"Vuoi venire a cena con me? ... Questo è un ricatto bello e buono!", John MarshallxGabriel

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»Donnie
view post Posted on 22/12/2011, 00:05




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John Marshall amava il suo lavoro. C'erano voluti secoli prima che capisse quale fosse la professione cucita a sua immagine e somiglianza e finalmente ora nel 21esimo secolo poteva praticarla con soddisfazione. Adorava persino il suo ufficio e i colleghi, in particolare Samuel che aveva scoperto essere il padre del ragazzo del suo stesso figlio, una storia un po' contorta ma banale se si analizzavano i trascorsi di entrambi. L'avvocato Winchester era in realtà Samael, demone dell'inferno diretto discendente di Lilith e Lucifer, mentre lui era uno stregone con troppi anni sul groppone che, grazie alla sua magia, aveva creato un vampiro in grado di esaudire i desideri di chiunque in cambio di poche stille di sangue fresco. Decisamente non qualcosa di ordinario. Si poteva quindi dire che fossero entrambi abituati alle stranezze, a quei piccoli dettagli che rendevano fuori dal comune un normale giorno di lavoro, ma di certo non si aspettavano ciò che trovarono quella mattina appena entrati in ufficio. All'apparenza, tutto sembrava uguale. Molti lavoravano, altri bevevano caffè cattivo dalle macchinette distributrici, altri ancora spedivano i loro assistenti al bar a prenderne uno oppure ci andavano personalmente, i telefoni squillavano... tutto pareva essere come al solito, peccato forse per qualche dettaglio decisamente incongruente: i loro consueti colleghi non erano presenti, l'arredamento e la struttura interna dello stesso palazzo erano differenti e molti dei loro parenti gironzolavano spaesati fra i corridoi domandandosi che cosa fosse mai successo. John si voltò verso Samael piuttosto confuso. "Pensi possa esser stato tuo figlio?" domandò ricevendo un cenno negativo del capo. Alien era ormai tristemente famoso per la sua innata capacità di alterare la realtà con un'errata formulazione del desiderio di turno. Raymond, il vampiro nato dalla penna di Marshall, era obbligato ad esaudire qualsiasi richiesta fosse anticipata dalla formula "vorrei che..." e spesso e volentieri questo generava assurde situazioni, era perciò ovvio che lui fosse il principale sospettato, ma il padre del ragazzo sembrava convinto della sua innocenza. "Non può essere stato lui... sarebbe già qui col suo uomo a chiederci scusa e a spiegarci ogni cosa, eppure non lo vedo... Guarda! Laggiù in fondo c'è tuo figlio!" disse indicando col capo un giovane dagli incredibili occhi azzurri e il profilo raffinato che si guardava intorno spaesato. No, lui questa volta non c'entrava... ma allora di chi era lo zampino che li aveva trascinati in quel mondo parallelo?! Si avvicinarono a Raymond salutando chiunque rivolgesse loro una parola educata o un sorriso, stupendosi di conoscere i nomi di ognuno di quegli sconosciuti. Lo sguardo del vampiro si illuminò non appena li scorse. "Hey! Questa volta la colpa non è mia! Lo giuro... ma voi sapete per caso dove siamo e perchè improvvisamente sono l'avvocato Marshall?" domandò scrutando prima l'uno poi l'altro. John sorrise divertito battendogli una mano sulla spalla. "Beh, benvenuto in famiglia, figliolo! Purtroppo no, non ne sappiamo niente e il fatto che non sia stato tu ci rispedisce al punto di partenza." il suo orgoglio paterno si spense all'improvviso mentre continuava a volgere il capo a destra e a manca nella speranza di scorgere qualcuno che potesse dargli maggiori informazioni, con la coda dell'occhio si accorse che Sam stava facendo esattamente lo stesso. Sorrise capendo le intenzioni di quello che ormai era più un amico che un collega. "Cerchi Dean, vero?" chiese ottenendo un cenno d'assenso. "Sì... se ci siamo noi tre, dovrebbe esserci anche lui... ma non lo vedo da nessuna parte. Oh, guarda! Una segretaria! Andrò a chiedere a lei notizie sull'avvocato Winchester... se lo è Ray, probabilmente la stessa sorte è capitata anche a mia moglie. Torno subito" si allontanò in direzione della signorina dietro al bancone al centro della sala. "Buongiorno, stavo cercando il Signor Dean Winchester, potrebbe dirmi dove si trova?" chiese gentilmente mentre lo sguardo saettava impazzito da una parte all'altra della stanza sempre e comunque alla ricerca dell'unica persona capace di illuminare i suoi occhi screziati di verde di gioia. Marshall smise di prestargli attenzione un secondo dopo, quando una furia bionda gli si abbarbicò addosso gridando il suo nome. "Ast?" chiese abbassando lo sguardo, scorgendo il suo ex attaccato al suo braccio. Sebbene non si fossero lasciati nel migliore dei modi avevano risolto tutte le loro divergenze ed aveva promesso al giovane Winchester che gli sarebbe stato amico nel bene e nel male, peccato che un sentimento diverso fosse ancora troppo vivo in lui. Il biondo aveva annuito guardando interrogativo sia lui che Raymond, ma il vampiro si era affrettato a scagiornarsi da qualsiasi accusa. "Stavolta sono innocente, vostro onore! Sono stupito quanto voi!" "Adesso ti metti anche a fare delle battute di spirito?" Suo padre, confuso e seccato, l'aveva fulminato con un'occhiata prima di rivolgersi nuovamente ad Astaroth, informandolo anche della presenza di suo fratello che poi gli indicò con un cenno.

Edited by »Donnie - 2/1/2012, 18:07
 
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view post Posted on 22/12/2011, 00:50
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Lo ammetteva... era stata una bastardata! Ma andiamo! tutti si arrangiavano in una qualche maniera e lui non voleva altro che ottenere un uscita con quell'avocato ultra sexy! Non gli chiedeva mica una storia seria se non si sentiva pronto, voleva solo una cena... e poi si annoiava, ok?
Ora, nei panni della segretaria carina e dagli occhi castani cangianti li osservava aggirarsi per lo studio confusi, soprattutto Crowley, nei panni di una sexy morettina dagli occhi blu e dalle tette grosse. Non era stato molto gentile, lo ammetteva.
Osservò divertito Sam e John che parlavano, trovando quasi immediatamente Raymond, che si dicolpò subito. Certo che questa volta non era stata colpa sua, lui ne sapeva assolutamente qualcosa.
trattenne una risatina quando Sam si avvicinò a lui.
"il signor... da quando sua moglie sarebbe diventata un uomo?"
Domandò innocentemente divertita.
"Signor Winchester, credo che abbia bisogno di un pò di riposo, va bene che sua moglie non è proprio femminile ma di certo non sembra un uomo."
Miagolò sbattendo gli occhioni innocentemente.
"la signora Deanna è nel suo ufficcio. Eccola, è appena uscita."
Gli indicò una biondina da urlo, grandi occhi verdi da gatta, le lentiggini sparse sul viso, era un bocconcino notevole, da donna... Deanna! Si trattenne dal ridere mentre la signora Winchester prendeva il braccio di suo marito trascinandolo dall'altra parte della stanza, una camicetta bianca aperta di qualche bottone, gonna un pò più corta del prevvisto e tacchi vertiginosi.
"Sam! Cosa sta succedendo?"
Fissò il marito con lo sguardo spaventatissimo.
"Sono di nuovo donna e credo anche di essere in uno di quei giorni! Centra Alien anche questa volta? no perchè giuro che lo uccido!"
Sibilò velenosa, in fondo era una donna. Aveva osservato la scena orgoglioso del suo operato prima di prendere le pratiche ed alzarsi, lui si che si sapeva vestire, la gonnellina corta e bianca svolazzava libera sulla pelle delle cosce mentre si avvicinava con un plico di pratiche a Marshall, il suo vero obbiettivo!
La magliettina super scollata e nera copriva leggermente il seno non troppo generoso, non arrivava ai livelli di Dean o Crowley per il momento.
"Signor Marshall, le sue pratiche."
Cinguettò scoccandogli un occhiata maliziosa, Ast gli stava attaccato al braccio... provò una fitta di gelosia, insensata al momento, ma che gli fece abbassare gli occhioni per terra.
"penso che debba prepararsi fra una mezz'ora ha la causa Witney, se ne ricorda?"
Si allontanò dopo avergli messo in mano i fogli, sorridendogli ancora e facendogli l'occhiolino divertito. Sembrava semplicemente una ragazzina cotta del suo titolare mentre una furia dai capelli neri si avvicinava a loro.
"Ast, staccati subito da lui!"
Crowley, esattamente lui, fissava con odio Marshall prima di puntargli la punta del dito perfettamente smaltata di rosso intenso sul petto dello stregone.
"Giuro che questa volta elimino immediatamente la fonte del problema! Guarda come mi ha ridotto tuo figlio questa volta! Sono una cazzo di donna!"
Ringhiò prendendolo poi per il colletto.
"giuro che se non torno uomo entro pochissimo appena riaquisto i miei poteri ti faccio sbranare dal mio Hellhound, e ti assicuro che non scherzo!"
E con questo non si aveva più dubbi di chi fosse quell'affascinante mora, decisamente attizzante per chiunque.

