Darkness(ultima parte), MolockXTake

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view post Posted on 25/6/2011, 21:54
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Vita.
Se ci fosse stata una parola per descrivere tutto quello era senza dubbio vita. Takero era la vita stessa.
Poteva succedere qualsiasi cosa, avrebbe potuto perdere anche l'altro occhio per lui, non gli sarebbe importato ma se una sola persona lo avesse toccato lo avrebbe ucciso.
Dilaniato ed ucciso per l'esatezza.
Provava un forte senso di possesso nei suoi confronti, attenuato dall'amore ma comuque bruciante, era suo, solo ed esclusivamente suo.
Si spinse con forza dentro di lui incoraggiato dai gemiti eccitati che uscivano dalle sue tenere labbra.
Gli voltò un pò il viso baciandolo con passione... i suoi gemiti erano solo per le sue orecchie non per altri, anche se ora potevano ascoltarli.
Lo masturbò con la stessa foga con cui lo prendeva, donargli lo stesso piacere che lui prvava in quel momento.
Lussuria.
Quella parola riecheggiava nelle sue orecchie, associandola sempre a quel meraviglioso demone che continuava a spingere dentro di lui con forza, togliendogli ogni dannato respiro, facendolo gemere in maniera quasi animalesca talmente era forte il desiderio che aveva di lui. Spostò appena il viso come richiesto e sprofondò nelle calde e accoglienti labbra di Molock che gli toglievano la possibilità di far sentire il suo piacere attraverso i gemiti, sembrava quasi geloso che altri potessero ascoltare i gemiti del ragazzo. Ma Takero non era così egoista e narciso da pensarlo. Lui continuava a essere quel puro di cuore che aveva fatto innamorare il demone. Il suo corpo poteva anche essere in preda alla passione, ma quella purezza nemmeno la lussuria più sconvolgente avrebbe potuto levarla. Soffocò un gemito deciso quando si sentì masturbare con la stessa foga con cui lo prendeva da dietro. Stavano entrambi godendo allo stesso modo e questo rendeva il ragazzo felice di appartenere solo al demone e a nessun altro.
Ci volle ben poco per portarlo all'orgasmo, un altro paio di spinte e si riversò dentro Takero con forza intrappolando un lungo gemito nelle sue labbra, mordendo quelle tenere e morbide del ragazzo.
Continuò a masturbarlo fino a sentirlo riversarsi nella sua mano appoggiando poi il viso sulla sua spalla, riprendendo fiato.
Era stato eccitante ma non lo avrebbe più fatto in quelle condizioni, per il semplice motivo che quella voce eccitata apparteneva solo a lui ed a nessun altro ed in mezzo alla strada c'erano troppe cose che otevano ascoltarla.
"Sei mio..."
Mormorò al suo orecchio.
"Non voglio che nessuno ascolti la tua voce, quella è solo per me e nessun altro, così come nessuno deve più assaggiare le tue labbra."
Si chinò sul collo dove lo aveva precedentemente morso succhiando la pelle e lasciandogli un evidente segno rosso.
"Quando sparirà te ne farò un altro."
Affermò sistemandogli i pantaloni dopo essersi leccato via le tracce del seme dela ragazzo dalla mano.
Spalancò gli occhi e si inarcò contro il demone sentendolo venire caldo dentro di sé. I rispettivi gemiti vennero bloccati dal contatto tra le loro labbra. Takero ansimò quando si sentì mordere le labbra e socchiuse gli occhi continuando a gemere senza ritegno mentre ancora si sentiva toccare da Molock. Venne pochi secondi dopo il demone e appoggiò il capo contro il muro mentre sentiva la testa del compagno appoggiarsi sulla sua spalla e sentirlo riprendere fiato. Sentì il suo fiato nell’orecchio e quelle due semplici parole.

-Si, solo tuo.-

Replicò sottovoce sicuro prima di sentire ancora il dire del demone e sorridere dolcemente.

-Nessuno assaggerà più le mie labbra, ma per il resto, sono tuoi soltanto i miei gemiti di piacere e puro amore. La mia voce normale la sentiranno anche gli altri, per forza.-

Esclamò dolce prima di sporgere il collo di lato e permettere al demone di lasciargli quel segno, chiudendo gli occhi e riprendendo fiato.

