Un dono Speciale, Jean X Nathaniel

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view post Posted on 19/4/2011, 14:38
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Vik

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Dal regno delle bisbetiche domate (O.O)

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*Cardy*1/4/2010, 16:56
Quella sera il suo Nimin-Raj era strano, Lo aveva convocato ed ora gli girava intorno con sguardo duro, tagliente. Sapeva di non essere la causa del suo malumore ma non aveva idea di cosa volesse in quel momento.
Inclinò il viso lasciando che una ciocca di capelli rossi che erano sfuggiti alla coda che portava gli coprisse gli occhi come una cortina, una tenda che copriva occhi magnetici e dalla dolcezza unica.
Era vestito normalmente secondo la sua ottica, con una maglia nera e pantaloni dello stesso colore, mentre si passava una mano sul braccio, imbarazzato da quella convocazione.
"Ascolta..."
la voce di Gabriel risuonò sicura, roca come quella di qualcuno che passa troppo tempo in forma animale, come un vero leopardo.
Quella semplice parola ebbe potere di fargli alzare lo sguardo su di lui con la sua più completa attenzione.
"Ho bisogno che tu faccia una cosa per il branco."
Nat annuì sicuro.
"Tutto ciò che è in mio potere lo farò!"
Asserì tranquillo, la voce pacata come al solito e senza un particolare tono.
"Bene... allora non avrai problemi quando ti dirò che sarai lo schiavo del master della città!"
Nat scosse la testa senza particolari emozioni.
"Nessun problema se è questo che serve per il branco lo farò."
Gabriel sorrise stancamente, aveva capito da molto che Nathaniel aveva un carattere fin troppo remissivo ed accondiscendente.
Era un sottomesso perfetto, qualcuno che non ribatesse mai agli ordini, era dolcissimo e perfetto per essere un dono per chiunque.
"bene... preparati."
Il ragazzo uscì ed il capo branco sospirò.
sapeva di avere fatto la scelta giusta ma non era sicuro di quella stessa scelta che lui stesso aveva fatto.

Isi-Chan1/4/2010, 23:40
La città di notte era uno spettacolo meraviglioso se solo avesse avuto qualcuno con cui stare. La sua solitudine cominciava e pesargli, ma era solo colpa sua. Era temuto e rispettato, ma fondamentalmente nessuno gli voleva stare vicino. Aveva alcuni protetti, ma anche loro vi stavano più per paura che per reale interesse. In quel momento nel suo letto ve ne era uno, forse il più coraggioso visto che era l’unico che riusciva a stare nel suo letto per più di due giorni consecutivi. Lo sentì sbadigliare e si voltò vedendolo rotolarsi nelle lenzuola di seta nera. Lo sguardo rimase immutabile mettendo a disagio lo sventurato che però non potè non ammirare la bellezza del francese. I lunghi capelli neri coprivano la schiena nuda e due ciocche ricadevano davanti nascondendo appena quel petto candido, ma più scuro rispetto a quello degli altri vampiri. Gli occhi blu splendevano come zaffiri e il suo aspetto, sotto la luce della luna risultava più minaccioso e sensuale che mai. Indossava solo un paio di pantaloni neri ed era scalzo. Mentre l’uomo era in contemplazione del vampiro, si sentì bussare alla porta.
-Entra!-
Esclamò Jean sapendo già chi era alla porta.
*Master… vi sono visite… feline… che vi attendono*
Entrò con quelle parole il suo fedele maggiordomo. Jean-Cloude si staccò dalla finestra e gettò un’occhiata all’amante che era impallidito.
-C’è qualcosa che devo sapere Andrè?-
Gli chiese freddamente mentre vedeva l’uomo negare con troppa fermezza e velocità. Ma Jean non era stupido. Lo afferrò per il braccio e gli buttò addosso un mantello prima di trascinarlo con sé al piano di sotto dove i suoi “cortesi ospiti” lo aspettavano.
-A cosa devo l’onore della presenza dei leopardi nella mia casa?-
Esclamò con un falso sorriso cortese scendendo le scale e fissando i due leopardi incuriosito da quella visita. Odiava Gabriel. Questo lo avevano stabilito da tempo, ma era incuriosito dal tipo con lui.

*Cardy*2/4/2010, 14:11
Aveva seguito Gabriel come un bravo sottomesso arrivando alla casa del master, sapeva che il suo Nimin-Raj voleva offrirlo al master per chiedere perdono per avere quasi ucciso un suo prottetto in una notte di luna piena, non ne sapeva molto alla fine ma sapeva che il master non ne sarebbe stato felice. Quel luogo gli aveva stuzzicato la curiosità che era in lui mentre si osservava in quel modo.
Osservò ogni minimo dettaglio della casa per vedere il posto dove forse avrebbe passato molto tempo.
Seguirono il maggiordomo dentro la sala grande, si era curioso.
Sorrise all'uomo in maniera dolce mentre lo osservava salire.
Gabriel gli circondò le spalle con un braccio accarezzandogli la schiena lentamente per farlo tranquillizare.
Gli sciolse i capelli facendoli ricadere in morbide ondine rosse che gli circondarono il viso ancora ingenuo.
"Così sei bellissimo!"
Miagolò soddisfatto.
L'arrivo del master fece alzare gli occhi ad entrambi, Nathaniel inclinò il viso con fare innocente scoccandogli un sorriso ingenuo degno di un bambino spensierato.
Gabriel si inchinò leggermente riprendendo un aspetto sicuro di se e strafottente ma pur sempre rispettoso.
Lanciò un occhiata all'uomo che aveva con sè e sospirò.
"Master... Sono qua per chiedere umilmente perdono per un aggressione ad un suo prediletto."
Iniziò con voce monocorde, simile ad un miagoliò... eppure Nat glielo diceva sempre che avrebbe dovuto passare meno tempo sotto forma animale.
"Sono qua per chiederle clemenza ed offrirle un membro del mio branco come dono!"
Spiegò indicandogli il ragazzo accanto a sè.
"Lui è Nathaniel, un sangue puro, sottomesso, sarà lieto di assecondare ogni desiderio che possa avere."
Nat si estraeneò dal discorso perdendosi nei suoi pensieri che riguardavano la cena di quella sera, sognando ancora di potere mangiare il tacchino che aveva trovato in un ristorante. Troppe volte aveva sentito quel discorso, Gabriel lo offriva spesso come merce di scambio, per favori, cose oppure altri pardi... era abituato ed ora non gli interessava che il suo nuovo padrone sarebbe stato il master della città, era un padrone come tanti altri.
Non fu nemmeno intaccato dalla bellezza di Jean, non gli interessava realmente, avrebbe solo voluto correre via e poi tornare quando doveva.
Si inchinò lo stesso puntando gli occhi lilla in quelli blu del vampiro non per reale sfaciattagine ma solo per pura innocenza.
"Master!"
Miagolò leggermente.

Isi-Chan2/4/2010, 14:59
Se c’era una cosa che attirava Jean come calamite erano i capelli rossi e il tipo insieme a Gabriel ce li aveva magnifici. Tirò Andrè con sé giù e si accomodò sulla sua poltrona, accavallando le lunghe gambe e facendo sedere per terra il protetto, trattandolo alla pari di un animale. Notò lo sguardo che aveva il rosso, era l’ingenuità fatta persona. Il genere di persone che Gab adorava per vendere. Tornò a concentrare l’attenzione su quello che stava dicendo quell’odioso gatto e posò lo sguardo su Andrè che ormai era più morto che vivo. Lo fissò gelido, aspettando di sentire la fine del discorso del leopardo e tornando a fissare il rosso con rinnovata curiosità.
-Un dono da parte tua Gabriel? Cosa c’è sotto come inganno?-
Chiese scettico posando le mani sulle gambe e incrociandole sotto un ginocchio.
-Addirittura un sangue puro? Che genere di aggressione stavi subendo Andrè?-
Chiese il vampiro con un ghigno sarcastico mentre l’umano si copriva il corpo nudo con il mantello e non rispondeva.
-D’accordo, accetto il tuo dono, se mi stancherò presto però pretendo la tua testa, se invece non mi stanco, considerati graziato. Ma solo per questa volta.-
Esclamò deciso prima di incrociare lo sguardo con quello del rosso.
-Nathaniel eh? Chiamami Jean e dammi del tu.-
Gli disse con uno tono stranamente tranquillo mentre Andrè lo fissava furioso. Nemmeno a lui aveva permesso di chiamarlo Jean, pretendeva il padrone e al massimo poteva chiamarlo Jean-Cloude e dargli del voi. Già si vedeva relegato come secondo preferito e non più come primo. Sapeva della passione di Jean per i capelli rossi e gli sguardi ingenui, sapeva che lo eccitavano più di qualsiasi altra cosa.
-Gabriel, saluta per l’ultima volta il tuo membro e sparisci.-
Ordinò secco al leopardo rialzandosi con studiata eleganza.
-Andrè occupati di far ambientare il nostro ospite e mostragli le stanze, lascialo nella stanza della rosa, quella sarà la sua nuova camera. Prima vatti a vestire però. Ho la nausea del tuo corpo.-
Esclamò nauseato prima di salire le scale e tornarsene nella sua stanza. Andrè rimase sconvolto ancora seduto per terra prima di rialzarsi di scatto e rivolgersi al leopardo.
“Torno subito!”
Lo avvisò prima di salire dietro a Jean per andare a recuperare i suoi vestiti. Quel dannato vampiro si divertiva con i suoi sentimenti. Intanto il maggiordomo tranquillizzò con lo sguardo Nat.
*Il padrone non è così malvagio come fanno capire. Basta solo non farlo arrabbiare. Hai fame ragazzo?*
Esclamò l’anziano uomo con un sorriso cortese, alla fine il fatto che lui fosse ancora vivo doveva pur significare qualcosa.