Edited by Frank The Bunny - 25/12/2011, 23:49
 
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»Donnie
view post Posted on 23/12/2011, 01:00




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Sam si era da poco allontanato quando un biondino dall'aria familiare si attaccò al braccio di Marshall. Gli bastò un'occhiata per riconoscere il suo ex, dopotutto era rimasto lo stesso sebbene i capelli non fossero più lunghi e fluenti, ma corti quasi a spazzola. Il ragazzo sembrava decisamente confuso, come chiunque dopotutto, perciò si affrettò a dirgli quel poco che sapeva. Purtroppo non avevano maggiori informazioni e nemmeno Sam, ancora alle prese con la segretaria, sembrava avere maggiore fortuna.

CITAZIONE
"Signor Winchester, credo che abbia bisogno di un pò di riposo, va bene che sua moglie non è proprio femminile ma di certo non sembra un uomo. la signora Deanna è nel suo ufficcio. Eccola, è appena uscita."

Stupore, incredulità, diffidenza... non esattamente in queste ordine, ma ognuna di loro si dipinse sul volto dell'avvocato Samuel Winchester. Ogni qualvolta che gli si presentasse alla mente un brutto presentimento quello finiva per avversarsi, ma sperava che questa volta non fosse così. Fin dalle prime battute scambiate con la segretaria, una donna molto carina e provocante nel vestire, aveva avuto come la sensazione che fosse più di quello che diceva di essere e che sapesse ciò che a loro sfuggiva, ma quando vide uscire Dean... o Deanna.... dal suo ufficio si era convinto che la ragazza in realtà fosse semplicemente parte dell'allucinazione e nulla più. Sua moglie si affrettò a portarlo via da lì, mentre lui continuava a fissarlo e a rimuginare su ciò che era successo.

CITAZIONE
"Sam! Cosa sta succedendo? Sono di nuovo donna e credo anche di essere in uno di quei giorni! Centra Alien anche questa volta? no perchè giuro che lo uccido!"

Il marito sospirò stringendo in una mano quella della moglie, visibilmente nervosa. "Amore ho una notizia buona e una cattiva a tale proposito. La buona è che non è stato Alien." disse sorridendole rassicurante per quanto lui non fosse tranquillo nemmeno per scherzo. Infatti, uno stanco sospiro gli lasciò le labbra e gli occhi, momentaneamente slittati verso il pavimento, si rialzarono in quelli di Dean "La cattiva" iniziò sapendo che per l'altro sarebbe sicuramente stato uno shock. "è che non è stato Alien. Quindi non sappiamo assolutamente nulla di tutto ciò" ammise affrettandosi a porsi davanti a lui/lei, cingendole la vita coi fianchi. Era sicuro che in meno di tre secondi ci sarebbe stata una reazione inconsulta ed era suo dovere di bravo consorte limitare i danni... sperava solo che funzionasse anche con le donne in pieno ciclo mestruale!
Marshall nel frattempo stava ancora discutendo con gli altri due su chi potesse averli mandati lì, quando una piccola ma provocante segretaria gli si avvicinò consegnandogli le pratiche della sua prossima causa: una donna aveva investito il marito dopo averlo scoperto a letto con la baby sitter. L'uomo si era salvato, ma la signora era subito stata denunciata per tentato omicidio. "Grazie mille, signorina....?" strano! Sapeva i nomi di chiunque là dentro, tranne di quella ragazza dall'improponibile scollatura che metteva a dura prova il suo essere. L'occhio gli era già caduto dentro almeno un paio di volte, doveva sforzarsi per rialzarlo ed evitare di mangiarsela viva con uno sguardo. Non era male per nulla e magari avrebbe anche potuto rappresentare un buon diversivo per lui visto che il suo ex ormai era innamorato di un altro. Ora che ci pensava, però, non aveva ancora visto Gabriel... il che era bizzarro dal momento che gli girava sempre intorno come una fastidiosissima mosca! Beh, poco male! Almeno non avrebbe avuto da ridire se ci avesse provato con la segretaria dal momento che sembrava così disponibile... La ringraziò rapidamente, assicurandole che si sarebbe subito recato in aula per la causa, ma venne bruscamente interrotto. L'avvenente Signora Winchester non era il solo ad aver subito un radicale cambio di sesso... pochi secondi dopo una procace moretta assaltò letteralmente John Marshall minacciandolo con un dito smaltato di rosso.

CITAZIONE
"Ast, staccati subito da lui! Giuro che questa volta elimino immediatamente la fonte del problema! Guarda come mi ha ridotto tuo figlio questa volta! Sono una cazzo di donna! giuro che se non torno uomo entro pochissimo appena riaquisto i miei poteri ti faccio sbranare dal mio Hellhound, e ti assicuro che non scherzo!"

Astaroth fissò la nuova apparizione con sgomento. Non poteva essere. "C-crowley?" balbettò incapace di credere ai suoi occhi. Stavano insieme da neanche un mese, dopo un anno passato a rincorrersi senza mai prendersi e ora che finalmente avevano un po' di tempo per loro venivano divisi di nuovo. "Sei donna!" sbraitò sbiancando di colpo. No, non era giusto, andiamo! Lui le donne non le poteva sopportare -nipote esclusa- stare pure con una rappresentante del genere femminile era fin troppo! Marshall annuì divertito alla reazione del suo ex scostando poi, con una lieve pressione, la furia mora da sè. "È inutile che ti scaldi tanto. Stavolta le mie arti magiche non c'entrano, mio figlio non ha esaudito alcun desiderio di Alien perciò..." "In realtà non è vero" esordì Raymond guadagnandosi delle occhiate addirittura spaventate. "Ha chiesto l'x-box!" Un comprensibile sospiro di sollievo scosse l'aria e un'espressione rasserenata si dipinse sul volto di ognuno di loro.
La calma prima della tempesta.

Edited by »Donnie - 2/1/2012, 18:08
 
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view post Posted on 23/12/2011, 14:59
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Fastidiosissima mosca? Lui era una fastidiosissima mosca? Bene! Era così quindi! Meglio che quel pallone gonfiato non glielo dicesse mai di fronte, altrimenti lo avrebbe castrato! In qualunque caso si limito a sbuffare divertita.
"Signor Marshall, si ricorderà mai il mio nome? Sono Sarah, Sarah Leiwton, segretaria di questo ufficio. Se è sempre così mi domando come facciano gli altri a trovarla brillante... a porposito, i miei occhi sono più in su e questa può essere definita molestia sessuale, stia attento!"
Lo sfottè allontanandosi, almeno lo faceva passare come un pervertito! Era il suo modo per rifarsi sui pensieri che aveva captato, se lo considerava in quella maniera allora che si fottesse! Non perdeva tempo a sbavare dietro un coglione... e quella era una delle sue più grosse cazzate. Aveva sbavato su quell'uomo dalla prima volta che lo aveva visto e se era attratto da lui non voleva per forza dire che gli stesse attaccato per provarci. Che cose c'era di difficile? Era un arcangelo e sentiva il dolore di John, per questo gli stava attaccato!
fanculo a tutto! Se continuava in quella maniera avrebbe riportato tutti lasciando lo stregone bloccato lì dentro se gli tirava! In qualunque caso se ci avesse mai provato gli avrebbe reso pan per focaccia, assolutamente! Ed intanto ci stava di merda, mentre si risedeva alla scrivania, osservando gli appuntamenti per tutti ed una piccolina ricciolina correva a sua volta verso Marshall, l'unico che avesse riconosciuto visto che i Winchester stavano tubando dall'altra parte dello studio.
proprio la signora Winchester che era sbiancata appoggiandosi al petto di suo marito.
"Questo è un incubo..."
Pigolò sentendosi gli occhi riempirsi di lacrime. Maledetti ormoni femminili! Odiava piangere per nulla! Eppure non riusciva a trattenersi, ricordiamoci che lui di solito è un uomo, mentre posava la testolina sul petto di Samuel, pretendendo le sue coccole!
"non è giusto! Perchè sono donna? Chi può essere stato?"
E poi l'illuminazione, esattamente nel momento in cui anche Crowley l'aveva, dopo avere annuito ad Ast, mordendosi un labbro, entrambi avevano gia fatto parte di quel genere di giochini, quel maledetto bastardo!
"Gabriel! Gabriel si annoiava probabilmente, oppure qualcuno gli ha fatto qualcosa! Quell'arcangelo ha un senso dell'umorismo tutto suo! Siamo bloccati qua fino a che qualcuno non lo trova e gli sbatte quella faccia da scemo su un muro!"
In quell'istante la ricciolina poco tempo fa menzionata si arpionò a Marshall! Aveva gli occhioni azzurri ed i capelli invivibili, un vestitino nero con degli stivali dal tacco basso, una collanina argentata al collo.
"Marshall! Che sta succedendo? Non trovo Dean, non trovo Sam, non trovo nemmeno Balthazar! No... lui è meglio non trovarlo adesso!"
Chuck, il piccolo profeta si era ritrovato nel corpo di una ragazzina, un'altra segretarua molto sexy tra l'altro! Si morse un labbro mentre un altra biondina si avvicinava, aveva un aria triste e sconsolata, Kevin era stato trasformato in una pin up anni cinquanta per i suoi gusti, una quinta di seno che rischiava di fare esplodere i bottoni della camicetta.
"Salve ragazzi... io sono Kevin."
Pigolò abbassando lo sguardo.
"Qualcuno ha visto Invidia?"
Anche se era quasi della stessa idea di Chuck... non era certo che l'altro non gli sarebbe saltato addosso a quel punto e di certo non ci teneva a provare ad essere sverginato da Invidia!