-Mi hai marchiato come tuo?-

Gli chiese con un sorriso prima di lasciarsi sistemare i pantaloni. Si sistemò la maglia e si passò una mano tra i capelli bagnati. Si girò e riabbottonò i pantaloni del demone prima di abbracciarlo, appendendosi al suo collo. I ciuffi neri gli si erano incollati sul viso rendendo Takero un piccolo selvaggio che aveva bisogno di essere educato.
Gli piaceva che Takero accettasse in quel modo di essere completamente suo, anche se pensava che non avesse realmente capito cosa significasse accettarlo totalmente, lui non era uano, aveva passato millenni in prigionia e ciò significava che anche la cosa più stupida potesse rappresentare un problema per lui, una causa di gelosia, per non parlare dei suoi momenti d'ira, quelli li avrebbe conosciuti più avanti magari. Ma sperava che in ogni caso Take non si dimenticasse mai la natura del proprio compagno.
"è di quella che stavo parlando... i tuoi gemiti sono mia esclusiva proprietà, nessun altro ha il diritto di sentirli, farò in modo che sia impossibile ascoltarli ad altri..:"
Assicurò.
Lasciò che gli allacciasse i pantaloni, accarezzandogli le mani lentamente.
"certo..."
Affermò accarezzandogli il marchio sul suo collo.
"In questo modo nessuno potrà negare che tu sia mio, dovrei ricoprirti il collo ma penso che mi tratterrò."
Se lo ritrovò attaccato al collo e lo prese in braccio, sistemandoselo per bene. La piaggia cadeva anche più forte mentre lui spalancava le ali membranose che si erano andate a sostituire a quelle angeliche nel corso dei millenni e si sollevava stando attento a non farsi vedere da nessuno.
Una volta vicino a casa atterrò chiudendo le ali e posando il ragazzo per terra.
"Eccoci..:"
Mormorò ritirandoselo addosso e baciandolo ancora con passione.
Quell’assicurazione lo fece fremere di due sentimenti contrastanti: da un lato la paura di quello che Molock avrebbe potuto fare agli altri, dall’altro la gelosia del demone lo rendeva assurdamente felice. Gli allacciò i pantaloni e sorrise sentendosi accarezzare le mani, adorava farsi toccare da quelle mani demoniache.

-Penso che un segno basti, domani lo capiranno tutti che sono proprietà privata.-

Replicò dolce ridendo piano mentre si appendeva al collo del suo amore. Si lasciò prendere in braccio, accucciandosi contro il petto del demone e chiudendo gli occhi fiduciosi, sentendo sbattere le ali di Molock. Capì che stavano volando e poco dopo si ritrovarono davanti a casa. Si ritrovò con i piedi per terra e barcollò leggermente prima di ritrovarsi di nuovo contro Molock e lasciarsi coinvolgere in un quel bacio passionale che ricambiò in pieno, facendogli avvertire tutto l’amore che provava per lui. Si distaccò piano dal bacio e finalmente si accorse di una macchina familiare.

-I miei sono tornati?-

Mormorò perplesso prima di voltarsi verso la casa. Sospirò appena e si girò verso il demone.

-Molock devo chiederti due favori se vuoi entrare con me: uno è diventare invisibile, due di non intervenire per NESSUNA ragione, se pensi di non riuscire a controllarti vattene ora, non sarà divertente quello che succederà dentro. Ma ti supplico, se mi ami, lasciali perdere anche se mi metteranno le mani addosso.-

Lo supplicò aggrappandosi alla maglia del demone, con lo sguardo chino. Dopodichè gli mollò un piccolo bacio sulle labbra ed entrò in casa, dove venne accolto da un vaso lanciato da sua madre, che lo mancò per poco, schiantandosi contro la porta e facendo schizzare alcune schegge, che sfiorarono appena una guancia di Take, graffiandola appena.
Quel baciò che gli diede prima di estrocergli quella promessa lo lasciò con l'amaro in bocca, insoddisfatto ed oltremodo nervoso lo seguì rendendosi invisibile, entrando in casa. L'urto del vaso lo lasciò indifferente, ma il leggero graffio sulla guancia del proprio compagno lo fece ardere di un fuoco ardente, una senzazione che conosceva fin troppo bene: la rabbia e l'odio verso quella donna che aveva ferito il suo compagno. Si avvicinò al ragazzo, lì avrebbe potuto ben sentire che cosa stava provando il demone. Da lì inoltre avrebbe potuto intervenire meglio se la situazione fosse degenerata. L'aria della stanza in goni caso si era abbassata notevolmente come se qualcuno avesse lasciato la finestra aperta e l'aria soffiasse dentro gelida fino a congelare le ossa.
Non sapeva se sarebbe riuscito a resistere come gli aveva promesso, in quell'occasione era difficile.
Gli passò la mano sulla guancia in un tocco lieve non voleva fargli male, ma in quel tocco c'era una promessa da parte sua: se la madre avesse continuato lui sarebbe intervenuto e voleva che Takero ne fosse consapevole.
Poteva percepire il nervoso del demone, non gli poteva dare torto, sperava solo che si sarebbe stato buono. Quando il vaso gli arrivò vicino e gli graffiò il viso, sentì l’aria della stanza raffreddarsi e la presenza furiosa del suo demone vicino a sé. Molock era visibilmente arrabbiato. Vide sua madre strofinarsi le braccia dal freddo e sentì sulla propria guancia il lieve tocco del compagno. Vide i due genitori parlare tra loro e approfittò di quell’istante per sussurrare al demone.

-Ti prego amore mio, stai calmo e non intervenire, non mi uccideranno.-

Cercò di placarlo spingendo appena la guancia dove sentiva la presenza della mano del suo compagno. I genitori si voltarono verso di lui e l’odio nei loro occhi faceva stringere il cuore del ragazzo, nonostante ormai fosse abituato a quelle sensazioni.

“Entro domattina devi sparire da questa casa! Non vogliamo più vederti! Ti pagheremo anche, basta che eviti di farci sentire ancora la tua maledetta presenza, porta solo disgrazie.”

Il tono della madre era freddo e cattivo come al solito mentre lanciava molte banconote ai piedi del ragazzo, il suo contentino insomma. Uno schiaffo o una coltellata avrebbero fatto meno male.