*Cardy*2/4/2010, 15:14
Gabrile si trattennè dal ghignare alle parole del master, sapeva che non poteva permettersi un simile affronto, non dopo quello che aveva combinato.
"Nessun inganno master, ho solo pensato che avrebbe potuto essere un dono a lei gradito!"
Affermò sicuro, sapeva bene che Nat rientrava nei canoni del suo master, era così dolce ed obbediente e poi i suoi capelli erano morbidi e di certo non era un ragazzo che passava innosservato.
Nat guardò l'umano fiutando l'odore della paura ed inarcò il viso osservandolo, probabilmente Gabriel se lo era fatto, in fin dei conti era notevole come umano, sembrava temprato per le passioni del suo Nimin.Raj.
Sentendo il vampiro rivolgersi a lui voltò di nuovo lo sguardo verso la sua direzione, sorpreso.
Scosse la testa inclinando il viso.
"non è mia abitudine chiamare per nome un mio superiore master, ma se questa è la vostra richiesta cercherò di soddisfarla."
Promise.
A dire il vero non voleva lasciare il branco, lasciare i suoi compagni non gli piaceva molto come idea, ma se doveva farlo per non fare danni... bhe avrebbe fatto del suo meglio.
Appena il vampiro se ne andò Gabriel lo fissò soddisfatto.
"Comportati bene Nat..."
Sussurrò dolcemente accarezzandogli i capelli e lappandogli le labbra come era solito fare.
"Mi raccomando."
"Gabriel..."
mormorò osservandolo andarsene.
Non prestò attenzione al ragazzo che andava a prendere i vestiti perchè provò un profondo senso di abbandono che lo portò a chinare il capo.
Alzò lo sguardo verso il maggiordomo con lo sguardo perduto.
"Non molta a dire la verità..."
Sorrise appena.
"preferisco aspettare il ragazzo e basta, la ringrazio."

Isi-Chan2/4/2010, 23:37
Gabriel era un vero e proprio bastardo. Sapeva cosa piaceva a Jean e ne aveva approfittato.
-Pur di salvarti la testa arrivi a simili livelli… complimenti Gabriel ti facevo meno furbo.-
Esclamò bastardo a sua volta Jean prima di dire a Nat di chiamarlo per nome.
-Farai bene a farlo, a nessuno ho mai concesso questo onore.-
Mormorò con un rapido sorriso che gli illuminò brevemente il volto rendendolo quasi umano. Andrè restò a fissarlo incantato. Nessuno degli altri protetti vi avrebbe mai creduto. Lo seguì con lo sguardo e gli trotterellò dietro, anche se parecchio frustrato con Jean.
“E’ un leopardo master, perché ha accettato quel dono e perché gli ha permesso una simile confidenza?”
Chiese stizzito l’umano nella camera di Jean mentre lo vedeva mettersi una camicia bianca e legarsi i capelli neri in un codino laterale. Sapeva cosa significava quel gesto, che Jean per quella notte era sazio o che cercava altra compagnia.
-Dicono che il sangue dei leopardi sia molto prelibato, poi è un’autentica delizia avere un amante con quel colore di capelli. Non vedo l’ora di assaporarlo letteralmente e sentirlo gemere sotto di me.-
Mormorò roco e sensuale portandosi un dito alle labbra e passandolo sopra con studiata malizia e seduzione sfiorandolo con la lingua e facendo gemere involontariamente Andrè che si stava vestendo.
-Ora vai… il micetto ti aspetta.-
Gli ordinò secco con un sorriso puramente libidinoso sul volto prima di vederlo uscire dalla camera finalmente vestito. Uscì a sua volta dalla stanza e si diresse nel suo studio a giostrarsi un po’ d’affari prima di decidere cosa fare per il resto della notte.
Andrè scese giù, con un portamento fiero e che si confaceva al suo ruolo di protetto prediletto. I corti capelli neri erano perfettamente pettinati e nel suo completo nero stava benissimo. Ovvio, mai quanto Jean, ma era degno di nota tra gli umani, anche se tutti lo evitavano perché era la “puttana del master”.
“Scusa il ritardo, chiedevo delle cose al master. Cominciamo la visita. Comunque io sono Andrè e spero che diventeremo amici visto che vivremo entrambi nella stessa casa.”
Esclamò l’umano cortese, sembrava che la rabbia di prima fosse sparita, in realtà aveva capito che se non si comportava bene, Jean avrebbe rotto il patto. Portò dietro il micetto a girare il piano terra, mostrandogli i salotti, le sale da gioco e la cucina. Dopodichè lo condusse al piano di sopra facendogli vedere le varie stanze da letto e mostrandogli la stanza che avrebbe avuto.
“Ora ti porto nella stanza da letto e nello studio del Master. Dopodichè non so che decisioni ha per te.”
Gli disse sospirando appena conducendolo nella stanza da letto di Jean, il grande letto a baldacchino nero e i tendaggi dello stesso colore, le pareti di un rosso cremisi. Un posticino molto allegro.
“Un consiglio: se Jean-Cloude ti chiede quale stanza preferisci, rispondi sempre la tua, questa mette terribilmente a disagio, anche se le lenzuola di seta sono favolose!”
Lo avvisò stranamente amichevole prima di condurlo nell’ultima stanza, bussando prima di entrare, sicuro di trovarvi il master.
-Hai già finito la visita Andrè? Allora puoi ritirarti nelle tue stanze, mi occupo io di Nathaniel.-
Gli ordinò deciso mentre l’umano si era come sempre incantato a fissare la figura di Jean che brillava rischiarata dalle fiamme. Andrè si avvicinò al vampiro e se ne andò solo dopo aver ricevuto il suo solito bacio. Jean era appoggiato al bordo del camino e stava sfogliando alcuni documenti.
-Siediti se ti va e dimmi se hai qualche problema per la stanza o per altro. Se hai anche delle richieste falle senza problemi. Ti ascolterò.-
Esclamò modulando appena la voce, rendendola più gentile rispetto a quella che aveva usato con Andrè.

*Cardy*3/4/2010, 13:37
Il senso opprimente di abbandono si faceva sempre più forte dentro Nathaniel, facendogli appannare gli occhi di timide lacrime che lui fece scomparire sfregandosi il pugno sugli occhi velocemente.
Il vecchio maggiordomo rimase con lui un pò, dandogli modo di scambiare due chiacchere con qualcuno prima di esplorare la casa, lo avrebbe fatto anche da solo proprio come un vero felino ma si limitò ad aspettare Andrè, almeno era quello il nome del ragazzo. Aveva notato lo sguardo ed anche l'astio che provava nei suoi riguardi, anche se non ne capiva il perchè.
Si rilegò i capelli lentamente, odiava tenerli troppo sciolti, preferiva legarli, preferiva che fossero alzati, non sapeva nemmeno il perchè ma ne aveva bisogno.
Aspettò pazientemente mentre il peso sul petto non scompariva.
Forse il master però gli avrebbe permesso di rivedere il suo branco, se non Gabriel gli altri membri... ne avrebbe avuto bisogno erano la sua famiglia, e lui adorava la sua famiglia.
osservò il giovane umano tornare verso di lui ed ammirò la bellezza di quel ragazzo, era di una bellezza sfacciata, fin troppo perfetto. Capiva il perchè il master avesse fatto di lui il suo prediletto.
Osservò le varie stanze con poco interesse, più interessato a cercare di non piangere, di stare tranquillo.
la sua camera sembrava quella di un bordello vecchio stile, tutta del colore del legno scuro, mogano forse, il baldacchino era antico ma ben curato.
la camera del master invece era bella, di certo gli diede un altra senzazione... aveva colori ancora più scuri, inquietanti ma a lui piacevano da morire, li trovava... caldi.
Ascoltò le parole del ragazzo inarcando la testa di lato.
"perchè dovrei?"
Miagolò.
"Io preferisco questa stanza..."
Fu terribilmente sincero, mentre lo fissava.
Lo seguì nello studio, osservando come l'umano volesse il bacio per potersene andare tranquillo.
inclinò il viso mentre lo osservava uscire.
"Problemi con la stanza?"
miagolò confuso.
"Forse... mi piacerebbe di più se le pareti fossero simili a quelle della sua stanza."
Confessò poratndosi una mano ad annodare un boccolo che gli ricadeva sulla spalla, lentamente.
"Avrei una richiesta... se mi fosse possibile vorrei vedere ancora i membri del mio branco, sono la mia famiglia, anche se sò che non siamo il suo branco preferito master!"
Sorrise appena.

Isi-Chan4/4/2010, 10:55
Andrè lo fisso perplesso quando lo sentì parlare della camera di Jean.
“Sei la prima persona che la preferisce, mi sa che andrai d’accordo con il master se avete gli stessi gusti macabri.”
Esclamò lievemente stizzito. Cazzo, quel leopardo si sarebbe acquistato presto tutte le attenzioni di Jean se continuava in quel modo dannatamente sincero. Entrarono nello studio di Jean e il vampiro sentì addosso lo sguardo del micetto mentre baciava l’umano che se ne andò senza fare storie. Sentì le sue parole e un sorriso sinceramente divertito increspò le labbra di Jean.
-Ti piace la mia stanza? Penso che sei l’unico che la pensi così. Comunque c’è una stanza, più vicina alla mia, con quei colori. Solitamente la tengo chiusa però se vuoi te la cedo senza problemi.-
Usò un tono vagamente gentile mentre lo osservava annodarsi un meraviglioso boccolo rosso. sentì la sua richiesta e sospirò appena.
-Deduco di non poterti rifiutare questa richiesta, ma a due condizioni: non devi assolutamente né vedere né parlare con Gabriel, e quando torni non voglio sentire l’odore dei leopardi sulle tue labbra, come poco fa ha fatto Gabriel quando vi siete salutati.-
Lo avvisò semplicemente distaccandosi dal camino e avvicinandosi a lui con un passo elegante, sensuale ma al tempo stesso pericoloso. Prese il volto del leopardo tra le mani e un ghigno puramente malizioso gli disegnò le labbra.
-Da ora in poi, il tuo corpo avrà solo il mio odore.-
Mormorò sensuale e letale, come quello che era realmente, prima di avvicinare il suo volto a quello del rosso e sfiorarne le labbra con un bacio affamato.

