Fratellini a rapporto: i doveri, le responsabilità e gli scleri dei maggiori, CrowleyxAst

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»Donnie
view post Posted on 4/10/2011, 20:19




Salamelecchi a destra, salamelecchi a sinistra. Signorino posso aiutarla a fare questo, signorino posso aiutarla a fare quello... signorino posso pulirle il culo con la lingua dopo che è andato in bagno?" Lecchini in ogni dove e mai nessuno che gli obbedisse veramente appena osava chiedere qualcosa di troppo importante o degno di attenzione. Ne aveva assolutamente le palle piene! Si era liberato, aveva fatto valere le proprie opinioni e si era ritrovato fregato, comunque! Costretto in ogni caso a far buon viso a cattivo gioco e a fingere che gli andasse benissimo così! Certo! Quella vita gli calzava quanto un vestito di tre taglie più piccolo! Non vedeva l'ora di liberarsene, ma presto sarebbe arrivato il momento adatto. Era quello che si ripeteva ogni giorno ed ogni notte. Tutto ciò che faceva era costantemente monitorato dalla sorveglianza istituita dai suoi genitori, ma i suoi pensieri erano ancora per sè.

Un anno. Un anno intero passato a mentire, a mostrarsi ormai rassegnato e anche con gioia ad un destino che tutti definivano inevitabile. Dodici interi mesi di studio per cose di cui non gli importava proprio nulla, dodici mesi passati nell'attesa... poi, finalmente, quell'unico mese di libertà era arrivato. Aveva visto diminuire la sorveglianza a poco a poco e man mano che ciò succedeva aumentavano le sue speranze e possibilità di fuga. Col passare del tempo si ritrovava privato di nuovi demoni guardiani, fino a ritrovarsi completamente da solo nel giro di una settimana. Non era fuggito subito, sarebbe stato stupido. Era ovvio che i suoi si aspettassero una sua qualche fuga, quindi l'avrebbero sicuramente recuperato immediatamente e col cavolo che dopo avrebbe avuto altre possibilità. Aveva fatto passare serenamente i giorni, comportandosi come al solito, come se niente lo scalfisse e fosse seriamente intenzionato ad ereditare tutto l'inferno, un giorno... poi, finalmente, si era presentata l'occasione giusta ed era scappato. Aveva lasciato gli inferi e si era recato sulla terra dove aveva posseduto il primo malcapitato di passaggio. Nonostante l'ora tarda c'era sempre qualcuno per le strade, specie nei vicoli malfamati e poveri dei ghetti e lì aveva visto il contenitore adatto. Un ragazzo bellissimo anche sotto effetto di droghe. Era un tossicodipendente, quasi certamente senza famiglia, privo di qualunque persona che avrebbe potuto denunciare la sua scomparsa o reclamarlo. Perfetto! Era entrato immediatamente in lui, prendendone il controllo. La notte l'aveva passata a derubare in negozi non equipaggiati di telecamere di sicurezza, così aveva potuto rifarsi il guardaroba. Prima, però, era entrato in una casa vuota ma con la finestra aperta ed aveva utilizzato indisturbato la doccia, rimettendosi totalmente a nuovo. Aveva bisogno di essere al meglio delle sue forze prima di recarsi all'appuntamento -non fissato- più importante della sua vita.

Era quella.
Non era stato difficile trovarla. Lilith ne aveva parlato così tante volte, descrivendo persino il quartiere con estrema dovizia di particolari che per lui era stato uno scherzo recarcisi. Eccola lì: casa Winchester. Si aggiustò la maglietta lunga che aveva rubato e si sistemò i pantaloni a sigaretta, frutto anch'essi di un furto. Non era mai stato sulla terra quindi non sapeva quali fossero gli abiti più in o di moda ma credeva di averci beccato visto che era stato vittima di diverse occhiate compiaciute da parte dei passanti. Peccato che non avesse capito che l'avevano tutti scambiato per una donna! I capelli lunghissimi e biondi erano sciolti sulle spalle e la t-shirt che tanto gli piaceva teneva scoperta tutta una spalla, piccola e candida. Indubbiamente un capo femminile, così come i jeans fin troppo stretti che lo fasciavano come un seconda pelle, ma lui ovviamente non poteva saperlo.
Il viso era aperto in un sorriso sincero mentre bussava alla porta di entrata, dopo aver scavalcato il cancelletto in legno naturalmente chiuso. Erano anni che non vedeva suo fratello e la prospettiva di trovarselo presto di fronte al naso lo riempiva di gioia. Gli era mancato. Aveva sempre nutrito per lui un profondo affetto ed un'ammirazione cieca e indistruttibile ed era veramente impaziente di rivederlo, di poterci parlare ancora. Era altresì curioso di conoscere il suo compagno. La testa di cazzo che faceva saltare i nervi a Lilith tutte le volte che li andava a trovare nonostante non fosse assolutamente la benvenuta. Doveva essere per forza un ragazzo fantastico! Sia perchè sua madre lo detestava, ma soprattutto perchè suo fratello lo amava. Finalmente, dopo pochi secondi di attesa che a lui parvero secoli la porta si aprì rivelando la figura di un ragazzo alto e prestante. "Sì?" domandò, ma il giovane principe non lo ascoltava nemmeno. Lui non vedeva la forma umana, e nemmeno quello davanti a sè poteva farlo. Infatti i suoi occhi si sgranarono, mentre il biondo gli gettava le braccia al collo urlando il suo nome. "AST!" ottenne in risposta mentre si stringevano forte per poi staccarsi subito dopo. "Che ci fai qui? Avanti entra!" disse tirandolo dentro per un braccio. Astaroth si guardò rapidamente intorno, entusiasta. Quella casa era splendida. "Ho pensato di farti un salutino... beh in realtà non è solo questo... posso restare per un po' da te, Sam?" domandò guardandolo dritto negli occhi, pronunciando il labbro inferiore com'era solito fare da bambino quando voleva convincerlo a fare qualcosa. Era, comunque, già pronto a dargli qualsiasi tipo di spiegazione volesse, ma l'altro non fece domande. Sicuramente le avrebbe pretese più tardi, ma non voleva metterlo in una situazione scomoda visto che attorno a lui c'erano altre persone. Era curioso di sapere quale fosse Dean! "Non devi neanche chiederlo! Puoi restare quanto vuoi! Abbiamo posto a sufficienza qui, tanto che anche chi ha una casa propria ne approfitta..." l'ultima frase, quella lasciata in sospeso, venne accompagnata da un movimento della testa con cui indicò un uomo avanti negli anni seduto sul divano. Deglutì. Non aveva decisamente bisogno di presentazioni. Il suo nome, nel mondo dei demoni, era conosciuto quasi quanto quello del suo stesso padre. Continuò comunque a sorridere rivolgendosi di nuovo al fratello. "Sicuro che vada bene, Sam? Non devi chiedere il permesso a tua moglie?" domandò guardandolo fisso negli occhi, occhi che si sgranarono a quelle parole. Colpito dall'euforia del momento, l'ex principe dei demoni si era dimenticato di ogni cosa. Era troppo che non vedeva il suo adorato piccolo ed aveva momentaneamente escluso tutto il resto. "Sono sicuro che Dean sarà d'accordo. Amore vieni, ti devo presentare una persona!" disse gioviale invitando un ragazzo decisamente carino ad avvicinarsi. "Ast, lui è mia moglie Dean. Dean, tesoro, lui è mio fratello Astaroth" disse indicando prima l'uno poi l'altro. Il più giovane si aprì in un altro radioso sorriso. Quindi era quello il cacciatore che sua madre non poteva sopportare! "Dean! È un piacere conoscerti!" urlò abbracciandolo d'impeto e con calore. "È un problema se resto un po' qui da voi? Non darò fastidio! Te lo giuro! Per favore!" domandò a raffica guardandolo con la stessa espressione da cucciolo abbandonato che aveva usato con Sam. Era decisamente bravo ad usare qualsiasi mezzo per raggiungere i propri scopi, anche se stavolta non aveva propriamente finto: era decisamente entusiasta di trovarsi lì.

Erano passati quasi due mesi da quando aveva cominciato a vivere da suo fratello e la vita non poteva sembrargli più bella! Nessuno lo riveriva più o si aspettava che fosse supponente ed egoista come si conviene al principe dei demoni, anzi! In quello strano e sgangherato entourage familiare ognuno aveva il proprio bel da fare e presto era stato chiesto anche a lui di dare una mano e di contribuire a mantenere la casa pulita e in ordine. Gli ci era voluto un po' per abituarsi, ma pur di poter restare avrebbe accettato qualsiasi compromesso e quello era poi finito per piacergli davvero. Era stato divertente persino conoscere tutti, in particolare i suoi nipoti! Era lo zio di due ragazzi stupendi, anche se capiva perchè sua madre preferisse la femmina. Era sveglia, acuta e brillante... molto meno disincantata del fratello che comunque rimaneva adorabile! Anche se, la situazione più bella, si era creata quando aveva rivisto Invidia. Lui sì che era stata una sorpresa! Gli aveva gettato le braccia al collo esattamente come aveva fatto con Sam, ma aveva anche cercato di baciarlo e lì c'era stato lo shock. Era stato rifiutato con una scusa che, detta dal vizio capitale, suonava tanto come una presa per il culo. "Ast non posso, sono fidanzato" Fidanzato? E da quando quello era un vocabolo di cui conosceva il significato? A parte la sorpresa iniziale, però era stato contento di stringere la mano pure a Kevin. Conoscendolo meglio aveva pure capito che effettivamente erano due anime molto più che affini! Era perfetto per Invidia, alla fin fine il suo rapporto col peccato massimo risaleva a moltissimo tempo prima e si era sempre e solo trattato di sesso, ma ora vedeva come la relazione che invece legava lui e l'umano non fosse unicamente improntata su quello. Era felice per lui, per i suoi nipoti e soprattutto per suo fratello, ma lui come al solito restava a bocca asciutta! Anche se per il momento quello non era il suo problema principale, no affatto! Sentiva l'agitazione del mondo delle tenebre anche a quella distanza ed era ormai sicuro che avessero capito dove si fosse andato a cacciare, sperava soltanto che Lilith non decidesse di venirlo a recuperare personalmente ma come al solito delegasse qualcuno al suo posto. Ovviamente Sam era al corrente di tutto, gliel'aveva detto la stessa sera del suo arrivo, e anche Dean sapeva ogni cosa dal momento che era stato il suo stesso marito ad informarlo, ma non sapeva se anche gli altri componenti del nucleo familiare conoscessero le effettive cause del suo arrivo. In ogni caso, l'importante era che lo sapessero suo fratello e sua moglie, almeno sapevano cosa aspettarsi. Perchè era sicuro che presto o tardi qualcosa sarebbe successo anche se ignorava cosa. Persino in quel momento, seduto fra Adam -arrivato poco prima di lui- e sua nipote temeva che qualche strano figuro potesse irrompere dalla finestra a rovinare la tranquilla cena di quella famiglia notevolmente allargata e bizzarra.

Edited by »Donnie - 4/10/2011, 22:03
 
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view post Posted on 4/10/2011, 22:20
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Quando aveva sentito il campanello era rimasto in cucina, aveva il suo bel da fare con i piatti da lavare, che ci andasse Sam! Peccato che il tiono gioioso del suo adorato marito lo aveva riportato ben presto alla realtà, portandolo nell'ingresso. Sentì il sangue gelare nelle vene! Chi cazzo era quella? E soprattutto perchè stava appiccicata al suo uomo e perchè Sam sembrava così fottutamente felice?
Quando il marito si ricordò all'impproviso di lui lo gelò con uno sguardo.
"tu stasera puoi dormire dove ti pare ma sicuramente non in camera con me!"
Gli anticipò con voce velenosa prima di sentire la presentazione... ok... era suo fratello!
Cavolo!
Si ritrovò quel cosino biondo abbarbicato addosso mentre lanciava al marito uno sguardo spaventato.
"Emmhhh... piacere mio Astharoth. Io sono Dean... certo che puoi rimanere a mio fratello non farà schifo dividere la camera con te."
Altrimenti Adam poteva andare a dormire sotto un ponte e lasciare casa sua per sempre, di certo lui non avrebbe pianto per la perdita!
Lanciò uno sguardo al proprio fratello per poi riportarlo al demonietto che era quello del marito.
"a quanto pare a me toccano solo le mele marce in fatto di famigliari."
Commentò lasciandoli soli per un pò, sicuramente avevano tanto di cui parlare.

Eh che cazzo! Ma tutti a lui gli incarichi sfigati? Uno nella sua posizione non meritava un pò più considerazione ed incarichi più stimolanti? Insomma, era il braccio destro di Lilith e quella che cosa lo mandava a fare? Recuperare la principessina viziata di papà!
Che colpa ne aveva lui se di due figli nbemmeno uno era in grado di rispettare il proprio ruolo?
Di certo il maggiore era il peggiore però! Come poteva il principe degli inferi innamorarsi e poi sposare il figlio maggiore di Jhon Winchester? Ok che quel ragazzo aveva un fondoschiena che pregava solo di essere sfondato per lungo tempo, sogno proibito di qualsiasi creatura immortale probabilmente, ma da scoparselo a sposarsi con lui e crearsi una famiglia insieme ne passava di acqua sotto i ponti. Ci voleva un malato mentale per sopportare più di una notte le turbe psichiche di Dean Winchester e nessuno avrebbe mai sospettato che quel malato fosse proprio il principe. Delle tenebre!
Quando si era deciso che Sam aveva completamente frullato le palle per mettersi a fare il cagnolino del cacciatore si era deciso anche che suo fratello minore avrebbe succeduto il padre nella conduzione dell'inferno... peccato che il maledetto moccioso fosse scomparso!
E quind chi meglio del re dei crocevia poteva scoprire dove cazzo si fosse cacciato?
Nessuno a quanto pareva! Per questo aveva passato ben una settimana a cercare le sue traccie, fino a trovarle. Non che ci volesse un genio! Si era rifugiato fra le amorevoli braccia del fratello maggiore, quel piccolo verme!
Comparì dietro alla seggiola del principino, ignorando un verso stupito della padrona di casa e posando le mani sulle spalle di Ast. Ghignò vittorioso, aveva trovato il disperso finalmente!
"Moccioso, sei nei guai!"
Esordì con voce di miele, segno che era oltremodo irritato!
 