*Ti abbiamo portato degli scatoloni vuoti. Passiamo domani mattina verso le 8. Continueremo a pagare la retta della scuola, quindi penso che puoi trasferirti nel dormitorio scolastico. Vedi tu come gestire la tua vita da ora in poi. Se hai bisogno di soldi faccelo sapere tramite il preside e tramite lui te li faremo avere, se ci incroci per strada, non salutarci, anzi cambia direttamente direzione. Chiaro?*

Il tono del padre era indifferente come se stesse commentando una notizia di un giornale e non come se stesse sfrattando il figlio. Takero si spostò dalla porta mentre i genitori si dirigevano verso essa per uscire e lasciarlo solo a preparare le sue cose.
Ascoltò le parole del ragazzo e ringhiò.
"Come puoi pensare che io sopporti il loro attegiamento? Se solo osano toccarti ancora non mi importa della promessa, se la vedranno con me."
La sua voce poteva sentirla solo il suo protetto e nessun altro.
Ma a quanto pareva i suoi genitori avevano idee diverse intimando a Takero di lasciare casa sua, si andarsene. Come era cambiata l'umanità... era peggiorata con l'andare del tempo, diventando ancora più simile agli animali, un tempo era diverso, un tempo c'era la ragione per tale crudeltà.
Quando uscirono tornò visibile, fissando il ragazzo con sguardo duro.
"cosa vuoi fare ora?"
Sarebbe bastata una parola da parte di Takero ed entrambi non avrebbero rivisto la luce del giorno.
Il ragazzo era il suo compagno e quanto aveva visto non lo rendeva certo felice, anzi... non sapeva bene come aveva fatto a resistere.
Continuò ad osservarlo con sguardo fermo, intenso, mentre fissava il graffio sulla sua guancia.
Lo sentì ringhiare, ma che poteva farci? Erano pur sempre i suoi genitori. Sospirò appena alle parole del demone, ma rimase zitto, anche perché i suoi genitori tornarono a parlare con lui. Se ne andarono e Molock tornò visibile, ma Take non vi fece nemmeno caso, impegnato com’era a tenere lo sguardo chino e pensieroso. Sollevò il volto solo quando sentì la voce del demone e vide quello sguardo all’inizio duro, poi fermo e intenso che osservava la sua guancia.

-Cosa voglio fare?-

Ripetè come instupidito prima di guardarsi intorno.

-Deduco che devo preparare le mie cose e cercarmi un posto dove stare. Per il momento posso lasciare le mie cose a casa di Luke, oppure posso chiedere a Mark se mi cede le chiavi del magazzino e restiamo là fino a quando non trovo qualcosa.-

Borbottò andandosi a sedere sulle scale, uno sguardo assorto mentre rifletteva su cosa fare. Sollevò lo sguardo sul demone e gli sorrise appena. Gli tese le braccia per farlo avvicinare e fargli capire che aveva bisogno di lui in quel momento, del calore della sua pelle, del suo Molock insomma.
Si avvicinò al ragazzo, osservando la sua espressione riflessiva, mentre si chinava vicino a lui, non gli piaceva il sorriso che vedeva stampato sul suo viso, quel sorriso incerto, quell'aria ferita anche se non voleva dimostrarlo.
"perchè?"
Domandò fissandolo con l'unico occhio buono, voleva capire che cosa lo portasse a sopportare tutto quello.
"perchè non mi fai intervenire? Come puoi sopportare una simile cattiveria? Nessuno ha il diritto di trattare..."
Ma poi si fermò.
Sapeva bene che quella era una cosa che era successo anche a lui, quanto ci avevano messo i suoi di simili per abbandonarlo, per umiliarlo e ferirlo? Ben poco... per non parlare delle visite di Reyel davanti alla sua prigione, quando ancora la ferita era aperta, quando ancora pensava che la morte sarebbe stata una scelta migliore di tutto quello.
Accarezzò il viso del ragazzo sospirando... il tempo a lui aveva portato solo l'odio, Takero invece pazientava, nonostante tutto non voleva che a quelle persone capitasse qualcosa.
"Se è quello che vuoi, amore mio, andremmo dove vorrai tu, troverò anche il modo di aiutarti, non temere."
Lo assecondò dolcemente, posandogli la mano sulla guancia non ferita.
"troveremo un posto."
Assicurò baciandogli la fronte.
Lo abbracciò e si strinse al suo demone mentre sentiva quella domanda e poi quelle parole che furono interrotte da Molock stesso.

-Sai quando ero piccolo non era pessimi genitori, anzi, mi viziavano letteralmente. Cambiò tutto quando gli dissi che la mia vera madre mi aveva raccontato tutto. Loro sapevano che era morta ed ebbero paura di me e dei miei poteri. Al loro posto avrei avuto la stessa identica paura.-

Mormorò con dolcezza strofinando la guancia contro la mano del demone prima di sospirare con un sorriso sul volto, era felice di avere Molock accanto a sé. Sentì le sue parole e annuì.

-L’unico modo in cui puoi aiutarmi è starmi vicino e non abbandonarmi. Solo quello, per il resto so già come organizzarmi.-

Esclamò allegramente socchiudendo appena gli occhi quando il demone gli accarezzò la guancia non ferita e poi gli posò un bacio sulla fronte. Takero strinse forte il demone e nascose il visetto nel collo del compagno, rilassandosi appena.