*Cardy*4/4/2010, 15:35
Non capiva perchè tanta ostilità da parte dell'umano, non gli sembrava che stesse ne dicendo ne facendo nulla di male, anzi, era semplicemente se stesso, sincero, ingenuo e terribilmente dolce.
Alzò le spalle alle sua parole.
"mi piacciono i colori scuri."
Si scusò senza realmente averne intenzioni.
Quando fu solo con il vampiro annuì osservando il sorriso che increspava un volto veramente bello, ma non tanto da incantarlo, era da un anno ormai che aveva a che fare con vampiri ed altri esseri sovranaturali e sincramente aveva visto creature molto più belle, come una volta una lamia, ultima della sua specie di certo ma splendida, anche se era un essere che non avrebbe mai voluto vedere.
"Potrei averla davvero?"
Domandò spalancando gli occhi stupito.
"Mi piacerebbe molto."
Sorrise sentendolo dire che non avrebbe rifiutato la sua richiesta, il suo branco.
Ma la sodisfazione durò poco... il lappare le labbra degli altri membri era una sottospecie di saluto, un modo per dire "Ciao" usato dai pardi.
Per non parlare dei tocchi e degli strusciamenti, proprio come veri gatti in forma umana.
Lo lasciò avvicinare riccambiando il bacio affamato che aveva posato sulle sue labbra, alzandosi leggermente per riuscire a intrufolare la lingua nella bocca del vampiro, cercando la gemella ed accarezzando i canini appuntiti.
Si staccò dopo poco riprendendo fiato, oservandolo confuso.
"Master... ma per i leopardi è una cosa normale, non significa nulla, non posso prometterlo. Probabilmente almeno un membro del mio branco mi saluterà così, non posso farci nulla... è come salutarci..."
Spiegò titubante.
"Non è nulla di intimo o privato. Corrisponde alla stretta di mano degli umani."

Isi-Chan4/4/2010, 18:28
Lo sentì scusarsi e si trattenne dal commuoversi, bhè si anche Jean aveva un cuore di fronte alle persone con i capelli rossi terribilmente ingenui.
-Non c’è nulla di male se ti piacciono.-
Esclamò tranquillamente mentre si chiedeva come mai Nat sembrava l’unico a non mostrare un reale interesse nei suoi confronti. Ma sorvolò per il momento, troppo impegnato a vederlo spalancare gli occhi stupito dalle sue parole.
-Si davvero. Ora ti porto a vederla.-
Replicò gentilmente prima di vederlo sorridere per la questione sul branco. Dannazione! Lo facevano sempre sembrare un mostro.
Posò le mani sui fianchi del leopardo quando si sentì ricambiare quel bacio, notando come il piccolo prese l’iniziativa e infilò la lingua dentro la bocca di Jean cercando la gemella, che prontamente trovò. Si baciarono per un po’ e il vampiro sospirò quando si staccarono, osservando quel volto confuso e ascoltando le sue parole.
-Nathaniel… mi chiedo se la tua ingenuità è genuina o se mi prendi in giro. Comunque d’accordo, ti concedo al massimo che ti fai toccare le labbra, e basta, dopodichè se ti toccano in altri punti, giuro che uccido tutti personalmente e tu non uscirai più dalla tua stanza.-
Lo avvisò mentre gli occhi ora gli brillavano pericolosi. Sciolse la stretta dai fianchi del suo nuovo protetto e si diresse verso la porta.
-Andiamo, ti mostro la tua nuova stanza, dopodichè ti saluto e ci vediamo domattina.-
Esclamò sintetico aprendo la porta, aspettando che Nat lo raggiungesse prima di cominciare a incamminarsi per i corridoi cupi, giungendo fino alla porta di fronte alla sua stanza e aprendola con la chiave che portava al collo. Era la stanza che aveva fatto preparare per Asher, nella speranza che l’amico lo perdonasse e tornasse da lui, ma sapeva che era un pensiero folle, anche per questo stava cedendo la stanza a Nat. La stanza era pulita, dopotutto Jean la faceva pulire ogni settimana, e si presentava simile alla stanza di Jean, con la differenza che le lenzuola erano anch’esse cremisi e i tendaggi del baldacchino nero.
-Spero che questa ti vada meglio.-
Esclamò rivolto a Nat prima di vedere arrivare il vecchio domestico, non gli disse nulla, l’uomo da solo accese il camino e sistemò le coperte, rendendo tutto più accogliente. Dopodichè si inchinò a Jean e uscì sotto lo sguardo stranamente amichevole del vampiro.
-Se hai bisogno di qualcosa, qualunque cosa, io sono nella stanza di fronte, puoi disturbare in qualsiasi momento e se non mi trovi chiedi pure ad Adam, il maggiordomo di prima.-
Parlò ancora, era stranamente loquace il vampiro con quello strano e dolce leopardo. Gli sembrava quasi di sentire battere ancora il proprio cuore, ma sapeva che questo era pressoché impossibile.

*Cardy*6/4/2010, 15:11
Dopo il baciò sentì il master dire quella frase senza capirla del tutto. perchè avrebbe dovuto prenderlo in giro, non ne vedeva il motivo,
Inclinò il visetto ancora più concluso di prima.
"Perchè dovrei prenderla in giro master?"
Pigolò piano.
"Se siete il mio padrone non ne ho motivo alcuno, anzi è una ragione in più per essere me stesso."
Annuì deciso alle condizioni del branco, avrebbe fatto in modo che nessun altra parte del suo corpo fosse anche sfiorata dagli altri membri.
"Si solo le labbra."
Lo seguì nella stanza che gli avrebbe affidato e sorrise felice... si quella gli piaceva proprio tanto, anzi fin troppo.
Tenere fusa lasciarono il suo corpo e lui annuì alle sue parole.
"é perfetta Jean."
Lo aveva detto lui che poteva chiamarlo così ed in fin dei conti lo preferiva al master formale che aveva usato fino a quel momento.
osservò il maggiordome e lo fissò mettere la legna nel fuoco. accedendolo. Anche il caminetto.
Quella stanza era un pò come il paese dei balocchi, quei colori e quell'aria dannatamente calda... si gli piaceva veramente tantissimo, era splendida.
Osservò le coperte sistemandosi sul letto, provandolo, era comodissimo.
Sorrise al vampiro annuendo.
"Va bene, se avrò bisogno di qualcosa chiamerò il maggiordomo."
Sempre che non fosse possibile provvedere da solo, in quel caso avrebbe fatto personalmente.

Isi-Chan6/4/2010, 23:30
Si chiedeva ancora se quell’ingenuità disarmante era genuina, le parole del leopardo lo convincevano stranamente.
-Scusami Nathaniel, ma non sarebbe la prima volta che Gabriel cerca di fregarmi, ecco tutto.-
Esclamò in risposta osservando quel visetto ingenuo e confuso.
-Sii sempre te stesso.-
Gli ordinò prima di vederlo annuire deciso alle sue condizioni sul branco. Per fortuna aveva capito che Jean non scherzava. Sennò sarebbero stati cavoli amari dei leopardi. Lo accompagnò nella stanza e lo vide sorridere felice. Si, aveva fatto bene ad affidarla a quel micetto. Sentì quelle tenere fusa e si sentì chiamare per nome. Questa cosa lo rese estremamente felice, anche se all’apparenza sembrava semplicemente cortese con quel piccolo sorriso sul volto.
-Sono contento che ti piaccia. Spero che ti troverai bene durante il tuo soggiorno qui.-
Esclamò gentile mentre lo vedeva girare per la stanza prima di sistemarsi sul letto per provarlo. Notò quel sorriso diretto a lui e si sentì rispondere. Aveva ignorato volutamente la disponibilità di Jean o non vi aveva fatto nemmeno caso? Il vampiro se lo chiese ma non parlò, o almeno non parlò dei suoi dubbi.
-Benissimo, ti lascio ora sistemarti nella tua stanza, ovviamente ha il bagno personale come tutte le stanze da letto. Ci vediamo domani a pranzo direttamente. Buonanotte Nathaniel. A proposito. Diffida di Andrè, è infimo come tutti gli esseri umani.-
Lo salutò prima di uscire dalla stanza e allontanarsi da essa, facendo ben presto sparire i suoi passi dalla casa e ignorando i singhiozzi che sentì dalla stanza dell’amante umano quando vi passò davanti.

*Cardy*11/4/2010, 12:27
Continuò a guardarsi intorno felice anche se la senzazione orribile di essere stato abbandonato non lo lasciava nemmeno per un minuto, lasciandolo ad autodistruggersi lentamente.
Era un coro di vocine più o meno.
Aveva da poco dato la buonanotte al master ma non sarebbe di certo riuscito a dormire, non era così tranquillo.
Spalancò la finestra e mise il muso fuori, per poi uscire sul cornicione e sedersi sopra, lo faceva sempre quando aveva bisogno di pensare, di rilassarti, di stare bene. L'aria stava diventando fresca e tirava un pò di vento, così come le nuvole stavano coprendo il cielo, forse il giorno dopo avrebbe piovuto.
Annusò l'aria ed annuì, su avrebbe piovuto.
Dei singhiozzi lo stavano distraendo, venivano da una camera poco più in là e la voce era quella di un umano, forse quello di prima...
Eppure Jean gli aveva detto di diffidare di lui, che era infido... ma forse era solo... triste.
Si triste perchè la persona di cui era innamorato presto gli sarebbe stata portata via... da lui del resto.
Chissà com'era l'amore, doveva essere difficile accettare un altra persona, oppure che il proprio compagno sia un vampiro master che aveva anche doni di natura sessuale. Lui per fortuna non si era mai innamorato... o forse si, proprio di quel Gabriel che il master gli aveva proibito di vedere per sempre. Che lo aveva venduto e non solo questa volta, da cui sopportava di tutto ma più che altro che sapeva come oddisfare ogni suo desiderio.
Nathaniel era un ingenuo nella vita ma completamente disinibito se si parlava di sesso. e fino a quel momento l'unico che aveva mai potuto dire di avere avuto il piacere di conoscerlo sul serio era Gabriel... ma ora quel periodo era finito, concluso, un tocco in più sarebbe potuto costare la vita ai suoi compagni, vedere Gabriel probabilmente la fine e basta.
Senza pensare si lasciò cadere sul prato sottostante atterando proprio come un gatto, si avrebbe potuto anche usare le scale ma non ci aveva pensato. Voleva esplorare il giardino, l'unica cosa che l'uman non aveva pensato a fargli vedere ma per un gatto come lui di certo importante, figurarsi poi quando il maggiordomo sarebbe dovuto venirli ad aprire la porta invece che trovarlo in camera.