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»Donnie
view post Posted on 4/10/2011, 22:49




Si era subito accorto di quanto Dean tenesse a suo marito. Gli fu chiaro quando lo avvisò che avrebbe dormito da un'altra parte avendo totalmente frainteso chi Ast fosse. Fortunatamente Sam si era subito affrettato a svolgere le dovute presentazioni che avrebbero posto fine al malinteso. Astaroth ebbe finalmente il pretesto per saltare addosso al compagno di suo fratello e conoscerlo com'era giusto che fosse. Ovviamente non si accorse della sua occhiata spaventata, ma Sam sì e sorrise rassicurante a sua moglie. Suo fratello era un tipo a posto. Non avrebbe mai cercato di fargli del male. Si decise che il nuovo arrivato avrebbe diviso la cameretta adiacente alla taverna con Adam, fratellastro di Dean anche se fra i due non correva affatto buon sangue.

Erano passati così quasi due mesi e lui non poteva seriamente credere a tutta quella tranquillità. Durante il tempo passato a casa della famiglia del fratello non c'era stato un solo avvistamento di demone, nulla di bizzarro o fuori dalla norma. Niente di niente, ma lui e Sam non avevano certo abbassato la guardia. Sapevano che era solo questione di giorni prima che arrivasse qualcuno a riscuotere. Speravano soltanto che non fosse Lilith o qualcuno di quelli che formavano la sua schiera di cagnolini con la lingua a penzoloni pronti a tutto pur di servirla. Peggio degli Hellhound, insomma! Era quello a cui pensava mentre era seduto a cena assieme a tutti i neo parenti acquisiti. Sam come al solito era capotavola, di fronte a lui il suo amatissimo suocero e alle spalle di quest'ultimo il salotto. Era sempre lui infatti il primo ad accorgersi di chi entrava in sala e lo accoglieva puntualmente con un sorriso e un saluto... anche se ovviamente c'erano delle eccezioni! [Jhon u.u ndAst] In quel momento, però, era tutti seduti a tavola quindi a chi cazzo stava ringhiando Sam. "Cosa ci fai tu qui? Non penso di doverti dire che non sei il benvenuto!" esordì alzandosi, mentre Ast seguiva il suo esempio e si sporgeva quel tanto che bastava per scorgere le fattenze del nuovo venuto.

CITAZIONE
"Moccioso, sei nei guai!"

Si ritrasse di scatto manco l'avessero punto! Non aveva bisogno di capolino dalla porta per sapere chi fosse venuto a cercarlo. Cazzo! Ma fra tutti quelli che poteva scegliere, Lilith doveva mandare proprio lui? "Sei ancora lo schiavetto di mia madre vedo, Crowley" la voce di suo fratello era calma, ma gelida. Era chiaro che si stesse trattenendo dal buttarlo fuori dalla porta a calci. Il caro re degli incroci non gli era mai piaciuto, c'era sempre stato da ridire fra loro ed Ast deglutì ricordandosi con quale disprezzo Sam si rivolgesse a lui quando ancora viveva negli Inferi. Il suo sguardo, infatti, rispecchiava perfettamente tutto l'odio che provava nei confronti dell'intruso. Avrebbe voluto dire qualcosa, difendere sè stesso e la famiglia esattamente come stava facendo Sam, ma rimase soltanto zitto, in piedi vicino alla propria sedia con lo sguardo fisso a terra.
 
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view post Posted on 4/10/2011, 23:17
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Oh Lucifer! Ma il fratellone non poteva chiudere la bocca per un secondo? Non gli era mai piaciuto quel demone del cazzo, come del resto non gli piaceva nemmeno suo padre ma lui non andava ad insultarlo in quel modo no? Comunque non era certo lì per parlare con il maggiore dei due porcellini, non avevano altri fratelli grazie al cielo, ma con il piccoletto che si era ammutolito.
Lanciò un occhiata a sam alzando gli occhi al cielo.
"Allora moccioso, come ho gia detto sei nei guai."
Aveva completamente ignorato il fratellone al pari di una mosca fastidiosa ma non fece altrettanto con la moglie che fissava il marito con sguardo perplesso e sconvolto. Jhon Winchester aveva ssotigliato gli occhi ma per via di qualche promessa fatta al figlio restava buono buono al proprio posto!
"Che sgarbato, ciao Dean ti trovo anche più bello dell'ultima volta che ci siamo visti."
Sorrise leccandosi le labbra mentre il cacciatore rabbrividiva.
"che ci fai qui Crowley?"
Il. Demone sorrise rivoltandosi verso la sua preda.
"I tuoi genitori sono molto in ansia per te principino, devo dire che non si aspettavano la tua fuga soprattutto non dopo la caduta di stile di tuo fratello maggiore."
Spiegò sistemandosi vicino al figlioletto di Sam, quel ragazzino biondo aveva un odore inebriante di purezza insieme alla fragranzadi ogni mezzosangue, per di più sembrava terrorizzato.
"Tranquillo cioccolatino, non sono qui per voi."
Peccato che la madre non sembrasse tranquilla della vicinanza a suo figlio. Dean scattò in piedi.
"allontanati da mio figlio Crowley!"

Uno schiocco di dita ed almeno la voce del cacciatore non si sarebbe più sentita.
"Allora principina vieni con me adesso o devi preparare i bagagli?"
Riportò lo sguardo su Ast, sorrideva sempre ma nelle iridi chiare c'era una promessa: o vieni di tua spontanea volontà oppure ti ci riporto di peso!
 
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»Donnie
view post Posted on 4/10/2011, 23:50




Era completamente ammutolito non appena aveva compreso chi fosse venuto a riportarlo negli Inferi. Cazzo! Non potevano delegare il compito ad Alastair? Sanguinario e distruttivo, certo, ma perlomeno prevedibile! Crowley invece era assolutamente impossibile da anticipare! Temeva quel demone quasi quanto Sam lo odiava. Suo fratello non aveva mai nutrito timore nei suoi confronti, ma solo un disprezzo viscerale chiaramente visibile in quel momento. Sembrava quasi un grosso cane aggressivo, digrignava i denti e le vene gli pulsavano per lo sforzo di mantenere la calma necessaria a non fargli scoppiare il cervello. In più Crowley non collaborava, ma lo ignorava cosa che fece alzare maggiormente la voce a Sam mentre gli faceva notare che era sempre pronto a correre non appena Lilith schioccava le dita. Nessuno si sarebbe mai permesso un comportamento simile con quel dannato demone, ma suo fratello era nettamente superiore a lui, ma anche se non lo fosse stato dubitava si sarebbe comportato in maniera differente. Ast invece non sapeva proprio cosa rispondergli, cosa fare. Non voleva andarsene, non voleva abbandonare quella nuova famiglia ma soprattutto non voleva che passassero dei guai a causa sua. Un nuovo ruggito lo riscosse dai suoi pensieri, suo fratello stava decisamente perdendo la pazienza. Dean era stato inserito nel discorso e lui aveva perso la trebisonda. "Spero per te che non sia successo niente l'ultima volta che vi siete visti, ma non hai alcun diritto di complimentarti con mia moglie! Sono stato chiaro?" Ancora una volta Crowley si rivolse però a lui, ghiacciandogli le vene con quel suo tono falsamente preoccupato ed interessato. Sentiva il ribrezzo crescere ed ora capiva per quale motivo suo fratello non riuscisse davvero a mantenere la bocca cucita. Quell'essere sprigionava disgusto con la sua sola presenza e quando avevi qualcosa da difendere te ne fregavi di tutto il resto ed agivi a testa alta!

CITAZIONE
"I tuoi genitori sono molto in ansia per te principino, devo dire che non si aspettavano la tua fuga soprattutto non dopo la caduta di stile di tuo fratello maggiore."

Sogghignò guardandolo dritto negli occhi. "Che si sveglino! Siamo in duemila inoltrato, ma la mentalità da bigotti dell'anno mille avanti Cristo calza ancora a meraviglia sia a loro che a te!" disse, andandosi ad affiancare al maggiore fra i due principi che ancora sembrava un dobberman con la rabbia. Soprattutto quando vide verso chi era andato a posizionarsi. Il primo a scattare fu Dean, poi Ray, ma non appena Sam si accorse dello scherzetto che aveva appena giocato al suo amato cacciatore mosse la mano in direzione di Crowley, mandandolo a sbattere contro il frigo che tremò visibilmente. "Io ti uccido, bastardo!" esclamò stringendo sempre più forte la morsa attorno alla gola di quest'ultimo col chiaro intento di strangolarlo. Fu Ast ad aggrapparsi al suo braccio cercando di calmarlo. "SAM! CAZZO! Fermati! Se lo ammazzi chi pensi arriverà? SAM!" ci volle del bello e del buono per convincerlo ad allentare la presa su quello stronzo, almeno quel tanto sufficiente a fargli incamerare aria nei polmoni. Ast si avvicinò a lui fissandolo dritto negli occhi. D'improvviso non aveva più paura. Guardando suo fratello battersi a quel modo per lui e tutte quelle persone ancora sedute al tavolo si era sentito un codardo ed un fallito. Non era così che avrebbe affrontato chiunque avesse voluto riportarlo ai suoi genitori. Se il suo destino era tornarci l'avrebbe fatto dibattendosi con le unghie e con i denti, ma non a capo chino e in silenzio. "Col cazzo che ci torno, Crowley!" disse infatti senza perdere un secondo di vista i suoi occhi chiari e magnetici. "Io resto qui. Faresti meglio a cambiare aria pure tu perchè non intendo affatto seguirti e sottostare a regole che non voglio rispettare" disse tagliente, mentre Sam era andato a stringersi Dean al petto restando comunque in posizione d'attacco.
 
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view post Posted on 5/10/2011, 00:22
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Certo che il fratellone era un vero spaccapalle! Anche se ammetteva che avrebbe dovuto fare più attenzione, soprattutto per via della mano che gli serrò la gola, per fortuna il moccioso fermò il suo adorato fratello. E dire che era stato anche gentile.
Fissò il piccolo con uno sguardo pericoloso mentre si sitemava la camicia sgualcita con una smorfia. Avrebbero pagato anche quella.
"Risposta sbagliata."
Sorrise ma in quel momento il sorriso aveva preso un altra piega, non era il sorriso amichevole del re degli incroci era quello dell'esattore alla fine del contratto, quello che ti lanciava contro gli hellhound, adorava i suoi cucciolotti. Bisognava ammettere che stonava molto meno sul suo viso.
"Non vuoi venire.. va bene, resta ancora un pò. Ma io resto qua con te e di creto non perchè mi mancheresti all'inferno no... ma perchè per colpa di questa tua bravata io rischio la vita."
Ringhiò smettendo di sorridere.
"E ti assicuro che tua madre e tuo padre non avrebbero problemi a mandare qualcun altro."
Il sorriso comparve ancora sul viso, mentre lanciava un occhiata al fratello maggiore. Quanto cazzo odiava quel bastardo? Solo perchè aveva tolto un attimo la voce al suo preziosissimo cacciatore lo aveva sbattuto contro al muro. Prese fiato tornando a concentrarsi su Ast.
"Sono certo che Dean apprezzerà la presenza di Alastair qui in casa, soprattutto quando il simpatico maestro mostrerà le sue arti sui suoi figli"
Gli fece notare occhieggiando il cacciatore ancora stretto al marito ma che osservava preuccupato i propri figli.
"Oppure potrebbero mandare Azazel, che ne dici? La convivenza con i Winchester sarà perfetta."
Tirò un bel respiro.
"Penso. Che tornerò davvero a casa e mi guarderò quello che succede dopo essermi beccato la mia punizione ah Jhon, se dovessero mandare Azazel... si lui è occhigialli e si Sammy lo ha sempre saputo."
A quell'uscita perfino Dean sbiancò allontanando il marito da sè con sguardo incredulo mentre il padre si alzava da tavola e fulminava il genero con un occhiata di brace... adorava quando succedevano simili casini!
Fece un piccolo inchino al principino.
 