Edited by Frank The Bunny - 25/12/2011, 23:48
 
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view post Posted on 24/12/2011, 17:51




La ragazza sembrava divertita dalla sua amnesia, ma d'improvviso non gli era più chiaro perchè avesse cambiato atteggiamento. Un momento prima dava l'impressione di voler essere seguita in bagno per aprire le gambe al primo comando ed il secondo dopo si dimostrava ironicamente distaccata... probabilmente aveva capito che quello non era l'ambiente adatto per lasciarsi andare a simili comportamenti, ma dal canto suo l'avvocato Marshall ne dubitava abbastanza. Le sorrise comunque in rimando, un sorriso vagamente malizioso ma comunque accattivante. "Le assicuro che non accadrà di nuovo, Signorina Leiwton e mi scuso per entrambi gli inconvenienti e temo inoltre che perfino invitarla fuori a cena possa esser considerata una molestia sessuale, o mi sbaglio?" domandò beccandosi una divertita alzata d'occhi da parte di Astaroth. Ormai i suoi metodi di abbordaggio li conosceva già tutto, c'era poco che non sapessero l'uno dell'altro anche se il biondo non l'aveva mai amato veramente e quella era una ferita ancora aperta per lui. Aveva riscoperto ad amare proprio grazie al principino degli inferi e questo l'aveva utilizzato senza remore, accettando perfino di sposarlo salvo poi lasciarlo il giorno stesso della cerimonia per il demone che l'aveva a sua volta usato come svuota coglioni. Davvero una bella merda! Lui in cambio cos'aveva ottenuto? Uno stalker angelico! Non che Gabriel fosse brutto o non fosse piacevole passare il tempo con lui, ma vista la situazione gli sembrava fin troppo invadente... Marshall aveva bisogno di smaltire il proprio dolore poco per volta, ma l'altro non dava segni di capirlo. Era anche vero però che lui stesso gli aveva dato modo di fraintendere dal momento che il giorno stesso delle mancate nozze gli aveva fatto una proposta amorfa di uscire a cena una sera... pasto che ovviamente non era mai stato consumato! Dopo quell'episodio non aveva più cercato l'arcangelo e si era sempre tenuto abbastanza alla larga dall'argomento persino con Samuel, onde evitare spiacevoli incidenti. Ora però, stava decisamente flirtando con la segretaria per quanto lei lanciasse messaggi contrastanti... bah! Chissà che le frullava per la testa! Non appena si fu allontanata si ritrovò assaltato da Crowley... reduce da un radicale cambio di sesso! Astaroth si era staccato dal suo braccio per avvicinarsi titubante alla donna, squadrandola da capo a piedi. "Hai le tette grosse, le unghie smaltate e puzzi di vaniglia.... io rivoglio il mio uomo, cazzo!" Poverino! Era ovvio che non sarebbe durato molto! Era assolutamente e irrevocabilmente gay, non c'era verso che si avvicinasse ad una patata nemmeno per sbaglio! Stava infatti ad una distanza considerevole dal proprio compagno, deluso, arrabbiato ed affranto. Non appena il nome di Gabriel venne tirato fuori, però, scattò sull'attenti. Le pupille ridotte a spilli incandescenti. "Io quello lo uccido! Non solo si mette in mezzo, ma adesso pure questo!" L'argomento "l'ex del mio ragazzo" non era mai facile da affrontare con lui, aveva sofferto troppo a causa sua... seppure fosse indirettamente coinvolto e scoprire adesso che tutto quello era colpa sua di certo non l'aiutava a mantenersi calmo. Marciò a passo di carica verso suo fratello che aveva stretto al petto Dean, ora donna, cercando di tranquillizzarlo ripetendogli che lo amava lo stesso e che era bello e sexy persino in quella forma. "Sam!" tuonò picchiettandogli sulla spalla finchè non ebbe ottenuto la sua attenzione. Il fratello, per tutta risposta, gli presentò nuovamente la moglie ma ciò non fece altro che accrescere la furia omicida di Astaroth. "È stato Gabriel! Dimmi che hai del fuoco santo in macchina, cazzo!" Ok... era decisamente fuori di sè!
John era rimasto ad osservare il proprio ex, almeno finchè non si era visto raggiungere da Chuck e Kevin... altre due belle fighe, cazzo! Sospirò alle loro domande scuotendo la testa, rivolgendosi per primo al profeta. "Il tuo angelo è là" disse indicando un biondo elegantemente vestito che stava prendendo a pugni la macchinetta del caffè che si rifiutava di dargli la bevanda e il resto. "Fossi in te gli andrei a dare una mano. Tanto adesso non ti può riconoscere, no?" disse facendogli l'occhiolino mentre lo sospingeva verso Balthazar. "Kevin, Invidia invece non l'abbiamo visto, ma vedrai che salterà fuori" gli disse rassicurante, mentre osservava con la coda dell'occhio una ragazzina decisamente graziosa guardarsi intorno confusa. La giovane, vestita con un body nero, una gonnellina rossa, una giacchetta bianca e due scarpe scurw dal tacco vertiginoso, si era diretta a colpo sicuro verso Samael, attaccandosi al suo braccio. "Sam! Sono Adam! Sono donna, non so dove sono e non trovo neppure mio fratello o Castiel!" aiutami, pigolò fissando poi la donna abbarbicata al marito del proprio fratellastro. "ODDIO!" scoppiò indicando la ragazza e allontanandosi dal suo punto sicuro in quel casino. "Stai tradendo, Dean! Sam da te non me lo sarei mai aspettato! Non pensare che io taccia su questo e..." "Quella è Dean, Adam" a parlare era stato Astaroth che fissava furiosamente qualsiasi cosa gli capitasse a tiro, compresa la nuova apprendista dalla bocca spalancata e gli occhioni sbarrati.