Isi-Chan12/4/2010, 18:09
Uscito da casa, si diresse verso il palazzo che fungeva da casino. Il suo passatempo quotidiano. Ma non come giocatore, ma come padrone. Infatti era lui il padrone di quel posto e molti degli uomini che vi lavoravano erano suoi protettori, vi erano anche molti vampiri tra questi. La sua entrata nel casino non passò inosservata e i soliti mormorii adoranti lo accolsero al suo passaggio. Andò nel suo studio e vi si rinchiuse dentro levandosi il cappotto e buttandolo con negligenza sul divanetto prima di prendere un nastrino di raso nero e legarsi i capelli in un codino laterale. Si avvicinò alla vetrata scura che mostrava la sala sottostante e fissò attentamente ogni singola persona, non trovando nessuno di affascinante come quel leopardo. Sospirò appena e si sfiorò le labbra, sulle quali ancora indugiava quell’odore felino. Un bussare dalla porta lo fece girare e vide un piccolo ed esile neko entrare con il suo bicchiere serale. Ormai era rito quella cerimonia. Prese il bicchiere e non disse nulla, lasciando sistemare il piccoletto di fronte a sé in ginocchio che gli apriva la patta dei pantaloni e lo seviziava come di dovere. Stranamente quel trattamento non lo soddisfò in pieno, ma venne lo stesso in quella bocca felina, dopodichè si staccò di scatto e si rivestì.
-Esci, per oggi va bene così.-
Lo congedò freddamente prima di andare a sedersi nella scrivania e richiudersi i pantaloni. Sorseggiò la sua bevanda mentre il neko usciva preoccupato dalla stanza, era la prima volta che il master non era soddisfatto dei suoi servigi. Cominciò a sfogliare i vari documenti, ma non riusciva a concentrarsi, impegnato com’era a pensare a dei meravigliosi capelli rosso scuro e dolcissimi occhi lilla screziati. Se ne era accorto quando si era avvicinato per baciarlo di quei meravigliosi occhi. Dannazione a Gabriel! Lo aveva incastrato a dovere con quel regalo. Prese un sigaro dal cassetto, profumato alla vaniglia e se lo accese, rilassandosi sulla poltroncina e gettando il capo all’indietro, fissando pensieroso il soffitto.

*Cardy*13/4/2010, 11:01
Stava esplorando il giardino, le rose erano il fiore principale sembrava e quelle erano tenute particolarmente bene ma il loro odore aveva fatto storgere il naso a Nathaniel più di una volta. Era sul serio troppo forte, troppo dolce. Gli piaceva ma dopo un pò lo disgustava altamente.
Girò ancora un pò salendo poi su un albero e trovandosi davanti alla finestra dove il maggiordomo stava mettendo in ordine una camera. L'uomo si girò e sorrise spalancando i vetri.
"Devo pensare che stia fuggendo signorino?"
Domandò cordialmente.
Nat scosse immediatamente la testa con sguardo sicurissimo ed un broncetto adorabile che fece sorridere Adam.
"Sto esplorando il giardino, Andrè non me lo ha mostrato prima."
Spiegò sistemandosi meglio su un ramo, mettendosi comodo.
"E per un gattino come lei uscire almeno in giardino è importante immagino?"
"Si... non posso stare sempre rinchiuso, mi piace muovermi e sgranchirmi le gambe... crede che il master si arrabbierà?"
Quella domanda fatta con la più pura dolcezzza di un bimbo spaurito portò l'uomo a rilasciare una piccolissima risata.
"Il signorino Jean-Cloude non è così cattivo, non temere, non avrà nulla da ridire sulle tue piccole escursioni in giardino."
"però non vuole che veda Gabriel..."
E questo faceva sul serio male a Nat, lo faceva soffrire.
"Questo perchè Gabriel non è esattamente una persona gradita al signorino, non ama gli infidi e per lui il Nimin Raj lo è."
tenne a spiegare Adam.
"con me è sempre stato buono..."
"Perchè siete un suo pardo, signorino, non per altro, lo dovreste capire meglio di chiunque altro. Adesso volete rientrare a bere una buona cioccolata oppure volete continuare la vostra esplorazione?"
Decisamente quel maggiordomo apeva come prendere i cuccioli visto che Nat sorrise allegro e rientrò nella stanza proprio dalla finestra.
"Finirò di esplorare più tardi magari, mi piace la cioccolata, la sà fare anche bianca signor Adam?"
Il vecchiò maggiordomo si sentì stranamente toccato... signore... era la prima volta che uno solo dei prediletti del suo padroncino lo chiamava in quel modo.
"Ma certo però chiamami Adam, lo prefersico... mi segua signorino Nathaniel."
Gli fece strada fino alla cucina dove gli mise davanti la sua cioccolata osservando il micetto berla con gusto.

Isi-Chan24/4/2010, 17:47
La notte era invasa dai suoni delle persone che si divertivano. I notturni umani erano troppo vivaci, causavano troppi casini e stuzzicavano l’appetito dei vampiri. Jean-Cloude, dalla finestra del suo ufficio, osservò una delle tante liti notturne, prima di sentire un odore familiare e veder entrare Richard, un altro dei suoi servi, il più stronzo e allo stesso tempo il più fedele. Non salutò come sempre e si accasciò sulla poltrona nera senza dire nulla. Restarono in silenzio per un’ora prima che Richard si alzasse e andò dietro a Jean appoggiando la testa sulla sua spalla.
*Dicono che oggi hai ricevuto un regalo di Gabriel. Andrè mi ha telefonato per sfogarsi.*
Mormorò il licantropo sollevando lo sguardo su Jean che sbuffò infastidito.
-Ha fatto la sua classica scena da amante ferito e tradito?-
Gli chiese gelidamente divertito guadagnandosi una ridacchiata di Richard che annuì con il capo convinto.
-Mi ricordi perché lo tengo come amante?-
Gli chiese ancora il Master guadagnandosi un’occhiata furba del licantropo.
*Perché scopa bene e pensa solo al sesso con te, quindi ti nutre a sufficienza.*
Rispose ridendo ancora nonostante sapesse che quella di Jean era stata una domanda retorica. Un sorriso increspò le labbra del vampiro mentre si chinava a baciare l’amante, un bacio stranamente breve, un semplice sfioramento di labbra. Sembrava che non volesse farsi inquinare la bocca da nessun altro. Restarono in quella posa per un po’, entrambi non avevano problemi di stanchezza. Stava per arrivare l’alba quando il locale improvvisamente si azzittì. Tutti erano tornati nelle proprie case. Jean e Richard rimasero fino alle 7 circa, a sistemare i calcoli della sera prima, dopodichè se ne tornarono ognuno nelle proprie dimore. Il cielo di St. Louis era coperto da nuvole nere, nemmeno un raggio di sole filtrava, quindi il Master poteva camminare indisturbato per le vie della città. Era appena entrato in casa quando scoppiò la tempesta e sentì addosso la paura di Andrè. L’umano aveva paura dei temporali e solitamente stava aggrappato a Jean fino a quando non finiva. Il Master salutò Adam e salì direttamente in camera propria, trovando Andrè già raggomitolato nel suo letto. Odiava quando doveva assistere a queste scene. Si levò il soprabito e salì sul letto, avvicinandosi all’umano e accogliendolo contro il proprio petto prima di sprofondare nel suo sonno. Non aveva problemi a dormire con l’umano attaccato addosso, però doveva smettere di singhiozzare <.< quello gli dava fastidio. Stranamente però non riuscì a dormire, sentiva un’altra paura in quella casa e aprì gli occhi nello stesso istante in cui sentiva una porta aprirsi.

*Cardy*25/4/2010, 22:57
Dopo avere bevuto un ottima cioccolata aveva deciso di esplorare la casa o almeno il piano inferiore, era troppo grande quella casa, però gli piaceva, riusciva a muoversi come un proprio vero gatto domestico, poteva intrufolarsi ovunque e senza nessuno che gli gridasse dietro, visto che non faceva nulla di male.
Tornò in camera sua solo a notte inoltrata, anzi meglio dire mattina molto presto, le cinque potevano ritenersi mattina ormai.
Solo una cosa lo metteva in allarme: l'odore della pioggia in girò per l'aria... lui non amava la pioggia ed aveva una paura tremenda dei temporali.
Riuscì a dormire un paio di orette prima di sentire il primo tuono, facendolo scattare sul materasso, rannicchiandosi sotto le coperte, tremante e con le lacrime agli occhi, sembrava un bambino piccolo in quel momento. Appena percepì il rientro del master scattò in piedi, titubante di quello che voleva fare, andare in camera sua... non sapeva se fosse l'idea migliore, ma Gabriel lo aveva sempre preso nel suo letto quando c'erano i temporali.
Si alzò dirigendosi verso la camera del master, asciugandosi il musetto con la mano, indosso aveva una maglia enorme quella di solito usava come pigiama, era nera e gli arrivava al ginocchio, l'aveva presa da casa sua prima di andare via per sempre.
Entrò in camera mentre osservava l'umano stretto al master che aveva gli occhi aperti. Andrè alzò la testa proprio mentre Nat si intrufolava vicino a loro, tremante ma silenzioso.
"Posso stare anche io Master?"
Domandò piano, intrufolando il musetto sul suo petto, aveva veramente paura in quel momento.
Sperva sul serio che potesse stare con lui, altrimenti sarebbe tornato in camera a piangere da solo.

