, se non si svegliava in quel modo non sapeva proprio che cosa fare. Gli si avvicinò piano prima di buttarglielo addosso.
"Sveglia dormiglione!"
asserì osservandolo.
"Abbiamo del lavoro da fare!"
Era tanto difficile capire che avesse bisogno di dormire? Non erano stati due giorni facili e non gli sembrava di chiedere poi molto. Giusto averlo accanto e riposare, ma se proprio non poteva farlo su di lui si accontentava di farlo e basta. Invece no! Dean doveva rompere le palle! Quando abbandonò il letto per andare a farsi una doccia, si strinse forte il cuscino al petto e riprese a sonnecchiare. Non aveva nessuna voglia di alzarsi per riprendere a cacciare demoni. Odiava quella routine, ma vi si era di nuovo gettato per vendetta e amore di suo fratello. Più per la seconda che per la prima motivazione, ma non gliel'avrebbe detto facilmente. Come Dean, anche a lui certe cose bisognava cavargliele fuori dalla bocca con le pinze. C'erano segreti su cui desiderava mantenere il riserbo ed evitare che suo fratello si montasse la testa più del normale era una motivazione sufficiente a tenere il becco cucito. Stava quasi per cadere nuovamente in un sonno pesante che un getto d'acqua fredda lo costrinse ad aprire e strabuzzare gli occhi. Quel bastardo! Assottigliò lo sguardo fino ad inquadrare soltanto lui nel suo campo visivo. "Che cos'hai contro il mio bisogno di dormire? Tu puoi scaricarmi in mano le chiavi dell'Impala per riposare, ma non puoi sopportare che sia io a riprendere le energie! Sei il solito egoista!" Asserì alzandosi in piedi, raggiungendo a sua volta il bagno e chiudendovisi dentro. Non aveva certo voglia del corpo sinuoso di suo fratello sotto la doccia, quella mattina. Gli aveva fatto girare i coglioni abbastanza per i suoi gusti. E che cazzo! Non poteva sempre averla vinta! Era il fratello maggiore e si comportava come un bambino. Sospirò. Un infante di cui era perdutamente innamorato. Che fregatura! Pensò ridendo finendo di insaponarsi corpo e capelli.
Sbuffò alle sue parole.
"Si hai ragione Sammy! Sono un egoista!"
Replicò sarcastico.
Bene ed ora aveva la sua agogniata pace! Sospirò iniziando a vestirsi, mettendo a posto la propria roba.
Quando si fu vestito bussò alla porta.
"vado a colazione, ci vediamo alla tavola calda Sammy."
Sorrise pensando alle sue parole di prima, tanto Sammy sapeva che era fatta così, non c'era nulla da fare, era un bastardo e non sarebbe cambiato.
Attraversò la strada entrando nel bar, ordinando un caffè e le uova con bacon, assaporandolo. Alzò lo sguardo sulla cameriera e sorrise riccambiando quello della ragazzina bionda, carina ma ora il suo tipo era decisamente cambiato.
Osservò la porta guardando quando suo fratello avrebbe finalmente fatto comparire il suo grazioso musetto.
Non aveva proprio voglia di discutere con lui di prima mattina, perciò si era infilato sotto la doccia chiudendo la porta. Suo fratello era suscettibile e nervoso, ma non per questo tollerava di essere svegliato con un bicchiere d'acqua ghiacciata! Si lasciò cullare dal getto caldo del doccino e poi era uscito, legandosi un asciugamano intorno alla vita. Proprio in quel momento, aveva udito Dean bussare alla porta avvertendolo che sarebbe andato a fare colazione. Benissimo. Andasse pure. Lui l'avrebbe raggiunto più tardi con tutta calma. Aveva voglia di prendersela comoda. Un ruggito squarciò il suo stomaco. Ok, forse non troppo comoda.

Si era vestito con un paio di jeans larghi, una felpa nera col cappuccio e il solito giubbotto di feltro che aveva da anni e aveva raggiunto il bar di fronte. Non appena era entrato, era subito stato invaso da un forte odore di cibo e dalla vista di suo fratello che non si era fatto troppi scrupoli ad ordinare subito e soltanto per sè. "Ci diamo alla pazza gioia, eh?" Lo redarguì ridendo, l'irritazione di quella mattina ormai scemata. Fermò la cameriera e le chiese subito due uova all'occhio di bue e un caffè. Peccato che l'occhiata leziosa a suo fratello non fosse richiesta nel menù! "Se quella ti guarda così un'altra volta la esorcizzo" asserì tranquillo, sorridendo a Dean. Meglio mettere in chiaro fin da subito la situazione e soprattutto il fatto che lui fosse proprietà privata NON condivisibile.