Edited by »Donnie - 2/1/2012, 18:08
 
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view post Posted on 25/12/2011, 01:57
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Quindi era così... bene! basta, fine! Se ne sbatteva di lui, di quello che provava, di quello che voleva e di quanto avesse sofferto! Se ne sbatteva di John Marshall! Sorrise acida osservandolo negli occhi.
"non mi tenti di denunciarla avvocato... sarebbe molestia solo se non accettassi e non sono certa di volere uscire con qualcono che non riesce a non sbavare davanti ad una bella gonnellina!"
Fece per allontanarsi, voltandosi subito dopo, doveva sembrare che facesse parte dell'illusione creata da lui stesso.
"Comunque è un si, anche se spero che non decida di andarsene dopo avermi portata a letto come l'ultima volta. Magari ha imparato che non sono una bambolina gonfiabile."
Se ne tornò alle sue mansioni sentendosi gli occhi lucidi. Non resistette molto comunque, andando velocemente verso il bagno degli uomini dal quale stava uscendo un certo moro dagli occhi blu, posandosi sul suo petto.
"mi trova insopportabile, sono un cretino!"
Castiel sospirò, a differenza degli altri lui sapeva esattamente chi fosse la ragazza che stava piangendo attaccato. Gabriel era fastidioso alle volte lo sapeva ma non credeva affatto che l'arcangelo volesse essere invadente con quel mago, anzi, sapeva perfettamente quanto suo fratello fosse anche sensibile alla sofferenza umana.
"Dai Gabriel, vedrai che si sistema tutto."
Tentò stringendosela al petto, baciandole il capo fino a che non rialzò il viso con il trucco completamente sbavato. L'aspettò mentre si sistemava, riaccompagnandola verso la sua scrivania, da quanto gli stava dicendo suo fratello in quel mondo erano amici di infanzia, si conoscevano da quando avevano tre anni, quindi nessuno avrebbe prestato attenzione al fatto che si era infilata nel bagno degli uomini insieme a lui.
Non li capiva sinceramente, ne Gabriel ne Marshall. Si stava instaurando tra loro uno strano teatrino delle incomprensioni nel quale uno non capiva che l'altro lo voleva aiutare e l'altro, spinto dalla sua natura, che avrebbe dovuto lasciare andare un pò la presa per evitare quello che stava provando in quel momento.
Chuck sospirò, facendosi spingere verso Balthazar, aveva paura di quello che poteva succedere. Da un pò di tempo aveva iniziato a sentire qualcosa di più nei confronti di quel pervertito che entrava ed usciva dal suo letto, molto di più. Se n'era innamorato senza che se ne accorgesse nessuno, come ancora non lo sapeva ma era la pura e semplice verità, anche se aveva provato a negarla anche a se stesso.
"Non così."
Miagolò fermandolo e spostandolo delicatamente, tirandosi appena un pò più su il vestitino nero (quello in mezzo) e tirando un calcio alla parte inferiore della macchinetta che iniziò immediatamente a ronzare dopo avere erogato il resto.
"Con lei ci vuole il tocco delicato."
Asserì porgendogli il bicchiere, fissandolo negli occhi chiari. Lo amava, lo amava davvero.
"Ah.. B-Balthazar... tu mi piaci."
Sputò tutt'un fiato, arrossendo come un peperone, era un idiota, cazzo! Glielo andava a dire quando non poteva riconoscerlo perchè era una donna! Ebbe un attimo di incertezza ma poi decise di starsene zitto, voleva prima vedere quello che gli avrebbe risposto. Stupido vero?
Kevin invece spalancò gli occhi scuotendo la testa.
"No... non ci siamo capiti! Io non voglio vedere Invidia! Quello appena mi vede mi salta addosso e non voglio essere sverginato qui davanti a tutti!"
Ed era convinto di quello che diceva, del resto era il ragazzo di quel coglione da abbastanza tempo per conoscere le sue manie e le sue perversioni, non era nato ieri. Sospirò slegandosi i capelli che riccaddero fluenti sulle spalle, biondi e morbidi.
"una domanda scema.. se è stato Gabriel ed ora ne abbiamo la certezza, cosa ci dice che si farà riconoscere immediatamente?"
Crowley, vicino a lui sbuffò. Non aveva risposto ad Ast, in fondo capiva il suo punto di vista, nemmeno lui amava poi così tanto il sesso femminile a meno che non si trattasse del suo principino o la moglie di suo fratello. Deanna se la sarebbe fatto davvero se non fosse stato innamorato di un altro!
"è chiaro che non si farà riconoscere, del resto non vorrà che poniamo fine al suo stupidissimo gioco fino a quando non si stanca lui. Magari sarà il ragazzo che consegna la posta, oppure un semplice fattorino che incontreremo in questo mondo assurdo, basta solo guardarci in giro, del resto non ci comparirà davanti all'inizio!"
Sbagliato! Lui lo aveva gia individuato! Non era scemo e solo chi lo conosceva veramente da tantissimo tempo avrebbe riconosciuto l'arcangelo e lì dentro erano in tre e basta a poterlo riconoscere. Due dei quali probabilmente lo avevano gia fatto ed uno era alle prese con la macchinetta del caffè, prima di smascherarlo però aveva bisogno di parlargli da solo, aveva quasi un idea del perchè lo avesse fatto e centrava l'ex del suo ragazzo, quell'avvocato spocchioso e testa di cavolo!
Troppo perso nei propri pensieri non si accorse del tipo palestrato che si avvicinava a lui e lo abbracciava da dietro.
"Ehi dolcezza, allora per stasera?"
Il tipo aveva anche osato baciarle il collo. si voltò nelle sue braccia, tirandogli un calcio nelle palle tanto forte da farlo rotolare a terra.
"Giu le zampe, sottospecie di verme! Scordati qualsiasi cosa riguardi me!"
Sibilò tornando verso Ast e vedendo Dean che annuiva.
"lo sappiamo Ast, sono gia rimasto fregato da uno dei suoi giochetti, ho riconosciuto quasi immediatamente la sua mano."
Pigolò stringendosi ancora di più al marito, gli occhi verdi pieni di lacrime che si spalancarono ancora di più quando vide Ast tirato per la giacca da una moretta.
"Ascoltami bene, amore! Se non vuoi che ti lasci a stecchetto per un secolo quando torniamo stammi sempre attaccato! Non voglio baci se proprio non ce la fai ma sono appena stata molestata da un coglione!"
Si che ora si contorceva sul pavimento tenendosi le palle e gridandogli dietro ogni insulto umanamente pensabile! tra l'altro le soprese non erano finite, un Adam molto femminile si era attaccato a Sam minacciandolo poi di smerdarlo visto che secondo lui stava tradendo suo fratello.
Sorrise nonostante tutto, in fin dei conti lui ed Adam erano fratelli anche se non lo dimostravano quasi mai.
"Adam, sono Dean."
mormorò asciugandosi le lacrime.
"tranquillo, non mi sta tradendo e comunque sei molto carino così, molto più di me."
Affermò cercando di consolarlo in una qualche maniera. Poco dopo vide Cas avvicinarsi ed abbracciare il suo ragazzo, baciandogli appena il collo.
"Ciao piccolo."
Sussurrò l'angelo staccandosi appena per accarezzargli i capelli dolcemente, non era difficile per lui riconoscere Adam, probabilmente lo avrebbe riconosciuto anche sotto forma di topo di campagna in mezzo ad altri mille topi di campagna: era quello che gli saltava addosso!
"vedo che Gabriel si è sbizzarrito."
la sua solita calma non era stata proprio scalfiata, anzi, sembrava accentuata in quel momento nonostante l'occhiataccia che gli lanciarono sia Crowley che Dean, quest'ultimo per nulla intenzionato a staccarsi dal marito.
In un altra situazione e con un altro stato d'animo probabilmente avrebbe riso di loro, non in quel momento comunque. Essere un arcangelo non comprendeva solo obblighi, doveri ed anche tanti vantaggia ma anche svantaggi come quello di potere leggere nella mente di chiunque stesse nella stessa stanza con lui. Di solito non prestava attenzione a simili schiocchezze ma quando è la persona a cui sei interessato ad averli era tutta un altra storia. Aveva capito fin troppo bene quello che significava, una volta tornati a casa non lo avrebbe più avuto fra i piedi, non doveva preuccuparsi, intanto si godeva quel gioco tanto promettente che aveva appena allestito, sempre che ci fosse riuscito!

Edited by Frank The Bunny - 25/12/2011, 23:47
 
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»Donnie
view post Posted on 26/12/2011, 00:36




La ragazza non gliele stava certo mandando a dire, ma il suo comportamento lo confondeva. Era così lunatica... non capiva davvero cos'avesse fatto per scatenare in lei un simile atteggiamento, ma alla fine si sentì rispondere affermativamente all'invito ed inoltre aggiunse che già se l'era scopata. Lo guardò con tanto d'occhi. Quello non era affatto il suo modus operandi! Trattare le persone, specialmente le donne, a quel modo non era certo da lui! Inoltre, gli scocciava parecchio non ricordarsene! "Credo di dovermi scusare anche per questo. Non sono stato affatto un galantuomo, ma penso che potrei rifarmi egregiamente se me ne desse nuovamente la possibilità. Facciamo questa sera alle 21.00, dopo il lavoro?" domandò sperando che l'orario le andasse bene. Lui sarebbe uscito dall'ufficio alle 20.00 perciò avevrebbero avuto entrambi abbastanza tempo per sistemarsi al meglio. L'osservò allontanarsi verso la toilette, resistendo all'impulso di seguirla solo perchè venne presto assaltato dal profeta e dall'aspirante stregone, ora entrambi trasmutati nelle sembianze di splendide segretarie. Checchè ne dicessero, entrambi erano in cerca dei rispettivi compagni anche se Kevin aveva sicuramente ragione: incontrare Invidia avrebbe significato uno stupro certo. Spinse delicatamente Chuck in direzione di colui che stava avendo la peggio con la macchinetta del caffè, poi si guardò di nuovo intorno riconoscendo una voce inconfondibile. "Come sarebbe a dire che è normale che io sia qui?! Mi prende per il culo?! Io sono un demone, non un fottuto avvocato del cazzo!" sospirò indicandolo col capo a Kevin. "Pensi di lasciare il tuo uomo lì a scannare la segretaria oppure hai intenzione di fare qualcosa?" domandò fissandolo dritto negli occhi. Invidia non aveva assolutamente il senso della misura e stava per l'appunto continuando ad aggredire quella povera donna dietro il bancone e chiunque cercasse di farlo ragionare dicendogli che era veramente l'avvocato McDonald, specializzato in cause legali. Niente. Non dava retta a nessuno e Samael non si stava assolutamente prendendo il disturbo di andarci a parlare, restava attaccato alla moglie e presto si ritrovò attorniato sia dal fratello che da Adam che, senza porre tempo in mezzo, lo accusò di tradimento. Prima che potesse discolparsi però furono Dean e Astaroth a farlo per lui. Si ritrovò ad annuire, accarezzando delicatamente le braccia della moglie. "Non ti preoccupare, non ho intenzione di tradirlo con nessuno al mondo" disse sorridendo per poi abbassarsi a baciare la propria donna sulle labbra, assaporando quel sapore che amava e che non sarebbe mai comunque cambiato. Astaroth aveva alzato gli occhi al cielo, ma prima che potesse riportare la conversazione su "Gabriel" venne distratto da delle urla seguite poi da degli improperi e, nello stesso istante, Crowley gli fu al fianco imbestialito come capitava di sovente.