-Voglio restare due minuti stretto a te e poi comincio a fare bagagli e telefonate.-

Mugolò piano chiudendo gli occhi e perdendosi nella dolcezza del suo amore.
Lo tenne ben stretto a sè, accarezzandogli la schiena.
Sapeva bene che qualcosa non andava, voleva tenerselo stretto... erano stati buoni genitori, allora perchè? la paura rendeva ogni animale il più pericoloso del mondo, anche il più piccolo.
E gli umani erano gia pericolosi di loro...
Sospirò baciandogli il capo.
"Non posso solo fare solo quello..."
Sussurrò.
"ti aiuterò anche in altri modi."
Sorrise staccandosi e baciandolo con dolcezza.
"Sei un miracolo per me, piccolo umano..."
Sussurrò sulle sue labbra.
"Se non ci fossi stato tu probabilmente sarei ancora prigioniero dell'odio che mi schiacciava!"
Asserì sicuro.
"Mi hai salvato..."
Strusciò il naso sul suo, coccolandoselo.
Si lasciò accarezzare la schiena e mugolò contento mentre si rilassava contro il compagno, ignaro dei pensieri del demone. Si lasciò baciare il capo e sollevò il musetto verso di lui sentendolo sussurrare quelle parole e poi sorridergli. Takero ricambiò quel sorriso.

-D’accordo sarebbe inutile discuterne vero?-

Mormorò prima di lasciarsi distaccare e sentendo le loro labbra unirsi. Chiuse gli occhi e si gustò quel bacio, ricambiandolo con amore prima di sentire quel sussurro sulle sue labbra, socchiuse gli occhi e fissò il demone dolce.

-E tu hai salvato me. Siamo pari amore mio.-

Replicò sottovoce lasciando strusciare i loro nasi e facendosi coccolare. Passò le braccia intorno al collo del compagno e se lo tenne stretto a sé, sospirando ancora, felice e innamorato.

-Ti amo Molock.-

Gli ricordò dandogli un bacio sulle labbra prima di distaccarsi e sciogliersi a malincuore dall’abbraccio.

-Andiamo a preparare tutto. Voglio sparire di qua oggi stesso.-

Esclamò mettendosi in piedi e dirigendosi al telefono, chiamando i suoi due amici e spiegandogli la situazione. Sia Mark che Luke si offrirono di andare ad aiutarlo nel trasloco e Takero accettò volentieri quell’aiuto. Staccò il telefono e si rivolse al demone.

-Stanno arrivando i miei amici per aiutarci.-

Lo avvisò prima di prendere alcuni cartoni e portarli al piano di sopra nella sua stanza.
Non sapeva bene come il cucciolo di umano che gli stava accanto aveva potuto fargli uscire in quel modo la sua natura angelica, voleva proteggerlo ma era come se Take non volesse permetterglielo, anche solo con quelle bestie dei suoi genitori, l'odio che provava nei loro confronti si fece acceso e pericoloso.
Ma si limitò a seguirlo in camera.
"se vuoi ci penso io!"
Affermò.
Sarebbe bastato un gesto per fare in modo che gli scatoloni si riempissero. Però c'era una cosa sul serio che gli premeva.
Lo avrebbe perso prima o poi, visto la sua natura umana.
"Takero..."
Lo chiamò voltandolo verso di se.
"Tu sai che sono un demone. posso darti qualsiasi cosa tu desideri, avrai un desiderio o sbaglio?"
Nell'unico occhio che gli era rimasto brillava una luce decisa.
"Desidera qualcosa..."
Lo pregò addolcendo il tono.
"ed io chiederò in cambio un unica cosa... te!"
Sussurrò baciandolo.
"basta un solo desiderio e non ti perderò."
Giunsero in camera e Takero scosse il capo.

-No, voglio essere io a sistemare tutte le cose, solo così dirò veramente addio a questa casa.-

Rifiutò dolcemente l’offerta del compagno mentre cominciava ad aprire l’armadio. Ma Molock lo chiamò facendolo girare. Takero spalancò gli occhi di fronte alle parole del demone.

-Un desiderio?-

Ripetè perplesso prima di sentirlo pregare di desiderare qualcosa, non capiva, ma furono i successivi sussurri del compagno a farglielo capire. Chiuse gli occhi e baciò il demone, donandogli tutto l’amore che provava per lui.

-Molock, se qualcuno mi avesse fatto questa domanda due giorni fa, prima di venire nella grotta, avrei risposto senza esitare che il mio unico desiderio era diventare un calciatore, ma dopo che ti ho incontrato e mi sono innamorato di te… ho un solo desiderio: restare per sempre al tuo fianco, senza invecchiare, in modo che tu possa continuare a desiderarmi e amarmi come io desidero e amo te.-

Mormorò con dolcezza ma si capiva che lo pensava veramente, lui voleva restare per sempre al fianco di Molock ed evitargli così ancora odio e dolore, perché il suo demone meritava solo amore e felicità.
Lo fissò mentre ascoltava le sue parole e sorrise stringendolo addosso a lui, scendendo a cercargli le labbra con dolcezza, mordendole piano.
"Se questo è il tuo desiderio lo esaudirò con vero piacere."
Confessò.
"perchè è il mio stesso desiderio, averti con me per sempre, non essere in ansia per lo scorrere del tempo e per vederti appassire mentre io rimango lo stesso."
Lo baciò ancora e questa volta il calore gli scorreva sulla pelle entrando nel suo piccolo umano.
"Farà un pò male amore mio, ma devi pazientare, non durerà per molto."
Sussurrò.
"Devo renderti simile a me, devi riuscire a diventare immortale e bloccare la crescita del tuo corpo..."
Lo tenne stretto fra le braccia fino a che tutto non fosse finito.