Isi-Chan26/4/2010, 23:05
Il presentimento si rivelò azzeccato. Infatti appena la porta si aprì, Jean posò lo sguardo zaffiro sull’uscio e vide quel dolce micetto tremante avvicinarsi nel letto e intrufolarsi sotto le coperte, arrivando al punto di strofinare il musetto contro il petto di Jean. Il vampiro gli passò un braccio intorno alla vita e lo strinse a sé mentre un tuono più forte squarciava il cielo. Strinse forte Nathaniel, percependo la sua paura. Annuì semplicemente alle sue parole, ovvio che poteva restare anche lui lì. Anzi, ormai ne aveva la precedenza. Dei sentimenti d’odio però lo fecero girare verso l’umano che stava guardando malissimo il leopardo. Gli forzò la mente e non gli piacquero per niente i pensieri di Andrè su Nat.
-Andrè, tornatene in camera tua ora.-
Gli ordinò gelido e deciso facendo impallidire l’umano, che stranamente non osò ribattere e si alzò senza fare storie. Uscì dalla stanza senza dire nulla e li lasciò soli.
-Nath stai attento ad Andrè, non mi piacciono i pensieri che ha su di te.-
Avvisò il micetto mentre se lo sistemava meglio addosso, posandogli una mano sull’orecchio scoperto e bloccandogli così l’udito, in modo che non potesse sentire i tuoni. L’altro orecchio era coperto dal petto di Jean quindi il piccolo era ben coperto. Lo sguardo blu del master era posato su quel cielo che si vedeva dalla finestra. Adam entrò nella stanza e tirò le tende, lasciandoli così quasi nel buio completo. Chinò il capo al master e uscì fuori, lasciandoli nuovamente soli.

*Cardy*26/4/2010, 23:25
Tremò ancora soffocando un singhiozzo sul petto del master mentre lo sentiva stringerselo al petto e lo ringraziò con una leggera strusciata. Aveva una paura tremenda in quel momento e non ci pensava nemmeno ad alzare gli occhi da quel suo rifugio sicuro, quindi non vide per nulla lo sguardo adirato e pieno d'odio di Andrè.
Si rannicchiò ancora di più percependo l'umano uscire dalla stanza e rialzò il visino verso Jean quando gli rivelò di stare attento.
"p-perchè?"
Domandò tornando a rannicchiarsi per l'ennesimo tuono mentre il master gli copriva le orecchie.
"V-voleva restare solo lui?"
Tentò sentendo l'odore di Adam che entrava nella stanza, ma lui non riusciva a muoversi troppo spaventato anche solo per fare una semplice gesto di saluto a quell'uomo troppo gentile e che prima si era occupato di lui.
Si strusciò ancora sul petto di Jean singhiozzando come un bambino, aveva bisogno di distrarsi, atrimenti avrebbe pianto fino a quando non fosse finito il temporale.
Alzò il visino verso Jean osservandolo mentre si asciugava le lacrime che gli imbrattavano le guancie.
"Master... ma di solito lei com'è con i suoi amanti?"
Qualsiasi argomento andava bene in quel preciso istante... tutto per di non farlo pensare alla pioggia che batteva sui vetri, agli squarci di luce dovuti ai lampi ed ai tuoni che rombavano facendo scuotere i vetri delle finestre.
Bastava che Jean parlasse un pò con lui e piano piano si sarebbe calmato, di solito funzionava, anche se doveva ammettere che non sapeva se sarebbe riuscito anche questa volta.

Isi-Chan27/4/2010, 00:08
La sentì quella strusciatina e capì che era un segno di ringraziamento. Continuò a tenerlo stretto tra le braccia, avvolgendolo anche con l’altro appena l’umano se ne andò. Incrociò lo sguardo del micetto e sospirò appena.
-Andrè pretende di avermi tutto per sé. Non accetta di essere uno dei miei tanti servi solo perché dorme qua. Ti odia per avergli rubato il posto, non capisce che lo avrebbe perso lo stesso.-
Gli spiegò semplicemente prima di veder entrare Adam a tirare le tende. Lo cullò con movimenti delicati, cercando di placarne i singhiozzi disperati. Lo vide alzare il viso e avvicinò un dito al volto del rosso, asciugandogli alcune lacrime.
-Chiamami Jean s’il vous plait!-
Lo supplicò con un piccolo sorriso prima di rispondere a quella domanda.
-Dipende da vari fattori: desiderio, fame, alchimia, momento, umore, posto e amante. Posso essere la persona più dolce della terra o la più bastarda, in base a come sento reagire il mio compagno. Ti faccio un esempio: con Andrè tendo a essere veloce e forte, per il semplice fatto che sono guidato dalla lussuria più selvaggia. Con Richard ci vado più cauto per certi versi, per il semplice fatto che non c’è fiducia reciproca. Con ognuno dei miei amanti sono diverso.-
Gli spiegò senza pensarci due volte, ma lui era così. Diceva quello che gli passava per la mente, questo almeno quando non c’era occasione ufficiali che richiedevano un certo contegno e presa per il culo.

*Cardy*27/4/2010, 00:50
Era per quello che lo odiava ma non capiva il perchè, visto che in un certo senso era normale che il master prima o poi lo avrebbe sostituito, in un qual modo quello gli ricordava il suo Nimin Raj, anche Gabriel cambiava spesso amante, soprattuto se la sua compagna o il suo compagno gli creavano quel genere di problema.
"Ma se lo sapeva perchè mi odia?"
Continuò strusciandosi sul petto del master.
"Anche io prima o poi verrò sostituito da qualcuno che avrà la sua più completa attenzione, master, penso sia normale."
Mormorò prima di sentire la sua mano asciugargli gli occhi e quella piccola supplica che lo fece sorridere leggermente.
"Come desideri Jean..."
Miagolò dolce prima di abbandonarsi di nuovo fra le sue braccia, ora che parlavano stava meglio... era al caldo al sicuro e con una persona che si occupava di lui, non poteva chiedere di meglio.
Ascoltò le sue parole annuendo.
"Richard è il licantropo di cui porti l'odore addosso?"
Domandò curioso.
"Perchè è tuo amante se non c'è fiducia?"
Era curioso... Gabriel diceva sempre che per scoparsi o fare scopare un membro del suo branco da qualcuno doveva fidarsi.
"A me hanno sempre insegnato che devi fidarti del tuo partner nel sesso, altrimenti se chiedi di smettere lui potrebbe non farlo!"
Asserì ingenuamente, senza pensare che quella regola in effetti valeva quasi solo per il sadomaso, non per gli altri generi di rapporto.
Nat non ne conosceva altri alla fine, era stato cresciuto con quella mentalità perversa del sesso, probabilmente la prima volta che qualcuno avesse provato a prenderlo dolcemente si sarebbe spaventato a morte.
Non ne capiva la differenza alla fine.

Isi-Chan30/4/2010, 12:08
Ottima domanda Nat!
-In teoria i servi di noi Master vivono fino a quando noi siamo vivi, non è facile sciogliere il legame. Essere tra i prediletti di un Master è un onore che tutti vorrebbero avere e pochi vorrebbero sciogliere. Finora Andrè è stato l’unico a vivere qui, ora invece ci sei anche tu e per questo motivo ti odia.-
Spiegò semplicemente, noncurante, come se non fosse fatto suo l’odio che Andrè provava verso altri. Lo strinse maggiormente sentendolo strusciare contro di lui. Gli andava benissimo quel contatto.
-Penso che questo succederà più difficilmente, ho una passione insana per i capelli rossi come i tuoi, quindi è più difficile trovare con chi sostituirti. Comunque per ora non è un nostro problema non trovi? Ne riparleremo quando sarà arrivato quel momento.-
Rispose al suo mormorio mentre gli asciugava gli occhi. Lo vide sorridere leggermente e quel semplice gesto bastò a confondergli le idee. Il suo nome, sussurrato da quel micetto, diventava dannatamente sensuale. Lo sentì abbandonarsi contro di sé e si chiese se era quello lo scopo di Gabriel, fallo cedere per colpa di un micetto troppo dolce e tenero.
-Si esattamente. Ma non è l’unico licantropo con cui ho a che fare.-
Rispose prima di sentire la sua domanda incuriosita.
-Ci serviamo a vicenda: lavora per me divinamente ed è un’ottima fonte di notizie, in cambio io gli offre la mia protezione e sesso occasionale. Mi nutro di lui e in cambio gli do il potere necessario per non farsi mettere i piedi in faccia. Uno scambio equo non trovi?-
Gli spiegò semplicemente, in effetti era tutta là la verità, non aveva altri motivi per tenere Richard se non utilizzarlo. Si usavano a vicenda alla fine. Sentì le sue parole e capì a che genere di fermi si riferiva Nat.
-Se pratichi il sadomaso ovvio che devi avere molta fiducia nel tuo partner, sennò tanto vale suicidarsi. Per il sesso tradizione invece non è necessario, ma se implica il dolore allora si. Io non ho preferenze invece. Uno di questi giorni ti mostrerò sesso diverso da come te l’hanno insegnato, magari potrebbe anche piacerti.-
Gli spiegò e promise al tempo stesso, lo faceva solo per mettere in pessima luce Gabriel, anche se in realtà non avrebbe mai potuto prendere violentemente quel micetto così dolce. Ah maledetta passione per il rosso!

*Cardy*1/5/2010, 15:11
Ascoltò le parole di Jean rilassandosi ulteriormente. Quindi era per quello, ma tanto alla fine era innevitabile per Andrè essere sostituito se non da lui da qualcun'altro, il suo odio era quanto meno stupido ed ingiustificato, non aveva il diritto di essere possessivo.
Lui era di Jean ma Jean non era suo, era un concetto logico nella sua testolina.
Inclinò il capo sentendo che il master aveva una passione per i capelli rossi e quindi iniziava a capire per bene che cosa avesse spinto Gabriel a scegliere lui invece di altri.
"Ho capito... quindi è per questo che Gabriel le ha regalato me!"
Affermò.
Si stava rilassando tantissimo abbracciato a lui e gli piaceva anche come cercasse di tranquillizarlo... in altre occasioni altri suo padroni lo avevano cacciato nella stessa identica situazione.
Ascoltò con attenzione come si usavano a vicenda lui e Richard ma capiva il loro accordo.
"Si... è un tipico scambio..."
Confermò risistemandosi con il viso sulla sua spalla, sospirando e lasciandosi andare totalmente alla calma di quella situazione.
"Ma a me piace essere preso come fanno di solito.... credo che mi spaventerei in altre situazioni, anche Gabriel ci ha provato una volta e non è andata per nulla bene...."
Il nimin Raj aveva dovuto smettere perchè era scoppiato a piangere terrorizzato, quindi aveva preferito tenerselo così.
Sbadigliò, strusciandosi leggermente su di lui come un gatto in procinto di addormentarsi.
"Buona notte master...."
Mugugnò chiudendo gli occhi ed addormantendosi crollando proprio come un bimbo.