CITAZIONE
"Ascoltami bene, amore! Se non vuoi che ti lasci a stecchetto per un secolo quando torniamo stammi sempre attaccato! Non voglio baci se proprio non ce la fai ma sono appena stata molestata da un coglione!"

Da come il suddetto coglione urlava non doveva esserci andato proprio piano. Sospirò circondandole le spalle con un braccio, tirandosela più vicino. Non era abituato ad essere il maschio della situazione, ma per la persona che amava magari avrebbe potuto provarci. "Non servono le minacce, amore. Ti aiuterei in ogni caso, ma davvero non aspettarti più di questo... mi dispiace davvero" disse abbassando lo sguardo. In fin dei conti essere così passivo anche in quella data circostanza gli dispiaceva. Il suo look poteva anche essere cambiato, ma il suo carattere restava sempre lo stesso. Si chinò per posarle un bacio sul capo mentre una nuova figura si univa loro, abbracciando d'impeto Adam che sobbalzò prima di riconoscere la voce dello sconosciuto e lasciarsi andare contro il suo petto. "Cas" ronfò lasciandosi coccolare "Non è vero che sono più carino di te, Dean! Inoltre ho un nome del cazzo! Adele! Che schifo!" brontolò spingendosi meglio contro il proprio angelo, voltandosi appena per guardarlo. "Merda! Sei uno schianto vestito così!" rantolò fissandolo con gli occhi a cuore e un filo di bava che gli colava al lato della bocca. Samael rise, abbassando il volto all'altezza dell'orecchio della moglie che baciò appena. "Non ha tutti i torti: tu sei molto meglio!" sussurrò baciandole poi la guancia. Fra pochi minuti avrebbe dovuto recarsi in aula per una causa importante, ma al momento non aveva alcuna voglia di allontanarsi da lì. Astaroth, nel frattempo, era stato avvicinato da un collega che gli aveva ricordato i suoi imminenti impegni e si era trascinato Crowley nel proprio ufficio per recuperare le relative pratiche. Una volta dentro, però, si era lasciato cadere sulla poltrona in pelle prendendosi la testa fra le mani. "Riusciremo mai ad avere un po' di tempo per noi? Stiamo insieme da così poco e già ci ritroviamo separati" mormorò sconsolato. La sua storia col re dei crocevia non era stata facile neppure da avviare. Era passato da essere la sua puttanella al futuro consorte di John Marshall in un secondo ed ora era l'uomo fisso di quello stesso demone che avrebbe volentieri visto a penzoloni su un palo con le ossa delle gambe rotte. Non era giusto che adesso che si erano finalmente chiariti venissero divisi ancora, per di più da Gabriel! Causa indiretta della loro prima non ufficiale rottura. Avrebbe tanto voluto che sparisse eppure non poteva farci niente, era pur sempre stato l'ex di Crowley e nulla avrebbe cambiato il passato. Sperava soltanto che il suo ex si innamorasse rapidamente dell'arcangelo in modo da eliminare un futuro guaio per tutti quanti... almeno questo era il suo augurio!
Mentre ognuno di loro affrontava i propri conflitti interiori e la nuova forma in cui si era visto costretto, Balthazar prendeva a pugni la macchinetta del caffè che non si decideva a collaborare. "Andiamo, stronza! Sputa gli spicci!"

CITAZIONE
"Non così. Con lei ci vuole il tocco delicato."

Una bellissima ragazza era intervenuta a sbloccare la maledetta ciuccia soldi e lui era rimasto come folgorato a guardarla. I capelli ricci e rossi, gli occhi grandi e azzurri.... tutto in lei gli ricordava quel goffo profeta di cui si stava innamorando suo malgrado. Chuck era sempre nella sua testa, volente o nolente, anche in quel momento. Era andato in panico non vedendolo in ufficio, subito dopo aver compreso che quella fosse una trovata di suo fratello Gabriel, il quale ancora non si era visto, tra l'altro! Aveva sperato che li avesse trasportati tutti lì e, dopo essersi accorto della presenza di altri suoi conoscenti, per un momento ne aveva anche avuto la certezza, ma il suo uomo non era riuscito neppure ad intravederlo, perciò si era leggermente alterato e si era recato alla macchinetta per calmarsi con un caffè, ma quella si era divertita a mandargli ancora più allo sbando i nervi. Non era convinto che ci fosse qualcosa che potesse metterlo in una situazione d'agitazione peggiore, ma evidentemente esisteva.

CITAZIONE
"Ah.. B-Balthazar... tu mi piaci."

Fu talmente sorpreso che per poco il bicchierino di plastica non gli cadde dalle mani, ma riuscì a mantenere salda la presa. Oddio! Adesso che le rispondeva? Certo era carina, molto carina, e non gli sarebbe dispiaciuto chiudersi con lei da qualche parte a fornicare, ma il pensiero di Chuck gli martellava incessantemente in testa ed era sicuro che non si sarebbe più ripreso dai sensi di colpa per averlo ferito qualora fosse andato con lei. Anche se effettivamente non sarebbe stato un vero tradimento dal momento che non stavano insieme... eppure non riusciva davvero reprimere una dolorosa fitta al petto ad un simile pensiero. Abbozzò un sorriso tirato in direzione della ragazza accorgendosi, unicamente in quell'istante, della fede che le brillava al dito. Era sposata, ma ci provava con lui! Ah no! Se lei era disposta a far le corna al marito, lui non era intenzionato a farle al suo... come definirlo? Scopamico? Eppure ai suoi occhi rappresentava molto più di quello! Beh... diciamo che non era deciso a ferire qualcuno che per lui contava più di quanto avrebbe mai ammesso. "Sono lusingato, signorina... davvero, ma temo che la cosa non sia corrisposta" disse dopo un imbarazzante momento di silenzio. "Inoltre, credo che lei sia sposata" disse indicandole la fede con un dito. "e poi a me piace un'altra persona... un uomo, uno scrittore per essere precisi. Un dolce pazzoide trasandato che non riesco a togliermi dalla testa, perciò mi dispiace, ma non sono interessato" disse allontanandosi da lei in direzione del suo ufficio. Non aveva idea del perchè le avesse detto tutto quello, ma gli era venuto spontaneo. Inoltre, Chuck non l'avrebbe mai saputo quindi andava tutto bene, no? Arrivato nel suo studio si sedette alla scrivania e l'occhio gli cadde su una foto in una cornice d'argento. Era une bella immagine e lo ritraeva in smoking accanto alla donna dall'abito scuro appena incontrata... solo che lì erano fuori da una chiesa e lei indossava un vestito da sposa. Impallidì osservandola, accorgendosi solo in quell'istante della fede al suo stesso dito. Trasecolò, scattando in piedi un secondo dopo aprendo d'improvviso la porta. "Signora Kenton!" urlò cercando con lo sguardo la segretaria ricciolina, ottenendo tuttavia in cambio solo sguardi stupiti e vagamente adirati per l'urlo improvviso.