Sorrise dolcemente sentendo quella presa farsi più forte e sollevò il capo verso il demone, lasciandosi baciare e mordere piano.

-Si, non potrei avere altri desideri.-

Rassicurò il compagno con dolcezza prima di sentire le sue parole. Gli si aggrappò forte addosso, lui e Molock avevano pensato la stessa cosa. Si baciarono ancora prima che uno strano calore cominciasse a diffondersi nel corpo del ragazzo. All’inizio fu piacevole ma poi diventò pungente e forte, facendolo lamentare un po’ dal dolore. Si strinse maggiormente al demone mentre lo sentiva parlare. Non gli importava del dolore se questo significava restare per sempre con il demone, il suo amore.

-Stai tranquillo, non è così doloroso.-

Mormorò chiudendo gli occhi sapendo benissimo che il demone si sarebbe preoccupato se lo avesse visto soffrire troppo. Strinse i denti e nascose il viso nel petto del compagno per non fargli vedere quelle lacrime che gli bruciavano sul viso. Ancora pochi istanti Takero e poi diventerai il compagno eterno di Molock. Si ripeteva nella sua testa ed era solo quello che lo stava aiutando a sopportare il dolore.

-Molock ti amo.-

Bofonchiò mentre si mordeva a sangue il labbro, gli occhi ancora chiusi prima di sentire il dolore scemare un po’, si stava calmando quell’afflusso di calore.
Capiva che il dolore non era poi così poco, doveva fargli molto male, gli alzò il viso vedendo quelle lacrime mentre si chinava a baciargli le guancie.
"Ti amo anche io."
Sussurrò.
leccò le sue gancia stringendolo forte finoa quando percepì la fine di quel dolore staccandolo ed accarezzandogli le guancie lentamente.
"ora sei mio per sempre..."
Mormorò sorridendo con dolcezza.
Si chinò a baciargli il collo con passione, succhiandogli la pelle morbida mentre le mani tornavano a stringerlo sulla vita, accarezzandogli i fianchi lentamente.
"Quando arrivano i tuoi amici?"
Domandò osservando negli occhi con una luce maliziosa nel suo occhio giallo.
Non voleva fargli vedere quelle lacrime, ma quando Molock gli alzò il viso, Takero non ebbe modo di nascondere ancora il dolore che provava.

-Lo so.-

Sussurrò a sua volta con un pallido sorriso e gli occhi socchiusi, stringendosi al demone e traendo forza da lui, altrimenti sarebbe già crollato a terra. Si lasciò asciugare le lacrime dalla lingua umida del compagno mentre il dolore ormai scemava. Ora si che stava bene. Si lasciò staccare dal più grande e si fece accarezzare le guancie. Gli donò un dolcissimo sorriso che fece sciogliere il cuore di Takero.

-Per sempre…-

Ribadì felice inarcando il collo all’indietro, permettendo così al compagno di baciarglielo e succhiarglielo, facendolo diventare leggermente rosso. Takero si lasciò sfuggire un gemito basso e roco, chiaro segno che si stava eccitando e spinse il suo corpo contro quello del demone quando quest’ultimo lo strinse per la vita accarezzandogli i fianchi. Sentì quella domanda ma non ebbe modo di rispondere perché suonò il campanello. Il ragazzo scoppiò a ridere divertito.

-Ora!-

Rispose allegramente sollevandosi sulle punte per stampargli un bacio sulle labbra, dopodichè si staccò e lo fissò divertito.

-Vado ad aprire e torno con la ciurma.-

Avvisò il ragazzino prima di saltellare fuori, povero Molock gli avevano rotto le uova nel paniere. Takero giunse alla porta e l’aprì, lasciando entrare i due amici e… una ragazza.

“Ciao Takeeeeeeeeeeee!!!!!!!!!!!!”

Trillò la vocina femminile, una piccoletta alta 1.50, magrolina, con boccoli neri e occhi verdi ridenti.

-Ciao Mia! Cosa ci fai a Tokyo?-

Le chiese divertito e sorpreso mentre la piccoletta gli saltava addosso.

“Sono appena atterrata da Parigi, mio dio Take è bellissima, devi venirmi a trovare assolutamente! Altro che Giappone! Là si sta d’incanto.”

Trillò ancora la ragazza prima di rispondere alla reale domanda del ragazzo, mentre quest’ultimo la faceva riappoggiare a terra e un po’ distante.

“Mi sono data le materie e ho pensato che era da un bel po’ che non venivo a trovare i miei cugini e il mio amichetto preferito, quindi eccomi qui per 15 giorni. Ero con i ragazzi quando hai telefonato, volevano lasciarmi a casa, ma ho detto ‘Se Take si trasferisce devo aiutarlo’ e quindi eccomi qua! Poi ho anche sentito parlare che ti sei fidanzato e non potevo assolutamente non conoscere colui che ti ha rubato il cuore. Considerami una vice mamma, devo dare la mia benedizione.”

Cinguettò Mia mentre i tre ragazzi già cominciavano a soffrire di una terribile emicrania. Mark e Luke sparirono, lasciando Take a badare alla peste. Nessuno avrebbe detto che quel piccolo vulcano avesse 24 anni e si stava per laureare in psicologia. Quella faceva venire i traumi, non li curava. Take prese un profondo respiro e le mise la mano davanti alla bocca, zittendola finalmente.