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»Donnie
view post Posted on 5/10/2011, 09:24




Mai come in quel momento aveva sentito l'impulso di uccidere qualcuno. Non poteva assolutamente dar torto a suo fratello! Quel grandissimo pezzo di merda sembrava attirare la loro collera come miele con le api. Sam lo mandò a sbattere contro il frigo e Ast gli disse chiaro e tondo che poteva andare a farsi un giretto a Las Vegas e restarci perchè lui non era intenzionato a seguirlo come un docile agnellino obbediente. Tuttavia, il sorriso che l'altro gli riservò gli fece accaponare la pelle. Non era come le sue solite smorfie melense, era qualcosa di peggio... di decisamente peggio! Sam corse a stringersi al petto Dean, mentre tutta la tavolata osservava la scena col fiato sospeso. Era sicuro che nessuno di loro volesse trovarsi lì in quel momento, ma era altrettanto certo che un qualsiasi movimento avrebbe potuto soltanto peggiorare le cose con Crowley. Cazzo! Perchè i suoi genitori non potevano semplicemente accettare le sue decisioni e farsene una ragione? Se proprio serviva un sostituto perchè non ci mettevano lo stronzo che adesso aveva davanti? I motivi ovviamente erano molteplici e non c'era bisogno che altri glieli ricordassero, ma attualmente gli sembrava un'ottima alternativa a sè stesso.

CITAZIONE
"Non vuoi venire.. va bene, resta ancora un pò. Ma io resto qua con te e di creto non perchè mi mancheresti all'inferno no... ma perchè per colpa di questa tua bravata io rischio la vita."

Bravata? Bravata? Era solo così che la vedevano le eccellenze delle tenebre la sua ribellione? Il sangue cominciò a ribollirgli nelle vene, le mani strette a pugno, le nocche bianche per lo sforzo. "Bravata?" ruggì infatti incapace di trattenersi. "Non è per un mio capriccio che tu sei qui, Crowley! È loro! È il loro capriccio! Non stanno ad ascoltare nessuno, l'unica parola che conta è quella pronunciata dalle loro bocche d'inferno e io non sono nato per sottostare alle regole, nemmeno a quelle dei miei genitori! Sono figlio unicamente del diavolo, il mio destino lo scelgo da me!" Era scoppiato, non ce la faceva più. Aveva passato troppo tempo a chinare la testa e a fingere, ne era stufo! Non sarebbe tornato alla sua vecchia vita solo perchè Crowley rischiava la propria! Anzi quella sarebbe stata soltanto un'altra piacevole conseguenza! Massì! Che mandassero pure tutti i demoni degli Inferi, che incaricassero pure i cavalieri dell'Apocalisse se fossero riusciti a piegarli li avrebbe rimandati tutti a calci in culo dal mittente o sarebbe morto nel farlo, ma da vivo col palo nel culo che ci sarebbe andato di sua spontanea volontà!

CITAZIONE
"Sono certo che Dean apprezzerà la presenza di Alastair qui in casa, soprattutto quando il simpatico maestro mostrerà le sue arti sui suoi figli"

"Tu mi dai i brividi" disse sprezzante fulminandolo con lo sguardo. "Da Alastair so cosa aspettarmi, da te no!" gli ruggì contro salvo gelare quando venne nominato Azazel. Non poteva farlo davvero... non poteva seriamente essere così perfido. Gettò un'occhiata in tralice al fratello e si accorse che era sbiancato. Il volto era ancora la maschera del furore che lo aveva impossessato finora, ma c'era una luce nuova appena percettibile. La scintilla della paura. In quel momento, Ast capì qualcosa che presto sarebbe stato chiaro a tutti. Sam non aveva rivelato quel nome a Dean. E Crowley lo sapeva. Merda, merda, merda, merda, merda, merda! Udì appena un fiebile "dean" pronunciato dal fratello, mentre il re dei crocevia riprendeva la sua arringa finale e fatale.

CITAZIONE
"Oppure potrebbero mandare Azazel, che ne dici? La convivenza con i Winchester sarà perfetta. Penso. Che tornerò davvero a casa e mi guarderò quello che succede dopo essermi beccato la mia punizione ah Jhon, se dovessero mandare Azazel... si lui è occhigialli e si Sammy lo ha sempre saputo."

Lo avrebbe ucciso. Prima o poi avrebbe seriamente fatto in modo che la sua anima tornasse a crogiolarsi assieme ai dannati dell'Inferno e si sarebbe altresì assicurato che ci restasse questa volta! Scattò in avanti prendendolo per un braccio. "TU! Fuori con me. ADESSO!" tuonò mentre se lo trascinava in giardino, colto da un'idea improvvisa e tremendamente masochista ma che perlomeno avrebbe posto un freno ai colpi di testa di quell'idiota. Mollò la presa su di lui soltanto quando si trovò sul lato destro della casa, nascosti agli occhi dei passanti dal pergolato di rose piantato da Dean e Sam tanti anni prima. "Quanto ti hanno dato?" gli urlò addosso livido di rabbia. Poteva sopportare tutto. Poteva resistere ad ogni cosa, ma non era assolutamente in grado di controllarsi quando suo fratello e ciò a cui teneva di più al mondo veniva minacciato a quel modo! "Quanto tempo hai a disposizione per potermi riportare all'Inferno? Quanto ti resta da vivere, bastardo?" continuò gelido nonostante l'odio cocente che lo animava da dentro. Non voleva però assecondare la sua ira o il suo piano sarebbe andato in fumo come le sigarette, scoperte da poco, che amava tanto. Avrebbe venduto il proprio ritorno a Crowley in cambio della pace per quella che già considerava la sua famiglia, ma ad una condizione particolare. Non si sarebbe fatto fregare senza tentare il tutto e per tutto.


POV SAM

Sentiva la rabbia crescergli ad ondate nel petto. Tutto ciò che non aveva tirato fuori negli anni passati come futuro regnante degli Inferi stavano risalendo a galla adesso. Non aveva mai abbassato la testa con Crowley, l'aveva sempre fronteggiato ad armi pari -se così si può dire visto il dislivello dell'altro nei suoi confronti- ma spesso e volentieri aveva taciuto qualcosa per evitare i putiferi che invece quello stronzo tanto amava. Li adorava a tal punto che decise di scatenarne uno proprio in quel momento e a suo danno, per giunto!

CITAZIONE
"Penso. Che tornerò davvero a casa e mi guarderò quello che succede dopo essermi beccato la mia punizione ah Jhon, se dovessero mandare Azazel... si lui è occhigialli e si Sammy lo ha sempre saputo."

Gli si gelò il sangue. Quel nome. Quel fottuto nome di merda! Lo sapeva che c'era qualcosa che si era dimenticato di dire a Dean in tutti quegli anni... e non qualcosa di piccolo, no! Troppo facile! Gli aveva taciuto l'identità dell'essere a cui Jhon dava la caccia da anni assieme al figlio! Merda! Poteva essere più idiota di così? Non si preoccupò nemmeno dell'occhiata di disprezzo e disgusto del suocero, no... quello che non sapeva assolutamente come fronteggiare era il palese rifiuto del suo compagno di stargli accanto. "Dean... io..." cominciò senza sapere minimamente come andare avanti. Avrebbe voluto scusarsi e difendersi, ma sedici anni di matrimonio gli avevano ormai insegnato che non se la sarebbe cavata facilmente. Non questa volta. C'era troppo in gioco. Si trattava di Mary, adesso, non di qualche quisquillia da poco! Continuava a guardare il suo cacciatore senza sapere che pesci prendere, solo con un profondo dispiacere sul viso alimentato dai sensi di colpa. Non reagì nemmeno quando suo fratello si gettò addosso a Crowley portandolo fuori, mentre la tavolata si svuotava e tutti fuggivano da quell'aria opprimente... carica di tempesta. "Scusa... avrei dovuto dirtelo... n-non ci ho pensato Dean... ci sono state troppe cose" lo sapeva di non avere scappatoie, ma sentiva il dovere di difendersi, di confessare le proprie colpe ma spiegargli per quale motivo non avesse mai detto niente. Che poi la motivazione fosse fra le più stupide ed idiote del mondo e lui odiasse essere in quella situazione per una ragione così cretina che si ricercava soltanto nel suo essere profondamente coglione, quello era un altro discorso.
Non aveva mai parlato perchè se ne era dimenticato.
Si poteva essere più idioti di così?!?!

Edited by »Donnie - 5/10/2011, 21:21
 
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view post Posted on 5/10/2011, 10:47
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Quando si trattava di combinare casini doveva ammettere di avere una marcia in più soprattutto quando doveva affrontare qualcosa che fisicamente era molto più forte di lui e che gli piacesse o meno... Bhe, il principe delle tenebre era certamente in grado di fargli il culo quando e come voleva, la dimostrazione ce l'aveva avuta qualche istante prima quando la schiena era andata a scontrarsi contro il frigo... ma ora era certo che le avrebbe pagate tutto. Il volto del tenero cacciatore si era spalancato nello stupore, nell'incredulità e nel dolore. Poteva quasi percepire tutto ciò che stava frullando in quella testolina bionda. Oh si! Goditela principe! Goditela tutta!
Sarebbe stato volentieri lì ad ascoltare quello che sarebbe successo se non fosse stato per il moccioso che lo trascinò fuori.
Avevano un bel giardino doveva ammettere e quelle rose che nascondevano la vista gli ricordavano tanto la Scozia in un certo senso, probabilmente anche nella sua vita mortale aveva avuto un porticato simile, non lo ricordava con certezza.
Si accese una sigaretta tirata fuori dalla tasca della giacca ignorando il primo urlo del ragazzino.
"Un anno."
Rispose mettendo via l'accendino.
"Ho un anno per riportarti a casa e salvarmi la pelle, altrimenti verrò eliminato completamente."
La voce era tranquilla mentre osservava le finestre della sala dal suo punto, un ghigno si allargò sul volto, sarebbe stato seriamente divertente, avrebbe visto il principe nei casini. Riportò lo sguardo sul minore, osservandolo. Anche lui sembrava arrabbiato e furioso nonostante mascherasse il tutto con il gelo. Non temeva il biondo però, era più forte e decisamente più preparato, il piccolo avrebbe dovuto vivere un altro paio di secoli prima di superarlo completamente ed in quel momento era vantaggiato, questo spiegava la sua tranquillità.
"Mi hai portato qui fuori per qualcosa di concreto o posso andare? Del resto mi hai appena detto che non vuoi tornare a casa quindi devo andarlo a riferire alla tua matrigna"
Ciccò la cenere sul prato aspettando qualcosa... qualcosa di concreto magari.

Aveva sempre amato Sam, si era sentito al sicuro fra le sue braccia, stretto al suo petto e tenuto lì, ma ora... ora non voleva rimanerci. Quando Crowley aveva parlato di Alastair aveva pensato che fosse pericoloso ma quell'altro nome non lo aveva mai sentito. Peccato fosse un nome che gli sarebbe stato scolpito nel petto a fuoco:Azazel! Azazel era l'assasino di sua madre, Azazel era chi aveva fatto impazzire suo padre, Azazel lo aveva privato di una famiglia durante tutta la sua infanzia ed adolescenza... e Sam conosceva quel nome!
Incredulo aveva spinto via il marito, negli occhi una muta domanda: perchè? Perchè non me lo hai mai detto?. Jhon scattò in èpiedi stringendo i pugni, il suono della sua seggiola che cadeva per terra lo scosse appena.
"tu lo sapevi? Sapevi chi era ed in sedici anni non hai mai trovato il tempo di dirlo?"
La voce tonante di Jhon aveva dato voce anche ai suoi dubbi ma Dean alzò una mano.
"papà... vai dove vuoi ma non restare qui."
Forse fu il tono, forse lo sguardo del figlio ma jhon ubbidì senza replicare.
16 anni, avevano una famiglia ora, una bella famiglia, lui amava suo marito... del resto nemmeno lui gli aveva mai chiesto nulla... allora perchè si sentiva così tradito? Così ferito? Mary Winchester era stata pur sempre sua madre.
Non ascoltò le stupide scuse del marito, non gli importava ora, non adesso. Iniziò semplicemente a sparecchiare.
"vai via anche tu Sam, per il momento penso sia la cosa migliore... te lo sto chiedendo per favore."
Perchè questa volta aveva paura della propria reazione se lo avesse costretto a parlare.
 
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»Donnie
view post Posted on 5/10/2011, 16:02




La sua espressione soddisfatta gli dava sui nervi. Aveva appena scatenato un putiferio pari soltanto alla Seconda Guerra Mondiale e quello stronzo se la rideva! Lo trascinò fuori fremendo dalla testa ai piedi nonostante si ostinasse ad ostentare freddezza e razionalità. Una volta in giardino lo aggredì curioso di sapere quanto avesse a disposizione per fargli passare l'impeto di quella che era vista come una bravata -quel termine non riusciva a toglierselo dalla testa- giovanile e riportarlo così all'ovile.

CITAZIONE
"Un anno. Ho un anno per riportarti a casa e salvarmi la pelle, altrimenti verrò eliminato completamente."

In condizioni normali non ci avrebbe pensato su due volte e l'avrebbe condannato volentieri alla morte definitiva, ma stavolta c'era troppo in gioco per pensare ad un suo mero piacere personale. Aveva un anno di tempo a disposizione per attuare il proprio piano e salvare il culo a quel figlio di puttana, conseguenza purtroppo inevitabile. Solo dodici mesi di libertà. Non erano molti, ma se li sarebbe fatti bastare. Avrebbe avuto tutto ciò che voleva ed anche di più a costo zero se avesse vinto, ma in caso di fallimento avrebbe perso tutto e in maniera definitiva. Sospirò. Quella prospettiva non gli piaceva affatto, ma avrebbe lottato per far sì che le cose andassero secondo i suoi piani.