Edited by »Donnie - 2/1/2012, 18:08
 
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view post Posted on 26/12/2011, 01:50
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Aveva annuito all'invito per quella sera, alle 21... in fondo poteva andarci, anche se dopo costrinse Cas a consolarlo per un bel pò. Ci era rimasto malissimo, lo ammetteva.
Nello stesso momento uno sconsolatissimo Kevin scuoteva la testa in maniera disperata, i capelli le ricaddero sul viso.
"Scusatemi... vado a fermarlo."
mormorò avvicinandosi al proprio uomo, prendendolo per un braccio e trascinandolo lontano dalla malcapitata.
"invidia ascoltami... sono Kevin. Gabriel ci ha trasportati in questo posto, qui sei un avvocato quindi evita di uccidere qualcuno! Non sappiamo quanto dovremo restare qua ma dovrai addattarti... ah! Non ci pensare nemmeno!"
Mise in chiaro fin da subito, non lo aveva portato nel suo ufficio proprio per evitare che gli saltasse addosso, in mezzo a tutta quella gente era impossibile, no? Almeno sperava che non facesse una simile stronzata!
Non che si fidasse più di tanto, siamo chiari, amava Invidia ma non fino a fidarsi di lui in certe situazioni, anzi in quelle determinate situazioni non si fidava proprio!
Chuck invece fu costretto a non morire... gli stava davvero confessando quello che gli pareva di avere sentito? Gli piaceva? percepì il cuore battergli così forte che ebbe la certezza gli sarebbe scoppiato nel petto. Balthazar, lo stesso uomo che di solito lo scopava quando lui non ne aveva voglia, che lo costringeva a fare quello che più gli aggradava quando preferiva ora confessava a quella che per lui era una sconosciuta che pensava a lui, che voleva lui al punto di non volerlo nemmeno tradire.
Gli occhi gli si innumidirono appena mentre abbassava il capo a fissare il pavimento.
Di certo non si aspettava che tornasse fuori urlando il suo cognome, come sapesse che fosse quello era un mistero! Lo fissò incredula per un secondo prima di andare di fronte a lui e fissarlo negli occhi. Lui lo amava, lo amava davvero! Ed era strano rendersene conto in quel modo assurdo.
Balthazar con i suoi modi di fare invadenti e poco delicati era riuscito comunque a fare capitolare ai suoi piedi il cuore di uno stupidissimo profeta, di uno che aveva bisogno solo di affetto e che beveva come una spugna per negarlo al mondo. sapeva di essere considerato strambo dal resto del mondo ma la sua condizione era difficile, quello che scriveva alle volte tremendo e decisamente catastrofico.
Gli andò davanti alzando una mano prima che dicesse qualsiasi cosa, arrossendo come un pomodoro maturo.
"tu sei uno stronzo. Vieni quando ti pare, mi scopi e poi sparisci, non mi dici mai cose del genere e poi le dici ad una che non hai mai visto? Sei un coglione Balthazar! Però... però quello che ti ho detto è vero... io ci tengo a te e mi piaci davvero anche se sei un bastardo... io sono Chuck! Gabriel mi ha trasformato in donna."
Aveva sparato tutto d'un fiato, tenendo gli occhi nei suoi, tremando appena. Aveva paura della sua reazione ora, insomma, con quell'uomo non si sapeva mai!
Nell'altro gruppo Dean sorrise appena, osservando il marito ed accarezzandogli appena il viso.
"Tu sei di parte, amore. Il tuo parere non conta."
Scherzò staccandosi appena, sapeva che il suo amato maritino si sarebbe dovuto presentare ad una causa entro poco tempo, dovevano separarsi comunque al momento.
Cas sorrise, baciando il capo della sua ragazza, al momento.
"A me piace Adele come nome e trovo che tu sia splendida."
Mormorò baciandogli ancora il collo.
Crowley invece si era fatto portare nello studio, sedendosi sulla scrivani di Ast. Sospirò scuotendo la testa. Soprattutto per colpa sua la loro storia non era stata facile, gli inizi addirittura disastrosi ma non sopportava di vedere il proprio compagno in quello stato.
Allungò una mano accarezzandogli i capelli corti, trovando la senzazione abbastanza strana, del resto era abituato a sentirli morbidi e fluenti.
"Va tutto bene Ast, quando torneremo prometto che ci allontaneremo per un pò da tutti e staremo un pò insieme. Andrà tutto bene piccolo, dobbiamo solo sperare che Gabriel decida di chiudere in fretta la questione. Ora rilassati, d'accordo?"
Gli alzò il viso baciandogli la fronte, non si sarebbe mai permesso di baciarlo dopo che gli aveva detto che non apprezzava il sesso femminile, voleva che stesse bene e che sentisse che d'ora in avanti lo avrebbe rispettato per sempre.
Gabriel teneva d'occhoi tutta la situazione sospirando alle volte. Non era sicuro di avere fatto bene ad accettare la cena, forse avrebbe dovuto rifiutare ma a quell'uomo proprio non riusciva a dire di no, gli era impossibile. Era stato un colpo di fulmine fin dalla prima volta in cui aveva posato gli occhi nei suoi e purtroppo alle volte non riusciva a controllarsi, avrebbe imparato però.
si alzò sistemando l'archivio alle sue spalle, lasciandosi sfuggire un altro sospiro, merda! Doveva riprendersi immediatamente!
 
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»Donnie
view post Posted on 27/12/2011, 00:56




Erano ormai rimasti in tre, almeno fino a che Kevin non si allontanò per evitare che Invidia riducesse in briciole buona metà del personale. Sospirò osservandolo andarsene, infine riportò lo sguardo sul figlio rimasto fino a quel momento in silenzio. "Raymond io devo andare, tu cosa pensi di fare?" Il vampiro non aveva smesso un secondo di spaziare la vista da un angolo all'altro dell'ufficio, sicuramente in cerca della sola persona che volesse al suo fianco. Infatti, senza neppure volgere il capo in direzione del suo autore, rispose "Continuerò a cercare Alien. Deve pur essere qui da qualche parte, no?" chiese mentre Marshall sospirava sciogliendosi poi in un sorriso. "Certo. Ci vediamo dopo allora!" venne salutato con un cenno della mano, dopotutto non si aspettava nulla di più da lui. Raymond aveva ancora parecchi problemi a riconoscerlo come padre e il loro rapporto era praticamente nullo. Il vampiro non faceva niente per avvicinarsi a lui e John aveva ormai esaurito le tecniche di seduzione, il figlio sembrava semplicemente disinteressato ad avere contatti con lui e non se la sentiva nemmeno di dargli torto. Dopotutto l'aveva abbandonato secoli prima sotto forma di creatura di un libro, incurante di ciò che gli sarebbe potuto succedere o di dove fosse potuto finire nel mondo, poi d'improvviso compariva nella sua vita sottoforma del compagno del fratello del padre del suo ragazzo... no, non poteva davvero fargliene una colpa! Così come non poteva farne allo strano comportamento della segretaria se era vero che l'aveva usata come un fazzoletto di carta. Furono quei pensieri ad accompagnarlo in aula, ma una volta lì si annullarono in favore della causa Witney.


Avvocati in ogni dove. Gonnelline corte che si riducevano ad altezza ascellare ogni cinque secondi. Nessuna faccia conosciuta. Dove cazzo era finito? In più quella dannata segretaria lo trattava come se fosse lui quello ad essersi appena fumato un kg di marijuana! Prima che potesse sputare altri colorati epiteti inventati sul momento, complice una fervida ed improvvisa ispirazione, una biondina piuttosto procace lo portò via presentandosi rapidamente come Kevin, spegnendo all'istante qualsiasi suo tentativo di ribellione. Forse non era così male quel posto! Ascoltò il proprio "uomo" parlare con lo sguardo perso nella scollatura della sua camicetta. Due colline bianche e provocanti si offrivano sicure alla sua vista, ma forse gli stava dando fin troppa attenzione dal momento che sentì forte e chiaro un "non pensarci nemmeno!" uscire dalla bocca del suo compagno. Rialzò a fatica lo sguardo nel suo. "Kev! Ti prego! Non abbiamo idea di quanto dovremo restare qui, l'hai detto anche tu! Non condannare entrambi all'astinenza, andiamo!" provò pronunciando il labbro in fuori, occhi lacrimosi stile cucciolo in cerca d'adozione. "E poi sei troppo figa per restare vergine!" proruppe impuntandosi ancora. C'era poco da fare! Certe cose non le avrebbe mai capite!
Dall'altro lato della stanza, invece, Balthazar si era allontanato dall'ennesima segretaria, salvo richiamarla una volta entrato nel suo studio. Quella accanto a lui nella foto del suo matrimonio era proprio lei! Che cazzo era successo? E dove merda era andato a cacciarsi il suo profeta? La donna lo raggiunse velocemente e, una volta dentro, chiuse la porta alle sue spalle, ma prima che potesse farle qualsiasi domanda questa lo intimò al silenzio. Poi lo insultò.

CITAZIONE
"tu sei uno stronzo. Vieni quando ti pare, mi scopi e poi sparisci, non mi dici mai cose del genere e poi le dici ad una che non hai mai visto? Sei un coglione Balthazar! Però... però quello che ti ho detto è vero... io ci tengo a te e mi piaci davvero anche se sei un bastardo... io sono Chuck! Gabriel mi ha trasformato in donna."