-Aiutami a fare i bagagli e poi avremo modo di chiacchierare.-

La rassicurò prima di cominciare a salire le scale per andare in camera sua.
Quando sentì il campanello sbuffò lasciando andare il ragazo ringhiando come un cane rabbioso... perfetto!
si sistemò i capelli con una mano osservando il suo ragazzo andare ad aprire la porta mentre lui aspettava solo che gli altri entrassero per salutarli come era consono fare, come ogni persona normale anche se il suo impulso sarebbe stato di cacciarli via a calci nel culo.
Solo la voce di donna lo portò ad andare a vedere cosa succedeva. Osservò perplesso quella ragazzina mentre l'idea di diventare invisibile si faceva strada in lui, insomma ma quanto cavolo parlava? Sembrava una macchinetta.
Vide mark e Luke avviarsi verso la camera salutandoli con un gesto mentre lui scendeva per la scala incrociando il suo ragazzo e la sua amica.
"Salve."
mormorò studiandola con l'unico occhio rimastogli.
"Molock... piacere."
Forse stava facendo bene ma lanciò lo stesso un occhiata come per chiedergli se stava facendo la cosa giusta, era un pò rimasto indietro in fatto di presentazioni e galateo con le donne... molto indietro in effetti.
Stranamente Mia restò senza parole vedendo Molock. Lo fissò con gli occhi sbarrati prima di spostare lo sguardo su takero come a chiedergli conferma. Il ragazzo si avvicinò al compagno e lo abbracciò, attaccandosi al suo fianco come una zecchetta.

-Si Mia, hai capito bene.-

Esclamò ridacchiando mentre la ragazza si studiava per bene il demone.

“Ah bene. Piacere mio, sono Mia una vecchia amica di Takero!”

Si presentò la ragazza a sua volta recuperando la sua angelica faccia tosta e guardando il demone con sguardo da predatrice. Molock era il suo genere di uomo ideale. Takero salì un gradino e si portò dietro le spalle del demone, alla stessa altezza e appoggiò la testolina sulla spalla del compagno cominciando a posargli piccoli baci lungo il collo e facendo così capire che quell’uomo era proprietà privata. Mia inarcò un sopracciglio prima di trillare sorpresa.

“Questa non me la sarei mai aspettata. Tk stai diventando egoista per amore.”

Esclamò usando il vezzeggiativo che usavano tutti gli amici del ragazzo quando era più piccolo. Takero arrossì leggermente e si spalmò contro la schiena del demone.

-Si, sono molto egoista se si parla di lui, è il mio unico amore.-

Mormorò dolcemente osservando il viso del compagno continuando a restare appoggiato alla sua spalla.
Fissò la ragazza perplesso... che aveva da guardarlo in quel modo? Poi lei si presento e strinse la sua mano.
Forse aveva capito che cosa era successo... piaceva alla ragazza ma lei non sapeva che l'unico che il demone voleva era il ragazzino che poosava la testa sulla sua spalla.
"Non sei egoista se io sono fiero di essere il tuo unico amore."
Affermò sorridendo tranquillo.
"perchè lo sei anche tu!"
Si chinò su lui baciandolo con passione.
"Andiamo a mettere a posto ora, non voglio rischiare di rivedere i tuoi genitori."
Anche perchè non sapeva come avrebbe potuto resistere un altra volta a scene come quella di prima e salendo le scale per andare in camera del suo amore dove erano gia i suoi amici.
Arrossì e sorrise felice sentendo la replica del compagno sotto gli occhi basiti della ragazzina che non si aspettava quelle parole dal demone, in effetti Molock non sembrava per nulla un tipo dolce o capace di dire quelle frasi bellissime.

-Sono egoista invece perché vorrei averti solo per me.-

Gli sussurrò all’orecchio prima di sentire quelle parole dolci subito accompagnate da un bacio passionale che fece tremare le gambe di Takero, che istintivamente si aggrappò al demone per non cadere mentre ricambiava quel bacio, facendo arrossire Mia. Ci mancava poco e avrebbero fatto l’amore sulle scale con tutti e tre gli amici presenti! Per fortuna degli amici e sfortuna di Takero, Molock si staccò e disse quelle parole che si guadagnarono un mugolio infastidito del ragazzo.

-D’accordo, sbrighiamoci.-

Mormorò sbuffando salendo anche lui in camera sua. Si affacciò e fissò i due amici che stavano piegando e sistemando le scatole.

-Ragazzi svuotate la stanza, io intanto giro per casa vedendo se ci sono altre cose mie.-

Esclamò allegramente accarezzando un fianco del compagno prima di sparire dalla sua camera, cominciando a ispezionare i piani di sopra.