CITAZIONE
"Mi hai portato qui fuori per qualcosa di concreto o posso andare? Del resto mi hai appena detto che non vuoi tornare a casa quindi devo andarlo a riferire alla tua matrigna"

Riportò lo sguardo su di lui lentamente, come un inquietante robot dalle fattezze perfette. Oh sì! Avrebbe avuto qualcosa di concreto, ma sarebbe dovuto sottostare alle sue regole per una volta! Sorrise avvicinandosi a lui con fare sensuale, cosa che gli riusciva piuttosto bene visto che si ostinava a prendere in prestito i capi di vestiario di MaryLi dal momento che portavano all'incirca la stessa taglia. Aveva persino imparato a camminare sui tacchi che trovava decisamente comodi. In quel momento infatti ne indossava un paio di color argentato con un vertiginoso spillo sul tallone. Le gambe erano fasciate dagli stessi jeans grigi a sigarette con cui si era presentato lì due mesi prima, ma di sopra indossava una maglietta molto attillata con una balza sul davanti ed una profonda scollatura lungo la schiena sottile e bianchissima. I capelli erano sempre sciolti lungo le spalle donandogli quell'aria sexy che attirava immancabilmente gli sguardi di tutti ogni volta che accompagnava Sam o Dean a fare la spesa. Si avvicinò a Crowley con mosse studiate appoggiando una mano al muro della casa contro il quale il demone era poggiato. Il braccio passava proprio vicino al suo viso. Gli sorrise tentatore e gli prese delicatamente la mano che reggeva la sigaretta, portandosela alle labbra e prendendone una lunga boccata. "Grazie" mormorò suadente tornando a guardarlo in volto. "Ho un patto da proporti" continuò questa volta più serio. "Un accordo che salverà il culo di entrambi se va secondo i miei piani. In caso contrario l'unico che ci rimetterà sarò io e tu avrai salva la pelle. La cosa ti interessa?" domandò come se Crowley potesse rifiutare. Non gliel'avrebbe permesso in ogni caso. Avrebbe sancito quel patto a qualsiasi costo... e già quello standard per lui era piuttosto alto da pagare! Si allontanò di nuovo da lui, mettendosi in posizione eretta, le braccia conserte e lo sguardo fisso nei suoi occhi. "Io parlerò e tu ascolterai" premessa dovuta visto con chi aveva a che fare. "Non voglio tornare all'Inferno." esordì guardandolo torvo come se si aspettasse che lo interrompesse da un momento all'altro nonostante le sue precedenti parole. "Tu devi riportarmici" ma c'è qualcosa a cui neppure i miei possono opporsi e se è valso per mio fratello lo stesso sarà per me. pensò, ma non era ancora il momento di svelargli quell'interessante clausola che avrebbe decretato come posto la sua stessa libertà. "Tu mi lasci vivere per un anno, a partire da adesso, qui sulla terra e in tutto questo tempo garantirai la pace alla famiglia di mio fratello, lui compreso. Nessun demone o altra forza sovrannaturale o umana dovrà mai attaccarli, nemmeno tu" disse assotigliando lo sguardo. "In cambio avrai me. Scaduti i 12 mesi a partire da adesso potrai riportarmi con te, ma solo" disse aprendosi in un sorriso furbesco che assomigliava fin troppo ad un ghigno. "se in tutto quel tempo io non mi sarò realmente innamorato di qualcuno trovato qui sulla terra. Se mi innamoro il tuo compito termina qui, tornerai all'Inferno e sarai salvo in quanto neppure i miei possono competere con questo sentimento." concluse beffardo. L'aveva in pugno, ora doveva solo sferrare l'attacco finale e decisivo. "Sono un principe di parola, Crowley e mi aspetto che tu sia un demone altrettanto affidabile dal momento che suppongo non ti abbiano nominato re dei crocevia per niente. Ora, per quanto mi dispiaccia, temo ti spetti il tuo compenso" asserì avvicinandosi nuovamente a lui. Gli accarezzò le braccia con le mani, fino a risalire al collo attorno al quale si allacciarono. Gli sorrise sensuale mentre faceva scontrare le loro bocche, aprendo d'istinto la sua affinchè la lingua potesse incontrare quella del demone e stringersele addosso. Si staccò da lui qualche minuto dopo, quando il bacio, ormai rovente, minacciava di lasciarlo senza respiro. Le gote rosse per lo sforzo. "Rispetta il nostro accordo, Crowley o sarai tu a tornare all'Inferno e non da vivo" asserì serio voltandosi pronto ad andarsene... doveva assolutamente lavarsi la bocca con la candeggina, cazzo!

POV SAM

Sapeva che quel momento sarebbe arrivato prima o poi. Lo sapeva da quando Crowley aveva pronunciato il nome che lui si era dimenticato per sedici anni. Azazel. Azazel avrebbe indirettamente posto fine anche alla sua famiglia, ne era certo. Non erano le parole di Jhon a renderlo così sicuro, ma la reazione di sua moglie. Non avrebbe mai dovuto nascondergli quel dettaglio, ma l'aveva accidentalmente fatto e si detestava per quello.

CITAZIONE
"tu lo sapevi? Sapevi chi era ed in sedici anni non hai mai trovato il tempo di dirlo?"

Avrebbe voluto mantenersi dispiaciuto e freddo, ma a quell'attacco non riuscì tuttavia a trattenersi. "Tu sapevi chi sono! Hai sempre saputo chi sono ed in sedici anni non mai mai trovato il tempo di chiedermelo?" gli parafrasò sentendo la rabbia tornare con prepotenza. Era furioso. Con Crowley. Con Jhon. Con Azazel, ma soprattutto con sè stesso.

CITAZIONE
"papà... vai dove vuoi ma non restare qui."

Deglutì vedendo l'uomo ubbidire in silenzio. "Dean... ti chiedo scusa... sono imperdonabile lo so, ma devi credermi quando ti dico che ho avuto la testa troppo piena... troppo satura per preoccuparmi anche per quello. Non avevo preventivato di innamorarmi di te, poi ne sono stato immensamente felice ma all'inizio ho avuto il mio bel da fare ad accettare la cosa... sei rimasto incinto, la gravidanza, i bambini da crescere... una famiglia da costruire da zero e io non ho proprio pensato di...."

CITAZIONE
"vai via anche tu Sam, per il momento penso sia la cosa migliore... te lo sto chiedendo per favore."

Non importava quanta rabbia avesse in corpo, appena si trattava di Dean si addolciva di botto ed era pronto a stringerselo al petto per calmarsi e tranquillizzare il compagno, ma questa volta le cose non andarono come al solito. Lo stava cacciando. Di nuovo. Non resse. La rabbia tornò, anche verso sua moglie che non sembrava capire, che non voleva dargli ascolto! "No che non me ne vado!" sbottò sbattendo una mano sul tavolo che il suo uomo stava sparecchiando. "Devi ascoltarmi! Capire perchè non ti ho detto niente anche se è un motivo idiota e veramente da coglioni, ma lo sono stato! Sono stato il più grosso imbecille che esista a dimenticarmene così! Non sai quante volte avrei voluto dirtelo, ma poi succedeva sempre qualcosa che mi portava a pensare che non fosse il momento adatto e quando questo avveniva quell'informazione era scomparsa dalla mia mente perchè ero troppo impegnato a godere del mio tempo con te! Dean, lo so che ti ho deluso e ferito, ma non avrei mai voluto farlo! Davvero! È stato un incidente, un fottuto incidente porca puttana! Non avresti dovuto saperlo da Crowley, ma da me! Lo so! E puoi rimproverarmi per questo, ma non puoi accusarmi di non avertelo detto perchè ho atteso la situazione adatta per dirtelo solo per proteggerti! Certo, quando questa si è poi presentata io non ci ho pensato e questo puoi sputarmelo addosso con tutto il veleno che vuoi, ma non puoi rinfacciarmi come una colpa tutto l'amore che provo per te!" Era partito come un treno, senza fermarsi, senza quasi respirare. Si era fatto in quattro per lui, aveva cambiato lavoro un numero infinito di volte soltanto per permettergli di stare a casa coi bambini e continuare il proprio lavoro non retribuito e l'aveva fatto con gioia senza mai lamentarsi un attimo perchè era entusiasta di farlo per lui ed ora non riusciva davvero a credere che stesse per perderlo per una sua dimenticanza dopo tutto quello che avevano costruito insieme. Non ce la faceva proprio! "Dean... ti prego... perdonami..." mormorò alla fine, la voce ridotta ad un sussurro per evitare che si incrinasse e scoppiasse come lui stesso stava trattenendosi dal fare. Non voleva perderlo. Nè adesso, nè mai e specialmente non così.

Edited by »Donnie - 5/10/2011, 20:05
 
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view post Posted on 5/10/2011, 19:54
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Il principino stava iniziando ad urtargli i nervi, troppi segreti per i suoi gusti. Doveva ammettere però che aveva un suo perchè. Aveva un fisico da fotomodella, se fosse stato veramente una donna ce lo avrebbe visto bene su una qualche copertina di quelle insulse riviste che le ragazzine leggevano per scoprire i movimenti degli attori preferiti. Oppure lo vedeva bene sotto un lampione su un viale mentre esercitava il lavoro più antico del mondo visto le movenze sensuali che stava sfoggiando per rubargli un tiro di sigaretta.
Diciamoci la verità non lo stava assolutamente ascoltando! Le sue parole gli sembravano quelle degli adulti in quel cartone per i più piccini, quello con il cane che dormiva sopra la cuccia.
Aveva una vocetta fastidiosa, avrebbe preferito vedere la sua bocca impegnata in altre attività che non fossero parlare. Si... ce lo vedeva bene con qualcosa di grosso e duro fra quelle belle labbra, quasi quanto il cacciatore impegnato nella lite dentro casa, scatenata da lui modestamente parlando!
Recuperò il controllo quando iniziò a parlargli di patti.
"Un patto?"
Domandò divertito ed interessato nonostante tutto. Perfino il patto ed il suo contenuto gli sembrava accettabile, di sicuro meglio che finire ucciso per mano della sua matrigna o di suo padreprima che potesse accettare si ritrovò le labbra del principino sulle proprie, fu veloce a riccambiare il bacio ma ehi! Per sancire veramente il patto doveva essere lui a baciare il moccioso.
"Sono un demone di parola quando si tratta di lavoro, mocciosetto ma.."
Lo fermò per un braccio tirandoselo addosso e baciandolo con passione.
"Adesso è realmente sancito. Spera di trovare la tua anima gemella in questi 12 mesi, anche se credo che dovrai aiutare tuo fratello per i primi mesi."
Ridacchiò divertito, del resto cosa c'era più divertente di quello che aveva appena causato?

Aveva pregato suo marito di lasciarlo solo, per una volta aveva veramente bisogno di sbollire senza averlo intorno. Ma Sam lo aveva frainteso, non voleva tenergli il muso questa volta, aveva davvero bisogno di stargli un attimo lontano per poi parlargli con calma, peccato che l'altro non potesse farlo!
Per questo uno dei piatti che aveva in mano sfiorò quasi una guancia del principe delle tenebre, di suo marito mentre gli altri finivano per terra in una confusione di porcellana ro0tta.
"Non osare alzare la voce ora Sam!"
Gli gridò in faccia!
"Se ti ho chiesto di lasciarmi solo è perchè so che tu non hai tutte le colpe! Perchè si, ora ti sto odiando, ti sto odiando davvero, ma anche io avrei potuto chiederti qualcosa e non l'ho fatto! Ti ho chiesto di lasciarmi solo perchè non volevo dirti che anche se ti amo adesso ti prenderei a pugni perchè quel nomne è il nome del demone che ha ucciso mia madre!"
Cercava di stargli lontano, non si fidava di se stesso in quel momento, stava scoppiando di rabbia, voleva solo che se ne andasse. Ed in quel momento la rabbia scemò, esattamente quando gli chiese di perdonarlo.
"Voglio il divorzio, Sam. Questa volta lo voglio davvero. Ti amo ma questa non dovevi farmela."
 
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»Donnie
view post Posted on 5/10/2011, 23:52




Leonardo-DiCaprio-as-King-Louis-Philippe-Icon-the-man-in-the-iron-mask-6400968-100-100
Presto avrebbe sancito l'unico patto in grado di salvarlo da una vita già programmata, da impegni che non voleva in alcun modo assolvere. C'era un buon 50% di possibilità di vittoria, ma l'altra percentuale equivalente minacciava un fallimento. C'era di buono che perlomeno avrebbe garantito a suo fratello e alla sua famiglia una vita relativamente tranquilla... meglio che niente! Di norma non avrebbe mai fatto nulla per qualcuno che non fosse lui, ma per Sam era pronto a tutto e lo era anche per quei matti che lo avevano accettato con garbo e simpatia nonostante tutto... anche se per colpa sua in quel momento si stava svolgendo una lite non indifferente. Detestava Crowley per quello che aveva appena fatto, ma sperava che le cose si sistemassero e lui si sarebbe comunque adoperato per far sì che lo facessero. Al momento, però, si augurava soltanto che quel dannato figlio di puttana lo stesse ascoltando! Non sembrava affatto concentrato sulle sue parole, pareva piuttosto emigrato per un qualche pianeta lontano ed Ast era sicuro di non voler sapere su quale emittente malata del suo cervello si fosse sintonizzato! Molto meglio ignorare certe cose che conoscerle! Continuò a parlare senza indugi, ma fu solo quando parlò chiaramente del patto che ottenne la sua completa attenzione. Finalmente! pensò seccato che soltanto quello gli avesse già fatto perdere minuti preziosi. Insomma! Era la parte più semplice di tutta la sua macchinosa pensata ed era anche stata la più difficile da portare a termine! Possibile che solo quando si trattava di Crowley le cose non seguissero il loro corso naturale? Lasciò perdere. Pose le proprie condizioni e poi si fece coraggio, avvicinandosi a lui con fare pericolosamente sensuale baciandolo in modo da rendere effettivo il loro accordo. Intrufolò la lingua nella bocca del demone, cercando la compagna e vezzeggiandola a lungo. Era un bacio pieno di furore, ma di certo non era eccitazione quello che l'aveva spinto a quel gesto. C'era rabbia in quello scambio di saliva, in quel duello di corpi e lingue. Stava esprimendo tutta la sua frustrazione, il suo odio, il suo disprezzo, la sua delusione cocente e stava trasformando quel gesto simbolico in un incipit degno di un film porno! Si staccò da lui con le gote rosse, il respiro leggermente affannato. Merda! Certo che anche Crowley quando ci si metteva sapeva essere davvero indecente... se non gli avesse fatto così schifo probabilmente avrebbe provato brividi diversi da quelli di repulsione che l'avevano animato per tutto il bacio. Fece per allontanarsi augurandosi che l'altro mantenesse il loro patto quando si sentì tirare per un braccio.