Avrebbe voluto risponderle a tono parecchie volte, ma tutto ciò che avrebbe voluto dirle si estinse quando rivelò la sua vera identità. La fissò inebetito, poi fece l'unica cosa che gli venne in mente per confermare le sue parole: le posò le mani sulle tette. "Beh, Chuck... non so se te ne sei accorto, ma siamo sposati in questo mondo" gli disse infine alzando la propria fede davanti al suo naso, salvo indicargli un secondo dopo anche quella che svettava al suo dito. "Ah! Un'altra cosa!" aggiunse dopo essersi ricordato quale fosse il "mestiere" del suo uomo. "Sai anche per quale motivo mio fratello ci abbia spedito qui? Per quanto sia assurdo, ciò che fa ha sempre un senso molto logico ai suoi occhi e mi stavo giusto chiedendo se tu sapessi quale sia. Prima lo scopriamo prima potremo tornare alle nostre vite, anche se devo ammettere che non sei male come donna" concluse ghignando. Rapidamente, gli passò un braccio dietro le spalle attirandosela addosso e coinvolgendola in un bacio passionale che però non avrebbe ampliato in quella locazione. C'erano fin troppi occhi curiosi e se la memoria non l'inganneva aveva una causa di lì a dieci minuti. Cos'avrebbe detto una volta in aula però restava un mistero! Lui era un angelo, non un impomatato avvocato del cavolo!
Balthazar non era l'unico ad avere impegni urgenti, lo stesso Samael si vide costretto a separarsi dalla moglie seppure con riluttanza. La baciò ancora stringendosela a sè per poi accomiatarsi di malavoglia. "Sei libera per pranzo, amore? Non penso di potermi liberare prima" confessò per poi allontanarsi verso l'aula. L'unico rimasto era Adam che si ritrovò ad ansimare debolmente a causa delle attenzioni di Castiel. "Amore" miagolò girandosi nel suo abbraccio per poterlo guardare negli occhi. "Hai una riunione per la causa Delerange fra un quarto d'ora, ma se continui ti trascino in bagno e pretenderò che tu riprenda quanto hai iniziato qui" sentenziò fissandolo serio negli occhi, puntellandogli appena l'unghia rosa con tanto di french. Dio! Quanto sarebbe durata quella tortura fatta di calze strette e biancheria invivibile? In quel mondo era una studentessa di giurisprudenza all'ultimo anno che doveva svolgere uno tirocinio presso uno studio d'avvocati piuttosto famoso e il suo referente era proprio quello che era solito considerare il suo compagno. Gabriel gli avrebbe pagato anche quella!
Inoltre, Adam non era il solo a volere lo scalpo dell'arcangelo. Seduto sulla poltrona del suo ufficio, Astaroth stava venendo consolato da una donna che disgraziatamente per lui era Crowley! Avevano faticato non poco per stare insieme, ma nessuno sembrava minimamente interessato a concedergli un po' di serenità. Sospirò sentendosi accarezzare il capo. Solitamente amava percepire le dita del suo uomo fra i capelli, ma ora non c'era più niente di fluente e morbido in cui affondare ed un nuovo sospiro amareggiato gli sfuggì dalle labbra. Voleva andarsene, ma era purtroppo legato ai capricci di quel maledetto stronzo di suo zio!

CITAZIONE
"Va tutto bene Ast, quando torneremo prometto che ci allontaneremo per un pò da tutti e staremo un pò insieme. Andrà tutto bene piccolo, dobbiamo solo sperare che Gabriel decida di chiudere in fretta la questione. Ora rilassati, d'accordo?"

Sorrise a malapena a Crowley, stupito anche dal casto bacio sulla fronte che gli aveva riservato. Lui si stava davvero dando da fare per consolarlo, ma al contrario Ast era sprofondato nel mutismo e nella depressione. No, reagire così non gli piaceva per nulla! Sollevò il capo e posò le labbra su quelle di Fergus. Magari non gli avrebbe fatto così schifo, forse proprio perchè lo amava sarebbe riuscito a superare il ribrezzo per il sesso femminile... Invece no! La bocca che stava baciando era morbida e sapeva di lip gloss! Che schifo! Dov'era finita la durezza delle labbra maschili? Il loro sapore genuino? Si ritirò da lui, scostando il capo di lato per non mostrargli la miriade di sensazioni che gli stavano attraversando il volto. "Scusa, amore... non ci riesco" sussurrò infine sentendosi prossimo al collasso mentale!

Edited by »Donnie - 2/1/2012, 18:08
 
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view post Posted on 27/12/2011, 02:23
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Eccolo lì! Con quell'aria da cucciolo bastonato a cui gli si negava una bistecca al sangue dopo avergliela sbattuta proprio sotto il muso! Ma stavolta beccava malissimo! Non avrebbe ceduto, non voleva essere sverginato da lui, non in quel modo almeno, era un esperienza che non ci teneva a provare.
Scosse la testa sospirando, tenendo gli occhi nei suoi.
"No! Invidia, non so perchè Gabriel ci abbia giocato questo scherzetto ma io rimarrò vergine almeno in questa forma! Toglitelo dalla testa!"
Asserì sicura, allacciando le braccia sul seno in modo da non mostrare troppo quegli airbag che si era ritrovato sul petto! Se voleva ottenere anche solo un bacio da lui avrebbe dovuto guardarlo negli occhi! Cosa che sembrava non riuscirgli troppo bene!
"Ed asciugati la bava, porca puttana! Non mi piace essere fissato in quel modo, lo sai!"
Lo stava spogliando con gli occhi, proprio come se volesse scartare come una caramella al latte, lui adorava quel tipo di caramelle!
In quel momento, un biondino dall'aria sperduta entrò nell'ufficio, individuando immediatamente chi cercava. Il suo uomo lo avrebbe riconosciuto fra mille! Si avvicinò a Ray gettandogli le braccia al collo.
"Raymond! Ti ho trovato! Dove siamo finiti? Mi sono ritrovato in un aula di tribunale e stavo difendendo un assasino!"
Alien puntò i suoi occhioni in quelli del proprio compagno, sentendoseli innumidire. Era confuso e spaventato, non sapeva come potesse essere successo visto che aveva chiesto un videogioco questa volta! Che avesse sbagliato qualcosa?
"é stata colpa mia anche stavolta? Ho sbagliato qualcosa nel formulare il mio desiderio?"
Anche se ne dubitava! In fondo lui aveva chiesto proprio l'x-box, come avrebbe potuto sbagliare una cosa simile?
"Io non ci capisco nulla, Ray.. Non ti trovava e mi sono spaventato, non c'era nessuno che conoscessi."
Pigolò stringendosi maggiormente a lui con l'intenzione di non staccarsi proprio.
Chuck nel metre schiantava con forza la mano sul viso di Balthazar, proprio quando lui decideva che doveva veramente capire che fosse lui.
"Balthazar! Piantala!"
Abottò con voce più alta del normale, arrossendo come un pomodoro maturo. Ma tra tutti i metodi in cui poteva scoprire che era proprio lui doveva scegliere quello? Probabilmente il suo neurone girava al contrario! Però... in fondo era Balthazar, non poteva aspettarsi di meglio da lui, no? Era anche per questo che si era innamorato. spalancò gli occhi quando gli disse a chi era sposato, osservando le foto che l'altro teneva sulla scrivania. Come poteva trovarlo adorabile anche in quella situazione? Non ne aveva idea ma era malato!
Annuì quando gli chiese perchè Gabriel li avesse portati lì.
"Marshall. è stata colpa sua, tuo fratello si è innamorato a prima vista dell'ex di Astaroth e John ha tirato fuori che magari una sera sarebbero potuti uscire, senza mai farsi sentire però. Purtroppo le cose non si stanno avolvendo bene, tuo fratello sta per soffrire davvero tanto e credo che lo sappia in un certo senso, non mettiamoci in mezzo però, rischiamo che le cose si complichino ulteriormente."
Concluse appena prima che l'altro lo baciasse in quel modo. Emise un piccolo sussulto prima di lasciarsi andare a quello scontro di lingue che tanto conosceva.
Si staccò fissandolo imbarazzato.
"Tu sai anche dove abitiamo?"
Miagolò distogliendo lo sguardo da lui. era imbarazzato, cazzo!
Dean sorrise scuotendo la testa alla proposta di Sammy.
"purtroppo non posso, sono a pranzo con un cliente se non sbaglio."
E lui non avrebbe voluto andarci, avrebbe preferito di gran lunga stare con suo marito quel giorno.
Sospirò salutandolo prima di avviarsi a sistemare l'incartamento nel suo ufficio, del resto doveva almeno capire che cosa doveva fare prima di incontrare qualsiasi cliente! Cas sorrise scuotendo la testa e passando un braccio sul fianco di Adam.
"mi dispiace ma dubito di porti accontentare. sarà per dopo."
Lo baciò lanciando poi uno sguardo verso Gabriel che parlava con un tipo dello studio. Gli dispiaceva davvero per suo fratello, poteva essere considerato stupido od idiota ma non di certo insensibile, Gabriel però tendeva a nascondere le proprie sofferenze sotto quell'aria da coglione patentato.
"Posso chiederti un favore? Quando torneremo prova a parlare con mio fratello, penso ne avrà davvero bisogno se ho capito per cosa ci ha trasportati in questo posto."
Era un favore enorme, lo sapeva, ma sperava lo stesso che il proprio compagno accettasse. Gabriel aveva bisogno di qualcuno che lo ascoltasse e che gli piacesse o meno Adam era l'unico abbastanza in linea con il carattere scanzonato di suo fratello.
Nello studio di Ast Crowley sospirò, il suo compagno si faceva troppi problemi. Gli posò una mano sul volto rivoltandolo verso di se, osservandolo negli occhi.
"Ehi, principino, smettila di chiedermi scusa. Non pretendo che tu faccia qualcosa che non ti senti, vorrà dire che quando torneremo nel nostro mondo non ti farò alzare dal letto per una settimana almeno."
Ghignò, alzandosi in punta di piedi per baciargli una guancia dolcemente.
"ora preparati, fra poco hai degli impegni ed anche io!"
Lo esortò allontanandosi per marciare nel proprio studio, lanciando uno sguardo alla segretaria di prima, Gabriel sembrava depresso. Dopo gli avrebbe parlato magari!
 