-Luke!!!!!!!!!!!!! Smontate anche il letto!!! Quello viaggia con me!!!!-

Urlò all’amico guadagnandosi una sequenza di lamentele, ma non poteva farci nulla, in quel letto lui e Molock lo avevano fatto per la prima volta il giorno prima. PRETENDEVA che viaggiasse con loro. Entrò nella libreria paterna e andò a recuperare i suoi libri, mettendo a soqquadro la stanza per cercare ogni legame possibile che lo potesse collegare alla vita dei genitori. Non voleva lasciare nessuna sua traccia. Solo così anche loro sarebbero stati felici.
Sorrise malizioso sentendo il ragazzo mugugnare contrariato, anche lui avrebbe preferito che fossero soli in modo da potere passare il tempo in maniera migliore ma sapeva che prenderlo e fare l'amore davanti ai suoi amici non era proprio il caso. Almeno pensava che forse Takero non sarebbe stato molto felice di dare spettacolo davanti agli altri.
In camera iniziò a dare una mano a mettere a posto le cose del suo ragazzo, ancora non riusciva a capire cosa gli aveva impedito di saltare alla gola dei suoi cosidetti genitori, quelle persone andavano eliminate dal suo punto di vista, anche se non sapeva quanto poteva essere obbiettivo un demone come lui.
Sentì il richiamo del ragazzo e poi le proteste di Luke, decidendo di lasciare fare agli umani e godersi un altro paio di minuti da solo con Take. Lo guardò cercare i suoi libri, si incantava a guardarlo ogni volta, ed ogni volta era più bello alla sua vista.
si avvicinò silenzioso abbracciandolo da dietro e baciandogli il collo delicatamente.
"il letto?"
Domandò divertito accarezzandogli il ventre da sopra la maglia.
"Devo pensare tu lo voglia perchè è lì che ti ho preso per la prima volta, amore mio?"
Sussurrò sensuale all'orecchio, mordendogli il lobo.
"mi viene voglia di prenderti ora..."
Confessò passando le mani sotto la stoffa sgradita fino a ritrovare la consistenza morbida della pelle del suo amore.
"Che loro siano qui o meno."
Leccò l'orecchio, stuzzicandolo con il respiro caldo.
Venne raggiunto da Molock e si girò verso di lui sorridendo prima di tornare a cercare i libri con molta attenzione, ma la sua esplorazione durò poco visto che due braccia forti lo cinsero facendolo sospirare di felicità. Mugolò sensuale sentendosi baciare il collo con delicatezza e ridacchiò alla domanda divertita del suo demone.

-Si, il letto!-

Confermò dolce trattenendo il fiato a sentirsi accarezzare. Le parole di Molock successive ebbero però il potere di farlo arrossire appena, confermando così il pensiero del demone.

-Di certo non me lo voglio portare dietro per passatempo. È ovvio che sia quello il motivo.-

Brontolò spostando il viso dal lato opposto a quello di Molock. Un basso gemito gli sfuggì dalle labbra quando si sentì mordere il lobo e sentire quella confessione. Se continuava così si sarebbe veramente fatto prendere in quel momento. Ma era impossibile resistere quando si sente la mano della persona amata sotto i vestiti che ti accarezza e anche il suo respiro caldo nell’orecchio.

-Molock… per favore… tratteniamoci, se ci sbrighiamo stasera siamo soli e potremo fare l’amore tutta la notte, ma ora cerca di controllarti.-

Mormorò poco convinto mentre cominciava a cedere e si vedeva, ma ci teneva a finire il trasloco, così da non avere altri incontri fastidiosi con i suoi genitori. Voleva sparire prima possibile, così da godersi il suo amore in santa pace.
Sorrise alle parole del suo piccolo sapendo bene che avrebbe potuto averlo anche in quel momento se solo avesse insistito un pò di più, ma forse Takero aveva ragione. Meglio fare l'amore tutta la notte piuttosto che farlo in quel momento.
Fece passare la lingua sulla pelle chiara e saporita del suo piccolo per l'ultima volta in quel momento allontanandosi con un basso mugugnio di protesta.
"Spero che almeno i tuoi amici non decidano di tenerci compagnia fino a tardi."
Constatò osservandolo con fame senza nemmeno fare lo sforzo di nasconderlo.
"perchè dopo finito qua ti pretendo per me."
si lo pretendeva, esatto, non voleva stargli lontano ed il bisogno di lui era come fuoco sulla pelle. Lo marchiava.
"Non avrai diritto di scelta."
Sorrise stringendoselo addosso per poi baciarlo con passione invadendogli la bocca con la lingua e constringendo la gemella ad un duello all'ultimo fiato.
Quando si staccò sorrise malizioso lappandogli le labbra ed osservandolo negli occhi.
"Ci sono obiezioni?"
Odiava quel sorriso soddisfatto di Molock, ma solo perché sapeva che il demone aveva tutte le ragioni per ghignare felice. Gemette compiaciuto quando le labbra di Molock continuarono a passare sulla sua pelle, mandandogli delle scosse di piacere lungo la schiena. Purtroppo però l’uomo si staccò, strappando un gemito dispiaciuto anche al ragazzo.

-Tranquillo! Li sfratto prima!-

Rispose alle sue parole fissandolo con lo stesso desiderio, nessuno dei due si vergognava di quello che provava ed era questo il bello del loro rapporto, erano dannatamente sinceri in ogni loro emozione l’uno nei confronti dell’altro.

-Sono tutto tuo appena finiamo.-

Confermò con un bellissimo sorriso, prima di sentire ancora la voce del demone. Lui non voleva scelta, ormai era intrappolato con il suo bellissimo compagno e lo aveva accettato con ogni pregio e ogni difetto possibile e immaginario. Si aggrappò forte a lui e si baciarono con una passione talmente forte che sarebbe bastato passare davanti alla porta per avvertire la carica erotica che entrambi stavano sviluppando con quel semplice intrecciarsi di lingue che stava incendiando tutto il basso ventre di Takero. Il ragazzo, quando si staccarono, ansimò pesantemente, completamente senza fiato, aggrappandosi forte al suo demone mentre si sentiva leccare le labbra. Sollevò lo sguardo e intrecciò i loro sguardi scuotendo il capo in segno di diniego alle sue parole.