Stava godendosi la colazione flirtando leggermente con la cameriera, anche se ormai si considerava legato con Sam non voleva dire che avesse perso il vizio sebbene non avrebbe mai tradito suo fratello visto che lui stesso non avrebbe sopportato un tradimento da parte di Sammy. Insomma... Sam era solo suo ed allo stesso modo lui era solo di Sam, un concetto logico nella sua testa.
Quando vide il suo fratellino arrivare sorrise, era una cosa istintiva sorridere quando compariva.
Ridacchiò mangiando un pezzo di bacon lanciando uno sguardo alla cameriera.
"Ma lasciala pure guardare, tanto non può fare altro."
Assicurò fissandolo negli occhi.
"Io posso venire toccato solo da te, stallone, privilegio esclusivo solo tuo."
Abbassò il tono facendolo diventare roco e sensuale.
"Non devi essere geloso e poi non sono l'unico che guardano sai? Ci sono delle tipe sedute dietro di te che ti stanno mangiando con gli occhi, eppure io non faccio tante storie."
Lo sgridò bevendo un sorso di caffè.
"Che dici dopo colazione ci mettiamo al lavoro oppure troviamo un altro posto dove imboscarci?"
Propose sorridendo malizioso... si quando era con lui il lavoro passava in secondo piano, potevano anche rinchiudersi in motel e scopare che gli andava bene lo stesso.
Fresco come una rosa aveva raggiunto suo fratello alla tavola calda e, come si era dimenticato di dare per scontato, quel deficiente patentato si stava facendo rimorchiare dalla cameriera. Preeeego! Tanto non sono semplicemente gelosissimo di Dean Winchester! Non mancò, infatti, di fargli notare che la cara ragazza stava rischiando parecchio, in fondo era una persona ragionevole la metteva pure in guardia. Rise della risposta del fratello. Si svegliava scorbutico e per niente intenzionato a farsi toccare, ma ci teneva a mettere in chiaro fin da subito la sua totale ed esclusiva appartenenza a Sam. Scosse la testa mangiandoselo con gli occhi. "Non istigarmi a tornare in camera. Anche se le sacche sono già in macchina e la stanza pagata, potrei sempre dichiarare di aver dimenticato qualcosa di sopra e di dover assolutamente salire a riprenderla" asserì con un sorriso mentre anche la propria ordinazione raggiungeva il tavolo. Si voltò a guardare le ragazze a cui accennava Dean di proposito, proprio per evitare di vedere l'ennesima smorfia leziosa della ragazza a suo fratello. Effettivamente, le giovani lo stavano fissando con insistenza e quando incrociarono il suo sguardo si voltarono imbarazzate. Rise tornando ad osservare l'unico di cui apprezzasse le attenzioni. "Mmhh... come idea non è male, ma penso che sia meglio per noi portarci avanti col lavoro. Non vorrai essere redarguito da papà perchè passi il tempo a scopare e non ad esorcizzare demoni" gli disse con allegria passando ad assaggiare le proprie uova. Ostentare leggerezza ogni qualvolta tirava in mezzo loro padre gli faceva sempre più male da quando aveva scoperto cosa aveva fatto con Dean... Forse un sorso di caffè avrebbe potuto sistemare le cose, si dissè appoggiando la forchetta nel piatto e prendendo le tazza.
Il solo sguardo del suo fratellino lo sapeva accendere, era la benzina sul fuoco e nemmeno se ne accorgeva oppure il problema era proprio quello, se ne accorgeva e continuava come se nulla fosse.
Sospirò scuotendo la testa, Sammy era troppo geloso, anche lui a dire la verità ma non avrebbe mai fatto scenate come invece il suo fratellino sembrava dispostissimo a fare. Sospirò scuotendo la testa per poi incrociare lo sguardo affamato, sogghignando come un gatto per poi perdere il suo sorriso a sentire nominare Jhon. Ecco tasto dolente! Era dalla sera prima che si dava del coglione per avergli detto di avere fatto sesso con loro padre ma aveva dovuto essere sincero, gli doveva dire tutto e lo aveva fatto, anche se ora se ne pentiva. Aveva paura di cosa sarebbe successo quando lo avrebbero rivisto, soprattutto della reazione di Sam.