Isi-Chan2/5/2010, 01:35
Quell’affermazione non era il massimo per far stare tranquillo Jean. Quel pezzo di stronzo lo aveva infinocchiato a dovere.
-Si, penso che sia proprio questo il motivo.-
Mormorò evitando di ringhiare cattivo, ma pensare a Gabriel tirava fuori il peggio di lui. Ma cercò di non far trapelare nulla e continuò a coccolare Nat, sentendolo rilassarsi ancora un po’. Gli spiegò il rapporto tra lui e Richard e lo sentì confermare le sue parole. Qualcuno che lo capiva! Alleluia! Accarezzò i capelli rossi di Nat, che era completamente abbandonato su di lui, fidandosi quasi ciecamente di Jean. Qualcosa che solo Asher e Julianna avevano fatto secoli prima. Da allora nessuno si era più fidato così tanto del Master. Sentì le sue parole e inarcò un sopracciglio perfetto.
-Dobbiamo riprendere questo discorso, voglio sapere esattamente cosa ti piace.-
Esclamò sicuro prima di sentirlo sbadigliare. Li accarezzò sul collo prima di sentire quel mugugno.
-Buonanotte micetto.-
Mormorò mentre lo vedeva crollare addormentato. Sospirò e chiuse gli occhi a sua volta, addormentandosi, o meglio morendo, sotto quella perfetta giornata vampiresca. Nonostante piovesse, Jean aveva bisogno di dormire, era un bisogno di tutti gli esseri viventi o no. E lui non era diverso.

*Cardy*2/5/2010, 12:20
Il risentimento che il master provava verso Gabriel era palpabile, in effetti se non lo conoscevi bene il Nimin Raj era un vero stronzo, ma alla fine doveva esserlo per proteggere il proprio branco, era logico.
Dopo che si fu addormentato sentì il master morire, era una cosa strana, semplicemente moriva sotto di lui, come un semplice umano, era strano percepirlo sotto il proprio corpo.
Si svegliò nel primo pomeriggio, sbadigliando e stiracchiandosi, la pioggia scendeva ma con meno irruenza, almeno il temporale era sparito. Osservò fuori dalla finestra, mentre le goccie di pioggia cadevano sulla finestra.
Sbadigliò ancora mentre svincolava dalle braccia di Jean per alzarsi, proprio come un vero gatto aveva bisogno di mangiare dopo avere dormito così bene.
Uscì dalla stanza stroppicciandosi gli occhieti e scendendo per la colazione trovando Adam in cucina che stava rimettendo a posto.
"Buongiorno signorino!"
Lo salutò il magiordomo con un bel sorriso che Nat si affrettò a restituirgli, nonostante fosse appena sveglio.
"Buongiorno Adam, posso avere un pò di latte e caffè?"
Chiese gentilmente sedendosi al tavolo.
"Certo, ha dormito bene?"
"Molto anche se all'inizio ho fatto fatica ad addormentarmi."
Confessò.
"Su, non si preoccupi, il master la accoglierà smpre nel suo letto quando ci saranno i temporali."
"lo spero..."
Miagolò prendendo la tazza che l'altro gli porgeva ed innondandola di zucchero.

Isi-Chan8/5/2010, 21:48
Forse avrebbe dovuto avvertire Nat del fatto che moriva letteralmente durante il giorno, ma se lo era dimenticato, impegnato com’era a coccolarlo. Sperò solo che non si fosse spaventato alla scoperta. Ovviamente non lo sentì alzarsi dal letto, eppure percepì la solitudine. Era qualcosa che non era facile descrivere per chi era morto come lui. Mancava ancora qualche ora prima del suo risveglio ma casa sua cominciò a diventare troppo affollata.
Un uomo sulla trentina con lunghi capelli castani entrò nella cucina di Adam, aveva le chiavi di casa, anche se Jean-Cloude ne avrebbe fatto volentieri a meno.
“Buon pomeriggio Adam!”
Salutò il maggiordomo che lo fissò stupito. Era raro vedere Richard in casa. In special modo quando Jean dormiva.
*Buon pomeriggio a lei Mister Zeeman. Come mai da queste parti? Non viene spesso!*
Lo salutò il maggiordomo mentre il lupo si sedeva al tavolo, vicino a Nat.
“Vorrei aspettare qua Jean-Cloude, devo parlargli prima che andiamo al club di alcuni problemi. Sai benissimo che odio questa casa. Preferisco il Circo, ma Andrè ha rotto le scatole a Jean e quindi… sto lontano da qui quando è possibile.”
Replicò il lupo mentre si vedeva mettere davanti una cioccolata calda. Adam si ricordava ancora i suoi gusti. Vide l’anziano uomo annuire alle sue parole e gli rivolse un sorriso prima di rivolgersi al micetto.
“Scusa se sono piombato qua senza avvisare e mettendomi a chiacchierare. Sono Richard, uno dei servi di Jean-Cloude, nonché il suo contabile e uno dei tanti spogliarellisti del club.”
Si presentò porgendo la mano al leopardo. Sentì una rabbia familiare e girò appena lo sguardo. Andrè lo fissò torvo, tradito, prima di andarsene di nuovo nella sua stanza.
“Quel ragazzo è troppo problematico. Prima o poi Jean lo sostituisce.”
Mormorò sospirando amareggiato. Andava sempre a finire così, tutti si innamoravano del vampiro e diventavano troppo gelosi, scatenando il mal contento del Master.

*Cardy*11/5/2010, 01:54
Bevve quel dolcissimo cafelatte che Adam si era premurato di preparargli, osservando l'umano che continuava a fare i lavori che gli competevano, avrebbe tanto voluto aiutarlo ma non sapeva bene come.
"Se vuole posso aiutarla, signor Adam."
Il vecchio maggiordomo sorrise sorpreso, fermandosi e voltandosi a guardarlo.
"Non si preoccupi, posso cavarmela benissimo da solo, ma pensavo che avessimo deciso che lei mi avrebbe chiamato Adam."
Il leopardo annuì con fare poco convinto, si capiva che non era semplice per lui parlare in quel modo colloquiale con qualsiasi persona al di fuori del branco.
Quando entrò il lupo rizzò le orecchie voltandosi a guardarlo, lo aveva gia visto, una o due volte al massimo e tutte su un set dei filmini che girava la lupa del suo ulfric, almeno se era ancora Marcus l'ulfric, non gli importava molto cosa succedesse nel branco dei lupi.
Non che il tipo fosse un attore di quei filmini, lo aveva visto discutere con Raina, animatamente... lei la conosceva fin troppo bene, Gabriel l'aveva venduta alla lupa varie volte.
"molto piacere Richard, ho gia sentito parlare varie volte di lei dal mio Nimin Raj, la conosco di fama!"
Confessò osservando Andrè comparire per poco e poi sparire di nuovo, l'odore della rabbia era papabile.
Sentì benissimo il mormorio del lupo ed alzò le spalle scuotendo leggermente la testa.
"per gli umani è troppo difficile differenziare totalmente tra sesso ed amore, per loro il primo deve comportare sentimenti, attrazione anche solo ma più va avanti la storia e più questi sentimenti crescono, è normale che sia diventato amore..."
miagolò tranquillamente.
"In questo modo fanno cose stupide, così come credere che una persona come il master possa in qualche modo provare altro oltre il desiderio di nutrire ogni suo istinto, sono cose che capiamo meglio noi mannari, qualsiasi sia la nostra razza."
Non c'era malignità in quello che diceva semplicemente era qualcosa che aveva capito fin da subito, bisognava mettersi l'anima in pace... anche lui avrebbe voluto che qualcuno si affezionasse veramente a lui, si prendesse cura di lui, lo tenesse con sè solo per potere avere accanto, ma non era possibile credere che sarebbe realmente successo.

Isi-Chan11/6/2010, 21:01
Richard:
Questo leopardo… l’ho già visto… era uno degli attori di Raina, uno degli schiavetti di Gabriel. Questi capelli rossi sono difficili da dimenticare. Sento la sua confessione e sorrido mestamente.
-Gabriel è ancora qui? Pensavo che con la morte di Raina fosse sparito, visto che ora i lupi non sono più alleati dei leopardi.-
Replico con un sorriso falso, Jean-Cloude direbbe che mento per non esplodere, ma al momento non ho motivo di farlo, a differenza di Andrè. La sua rabbia mi fa gola, ma la ignoro, Jean pretenderebbe la mia testa se gli combinassi danni in casa. Torno a concentrarmi sul micetto e gli sorrido amaro.
-Non è solo sentimento umano. Ti parlo per esperienza personale. Spesso anche noi mannari non riusciamo a distinguere sesso e amore, solo quando subiamo un duro colpo riusciamo a distinguere le due cose. comunque non credere che Jean-Cloude non possa provare amore, anche lui ha amato, sempre da vampiro, e non è detto che non possa innamorarsi ancora. Andrè si sta ancora illudendo che il Master possa amare proprio lui, non ha capito che soffocando il “capo”, può dirvi addio.-
Esclamo piano mentre mi alzo e preparo il caffè. Adam mi fissa ma non mi dice nulla, ormai sono di casa. Osservo il caffè salire e sospiro mentre sento Jean svegliarsi. So già che ha sentito il mio odore, così come so che oggi sarò la sua cena. Prevedibile quando entri nella casa del tuo master prima che si risvegli. Sistemo la caffettiera e due tazze su un vassoio e mi giro verso il leopardo.
-Salgo a nutrire il vamp. Penso che tra un’ora scenderemo. Mi dispiace lasciarti solo.-
Gli dico sincero e gli sorrido amichevole prima di uscire dalla cucina e cominciare a salire le scale per andare nella camera patronale.
Jean
E’ un odore familiare a svegliarmi e il mio stomaco brontola nell’attesa di sentire il sangue di Richard. È da tempo che non assaggio più il suo sapore e ogni tanto fa bene per rafforzare il nostro legame. Apro gli occhi e aspetto, tra le braccia sento ancora il calore e l’odore di quel rosso che ora si trova al piano di sotto. Sospiro senza averne reale bisogno e comincio a sentire il profumo del caffè, sorrido e mi rilasso. Richard è l’unico che fa queste cose. Sento bussare alla porta.
-Entra.-
Esclamo prima di vedere la porta aprirsi e il lupo entrare. Mi sorride e si avvicina. Lo vedo posare il vassoio sul comodino e poi allungarsi su di me. Gli circondo il collo con un braccio e lo attiro a me trovandomi a stretto contatto con il collo di Richard. Lo odoro prima di affondare i miei denti nella sua pelle e sentirlo gemere compiaciuto. Si, sarà una cena soddisfacente, come sempre, al sapore di caffè come solo con Richard mi permetto di fare. Succhio il suo sangue prima di lasciarlo e vederlo prendere il caffè, mi rialzo e mi appoggio alla testiera del letto. Lo vedo sorseggiare il caffè e poi avvicinarsi per baciarmi e passarmi quello stesso sapore caldo.