CITAZIONE
"Sono un demone di parola quando si tratta di lavoro, mocciosetto ma.."

Si voltò per chiedergli di che cazzo stesse parlando, ma non appena lo fece si ritrovò di nuovo lingua in bocca con quell'essere schifoso. Porca troia! Ma una mentina, no? Riluttante, ricambiò anche questo bacio, ancor più indecente del precedente se possibile! Sentiva il suo intero corpo ribollire per la sensazione di disgusto che lo stava logorando da dentro. Se non si staccava subito gli avrebbe vomitato addosso!

CITAZIONE
"Adesso è realmente sancito. Spera di trovare la tua anima gemella in questi 12 mesi, anche se credo che dovrai aiutare tuo fratello per i primi mesi."

Finalmente quello schifoso se l'era tolto di dosso, dandogli finalmente modo di respirare. Candeggina, sapone, colluttorio e acido muriatico... chissà se basteranno a 'sto punto! Era sinceramente inorridito da lui e non poteva fare a meno di chiedersi che razza di persona fosse stata in vita se da demone era una tale merda! Dopotutto, uno che si vendeva l'anima a causa dell'insoddisfazione per le misure del proprio pene non doveva essere proprio a posto... su quello non c'era dubbio alcuno! "Rispetta il patto. Non chiedo altro" riprese serio rientrando in casa. Peccato che ciò che vide non assomigliava per niente al suo peggior timore... no. Affatto.


POV SAM

Non ne poteva più. Era stanco di dover dare sempre spiegazioni, di dover costantemente difendersi da sua moglie! Da Dean! Da quel dannato cacciatore di cui si era innamorato sedici anni prima e per cui aveva rinnegato anche sè stesso. Si era adeguato ad una vita mortale, lo era perfino diventato e col sorriso sulle labbra e nulla di tutto questo gli veniva riconosciuto. NO! Gli si imputava il suo unico passo falso, la sua sola dimenticanza in tanti anni di matrimonio! Non era stato lui ad uccidere Mary Winchester, non era nemmeno il mittente di quell'assassinio eppure veniva trattato esattamente come se lo fosse! Era stufo! Stufo!
Si stava alterando. Tanto. Troppo. Ogni cosa su cui solitamente sarebbe passato sopra adesso era solo un'altra goccia che avrebbe fatto traboccare il famoso e tanto decantato vaso. Persino il piatto che gli sfiorò la guancia andando a schiantarsi oltre le sue spalle lo fece incazzare, anche se mai quanto le parole di Dean.


CITAZIONE
"Non osare alzare la voce ora Sam! Se ti ho chiesto di lasciarmi solo è perchè so che tu non hai tutte le colpe! Perchè si, ora ti sto odiando, ti sto odiando davvero, ma anche io avrei potuto chiederti qualcosa e non l'ho fatto! Ti ho chiesto di lasciarmi solo perchè non volevo dirti che anche se ti amo adesso ti prenderei a pugni perchè quel nomne è il nome del demone che ha ucciso mia madre!"

"Io alzo la voce quando mi pare! Come cazzo mi pare e con chi mi pare!" gli rispose ormai al colmo della sopportazione. Non ne poteva più. Lo amava, ma era veramente stanco di essere il punching ball su cui il cacciatore dovesse sfogare ogni sua isteria! "Sai che ti dico? Che sono stanco di essere il tuo capro espiatoio per ogni cosa, Dean! Mi accusi di cose nemmeno mie, mi mandi a dormire sul divano per stronzate di dimensioni apocalittiche e sono sempre IO quello che deve tornare a farsi perdonare da te seppure io non abbia fatto niente! Anche stavolta mi rinfacci qualcosa che non fatto, ma hai ragione tu adesso e te la sto dando anche se tu non sembri ascoltare un bel niente di quello che ti dico! No, tu vuoi tenerti tutto dentro e non dici mai un cazzo a me che sono tuo marito! Tuo marito, porca puttana! Sono esausto di tutto questo! Sfinito e spolpato fino al midollo!" stava lasciando andare la propria rabbia a ruota libera, sputando parole che in condizioni normali non si sarebbe mai sognato di dire! Non ci avrebbe neppure pensato! Eppure, ora, stava letteralmente scoppiando d'odio. Unicamente verso sè stesso, ma incanalato in un condotto sbagliato. Non era Dean che doveva pagare per quella sua dimenticanza, lui era il solo da biasimare ma sperava in almeno un minimo di comprensione da lui! Certo, come chiedere ad un rubinetto di cantare l'inno nazionale durante la partita! La sua ira era cieca e apparentemente senza fine. Non era davvero in sè ed aveva paura di quello che sarebbe potuto succedere di lì a poco.

CITAZIONE
"Voglio il divorzio, Sam. Questa volta lo voglio davvero. Ti amo ma questa non dovevi farmela."

Si bloccò come se fosse stato gelato da un raggio sperimentale e lui fosse la cavia. Nella sua testa si stavano accavallando mille pensieri diversi. Nulla aveva senso. Niente avrebbe sistemato quella situazione. Niente. Non sapeva cosa dire, cosa fare... come uscirne. "Vado a prenderti le carte" rispose con un tono così apatico da non sembrare nemmeno suo. Così come non lo erano le parole che aveva appena pronunciato. Non sapeva neanche da dove gli fossero uscite. Si era semplicemente sentito dirle ad alta voce, mentre girava sui tacchi e se ne andava di sopra. Evitò la figlia ferma sulla porta ed un'altra figura a lei accanto e se ne andò in camera.

Scese dopo meno di cinque minuti. In mano una borsa con dentro tutti i suoi vestiti e le sue cose, nell'altra i fogli richiesti da Dean. Il suo volto era senza espressione. Vuoto esattamente come si sentiva dentro. Entrò in cucina in silenzio, lasciando le carte sul tavolo voltando il capo in direzione della moglie un'ultima volta. Mille frasi gli si affollavano in testa, altrettanti desideri facevano a gare fra di loro nel suo intimo, ma uno solo era quello predominante: "Dimmi di non andare. Fermami, Dean!". "Firmale e inviale al mio studio domani mattina. Le sbrigheranno subito" disse soltanto voltandosi definitivamente mentre si allontanava da lui a grandi falcate dirigendosi verso la porta, da cui era appena rientrato suo fratello Ast. "Prendi le tue cose. Ce ne stiamo andando." disse lapidario inforcando la porta di casa senza indugi.


POV AST

Ciò che vide non assomigliava per niente al suo peggior timore... no. Affatto.

Era ancora più spaventoso.


POV MARYLI

Aveva lasciato la tavola assieme a tutti gli altri. Di sua nonna materna non sapeva molto, nè sua madre nè suo nonno erano soliti parlarne ed aveva ormai capito molto tempo prima che non era una buona idea sfiorare l'argomento. Ciò di cui era a conoscenza era che era stata uccisa da un demone molti anni prima e che questo aveva dato l'avvio alla carriera di cacciatori di Jhon e di Dean. Sapeva che non era una storia superata, che non si era ancora del tutto trasformata in una cicatrice ma era ugualmente convinta che tutto si sarebbe aggiustato per i suoi genitori. Loro erano i suoi beniamini, il suo ideale di amore romantico... più bello, perfetto ed indistruttibile di qualsiasi altro avesse mai letto ed inoltre reale.
Aveva aspettato un po' a scendere dalla propria camera in cucina, sperando che le acque si calmassero. Si era diretta là convinta di dover interrompere i suoi genitori dal fornicare furiosamente sul tavolo. Avrebbe finto sdegno, ma in realtà sarebbe stata solo contenta come una Pasqua. Sì, tutto si sarebbe svolto secondo le sue aspettative e presto ci avrebbero riso su.

CITAZIONE
"Voglio il divorzio, Sam. Questa volta lo voglio davvero. Ti amo ma questa non dovevi farmela."
"Vado a prenderti le carte"

Quelle parole l'avevano gelata sul posto. Non si era nemmeno voltata a guardare suo padre che saliva le scale, era rimasta a fissare l'interno della cucina con sguardo vacuo. Non poteva e non voleva crederci. Tutto quello non poteva essere reale. Doveva essersi trattato di uno scherzo della sua mente giovane e provata dal litigio di poco prima. . Doveva essere per forza così. La porta si chiuse dietro suo padre e il suo neo zio acquisito con un tonfo sordo. Reale. Era rimasta ancora un momento sulla soglia della cucina, poi era uscita anche lei in strada, correndo a perdifiato.

Era arrivata davanti all'appartamento di Nathan in tempo record. I capelli in disordine, il vestito sgualcito aveva bussato tre volte alla porta come di consueto, aspettando che il ragazzo le venisse ad aprire la porta. Non si sforzò neanche di riprendere fiato durante l'attesa, il suo corpo si muoveva da solo e la sua mente batteva un unico concetto.
"I miei genitori divorziano" un pensiero. Una frase. L'unica che disse al giovane quando se lo ritrovò davanti prima di scoppiare a piangere senza freni cercando le sue braccia.




Un mese e mezzo dopo...


POV AST

Si erano trasferiti a casa di Invidia e Kevin, ovvero nella villetta accanto a quella dei Winchester. Le pratiche per il divorzio erano già state avviate da un avvocato amico di Sam, in quanto parte lesa del caso non poteva seguirlo lui stesso e si era dovuto affidare ad un altro associato del suo studio. Avevano fatto in fretta. Erano già separati. Per Ast era assurdo... li conosceva da poco più di tre mesi ma stava male quanto ognuno di loro. Aveva ovviamente seguito il fratello, ma si recava tutti i giorni da Dean per informarsi sulla sua salute e fargli compagnia mentre Sam era a lavoro. Anche se non era sicuro che quello fosse effettivamente la stessa persona che aveva rappresentato per lui un punto di riferimento fisso e costante negli anni passati. Non mangiava più. Non si curava più di sè stesso e a malapena lo faceva del suo impiego. Lui ed Invidia ci mettevano del bello e del buono per farlo stare meglio, ma nulla sembrava funzionare. Era dal parrucchiere quando gli arrivò la telefonata del suo ex amante ed ora coinquilino. Era corso a casa e non appena aveva aperto la porta si era trovato davanti suo fratello... o forse la controfigura di Tom Hanks in Cast Away! La barba incolta, un olezzo di gorgonzola stagionata, gli occhi rossi e vitrei. Segno che non dormiva, non mangiava, non si lavava e piangeva da un sacco di giorni. Giusto qualche mattina prima, mentre lui era fuori per delle commissioni, Invidia gli aveva telefonato per dirgli che Sam si era preso un periodo sabbatico dal lavoro ed ora vegetava in casa, sdraiato sul letto con la canzone degli Aerosmith "I don't wanna miss a thing" a ripetizione nel lettore CD. Era la stessa che avevano suonato al matrimonio del fratello e sulle cui note aveva ballato stretto a sua moglie. Ast aveva adorato quella canzone, ma adesso non ne poteva seriamente più! Stava male a vedere Sam ridotto in quello stato pietoso e Dean non era messo meglio! Lui, Invidia, Kevin e Raymond facevano la spola da una casa all'altra per assicurarsi che tutto andasse bene e si tenevano costantemente aggiornati, ma niente era cambiato. Nulla era mutato fra i due consorti. Non si parlavano nemmeno più da quel fatidico giorno, la sera in cui Crowley era arrivato decretando la fine di tutto quello che suo fratello e il suo cacciatore avevano costruito con fatica. Odiava quel fottutissimo re dei crocevia, ma non poteva fare a meno di parlarci e passarci del tempo da quando avevano stipulato il patto che li legava l'uno all'altro almeno per un anno. Era passato un mese e mezzo e nulla era successo. Proprio come quello stronzo aveva profetizzato non aveva tempo di pensare all'amore: doveva occuparsi di Sam.
Era per quello che era corso lì quella mattina.
Kevin e Raymond erano al lavoro ed Invidia sarebbe passato a casa Winchester a dare una mano, quindi lui doveva essere con l'ex principino ora morto vivente. "SAM!" Aveva urlato non appena l'aveva visto sull'uscio. Suo fratello non sembrava in grado nemmeno di vedere realmente ciò che aveva attorno a sè, era cieco senza Dean. Cieco e senza vita. L'aveva chiamato e gli si era fatto incontro abbracciandolo stretto. "Ast..." un mormorio prima che il possente corpo dell'altro, ora notevolmente più spento e secco, venisse scosso dai singhiozzi. Sam lo strinse forte, aggrappandosi a lui come se temesse di cadere e l'altro lo sorresse portandolo pian piano in casa, incurante se l'assalto gli avesse scompigliato i capelli freschi di parrucchiere, improvvisamente lunghi fino alle spalle, ma ora raccolti in una crocchia alta che lasciava liberi solo due ciuffi che gli ricadevano morbidi lungo i lati del viso sottile, o sgualcito la mise comprata giusto qualche settimana prima.