-Ovvio che no! Non potrei mai averne, non per questo argomento almeno.-

Rispose malizioso sollevandosi appena e andando a leccare lui le labbra del demone prima di attaccarsi nuovamente e riprendere a baciarlo con passione. Non riusciva a farne a meno.
Si cerano pochi dubbi, quel ragazzo lo rincoglioniva completamente, non riusciva più a farne a meno, non gli importava più se ci fosserò i suoi amici, se c'era qualcuno in casa a breve sarebbe uscito oppure avrebbe acceso la musica per sovrastare la voce del ragazzo che gemeva. Mancanza di rispetto? Forse, ma Takero gli mandava in pappa il cervello se poi si attaccava a lui in quel modo così sensuale era la fine. Il desiderio aumentava e l'autocontrollo spariva completamente.
Lo spinse contro la libreria accarezzandogli la pelle dopo avergli infilato le mani sotto la maglia, liberandolo immediatamente da quell'ingombro di stoffa.
"Spero che i tuoi amici siano intelligenti!"
Mugugnò sulle sue labbra mordendogliele.
la porta si chiuse ad un solo suo gesto con un tonfo secco, mentre le labbra si chinavano sulla pelle delicata ed assolutamente deliziosa, mordendogli appena un capezzolo per poi succhiarlo e stuzzicarlo con la lingua. le mani iniziarono ad accarezzargli il sesso da sopra i pantaloni.
"Ti voglio addesso!"
Sussurrò osservandolo con sguardo appannato dal desiderio.
Non si rese conto di aver provocato un inferno dentro Molock fino a quando non si ritrovò spalmato contro la libreria mentre il demone gli accarezzava la pelle e gli sfilava la maglia.

-Molock… dovevi resistere.-

Gli ricordò per nulla desideroso di vederlo smettere, anzi, il suo corpo si spinse contro quello del compagno, facendo cozzare le rispettive intimità eccitate. Erano bastati pochi baci per incendiare completamente entrambi e questo non andava tanto bene da un verso, dall’altro era ottimo.

-Lo diventeranno subito appena mi sentiranno gemere.-

Lo informò mordendo a sua volta le labbra del demone, facendogli chiaramente capire che non gliene fregava molto se gli amici li scoprivano, anzi, avrebbero visto sano amore, portato a bellissimi livelli fisici. I primi gemiti si sparsero nell’aria quando il demone si chinò a tormentargli un capezzolo, ma un urletto uscì dalle sue labbra quando si sentì accarezzare il sesso.

-Prendimi Molock!-

Strillò aggrappandosi forte a lui mentre una mano si chinava svelta a levarsi i pantaloni e le mutande, in modo da restare totalmente nudo tra le braccia del demone, dopodichè, aiutandosi con la libreria, Take fece appoggiare le proprie gambe intorno ai fianchi del demone, stringendolo e sorreggendosi così, in modo da poter essere perfettamente incatenati.
Sapeva che aveva toccato le corde giuste, in fondo non poteva chiedere di meglio, sentiva il sangue del proprio compagno ribbollire,ed infatti al suo strillo non fece nemmeno una piega, lasciando che le sue gambe lo avvolgessero.
Sorrise maligno sciogliendole.
"Con calma, amore mio..."
Miagolò continuando a lusingargli il petto.
"Voglio assaggiarti meglio di quanto ho mai avuto occasione di fare."
Fece scontrare la sua eccitazione con quella del ragazzo, facendosi assaggiare senza dargli nulla, succhiandogli un capezzolo e mordendolo piano.
"Sai veramente di buono amore..."
Lo provocò con voce roca.
Si stava cercando di farlo impazzire più del dovuto e non se ne pentiva per nulla, desiderava solo che lo implorasse di soddisfarlo come mai aveva fatto, in fondo non era un demone per nulla.
 
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view post Posted on 25/8/2011, 00:31
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Vik

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Un gemito strozzato e infastidito uscì dalle labbra del piccolo quando Molock gli fece scivolare nuovamente le gambe a terra.

-Sei perfido.-


Si lamentò mettendo su un adorabile broncio che istigava allo stupro veloce. Le parole del demone gli fecero girare la testa, tanto che si afflosciò leggermente contro il compagno, ubriaco delle sue parole. Era possibile emozionarsi in quel modo per delle parole? Eppure Molock aveva solo detto di volerlo assaggiare come mai aveva fatto prima e che sapeva di buono, ma chissà perché quelle parole avevano avuto il potere di scioglierlo in quel modo.

-Molock per favore…-

Lo supplicò sottovoce mentre sentiva la sua eccitazione pulsare dolorosamente, anche troppo per riuscire a farlo godere. Di quel passo avrebbe solo sofferto e basta, altro che piacere intenso.

-Molock per favore… mi sta tirando troppo, mi fa male…-

Si lamentò a malincuore, ma era sicuro che il demone avrebbe finalmente capito che la tortura stava durando troppo, anche se ormai Take non era più umano al 100% certi dolori fisici li provava ancora, alla fine pure i demoni stessi a lungo andare si sarebbero infastiditi di quel prolungamento eccessivo. Il piacere era bello finchè non si arrivava alla tortura fisica, in special modo in amore non poteva succedere.
 
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