*Cardy*12/6/2010, 10:05
Ascoltare le parole di Richard fu piacevole, sapeva bene che esisteva l'amore anche tra i vampiri e i licantropi ma di certo era un altro tipo di amore, un amore meno puro, almeno dal suo punto di vista.
Quando lo sentì dire che avrebbe sfamato il master inclinò il musetto, osservandolo prendere il caffè e salire le scale.
Anche lui avrebbe voluto farlo, muoversi in quella maniera per la casa, con la sua naturalezza. sembrava il padrone di casa in un certo senso, lui non sarebbe mai stato in grado di farlo.
Quasi avesse capito le sue preuccupazioni il maggiordomo gli passò una mano fra i capelli rossi, portando a seguire la sua carezza con la testolina, come un vero gatto.
Poi senza pensare veramente si alzò salendo le scale, osservando la porta della stanza aperta, in preda a mille dubbi, ma poi l'istinto felino ebbe la meglio.
Senza nemmeno bussare entrò con passi felpati, osservando il bacio che si stavano scambiando, avvicinandosi al letto e posando le mani sulla sponda, in certe situazioni non ci si sarebbe mai aspettato che in realtà Nat fosse l'ingenuità impersonificata, anzi, lo avrebbero preso per una sgualdrina di poco conto, ma non era così.
Era un bisogno dettato dall'unico modo che aveva sempre avuto per trovare attenzioni.
Si sporse verso il master, sentendosi gli occhi del licantropo addosso, per poi leccare leggermente le labbra del vampiro, non molto.
Aveva un sapore buono, misto tra sangue e caffè, era quanto meno interessante. Avvicinò le labbra alle sue sospirando appena, senza baciarlo se non prima di avere avuto il permesso del master.

Isi-Chan15/6/2010, 21:31
Jean stava ancora abusando della bocca di Richard quando entrambi sentirono una terza presenza entrare nella stanza. Si staccarono e Richard ansimò appena prima di girarsi e notare Nat in camera che aveva le mani appoggiate sulla sponda del letto. Lo osservarono entrambi con attenzione, mentre si sporgeva verso Jean-Cloude leccandogli appena le labbra e poi rimanere vicino, sospirando, come se aspettasse qualcosa. Quel qualcosa glielo diede il vampiro stesso, prendendo per le braccia il micetto e attirandolo a sé baciandolo con passione, mordendogli il labbro e assaporando il gusto del sangue di Nat scivolargli nella gola. Lo strinse a sé affamato, ma non di sangue, bensì di semplice sesso, ardeur forte e insaziabile che sentiva il bisogno di essere nutrito, ma solo da Nathaniel. Richard rimase vicino a loro osservando come Jean-Cloude mangiasse famelico le labbra del micio. Richard e Jean si osservarono da sopra la testa di Nat e il vampiro annuì impercettibilmente mentre continuava a baciare il leopardo, lasciandolo respirare ogni tanto. Richard si inginocchiò dietro Nat passandogli le mani intorno alla vita e accarezzando la pelle nuda da sotto la maglia. Aveva sempre odiato fare i film di Raina ma mai disprezzato sesso di gruppo e con Jean capitava spesso. Jean sollevò la testa di Nat verso di sé e lo osservò languido, mentre un rivolo di sangue gli correva lungo il mento.
-Nathaniel, ci vuoi entrambi o vuoi restare solo con me?-
Gli chiese a bassa voce mentre il lupo si staccava e si avvicinava gattonando a Jean, appoggiandosi di fianco a lui e aspettando una decisione del rosso. Avrebbero fatto come voleva lui. Lo volevano fare contento per la prima volta.

*Cardy*18/6/2010, 10:59
Non ci volle molto perchè Jean se lo attirasse addosso, avventandosi sulle sue labbra, ferendole con i denti appuntiti.
Sentì il suo sangue scivolare nella gola del master mentre lui continuava a levargli il fiato, cosa che lui accettò con piacere, posando le mani sul suo petto, facendo intrecciare le lingue.
Quando sentì le mani sulla sua pelle si girò leggermente a guardare il lupo, osservandolo attentamente.
Poi il master si staccò e gli domandò se voleva entrambi o solo lui... era la prima volta che qualcuno gli chiedeva il suo parere.
Lo osservò stupito per poi leccare il mento del master.
"E-e-entrambi, master..."
Miagolò timido, osservando anche il lupo con occhi dolci.
"Sempre se volete anche voi!"
Affermò subito quasi a volersi scusare del suo comportamento.

Isi-Chan28/6/2010, 23:46
Nat era un bocconcino prelibato ed era di un innocenza pazzesca, nonostante a prima vista potesse sembrare un tipo abbastanza smaliziato, ma alla fine aveva solo il corpo impuro, ancora l’animo non era stato intaccato. Intrecciò la sua lingua con quella del micetto e l’assaporò con avarizia. Prima di distaccarsi e vedere Nat girarsi per vedere cosa stava facendo Richard, là poi spuntò la domanda di Jean. Vide il leopardo fissarlo stupito e si lasciò leccare il mento, accarezzandogli la testolina rossa. Sentì quel miagolio timido e sorrise soddisfatto guardandosi con Richard che annuì prima di sorridere a Nat. Sentirono le sue scuse e lo fissarono sconvolti.
-Nat se te lo abbiamo chiesto significa che a noi vanno bene entrambe le soluzioni piccolo micetto.-
Esclamò il master con fare conciliante mentre il lupo annuiva come per dar conferma a quelle parole, mentre si strusciava sulla spalla di Jean. Rimase lì qualche istante prima di sollevarsi e prendere il micetto tra le braccia, aiutandolo a spogliarsi, levando questa incombenza a Jean, sapendo quanto il vampiro odiasse spogliare le persone. Fu il lupo a denudare il leopardo e a spogliarsi a sua volta. Jean li osservava seduto sul letto, il petto bianco nudo, esposto agli sguardi, mentre le coltri nere erano attorcigliate intorno ai suoi fianchi. Il temporale era passato e aveva lasciato dietro di sé quel desiderio estenuante in tutti e tre.
-Cosa vuoi fatto Nathaniel? Voglio che tu ci descriva cosa vuoi fatto e dove vuoi essere toccato e da chi.-
Gli disse il vampiro aggiustandosi una ciocca nera ondulata che gli scivolata sul volto. Richard lo fissò perplesso e strinse a sé il leopardo, aspettando ora qualche reazione del piccolo.

*Cardy*2/7/2010, 09:53
Osservò i due con sguardo perplesso, nonostante le parole tranquille del master, Richard non era mai stato un sottomesso e forse nemmeno Jean ma in qualsiasi modo era ben diverso dai sottomessi dei mannari.
Inclinò il testolino mentre fissava il lupo avvicinarsi ed iniziarlo a spogliarlo, quando fece altrettanto con i propri vestiti lo aiutò.
La successiva domanda del master lo spaventò, osservandolo con gli occhi spalancati.
"D-d-ecidere?"
Domandò alzando lo sguardo verso Richard sperando in un aiuto, in fondo lui doveva ben sapere come funzionava per i tipi come lui nel branco... Nessuna decisione, semplicemente doveva sottostare ad ogni desiderio del padrone.
"A me va bene tutto master..."
Sussurrò abbassando il viso.
Una cortina di capelli rossi gli coprì gli occhi confusi, in un segno di sottomissione totale, automaticamente si strinse al lupo che ancora lo stringeva fra le braccia, cercandone sia il calore che la protezione, ne aveva bisogno, in fondo quello era l'unico mannaro che era nelle vicinanze.
"io non ho preferenze master, va bene tutto!"
Confessò socchiudendo gli occhi aspettandosi una punizione da parte del vampiro.

Isi-Chan4/7/2010, 19:40
Lo sguardo perplesso di Nat era abbastanza chiaro. Sia Jean che Richard sorrisero divertiti prima che il vampiro rispondesse a quella tacita domanda.
-Richard può essere sia passivo che attivo, considera che è stato un mio amante e che io sono solo attivo.-
Rispose con un piccolo sorriso mentre il lupo lo spogliava e poi si spogliava a sua volta. Jean li fissò con uno sguardo languido prima di fare quella domanda che spaventò il micetto. Richard sospirò appena.
“Nathaniel, l’ordine del tuo master è questo, vuole che tu gli dica cosa vuoi fatto. È un piccolo capriccio che Jean chiede spesso, anche se in effetti era da un po’ che non lo sentivo.”
Rispose il lupo fissando Jean perplesso.
-Perché non sto cambiando amante Richard e quelli che ho già li conosco sessualmente quindi non ho bisogno di chiedere, sono ripetitivi.-
Sbuffò infastidito facendo sorridere il lupo divertito che accarezzò la testolina di Nat, il quale per risposta si strinse a lui come a cercarne protezione. Il vampiro osservò con attenzione quel comportamento e riflettè su come comportarsi, era la prima volta che beccava un mannaro così sottomesso. Si allungò verso il micetto e gli scostò i capelli dal volto, sollevandoglielo per dargli un leggero bacio sulle labbra.
-Richard soddisfalo.-
Ordinò al lupo prima di scivolare da sotto le coperte e andarsi a sedere su una poltrona di pelle nera vicino alla finestra, in modo da avere un’ottima visione di quello che succedeva nel letto. Richard lo seguì nei movimenti prima di sospirare e far distendere il micetto sulle lenzuola nere, cominciando a leccargli il collo sensuale. Alla fine il lupo era sempre uno schiavo del master.