Edited by »Donnie - 6/10/2011, 01:20
 
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view post Posted on 6/10/2011, 02:03
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Crowley
Aveva osservato la scena da lontano. Finalmente qualcosa di buono aveva fatto! Aveva distrutto tutto quello che il principino amava, aveva tolto tutto al fratello maggiore. Si decisamente era stata una giornata produttiva e senza alcun dubbio divertente.
Allungò una mano ad accarezzare la testolina del suo hellhound, il cane rialzò il testone sentendo la risata del padrone. Crowley gli sorrise divertito grattandogli il possente mento.
"È in giornata come questa che sono contento di essere vivo, lo sai bello?"
Da umano non era molto diverso, almeno credeva. La sua vita mortale era stata noiosa in un certo senso ma ora era molto meglio. Essere demone era tutto quello che aveva sempre desiderato essere, soprattutto in occasioni come quella che se ne accorgeva.

Dean
Non aveva fermato suo marito, non era riuscito a farcela. La rabbia aveva preso il sopravento, le parole erano uscite senza controllo. Se solo Sam gli avesse dato il tempo di riflettere da solo, se solo fosse stato più sicuro di se stesso.
lo hai perso Dean, lo hai perso ancora e forse per sempre ed è solo colpa tua..
Posò gli occhi sulle carte che suo marito aveva posato sul tavolo. Era un codardo, lo. Era sempre stato. Tutta quella sicurezza che dimostrava era in realtà un abile maschera per sopravivere ad una vita difficile, però alla fine era riuscito a creare qualcosa di concreto... con Sammy accanto. Sam rappresentava tutto quello che aveva sempre odiato e sempre amato in un mondo che aveva odiato con tutto se stesso prima di conoscere suo marito.
Si passò una mano fra i capelli, crollando sulla prima seggiola lì vicino, incredulo. Solo l'ennesimo sguardo alle carte lì vicino gli ricordò che tutto quello non era un incubo.
Aveva chiesto veramente il divorzio a Sam. Non si tornava indietro, non questa volta, lo decise mentre firmava quei maledetti fogli. Una prima lacrima crollò sulla superfice bianca, i singhiozzi squassavano le spalle ed il petto.
Buttò il capo sul tavolo singhiozzando anche più forte. Aveva distrutto ogni cosa, aveva strappato la sua stessa essenza per un nome!
Percepì le mani di qualcuno abbracciarlo, avrebbe voluto che fosse il suo principe... del resto da quando in qua Romeo e Giulietta vivevano felici e contenti?
mai.. nemmeno quella volta. Lui ci aveva sperato, lui ci sperava ancora. se avesse potuto avrebbe riportato indietro il tempo di qualche minuto, avrebbe evitato di cacciarlo. Probabilmente gli avrebbe urlato addosso, probabilmente avrebbero litigato ma sarebbe finita come al solito, avrebbero fatto pace e sarebbero finiti a fare l'amore ovunque. Singhiozzò abbracciando con forza il figlio, non ce l'avrebbe mai fatta da solo. Non poteva vivere senza di lui. Amava Sam più di se stesso... lui non valeva nulla senza Sam.

Alien
Non ci credeva! Da quando era arrivato quel demone moro le cose non avevano fatto che peggiorare ma non pensava fino a quel punto! Se aveva qualcosa in comune con la sorella era l'adorazione per la storia d'amore dei suoi genitori, quando aveva sentito sua madre pronunciare la parola divorzio con quel tono la parte fissa della sua vita era crollata. Non aveva fatto caso a sua sorella che scappava fuori dopo suo padre, aveva fissato il ragazzo rimasto solo in sala, sua madre, scoppiare a piangere.
Sentiva gli occhi inumiditi a sua volta ma ora la mamma aveva bisogno di lui. Gli si avvicinò lentamente, tirandogli su il suo viso portandoselo sul suo petto.
Le braccia della mamma stringerlo quasi subito mentre le sue lacrime gli bagnavano la maglia.
"va tutto bene mamma..."
Sussurrò tirando appena su con il naso.
Sapeva che sua madre amava suo padre... si sarebbe risolto tutto sperava.

Nathan
Staccare dal lavoro era la parte che preferiva della giornata. Si era appena fatto la doccia ed aveva indossato i jeans, una camicia aperta ed una bottiglia di birra fredda in mano quando sentì i soliti tre colpi alla porta. Winchester?
Inarcò un sopraciglio perplesso. Quella sera non avrebbero dovuto vedersi... era stanco cazzo!
Aprì la porta con un aria infastidita ma qualcosa nell'aspetto della ragazza lo sorprese. Non era perfetto come al solito. MaryLi ci teneva al suo aspetto... cosa era successo per ridurla in quel modo?
"Winchester? che ci fai qua? lo sai che..."
Ma lei lo bloccò immediatamente. Che cosa? i suoi genitori stavano per divorziare? Eppure Lili li descriveva sempre come la coppia perfetta, lui stesso aveva notato quanto fossero affiatati.
Cosa poteva essere successo? Quando vide che stava per scoppiare a piangere si fece prendere dal panico.
"Ehi.. ehi... ehi! va tutto bene! vedrai che andrà tutto bene... si... si sistemerà tutto!"
tentò portandola in casa e sistemandola sul divano.
Che casino! per la sua ragazza i genitori erano un esempio da seguire, li adorava ed ora sembrava che volessero davvero divorziare. voleva che stesse bene... la abbracciò sistemandosi vicino a lei in modo da poterla tenere stretta, posandosi il suo viso sul petto mentre le carezzava i capelli.

un mese e mezzo dopo...
era stato tremendo... senza Sam la vita non aveva colore, non aveva profumi e non aveva ragione di continuare. sam era tutto per Dean ed ora doveva continuare a vivere da solo, almeno per i suoi figli.
Alien e Lili erano due ragazzini fantastici, anche se sapeva che la questione li aveva sconvolti. Aveva trovato un lavoro, faceva il meccanico, quello che aveva sempre saputo fare oltre che cacciare.
Ecco la storia dal punto di vista di Dean! Per lui era tutto patetico! Insomma pensava sarebbe stato divertente ma alla fin fine non era poi così esilarante come credeva, anche se ammetteva che vedere il principe diventare l'ombra di se stesso era la cosa migliore del mondo! Il cacciatore invece non esisteva più in pratica. Non parlava, se parlava diceva stronzate, si trascinava al lavoro e tornava a casa. Si aveva frequenti scoppi d'ira ma nulla di che! Era stato inutile quindi!
No... forse no...
Dean almeno si teneva un pò di più del marito, aveva dei mosconi che ancora gli ronzavano intorno, forse poteva complicare la vita del bel cacciatore. Ed ecco che il novello single doveva pararsi il culo-in tutti i sensi- dalle mire di un datore di lavoro omosessuale non dichiarato e tra l'altro che aveva la brutta abitudine di allungare le mani.
Ma ben presto anche quel nuovo giochino lo stancò... non aveva una grande costanza nelle cose poco importanti come quelle... del resto stava mantenendo la sua parte di contratto stipulato con il moccioso, nessun demone aveva più attaccato quella famiglia disastrata, nessuno aveva torto un capello ai due adorabili figlioletti e ce ne erano stati tanti che ci avevano provato, troppi. Però non aveva mentito... era un demone di parola.
Fino a quel giorno... aveva osservato il cacciatore tornare a casa dal lavoro, naturalmente seguiva il minore dei principi come un ombra, senza farsi notare, ed aveva visto Dean bloccarsi come una statua di sale a vedere il suo ex-marito abbracciato a quella che per lui era una troietta di merda.
Si lasciò scappare una risatina mentre vedeva lo stupore diventare rabbia... perfetto! Ecco un altro modo per divertirsi in tutto quel mortorio.
Dean nel mentre riprendeva a marciare verso casa, aprendo la porta e chiudendosela alle spalle con forza tale da fare tremare il vetro della finestra lì vicino.
Crowley si fece scappare un ghigno, si fermò vicino ad Astharoth, invisibile per chiunque se non per chi aveva stipulato un patto con lui.
"complimenti principino... avete appena dato uno splendido spettacolo a Dean, penso non ti abbia riconosciuto... sono separati ma il cacciatore non l'ha presa bene. è un ragazzo geloso non trovi?"
Chiese sussurrandolo ad un orecchio nel biondo.
"Sai... ora penso che si dedicherà alla sua attività preferita da quando il marito se ne è andato: ubriacarsi fino a svenire sul pavimento."
Un altra risata gli scappò dalle labbra.
"se tu me lo chiedessi potrei fare qualcosa per loro."
approffitare sempre della situazione... sempre.
 
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»Donnie
view post Posted on 6/10/2011, 12:05




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POV AST

Era rimasto a lungo fermo sulla soglia della porta. Lo sguardo che saettava da suo fratello, già fuori e diretto da Invidia, a Dean ancora in cucina. Non poteva finire così. Non gli andava bene. Aveva passato solo due mesi con quella famiglia, ma si era affezionato a loro in un modo incredibile tanto da sentirsi realmente parte del loro nucleo. Si era sentito accettato in toto, si sentiva amato e benvoluto come non era mai successo all'Inferno circondato dai suoi genitori e da servitori zelanti in ogni dove. Era convinto di aver finalmente trovato il suo posto, poi era arrivato Crowley. In un attimo aveva distrutto tutto. Aveva sfasciato ciò che suo fratello aveva pazientemente costruito con sua moglia e aveva spazzato via le sue speranze. Vedendo sua nipote uscire a razzo dalla porta si era riscosso ed aveva fatto a sua volta le valigie. Non aveva molto con sè, giusto i capi che aveva rubato la prima notte e qualche altro vestito che aveva comprato nei mesi passati con loro. Infilò tutto in un borsone di pelle che suo fratello gli aveva regalato, salutò Alien con un buffetto su una spalla e Ray con un abbraccio mentre gli occhi gli si velavano di lacrime che non sarebbe scorse lungo le sue guance. Doveva essere forte. Lo doveva sia a Sam che a Dean. Li avrebbe aiutati entrambi a superare la crisi e sarebbe riuscito a farli tornare insieme. "Mi dispiace" disse soltanto all'uomo ancora in cucina, presto raggiunto dal figlio. In quelle poche sillabe aveva però racchiuso tutti i suoi nuovi propositi che avrebbe trasformato in realtà con determinazione e caparbietà.


POV SAM

Si era diretto in silenzio a casa di Invidia. Aveva bussato ed era entrato senza spiccicare una parola. I ragazzi non erano presenti quando Crowley era arrivato, ma adesso non se la sentiva proprio di parlare. Non aveva badato agli strepiti del demone che chiedeva spiegazioni e che lo seguiva fino alla stanza degli ospiti sul cui letto aveva buttato la borsa cominciando a svuotarla. "Sam! Che cazzo stai facendo? Vuoi dirmi che succede?!" Niente. Non lo stava nemmeno ascoltando. Non voleva ascoltare. Sarebbe scoppiato se l'avesse fatto, ne era convinto. Fu solo quando il vizio capitale gli piantò cinque dita sulla faccia per reclamare la sua attenzione che Sam esplose. Gli ringhiò addosso mandandolo a sbattere contro il muro, evitando per un pelo la finestra lì accanto che comunque tremò visibilmente. "Oh andiamo Sam! Avrai litigato con Dean, ma farete pace! La fate sempre! Due moine, qualche bacino e la vostra riconciliazione verrà sancita con una bella scopata ov..." "TACI IDIOTA!. Dean e io stiamo divorziando!" gli aveva urlato addosso, colmo di una rabbia cieca che si dissolse quando lui stesso pronunciò quelle parole. Non gli sembrava ancora vero. Avevano un suono così fantascientifico ed innaturale e probabilmente non solo per lui. Invidia era sbiancato cominciando a blaterare che doveva aver capito male, che c'era sicuramente un errore, che non era possibile e che doveva assolutamente tornare indietro a parlare con la sua fichetta mestruata. Frasi vuote. Inutili. Gli occhi di Sam si erano velati di lacrime e in quel momento era apparso Ast che gli si era stretto addosso mentre i singhiozzi minacciavano di romperlo in due.


Un mese e mezzo dopo...


