Just a cigarette in the men's bathroom! What do you want to happen?, NathanxMaryLi

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Scheherazade Al Rahman
view post Posted on 16/4/2011, 22:58 by: Scheherazade Al Rahman




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La gola ancora le raspava per l'assenza d'aria di poco prima. Non ricordava di aver sentito di casi simili nella storia e quel sorriso beffardo le faceva ben supporre che la causa del suo malessere fosse da ricercarsi più in una persona specifica che in una qualche sua anomalia. Aveva sempre pensato che Thompson non fosse normale e adesso ne aveva la riconferma. Avrebbe dovuto mostrarlo allo zio Invidia, oltre a suo padre era l'unico che conoscesse in grado di vedere il vero aspetto dei demoni. Quel babbuino deficiente aveva sicuramente la mentalità da creatura delle tenebre, ma sperava vivamente che fosse soltanto un umano con qualche potere sensoriale o una rara specie di insetto paranormale... uno di quelli protagonisti dei peggiori film horror di serie B. Non voleva davvero aver niente a che spartire con lui, men che meno la propria natura di mezza demone! Nathan Thompson le mandava in tilt il sistema nervoso. Avrebbe tanto voluto dargli fuoco! Si sarebbe goduta lo spettacolo così come l'altro aveva fatto poco prima. Era sicura che si fosse divertito da matti, ma era ancor più certa che le proprie risate si sarebbero levate ancora più alte e goduriose. Gliel'avrebbe fatta pagare, in un modo o nell'altro. Era tornata in classe un secondo prima del suono della campanella e aveva osservato il cretino errante allontanarsi di nuovo verso chissà quale esaltante meta priva di fascino. Gli passò di fianco e lo ignorò volutamente, ma qualcosa attirò la sua attenzione. La tasca in basso dello zaino era aperta e spuntava un corposo mazzo di chiavi. L'idea le venne fulminea e lei agì con altrettanta rapidità. L'aula si era svuotata in un batter d'occhio, restavano solo lei e Diane, impegnata a rovistare nella propria cartella alla ricerca di chissà cosa. Fissò con intensità la sua recente scoperta finchè essa non si librò in volo e non le cadde in mano. Il tutto nel silenzio più assoluto. Thompson se ne era uscito, le chiavi erano state velocemente nascoste nella tasca dei suoi jeans e la sua amica era tornata al suo fianco. "Mi accompagni in bagno?" le chiese a bassa voce. MaryLi la guardò un momento e associò subito la sua richiesta alla febbrile ricerca nello zaino. Certe volte quell'insulsa umana nemmeno si rendeva conto di che idee geniali le dava! Le sorrise radiosa e annuì. "Sì, ci devo andare anche io" asserì per poi prendere un assorbente a sua volta. Diane la guardò quasi con gratitudine, ma MaryLi questa volta le sorrise di rimando. Il suo imbarazzo le stava tornando davvero utile.

Andarono in bagno insieme, ma fece entrare prima l'amica affermando che lei ci avrebbe messo un po' di più perchè doveva anche espletare qualche funzione fisiologica. Una volta chiusa dentro estrasse le chiavi e, complici i propri poteri, le fece galleggiare per aria. Allungò le mani sopra di loro e richiamò a sè il fuoco, elemento che controllava a suo piacere. Se l'altro era in grado di manipolare le molecole gassose intorno a loro, lei era abile di gestire qualcosa di ben più pericoloso. Sprigionò un calore tale che in breve sentì il metallo sfregolare e fondersi l'uno con l'altro. Presto nessuno sarebbe stato capace di distinguere una chiave dall'altra. Non doveva nemmeno preoccuparsi del rumore: non appena uscita dalla latrina Diane era stata chiamata da una loro compagna di classe all'esterno del bagno per parlare di chissà cosa. Quando si reputò soddisfatta del proprio lavoro fece cadere il metallico agglomerato ormai informe nell'acqua del water, in modo da raffreddarlo. Sempre con il potere della telecinesi le estrasse e le asciugò, questa volta manualmente, con diversi strati di carta igienica. Se le infilò nuovamente in tasca con un sorriso di vittoria stampato sul viso. Ora restava un solo problema: riconsegnarle al legittimo proprietario. Considerando che non aveva la minima idea di dove fosse, la cosa si sarebbe rivelata più difficile del previsto. Almeno, sarebbe stato così se, recuperata Diane e tornata in classe, non si fosse accorta del giubbotto di Thompson ancora appeso all'attaccapanni. Erano ancora sole in classe, ma questa volta non sarebbe stato un caso a distrarre la sua amica. "Hey" la chiamò avvicinandolesi. "Che c'é?" l'altra la guardava in attesa di direttive. Nonostante fosse appena stata interrotta nel bel mezzo di chissà quale discorso, il suo sguardo non mostrava alcun risentimento. "Mi gira un po' la testa. Mi andresti a prendere un the caldo alle macchinette, per favore? Io ti aspetto qui" disse accasciandosi sulla sedia. Ancora una volta le sue grandi abilità di attrice le vennero in soccorso: il suo volto era la maschera perfetta della sofferenza. Gli occhi di Diane si riempirono subito di preoccupata comprensione. "Certo! Vado subito, tu aspettami qui!" disse correndo fuori senza aspettare che MaryLi le desse i soldi. Restò qualche secondo con la testa sul banco nel caso l'altra rientrasse prima del previsto poi si avvicinò furtiva all'attaccapanni e nascose le chiavi nella tasca interna. Tornò al suo posto in meno di un secondo. Era stato decisamente facile. Specialmente allontanare la ragazza. Le veniva quasi da ridere. Il giochetto di Nathan l'aveva aiutata a rendere la sua balla assolutamente convincente. Ti sei fregato da solo, Thompson! Pensò raggiante, tuttavia la sua espressione addolorata non cambiò nemmeno di una virgola. L'intervallo finì e Diane, assieme a tutti i loro compagni di classe, tornò in aula. La giornata terminava 1 a 0 per lei. La prima vittoria era la sua. Lo scherzetto dell'altro non contava dal momento che la battaglia si sarebbe conclusa con il suo prevaricare. Già sentiva il dolce nettare di quella succosa vincita scorrerle lungo l'esofago e arrivarle dritto nelle vene.

Edited by Scheherazade Al Rahman - 17/4/2011, 22:16
 
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