Alzò lo sguardo nel suo soppesando le parole che voleva rivolgergli e poi prese fiato.
"Sammy... quando rivedremo papà..."
Iniziò titubante.
"cosa farai?"
Lo guardò negli occhi sperando non volesse fare dei casini, ormai era acqua passata, no? ora era solo suo e poco gli importava di quello che era successo ma sapeva che Sammy fingeva solo che andasse tutto bene e non sapeva il perchè...
"Dimmi la verità... mi consideri un coglione per quello che ho fatto vero?"
Si sarebbe morso la lingua subito dopo aver nominato loro padre, ma sperava che Dean non ci facesse caso e andasse avanti come prima. Dall'imbarazzo che scese su quel tavolo capì che le proprie speranze erano volate via come un refolo di fumo. Sospirò, un'unica lunga esalazione di fiato. "Sinceramente?" esordì non troppo convinto di quello che stava per dire. "Non lo so. Non penso che mi sarà semplicemente possibile fare come se nulla fosse. Lui è nostro padre, Dean. Dovrebbe proteggerci ed aiutarci, non assecondare colpi di testa di tale portata. Insomma, a che cazzo pensava?" tacque prima di lasciar andare quella rabbia che già sentiva ribollire nelle proprie vene. Non incolpava il fratello, non vedeva colpevolezza in lui, ma solo nel genitore. Cazzo! Lui era il grande cacciatore, ma aveva sempre pensato che lo fosse unicamente di demoni... ora invece vedeva appesa, assieme agli altri trofei, anche la testa di Dean. Merda! Ma che cazzo si fumava Jhon Winchester per aver assecondato le stupide richieste del figlio? Te lo vedi nudo in camera da letto? Bene! Ironizza sulla situazione e caccialo via a calci, ma ridendo in modo che capisca che sei offlimits. Sembrava genetico della sua famiglia, però, non saper resistere a quell'adorabile testa di cazzo. In fondo, anche lui non aveva rifiutato di approfondire il legame di sangue... o no? Ora ci stava addirittura insieme, seppure clandestinamente. Si confessavano a cuor leggero il rispettivo amore come due scolarette puerili e frivole. Si sentiva un completo idiota! Si era perso nei suoi pensieri e aveva lasciato vagare lo sguardo su nulla in particolare. Aveva il bisogno di staccare la spina della sua ragione, ma sembrava che fosse impossibile. "Dimmi la verità... mi consideri un coglione per quello che ho fatto vero?" Ritrasse su il capo e lo fisso un momento stordito. "Cosa? No! Certo che no!" si affrettò a rispondere scuotendo la testa per poi tornare a fissarlo. C'era una tenera comprensione nel proprio sguardo, un'espressione quasi materna e totalmente sincera. "Non penso che tu sia un coglione, Dean... non per questo almeno!" disse cercando di ostentare un sorriso a quella battuta buttata lì per alleggerire l'atmosfera. "Non ce l'ho con te, davvero. Proprio per niente" asserì stavolta solo con dolcezza passando una mano ad accarezzargli la guancia. "La mia adorabile testa di cazzo" sussurrò ridacchiando, facendogli segno con un dito di avvicinarsi. Non si erano dati il bacio del buongiorno.
Le parole di Sam non facevano altro che farlo sentire più coglione...colpo di testa... ok forse era stato quello ma la realtà era che in quel modo si era sentito veramente utile a suo padre... insomma era un ragionamento contorto ma nella sua mentre tornava, era l'unica cosa che poteva fare.
"E tu?"
Domandò abbassando lo sguardo.
"Cosa ti ha portato ad assecondare il mio colpo di testa?"
In fondo se era quello il discorso per Jhon era lo stesso anche per Sammy, no? Anche se lui era diverso, quello che provava, quello che gli faceva sentire, quello che gli diceva, pensare che lo stesso discorso poteva essere valido per Sammy gli faceva malissimo.