POV INVIDIA

Odiava quella situazione. Si era già ritrovato a far la spola da una casa all'altra quando Sam era privo di memoria e Dean in uno stato pietoso, ma ciò che si trovava a vivere adesso era anche peggio! Non riconosceva più nessuno dei due ragazzi ed era capitato più volte che scoppiasse con l'uno e con l'altro. Per lui erano solo due cretini. Si amavano visceralmente eppure a causa dell'orgoglio o di chissà quale altra minchiata nessuno dei due faceva il primo passo per risolvere quella situazione di merda! Era stufo di quei bambini troppo cresciuti, cazzo! Con Dean si era permesso soltanto un paio di volte di sbottare esprimendo la propria opinione, poi era stato dissuaso dal farlo ma con Sam lo faceva a ripetizione. Il più delle volte la cosa si risolveva con una scazzottata. Almeno fino a che Ast, Kevin o Raymond non intervenivano a dividerli. Tuttavia continuava nella sua mansione di crocerossina e passava costantemente le giornate da uno o dall'altro. Quella mattina era rimasto un po' con sua eminenza il principe del maleodore, almeno fino a che Astaroth non era tornato dal parrucchiere. I capelli gli erano cresciuti di molto tanto da raggiungere il sedere e per comodità aveva deciso di andarseli a tagliare, peccato che quello non fosse esattamente il momento migliore. L'aveva infatti chiamato e non appena ebbe saputo che l'altro sarebbe stato a casa in cinque minuti si era diretto da Dean rassicurando Sam che suo fratello sarebbe presto arrivato. Odiava vederlo in quelle condizioni. Era assolutamente uno spettacolo pietoso. Sembrava un derelitto! Senza casa, senza famiglia... vuoto come una conchiglia. Gli dispiaceva vederlo ridotto in quel modo, ma era anche convinto che non facesse assolutamente nulla per migliorare la sua situazione!
Tutte le volte che puliva la sua stanza doveva entrarci con una molletta sul naso, cazzo! Non solo c'era odore di uomo adulto che ha litigato con la doccia, ma anche di vestiti sporchi e di alcool.... tanto alcool... Sam lo pretendeva ogni mattina si portava in camera un'intera bottiglia di scotch e la sera era abbandonata a terra, ovviamente vuota. Non che da Dean le cose fossero diverse, ma perlomeno aveva trovato una ragione di esistenza nei figli! Per mantenerli si era trovato un lavoro e ci andava assiduamente, non come quell'altro coglione che si era preso un periodo sabbatico!
Era a quello che pensava mentre sistemava la casa del cacciatore. Aveva appena finito di pulire il salotto quando la porta di casa tremò e la signorina isteria entrò con sguardo omicida. "Cos'è successo?" domandò parandoglisi davanti. "Il capo zozzo ha allungato di nuovo le mani?" chiese sospirando.


POV MARYLI

La notte che aveva saputo del divorzio dei suoi genitori l'aveva passata da Nathan, le successive un po' a casa propria un po' dagli zii. Andava a trovare regolarmente suo padre e soffriva nel vederlo così mal ridotto e spento. Non lo riconosceva più e sapeva che era sensazione comune a chiunque gli gravitasse intorno. Aveva passato molto tempo con lui, sul letto, stretta fra le sue braccia come quando era una bambina. Peccato che non si trovasse lì a causa di un brutto sogno da cui aveva bisogno di essere tranquillizzata. No, stavolta l'incubo era reale ed era lei quella che doveva confortare il padre seppure non era certa di riuscirci al meglio. Non vedeva neanche quasi più Nathan per poter star vicina ai suoi genitori. Era sicura che lui non gliene facesse una colpa, ma che sentisse la sua mancanza così come succedeva a lei. Si vedevano a malapena e non riuscivano mai a scambiarsi che un bacio fugace o qualche parole.
Quella situazione stava decisamente facendo male a tutti...


POV AST

Quella situazione stava decisamente facendo male a tutti... meno che a uno. Crowley. Quello stronzo si divertiva fin troppo! Sia a constatare gli effetti distruttivi del suo operato, sia a tormentarlo! Gli avrebbe volentieri cancellato quel ghigno soddisfatto dalle labbra a suon di pugni, ma dal momento che l'altro era invisibile lui sarebbe stato scambiato per il pazzo che si divertiva a fare a botte con l'aria circostante! Doveva semplicemente stringere i punti e andare avanti. Come Ray, Kevin e Invidia anche lui faceva avanti indietro da una casa all'altra, ma soltanto lui e il vizio capitale erano quelli che dovevano anche preoccuparsi di far la spesa o di pagare le bollette. Si erano divisi i compiti all'inizio del mese e il loro sistema procedeva bene nonostante fossero piuttosto stanchi. Tra l'altro il compagno di suo nipote e quello del suo ex amante avevano pure il lavoro! Fortunatamente Invidia poteva sbrigare il proprio da casa... quello era davvero un bel vantaggio così poteva passare più tempo a casa Winchester. Era lì infatti, mentre lui era da Sam e lo stava aiutando ad infilarsi sotto la doccia. Quel ragazzo puzzava manco avesse passato le ultime settimane in compagnia di una carovana di buoi! Aveva decisamente bisogno di una lavata e lui era il solo che riuscisse a trascinarlo sotto il getto dell'acqua. Mentre quello si lavava, Ast stava pulendo la sua camera esattamente come si fa con le strade pubbliche: armato di sacco nero e punteruolo! Era sicuro che si sarebbe preso il tetano se toccava qualcosa a mani nude e per quello aveva persino indossato i guanti. C'erano bottiglie vuote e calzini sporchi ovunque e macchie di dubbio genere su cui non voleva indagare. Cambiò le lenzuola dal letto ed infilò tutto in lavatrice. In dieci minuti era riuscito a darle un aspetto perlomeno decente, ma non era ancora finita. Tornò in bagno dove aiutò Sam a rasarsi e a vestirsi, poi lo portò di sotto. Lo fece sdraiare sul divano e gli accese la tv. Soltanto dopo molte richieste ottenne anche la bottiglia di vodka che aveva richiesto. La sua percezione della realtà era però così distorta che erano giorni che Astaroth riempiva una bottiglia vuota di Absolute d'acqua e gliela serviva... l'altro beveva e sembrava non accorgersi minimamente della differenza. E anche quella era fatta!
Tornò in camera, rimettendosi di buona lena per far tornare vivibile quel posto... anche se dubitava sarebbe durato molto! Era in quella casa da poco meno di un quarto d'ora e non aveva ancora visto...

CITAZIONE
"complimenti principino... avete appena dato uno splendido spettacolo a Dean, penso non ti abbia riconosciuto... sono separati ma il cacciatore non l'ha presa bene. è un ragazzo geloso non trovi?"

Crowley! Sobbalzò sentendo quel sussurro al suo orecchio e il sacco nero gli sfuggì di mano e da esso scapparono un paio di bottiglie vuote di birra. "Merda!" borbottò piegandosi per recuperare il tutto. "Cosa vuoi? Infierire ancora, non sei ancora soddisfatto? Hai mandato a puttane la vita di una famiglia intera!" stava sfrigolando di rabbia e non doveva neanche preoccuparsi di far piano. Sam era così concentrato sul suo dolore da non accorgersi mai di nient altro! Si girò verso il demone, visibile solo a lui, fulminandolo con lo sguardo. "Di che spettacolo stai parlando? Certo che Dean è geloso! È suo marito quello che tu hai ridotto ad un vegetale, figlio di puttana!" disse minacciandolo col punteruolo. Non ne poteva più. I suoi nervi sarebbero presto andati a farsi fottere, lo sapeva!

CITAZIONE
"Sai... ora penso che si dedicherà alla sua attività preferita da quando il marito se ne è andato: ubriacarsi fino a svenire sul pavimento."

Lo fulminò con lo sguardo tornando a lavorare. "Sam non è messo meglio, ma non penso di dovertelo dire, vero?" sbottò furioso portando in corridoio il sacco nero, sostituendolo col secchio d'acqua e il mocio.

CITAZIONE
"se tu me lo chiedessi potrei fare qualcosa per loro."

Odiava la sua risata. Odiava qualsiasi forma di ilarità gli comparisse sul volto, ma quelle parole avevano riacceso una speranza latente in lui. Lasciò cadere a terra lo straccio voltandosi di scatto verso di lui. Lui aveva incasinato le cose ed era ovvio che potesse sistemarle. "Accetto. Cosa puoi fare?" Non gli interessava sapere cosa volesse in cambio, perchè era ovvio che qualcosa avrebbe chiesto, desiderava soltanto che quella situazione si risolvesse al più presto e che suo fratello potesse tornare finalmente a vivere accanto a sua moglie, con sua moglie, insomma per Dean.

Edited by »Donnie - 6/10/2011, 14:05
 
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view post Posted on 6/10/2011, 13:51
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Dean.
non poteva farcela. in quel lunghissimo mese e mezzo aveva capito una cosa: quello che era diventato era solo una marionetta. Mangiava per fare contento Alien, quel ragazzo stava male ed era suo figlio cazzo, per cui davanti a lui si fingeva normale. Peccato che quello che finiva nel suo stomaco non vi rimanesse poi così tanto. Dieci secondi dopo veniva rimessa nel cesso, il suo stesso corpo si rifiutava di tirare avanti, sembrava trattenere solo gli alcolici che in quel periodo aveva iniziato a consumare come se fosse acqua. Oppure come se fosse ossigeno. Ma chi voleva prendere in giro? lui a fatica si ricordava di respirare e sapeva che se non fosse stato per i suoi figli si sarebbe semplicemente lasciato morire. Non voleva e non poteva andare avanti senza Sammy... il suo Sam.
Ma quando lo aveva visto abbracciato a quel biondo... bhe... si era sentito ferire a morte!
Non era possibile, non era possibile... Sam non gli avrebbe mai fatto... ma del resto erano divorziati no? Non poteva certamente dire o fare qualcosa, almeno una persona normale se ne sarebbe accorta. Ma lui non era una persona normale, soprattutto in quel periodo.
in quel periodo somigliava solo ad un animale se non fosse stato per i sorrisi dolci che riservava ai figli e solo a loro. Peccato che ora non fosse dell'umore adatto per sopportare le domande di Invidia.
Lui probabilmente lo sapeva! Agì di impulso, schiantando il demone contro il muro.
"Chi cazzo è quello?"
Gli urlò addosso.
"Quello che stava con Sam? Quello biondo? quello che stava abbracciando?"
Si staccò da Invidia mentre gli occhi gli si riempivano di lacrime e non riusciva a trattenere un singhiozzo, primo scoppio di una crisi di pianto.
Si passò una mano sul viso mentre iniziava a piangere come un bambino. Non poteva essere vero, non poteva esserlo! Magari si era sbagliato, magari era una sua paranoia come al solito.
Lui amava ancora Sam, lo amava così tanto da farsi paura da solo, eppure aveva quel maledettissimo orgoglio che gli impediva di farlo, di correre da lui e chiedergli di tornare a casa con lui. Dio... se solo fosse stato diverso... se fosse stato migliore.
Riagguantò Invidia tirandoselo addosso mentre posava il viso sulla sua spalla singhiozzando ferocemente.
"dimmi che mi sono sbagliato... per favore.."
lo supplicò senza fissarlo in viso.

Alien
come sua sorella la situazione lo distruggeva. Vedere sua madre distruggersi lentamente era tremendo. Non ricordava nemmeno più quante volte lo aveva portato a letto, quante bottiglie aveva buttato e suo padre non era messo meglio. Sembravano portati entrambi all'autodistruzione. Per non parlare di Lili... le era crollato il mondo addosso e per il momento trascurava anche il suo ragazzo. thompson però si era dimostrato molto meglio di quanto chiunque avesse mai immaginato, sopportava la sua lontananza in silenzio, senza farne una colpa di sua sorella, anzi...
Però lui alle volte si sentiva così smarrito. Lui amava i suoi genitori e non trovava giusto che soffrissero in quel modo per colpa di quel demone.

Crowley
Sorrise alle sue parole.
"modestamente so di avere fatto un ottimo lavoro, uno dei migliori. E lo spettacolo lo avete dato tu e tuo fratello abbracciandovi prima."
Specificò sedendosi sul letto e storgendo le labbra in una smorfia disgustata. Puzzava da fare schifo quel posto! Si accese una sigaretta sbuffando il fumo che creò arabeschi astratti. Li fissò un momento prima di riportare gli occhi sul principino.
"Dean stava tornando a casa e vi ha visto.. Wow ha equivocato alla grande!"
ridacchiò divertito. Era certo che il tenero cacciatore stesse piangendo tutte le sue lacrime. Dean era piuttosto prevedibile per quel verso. Almeno però aveva attirato l'attenzione del principino. Il suo sguardo brillò malizioso.
"Andiamo... si amano! E come hai detto tu l'amore è un sentimento potente e distruttivo.. lasciami fare e vedrai che nel giro di dieci minuti Dean correrà qua disperato."
si rialzò con un movimento fluido, probabilmente pochi lo pensavano così aggrazziato.
"ma dopo... Bhe verrò a riscattare il mio compenso!"
E su quale fosse dovevano esserci pochi dubbi visto come lo fissava. Lo sguardo acceso di lussuria e la lingua che serpeggiò sulle labbra prima di scomparire. Aveva un lavoro da fare ora!