*Cardy*4/7/2010, 20:40
Li fissò ancora senza capire nonostante le parole di Richard, in fondo lui non avrebbe saputo cosa chiedere e quello era da capire.
quando Jean lo baciò lo assecondò senza dire nulla, in fondo gli piaceva quel padrone, ma l'altro disse al lupo di soddisfarlo, lasciandolo ancora più confuso di quanto gia non fosse.
Si lasciò spingere sul letto, fissando Richard andando a leccargli la pelle del collo, inclinò il viso lasciandogli spazio per muoversi meglio, stringedosi a lui ed osservandolo, mentre il lupo gli passava le mani sul corpo, sfiorandolo lentamente, in fondo stava solo eseguendo gli ordini del master, sfiorando il corpo del pardo per poi scedere ad accarezzargli il sesso non ancora eccitato.
Nat si fece sfuggire un miagolio, per poi osservare il viso dell'uomo sopra di lui in quel modo non sarebbe riuscito a soddisfarlo, insomma, lui era abituato ad altre cose.... Doveva agire invece che subire, certo che il lupo non si sarebbe fatto mettere sotto da lui. Morse la spalla di Richard per poi ribaltare la situazione salendogli sopra a cavalcioni e chinandosi sulle sue labbra, mordendole a sangue.
Non ci volle molto che il lupo ribaltò sul letto bloccndogli le mani sopra la testa e fissandolo con occhi animaleschi, bloccandolo del tutto con il proprio corpo mentre si chinava a mordergli il collo, spalancandogli le gambe.... ora si che Nat si stava eccitando, se il partner era troppo dolce non riusciva non sapeva nemmeno il perchè.
Quando il lupo si fece strada nel suo corpo gemette forte, esortando il lupo a spingere subito, non aveva bisogno che facesse piano era così che gli piaceva, spingendosi contro di lui subito.

Isi-Chan5/9/2010, 13:39
Quel leopardo era un bijou solo che era stato allevato da Gabriel, era quello il problema base. Quel dannato capobranco lo aveva allevato troppo bene, facendolo diventare un succube di chi comandava. Si vedeva dal modo in cui lo fissava o ricambiava i suoi baci. Lo cedette a Richard lasciando il leopardo confuso. Il lupo dal canto suo rimase tranquillo. Se doveva entrare in panico ogni volta che Jean prendeva qualche decisione azzardata… sarebbe morto prima.
Il vampiro osservò quei due sul letto, il modo in cui scopavano senza ritegno, ferendosi e facendosi male… si Gab lo aveva addestrato proprio bene. li tenne d’occhio tutto il tempo, mentre l’odore del sangue gli riempiva le narici ma era infastidito da qualcosa, non sapeva nemmeno lui cosa. Richard si bloccò mentre penetrava Nat e fissò Jean ringhiando. Gli occhi del vampiro erano cremisi, cosa che significava che si stava eccitando terribilmente, sia per l’odore di sesso che di sangue. Il lupo si leccò le labbra vedendo il Master alzarsi e avvicinarsi a loro. jeans si chinò e baciò Richard sulle labbra, ferendolo e succhiando il sangue.
-Scopalo.-
Gli ordinò deciso vedendolo annuire prima di tornare a fottersi Nat, con lo sguardo del master incredibilmente vicino. Jeans si sedette sulla sponda del letto e accarezzò le natiche di Richard, facendolo sobbalzare oltre che eccitare incredibilmente, infatti l lupo si chinò e morse ancora Nat mentre sentiva la mano del vampiro muoversi sul suo sedere, fino a raggiungere l’apertura del lupo e penetrarlo con due dita strappandogli un ululato che si perse nella pelle di Nat, visto che Richard mordicchiò più deciso il leopardo.

*Cardy*11/9/2010, 00:47
Finalmente riconosceva quello che aveva sempre ritenuto come l'unico modo di fare sesso... violento, che faceva male e faceva sanguinare, il lupo si spingenva in lui con forza, lo mordeva e non si ribellava quando lui faceva lo stesso... si era così che gli piaceva ma quando l'odore del master si fece più vicino lo portò ad aprire gli occhi per vederlo mordere le labbra del lupo... no! Il suo istinto felino si fece sentire forte, un senso di possessività che si impadronì di lui portandolo ad alzare la mano e tirare verso di se il vampiro e baciarlo con foga mentre Richard continuava a spingere in lui. Lo lasciò allontanarsi per fare quello che voleva, in fondo quel bacio gli bastava, tornando a circondare la schiena del licantropo con le braccia, graffiandolo mentre ormai gemeva senza ritegno sotto di lui. I capelli ricadevano disordinati dul cuscino, una lunga cortina rossa ad incorniciare il viso arrossato e languido, gli occhi socchiusi e languidi mentre lui stesso si spingeva contro il colpo dell'altro per sentirlo ancora di più.
Sentendo la bocca di Richard chiudersi più forte sulla sua pelle miagolò voglioso mentre portava una mano fra i suoi capelli per staccarselo e baciarlo con passione gettandosi su quelle labbra con fame che nessuno avrebbe mai attribuito ad uno come lui, in effetti sembrava completamente un altra persona... il cucciolo spaventato aveva lasciato il posto ad un gatta in calore che desiderava solo che il membro del compagno penetrasse sempre più in fondo nel suo corpo... E questo era normale per lui, non aveva problemi a mostrarsi in quel modo.

Isi-Chan29/9/2010, 16:39
Si avvicinò ai due e incrociò lo sguardo di Nat proprio mentre il vamp baciava, anzi mordeva, il lupo. Osservò il ghepardo alzare la mano e si ritrovò tirato verso di lui, ricambiando prontamente il bacio che il micetto gli concesse. Jean passò un braccio dietro la schiena di Nat, sorreggendolo meglio mentre si baciavano. Ma quel momento di possessività durò poco, visto che l’altro lo lasciò per tornare ad aggrapparsi a Richard. Jean li osservò scopare e baciarsi e ne approfittò in quel momento per penetrare con le dita Richard. Ma lo sguardo del vamp non si staccò un attimo dal micetto che ormai si era lasciato totalmente andare diventando una vera e propria macchina del sesso. Bisognava dire che Gabriel aveva fatto un magnifico lavoro di addestramento con il piccolo. Sovrappensiero penetrò con tre dita Richard facendo ululare apertamente in quanto non si aspettava quell’ulteriore penetrazione dal capo. Si voltò verso Jean e lo vide pensieroso.
“Ehi capo! Scopami invece di pensare!”
Lo rimproverò il lupo facendolo ritornare tra le belve. Sorrise enigmatico e si chinò a mordicchiare la natica di Richard prima di sfilare le dita dal corpo dell’altro e portarsi dietro di lui, avendo a disposizione un doppio spettacolo sotto di sé. Richard tornò a spingere dentro Nat, in modo più violento mentre aspettava a sua volta di essere posseduto dal vampiro. La spinta di Jean dentro di sé lo colse del tutto impreparato, tanto che spinse con tutta la forza che si trovava dentro il corpo di Nat, facendolo piegare dalla potenza del colpo. Il master rise mentre il suo schiavo ringhiava contro l’uomo prima di iniziare a gemere a sua volta. Ma era chiaro ad entrambi gli uomini che quell’amplesso non si sarebbe ripetuto, dal giorno successivo sarebbero rimasti solo Nat e Jean.

*Cardy*20/11/2010, 18:59
Ad ogni spinta del lupo gemeva piano, ma quando l'altro aumentò le spinte nel suo corpo, miagolò proprio di piacere, non si era accorto del fatto che il vampiro stesse possedendo Richard. Artigliò la schiena del lupo spingendosi contro di lui fino a quando non venne fra i loro corpi sudati, con un gemito più alto degli altri.
Si accasciò sulle coperte mentre il licantropo continuava a spingere in lui, gemendo ancora.
ora si sentiva decisamente meglio, in fondo era di quello che aveva bisogno. Nat aveva bisogno sia di attenzioni affettuose che di quelle sessuali in fin dei conti Gabriel aveva affidato a Jean un bel micetto da curare.
Leccò il visso del lupo incollandosi alle sue labbra, aspettando che si riversasse al suo interno.

Isi*Zen&Fra*31/12/2010, 02:19
Nat non si era accorto di nulla e questo lo avevano notato sia il vampiro che il lupo. Tutti e tre gemevano, ma quello più controllato era ovviamente Jean che preferiva ascoltare piuttosto che gemere. L’odore del seme del piccolo colpì prepotentemente l’olfatto degli altri due e Richard assottigliò lo sguardo mentre continuava a spingere, anche se al momento avrebbe voluto farsi sbattere volentieri dal vampiro che lo possedeva con innata eleganza. Sia lupo che vamp osservarono il cucciolotto sul letto e si osservarono complici prima che il lupo tornasse a gemere di piacere sotto le spinte decise dell’altro. Ma quando Nat leccò il viso del lupo, Richard venne senza nemmeno avere il tempo di capirlo, la dolcezza del cucciolo lo aveva spiazzato. Jean sogghignò pesantemente e soffiò all’orecchio del lupo.
-Ehi cucciolotto mi stai diventando pappamolle? Sei venuto subito con una semplice leccata.-
Lo stuzzicò sentendosi soffiare contro dall’altro che si coccolò il piccolo mentre finiva di venire dentro di lui. Ma lanciò un ululato sentendosi colpire pesantemente la prostata da quell’assatanato di Jean che si distaccò da lui senza venire e strappandogli mugolii di insoddisfazione. Il vamp mollò un bacio sul collo del lupo prima di staccarsi e andarsi a risedere sulla poltrona, con le gambe spalancate e il sesso bello in tiro. Richard lo osservò perplesso prima di sorridere complice. Accarezzò la testolina rossa di Nat.
*Vai dal master e fallo godere come ogni animale che si rispetti.*
Gli sussurrò malizioso all’orecchio prima di mettersi seduto e sospingere il leopardo verso il Master. Jean si limitò semplicemente ad osservare le due belve mentre un sorriso bastardo si delineava sul volto pallido.
 
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