Però dopo l'altro gli disse che con lui non ce l'aveva e gli credette, sia perchè lo desiderava terribilmente che perchè la sua espressione sembrava così sana e giusta, facendolo adirittura sorridere come se tutto il resto non importasse.
Si lasciò accarezzare il viso seguendo la sua mano, poco gli importava delle occhiate scandalizzate delle due ochette che avevano puntato il suo Sammy.
SI avvicinò baciandogli dolcemente le labbra, mentre le ragazzine sbottavano con un gemito molto udibile anche perchè le avevano alle spalle.
"hai appena perso due ammiratrici."
Scherzò leccandogli le labbra.
Non voleva affrontare con lui quel discorso, non voleva accettare il fatto di essere un ipocrita. Alla fin fine non gli interessava se era stato l'altro a buttarsi nudo nel letto di suo padre, la colpa era solo di quell'idiota che ci era stato! Poco cambiava se le dinamiche erano state le stesse anche fra loro, era la concezione di fondo ad essere diversa! Loro si amavano più di quel sentimento innocente che dovrebbe esserci fra fratelli! Tra suo padre non poteva esserci niente di simile, lo rifiutava totalmente. Scosse il capo alle deboli recriminazioni dell'altro. "Sai che non è lo stesso anche per me. Io ti amo, ti appartengo nulla cambierà mai il fatto che prima di ogni altra cosa ci sei tu. Ho avuto solo troppa paura ad ammetterlo ed è per questo che ci ho messo parecchio a stare finalmente bene, a scegliere te" lo rassicurò ancora un po' prima di fargli segno di avvicinarsi. Rischiava l'ipocondria se non lo baciava subito. Più della sua stessa ordinazione aveva fame di suo fratello. Non appena l'altro fece combaciare le rispettive labbra gli tirò la nuca in modo da averlo ancora più vicino. "Chi?" domandò dopo essersi staccato mentre la mano gli accarezzava il braccio e torturava coi denti il suo labbro inferiore. "Ho conquistato te, cosa vuoi che me ne importi di altri?" gli chiese retorico tornando a divorargli le labbra. I mugolii di insoddisfazione li sentiva anche lui, ma almeno finchè non fosse stato interrotto o non si fosse ritrovato pugnalato con un croissant andava tutto bene.
Sorrise alle sue parole... Sam era suo, solo suo, se avesse potuto... aspetta e chi glielo impediva? Nessuno in fondo non stavano micca accoppiandosi su quel tavolo, no?
Si staccò da lui per poi alzarsi e farlo sistemare seduto per bene andandogli in braccio, posando la schiena sul suo petto ed inclinando il viso per baciarlo con passione.
"Non ti ci voleva molto per conquistare me."
Gli fece notare. Tagliò un pezzo di uovo imboccandolo.
"Ti immagini se Bobby ci vedesse così?"
L'idea gli era piombata in testa all'improviso.
"Gli verrebbe un infarto e poi cercherebbe di esorcizarci sparandoci addosso."
Ipotizzò sistemandosi sulle sue gambe, strusciando le natiche stranamente sopra il suo sesso, quasi casualmente, in effetti nessuno avrebbe potuto pensare che lo stava facendo senza pensarci, invece stava proprio provocando il suo tenero fratellino.
"Sammy..."
Miagolò voltandogli il viso nella sua direzione.
"Ma sei proprio sicuro che non possiamo iniziare più tardi le indagini, in fondo la mia bimba ha i sedili comodi."
Gli leccò le labbra con uno sguardo implorante, avrebbe continuato a proporglielo finchè non gli avesse detto si.
Le sue uova stavano letteralmente passando in secondo piano da quando suo fratello aveva avuto la bella idea di salirgli in braccio iniziando a baciarlo senza pudore. Mangiò il pezzetto che gli offrì quando si staccarono e rise della sua ipotesi. "Non voglio neanche immaginarmelo! La mia vita si ridurebbe drasticamente, almeno avrei passato gli ultimi due giorni con te" sorrise a sua volta accarezzandogli la schiena. Era tranquillo, tutto sembrava risolto o quantomeno accantonato. Avrebbero finito di far colazione e di dar spettacolo e poi sarebbero andati a lavorare, com'era giusto che facessero dopotutto. Suo fratello sembrava anche stranamente collaborativo... due natiche perfette e sode iniziarono a strusciarsi con disinvoltura sul proprio sesso ancora addormentato... collaborativo un corno! "Dean..." mugulò piano cercando di spostarlo senza riuscirci. Scosse la testa ridendo alla sua proposta. "Come se non ti conoscessi! Non appena avrai avuto un sì da me mi rifiuterai divertito ripetendo ciò che ti ho detto io, ovvero che dobbiamo lavorare quindi no. Finisci di mangiare che abbiamo dei doveri da sbrigare" asserì ridendo baciandogli le labbra per poi tornare alle sue uova, meglio distogliere i pensieri da quel peccaminoso di suo fratello.