Dean
stava ancora piangendo, non riusciva a smettere. la sua testa capiva quanto era stato idiota ma niente altro. Non riusciva a frenare quelle lacrime amare.
Peccato che in quel momento comparve davanti a lui la fonte dei suoi problemi.
"Tu sei morto!"
Esordì prima di ritrovarsi immobilizzato da una mossa della mano. Crowley scosse la testa sogghignando.
"E dire che ero qua per parlarti... pensavo che ti interessasse Sammy."
"Cosa gli hai fatto? se lo hai toccato io ti ammazzo!"
Il demone gli posò un dito sulle labbra scuotendo la testa.
"non è questo il punto... Lilith ha rintracciato entrambi i fratelli... vuole riportarli entrambi e questa storia, come puoi ben immaginare, non è a mio favore. Ora lei è di là... corri Dean."
Non ci aveva visto più. Il solo pensare Sam in pericolo aveva cancellato ogni altra cosa, tutto quanto era sparito. Quando si era sentito libero di muoversi aveva iniziato a correre.
Poco gli importò della porta chiusa, poco gli importò che avesse infranto il giuramento con se stesso di non correre da lui. se era in pericolo, se gli fosse successo qualcosa... lui...
Entrò in salotto, la televisione era accesa e sul divano...
"Sam!"
Si gettò quasi su di lui, prendendogli il viso fra le mani, controllando se stesse bene, il cuore che batteva fin troppo veloce.
"Sam! stai bene? ti prego dimmi che..."
ma lui stava bene! in quel momento capì: Crowley lo aveva fregato alla grande! merda! sentì gli occhi riempirsi di lacrime mentre quello che tratteneva da un mese e più gli scoppiava nel petto.
"sammy..."
Per quanto sapesse che avrebbe dovuto staccarsi non ci riusciva, riuscì invece a gettargli le braccia al collo e singhiozzare senza pronunciare altre parole.

Crowley
Decisamente era stato come rubare i dolci ai bambini! bastava dire al piccolo che il suo principe era in pericolo ed ecco che saltava come un grillo.
Riapparì da Ast sorridendo vittorosio.
"Quello che potevo fare l'ho fatto... ora sta a loro."
giudicò lanciando un occhiata al principino, scostandogli una ciocca di capelli dal viso.
"Parliamo di compenso?"
Domandò sensuale, mangiandoselo davvero con lo sguardo. il tempo passato a sorvegliare quella maledetta famiglia lo aveva tolto al suo tempo dei giochi in un certo senso. ora meritava un piccolo premio no?
 
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»Donnie
view post Posted on 6/10/2011, 19:22




POV INVIDIA

Aveva appena finito di pulire il salotto ed era pronto a darci sotto con la cucina quando la porta si chiuse sbattendo. Appoggiò il mocio contro il muro e andò a controllare chi avesse deciso di far venire giu quelle quattro pareti. Figurarsi se non era quella fichetta storta del cacciatore! Non fece neanche in tempo a chiedergli spiegazioni che si ritrovò contro il muro e quello che era solito paragonare ad una gattina in calore, gli stava davanti ringhiando come il peggiore fra i dobberman.

CITAZIONE
"Chi cazzo è quello? Quello che stava con Sam? Quello biondo? quello che stava abbracciando?"

Ma che caz...? OH PORCA EVA! Non dirmi che ha confuso alla grande... Invidia stava seriamente cercando di trattenersi dallo scoppiargli a ridere in faccia. Aveva appena capito cosa Dean credeva di aver visto e la cosa era troppo divertente! Senza contare che era la riprova di tutto ciò che aveva sempre sostenuto dall'inizio di quella storia: quei due si amavano troppo per pensare di stare anche solo un giorno lontani, bastava che si parlassero e sarebbero finiti a sancire la loro rinnovata pace macchiando del loro seme tutta la casa! Lui stavolta non sarebbe stato lì a pulire, però!
Forse era meglio che dissipasse i suoi dubbi subito, ma quella era un'opportunità troppo ghiotta perchè se la facesse scappare così! "Dean... non so come dirtelo, ma..." Riuscì a trattenersi dallo scoppiare a ridergli in faccia e dal continuare il suo discorsetto soltanto osservando con quale rapidità gli occhi di Dean si fossero velati di lacrime. Oh cazzo! E adesso? Aveva già avuto il sospetto che quella mattina se ne sarebbe dovuto restare a casa propria, ma ebbe la conferma quando Dean se lo tirò addosso iniziando a singhiozzare sulla sua spalla. Panico più totale! Adesso che faceva?

CITAZIONE
"dimmi che mi sono sbagliato... per favore.."

Lo abbracciò d'istinto incerto su come rispondergli... non sapeva nè cosa dire nè cosa fare! Inoltre sperava che nessuno in quel momento entrasse altrimenti ne sarebbe andata della sua reputazione! Sospirò accarezzandogli il capo, sperando si calmasse. "È suo fratello, idiota" disse alla fine non riuscendo a trattenersi. Tuttavia il tono con cui l'aveva detto non era quello tipico che usava con lui, ma era lo stesso di una madre che svela al figlio la verità su un amletico dubbio che minacciava di distruggerlo. "Astaroth si è tagliato i capelli poco fa... per questo non l'hai riconosciuto probabilmente..." seee! Sapeva benissimo che il motivo non era quello! Dean era terrorizzato dall'idea che il marito potesse andare avanti senza di lui e appena aveva assistito alla scena il suo neurone ubriaco aveva sentenziato che due più due facesse cinque e lui ci aveva creduto senza porsi domande! Sospirò continuando però a cercare di calmarlo anche se non vedeva l'ora di andarsene da lì... Non gli piaceva quella situazione! Se per caso fosse entrato Sam lui sarebbe...

CITAZIONE
"Tu sei morto!"

Ecco appunto!


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Non aveva sentito affatto la mancanza di Barbie Marciapiedi quel giorno, ma era anche vero che preferiva gli stesse intorno che chissà dove! Almeno aveva la certezza che non stesse combinando qualche macello magari ai danni di suo fratello! Tuttavia quello sarebbe stato violare il loro patto e non poteva davvero credere che lui... un sussurro lo fece sussultare! Merda! Perchè doveva sempre apparire a quel modo? Non poteva semplicemente arrampicarsi sull'albero e bussare alla finestra? Gli chiese rapidamente cosa volesse e l'altro si permise pure di accusarlo di aver spaventato Dean! Ecco! Ci mancava solo che non potesse più consolare Sam perchè a causa del figlio di puttana che aveva di fronte, il cacciatore non sapeva più distinguere un pomodoro da un cetriolo! "Dean in questo periodo non ha una buona percezione della realtà, come Sam, del resto. Dopo ci parlerò" disse liquidando la questione così su due piedi, peccato che non riuscisse davvero a trattenersi dal rispondere a tono ad ogni sua palese provocazione. Quando gli aveva detto di aver fatto un lavoro perfetto c'era mancato poco che lo mandasse a sbattere contro la finestra aperta per poi farlo cadere di sotto! Doveva calmarsi, ma gli risultava semplicemente impossibile. Ci riuscì soltanto quando Crowley propose di sistemare le cose... era ovviamente un patto, ma non aveva tempo di ascoltarne le condizioni. Accettava qualsiasi cosa purchè suo fratello tornasse a sorridere. Gli chiese sbrigativo cosa potesse fare per far tornare le cose alla normalità, ma la risposta era di una tale ovvietà che gli veniva voglia di mandarlo a sbattere contro al muro.

CITAZIONE
"Andiamo... si amano! E come hai detto tu l'amore è un sentimento potente e distruttivo.. lasciami fare e vedrai che nel giro di dieci minuti Dean correrà qua disperato. ma dopo... Bhe verrò a riscattare il mio compenso!"

Sperava davvero che le cose andassero come diceva... Sospirò soltanto rimettendosi a pulire. "Lo avrai solo se sarò soddisfatto io, Crowley" disse senza controllare se fosse ancora lì o meno. Si augurava soltanto che tutto si risolvesse e dopo avrebbe pagato il suo scotto... tremava soltanto pensando in che cosa potesse consistere!


POV INVIDIA

CITAZIONE
"Tu sei morto!"

Non capiva cos'avesse fatto, ma era ovvio che Dean ce l'avesse con lui visto che lo stava fulminando con lo sguardo.... no... in realtà stava guardando qualcosa dietro di lui. Si voltò e ciò che vide non gli piacque per niente, prima che potesse far qualcosa il cacciatore venne inchiodato al muro... se prima non sapeva cosa fare adesso era anche messo peggio! "Ehm... Crowley... è troppo chiederti cosa ci fai qui?" chiese dubbioso. Era forse l'unico di tutta la famiglia che non lo trattasse a pesci in faccia quando lo vedeva... dopotutto lo conosceva da troppo tempo per stupirsi del suo modus operandi! Disse che era lì per parlare con Dean di Sam... ok, qualsiasi cosa fosse forse era meglio che andasse a sistemare le camere al piano di sopra. Inforcò le scale pronto a scapicollarsi di sotto in caso di grida o altri strani rumori.


POV SAM

Dean.
Tutto ciò a cui riusciva a pensare era sua moglie. Al modo in cui l'aveva perso per la sua idiozia. Non gli interessava altro che quello. Astaroth l'aveva sistemato davanti alla tv, ma lui non se ne era manco reso conto. Teneva in mano una bottiglia di Absolute convinto che contenesse vodka, invece nemmeno aveva percepito la differenza. Erano giorni che non sapeva come raggiungeva le varie stanze della casa... di certo lo spostavano gli altri però, visto che lui ormai vegetava soltanto dove veniva appoggiato ascoltando, il più delle volte, la canzone suonata al matrimonio piangendo come un bambino.
Dean.
Cosa gli pensava a fare? Tanto non sarebbe comparso dal nulla buttandogli le braccia al collo. Non avrebbe mai più sentito chiamarsi da lui, non avrebbe più visto il suo bel viso contrarsi sotto il peso di mille emozioni.
Aveva perso tutto quello.
Gli aveva portato le carte.
Aveva preteso che le firmasse e le aveva inoltrate al suo studio.
Tutte le volte che sentiva le lacrime pungergli gli occhi, si attaccava con ferocia alla bottiglia dell'alcool ma da un po' di tempo a quella parte non faceva più effetto... chissà perchè.... magari ne aveva bevuto troppo...

CITAZIONE
"Sam! "Sam! stai bene? ti prego dimmi che..."

Dean era entrato come una furia dalla porta di casa, assalendolo quasi... si stava preoccupando per lui? Buttò un occhio alla bottiglia che ancora stringeva fra le mani. Decisamente ne aveva bevuto troppo! Stava avendo le allucinazioni! Insomma, quello non poteva davvero essere sua moglie, giusto? Allungò incerto una mano ad accarezzargli il viso... la pelle sotto le sue dita era morbida e non sembrava affatto un miraggio. Sgranò gli occhi puntandoli in quelli del ragazzo, sentendo qualcosa crollare dentro di lui. "Dean..." la sua voce non era ferma e decisa, ma neppure roca per via della vodka... La vista dell'altro si stava appannando e così la sua. Dio! Era lì! Era veramente lì! Non riusciva a crederci, se lo tirò addosso usando solo la forza di un braccio, stringendolo forte non appena Dean si attaccò al suo collo. Gli passò rapido le mani attorno alla vita, accarezzandolo spasmodico... manco fosse impazzito. Continuava a ripetere il suo nome come in un mantra, incapace di aggiungere altro. Aveva bisogno della conferma che quello non era un sogno, ma soltanto la realtà. Gli prese il viso fra le mani portandolo dirimpetto al suo e gli sfiorò appena le labbra con le proprie. Dio! Era davvero lui! "Dean..." disse di nuovo mentre la voce gli si spezzava in gola. Era scoppiato a piangere a causa di troppe emozioni insieme. Rabbia, gioia, tristezza, speranza... troppe e tutte in una volta. "Scusami, Dean... sono stato un idiota.... avrei dovuto ascoltarti, darti tempo e invece... invece...." non ce la faceva più. Non riusciva ad essere forte in quel momento, aveva bisogno di sfogarsi come mai in vita sua stretto alla persona che per lui rappresentava tutta la sua vita.
Dean Winchester.


POV AST

Non sapeva come cazzo avesse fatto ma c'era riuscito! Dopo poco che Crowley se ne era andato aveva sentito la porta venir aperta a spallate. Si era affacciato dalle scale per osservare la scena e gli era caduta la mascella constatando che quello appena entrato era proprio Dean. Si era gettato addosso a suo fratello e in breve entrambi erano scoppiati a piangere, stringendosi però l'uno contro l'altro.
Un sorriso sincero gli aveva increspato le labbra mentre, senza far rumore, se ne tornava nella camera degli ospiti -dove fino a poco prima aveva vegetato Sam- con l'intenzione di finire le pulizie. Non gli mancava molto, doveva soltanto passare il deodorante. Lo fece rapidamente e quando ebbe finto ecco di nuovo quella voce sgradevole ferirgli i timpani. Era stato bravo nella seconda parte del suo operato, glielo concedeva ma restava il fatto che quello non aveva cancellato tutto il disgusto che provava per lui. Lo osservò venirgli incontro con uno sguardo che lasciava ben poco adito ai fraintendimenti. D'improvviso gli fu chiaro che sarebbe stato lui stesso, il pagamento. "Mi fai schifo" asserì a denti stretti mentre quello gli scostava una ciocca di capelli dal viso. Più si avvicinava più sentiva la repulsione farsi strada in lui e dominarlo, ma non si sarebbe tirato indietro. Aveva avuto ciò che aveva richiesto e doveva pagare purtroppo. "Sì, mi piacerebbe parlarne... ma non credo sia quello che vuoi, vero Crowley?" gli chiese sprezzante fulminandolo con occhi di fuoco. No, decisamente l'altro non voleva usare la bocca per parlare quello era innegabile... Cazzo! Perchè non aveva chiesto niente prima di accettare? E tanto a cosa sarebbe servito? Avrebbe detto di sì lo stesso per suo fratello quindi tanto valeva ascoltare le sue condizioni ed augurarsi che non comportassero troppi dazi per lui.

Edited by »Donnie - 6/10/2011, 21:32
 
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