Lo sapeva che Sammy era un osso duro, ma pensare che lui lo avrebbe rifiutato... ok ci aveva beccato. Lo avrebbe fatto solo per dispetto, perchè lo aveva rifiutato prima, però non sarebbe sceso da in braccio a lui, ci stava benissimo, anche solo per stargli di impiccio, si stava riscoprendo più infantile di quanto avesse mai pensato. Allungò la mano a prendere il proprio piatto per finire di mangiare.
"E va bene!"
Mugugnò.
"però sto in braccio, te lo avevo detto che ti avrei costretto a portarmi così oggi."
Gli ricordò fissandolo, gli leccò la guancia e poi prese una forchettata di bacon, mangiucchiando lentamente.
"Allora, dopo ci dividiamo? Tu vai dal marito ed io dalla ragazza?"
Domandò tranquillo bevendo un sorso del caffè dalla tazza di Sammy, fissandolo di sfuggita.
"Sai che sei comodo? penso che dovrò usarti molto più spesso come seggiola personale!"
Asserì con un ghigno malizioso.
"più di quanto faccia gia..."
Gli sussurrò all'orecchio, intendendo come aveva fatto la sera prima oppure sui sedili della sua macchina. Provocarlo era divertente soprattutto se l'altro faceva il ragazzo coscienzoso.[/QUOTE]

Edited by Sirk - 11/4/2011, 19:40
 
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»Donnie
view post Posted on 31/7/2011, 17:36




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Gli piaceva avere suo fratello in braccio, per quanto mangiare in quella posizione fosse terribilmente scomodo e l'intera tavola calda stava mostrando segni tutt'altro che positivi a quell'esplicita dimostrazione d'affetto... che di fraterno non aveva proprio nulla! Sbuffò quando Dean gli confermò che non si sarebbe spostato e che, in fin dei conti, era stato avvisato la sera prima. Tipico suo! Certe volte aveva ben più di qualche dubbio su chi fosse il figlio maggiore fra loro. L'altro sembrava a tempo pieno un tredicenne! Scosse la testa sentendosi leccare, finendo il proprio piatto di uova mentre il fratello addentava il bacon.

CITAZIONE
"Allora, dopo ci dividiamo? Tu vai dal marito ed io dalla ragazza?"

Scosse la testa energico, evitando di commentare che quello che si stava bevendo era il suo caffè. "Toglitelo dalla testa! Tu da solo non vai neanche da Bobby" disse perentorio riprendendosi la tazza. Per quanto ritenesse suo padre il solo responsabile di ciò che Dean gli aveva raccontato, non trovava saggio mandarlo in giro senza di lui. Ovviamente questo era un pensiero che si sarebbe tenuto per sè, non c'era motivo per dirlo ad alta voce. "Sono anni che non vado a caccia, penso sia meglio stare insieme almeno agli inizi." disse finendo il proprio caffè. "Inoltre mi mancheresti" concluse tirandogli un lobo coi denti. Massì, facciamoci passare per sdolcinati e melensi almeno questo avrebbe evitato domande troppo scomode a cui l'altro avrebbe preteso una risposta. Ridacchiò delle sue presunte doti di seggiolino in fin dei conti potevano anche essere veritiere dal momento che se lo ritrovava sempre sopra. Impalato, chiaramente! Sorrise, muovendo le gambe intimandogli di scendere. La colazione era finita. "Pensi di muoverti o vuoi essere scortato come una principessa fino alla macchina?" domandò ridendo poggiando i soldi sul tavolo.

Un'icona più figa non esiste x°°°°°°°°°°°D
 
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1 replies since 11/4/2011, 17:55   30 views
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