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»Donnie
view post Posted on 29/12/2011, 23:58




Possibile che Kevin provasse un certo gusto nel negarsi? Fosse stato solo nella forma femminile forse sarebbe riuscito a farsene una ragione, ma invece accadeva anche normalmente! Che palle! Giunse le mani e le portò dinnanzi al viso, acuendo l'espressione da cucciolo abbandonato sull'autostrada. "Amore, ti prego! Ti prego! Ti prego! Farò il bravo, te lo giuro!" finalmente era riuscito a guardarlo negli occhi, ma ormai lo conosceva abbastanza da sapere che non sarebbe bastato a raggiungere il suo scopo. Quando ci si metteva, Kevin sapeva essere più cocciuto di lui e la sua unica possibilità era sperare e scongiurare che non fosse fermamente convinto a restare vergine fino al ritorno nel loro mondo! Doveva augurarsi che nel suo compagno ci fosse anche solo una minima incertezza sulla sua decisione e spingere su quella fino ad ottenere un tremolante ed insicuro consenso. Con queste premesse non sarebbe stato troppo difficile riuscirci, ma senza sarebbe stato senza dubbio condannato all'astinenza fino a data da destinarsi. "Scusa, è che già sei figo da uomo, ma da donna hai decisamente del potenziale!" Bravo Invidia! Un passo avanti, due passi indietro! Continuando in quel modo sarebbe stato accontentato quando anche gli uomini -Dean Winchester escluso- avessero potuto partorire! "Comunque, Kevin facciamo un tentativo! Solo una volta! Se non ti piace o ti faccio male, smetto e non ci riproviamo più!" questa sarebbe stata un'argomentazione convincente se lui non fosse stato... beh... Invidia! Chiunque lo conosceva sapeva bene che lui e "l'autocontrollo" non si erano mai incontrati neanche di sfuggita all'entrata di un bar! Andò avanti ad implorarlo, tentando di convincerlo persino quando una ragazza castana molto carina cercò di attirare la sua attenzione chiamandolo e tirandogli la manica della giacca. Totalmente ignorata mollò la presa, trasse un respiro profondo e... "INVIDIA!" Il vizio capitale sobbalzò accorgendosi finalmente di lei, mentre tutto lo studio voltava il capo nella loro direzione, distogliendola poco dopo. "MaryLi! Che ci fai qui? Non dovresti essere a scuola?" domandò riconoscendo all'istante la sua nipotina preferita. Tuttavia, sembrava stranamente diversa... più matura, forse. La ragazza annuì trattenendo a stento la rabbia che l'animava da dentro. "Dovrei, infatti! Invece mi sono ritrovata in una sala comune a parlare delle cause del giorno con persone che non ho mai visto prima! Inoltre, stando alla mia carta d'identità, ho ben 22 anni e lavoro qui come segretaria! Esigo sapere subito cosa sia successo!" la voce si era alzata di tono verso la fine dello sfogo della rabbia della secondogenita dei Winchester che, solo in quel momento, si accorse della bionda di fronte allo zio acquisito. "E questa chi sarebbe?" chiese squadrandola da capo a piedi. A vederla sembrava il genere di ragazza con cui il vizio capitale avrebbe potuto provarci, ma dopotutto chi non andava bene a quello? Sperava davvero in cuor suo che la realtà non fosse quella che sembrava. Si era affezionata a Kevin e lo trovava perfetto come compagno di Invidia, non voleva davvero che uno dei suoi parenti prediletti tradisse un ragazzo così buono e disposto a stare col più deficiente fra i sette peccati capitali! Fortunatamente, Malcolm la fermò prima che potesse lavorare troppo di fantasia. "Non farti strane idee, MaryLi. Questa è Kevin! Sì, ha una quinta di seno e un corpo da icona sexy degli anni '50, ma è stato Gabriel a trasportarci qui e a trasformare alcuni di noi in donna. Per quel poco che ho visto la stessa sorte è capitata a tua madre, a suo fratello e a Chuck" li aveva scorti tutti con la coda dell'occhio e riconosciuto i loro comportamenti. Con Dean, ovviamente, le cose si erano rivelate più facili dal momento che l'aveva già conosciuto anche in quella forma, per gli altri aveva dovuto sforzarsi un po' di più. Sua nipote, tuttavia, sospirò affranta. "Credevo fosse ancora una volta colpa di mio fratello. Ero già pronta a fargliela pagare. Se è stato mio zio invece penso che ci toccherà aspettarci di tutto... soprattutto che la durata di questo gioco si protragga ben oltre la settimana. Non lo conosco bene, ma qualcosa ormai ho imparato. La convivenza con un arcangelo costretto a passare la maggior parte del suo tempo in cane qualcosa mi ha insegnato. Comunque hai detto che i miei genitori sono qui. Immagino non siano gli unici, dunque. Sai dove posso trovarli? Ah sì! Ciao Kevin" disse, riservando un dolce sorriso alla ragazza che fino a un momento prima aveva incenerito con lo sguardo. Era contenta di non dover passare alle maniere forti con lo zio per il suo comportamento sconsiderato, soprattutto ora che aveva altri problemi per la testa visti gli ultimi aggiornamenti. Se c'erano i suoi genitori, i suoi ex baby-sitter e persino il profeta, da qualche parte doveva nascondersi pure Nathan. "Tuo padre se ne sta andando in aula proprio adesso, tua madre non lo so. È là comunque" le venne risposto. "Lui invece non l'ho visto" Il sorriso che Invidia stava mostrando aveva un che di dispiaciuto, come se fosse colpa sua la mancata presenza del fidanzato della nipote. Quella invece gli sorrise radiosa scoccando prima un bacio sulla sua guancia, poi su quella di Kevin. "Grazie, ragazzi. Ci vediamo dopo!" li salutò mentre si allontanava in direzione di Dean. "Mamma" gli disse picchiettandole due dita su una spalla. "Sono qui. Come va?" le domandò abbracciandola d'istinto. Aveva già visto il cacciatore in quello stato e in quanto donna biologica e naturale le erano già state chieste mille cose imbarazzanti (tipo "come si allaccia un reggiseno?") perciò era diventata brava a riconoscere le situazioni di pericolo da cambiamento di sesso e Deanna sembrava essere in stato d'emergenza per qualcosa. Probabilmente non c'entrava suo padre dal momento che l'aveva visto allontanarsi posando un bacio sulla guancia della consorte salutandola con un "allora ci vediamo stasera, amore", quindi era sicuramente a causa del suo nuovo stato di donna. Si augurava soltanto non fosse qualcosa di imbarazzante e che avesse tutto l'occorrente per qualsiasi circostanza nella borsetta nascosta in un mobiletto della sua postazione. Colse di sfuggita suo fratello correre dalla parte opposta dell'ufficio e, con un'altra rapida occhiata, capì il perchè di tanta fretta. Raymond se ne stava appoggiato ad una colonna con l'aria di cercare proprio il biondino che si stava precipitando nella sua direzione.

CITAZIONE
"Raymond! Ti ho trovato! Dove siamo finiti? Mi sono ritrovato in un aula di tribunale e stavo difendendo un assasino!"

"Alien!" Il vampiro fu rapido a sollevarlo non appena il mezzodemone gli gettò le braccia al collo. Il suo piccolo! Si era così preoccupato non vedendolo assieme ai suoi genitori! Non aveva dubbi sul fatto che lo stesso Alien si sarebbe spaventato, infatti non appena i suoi occhi si velarono di lacrime fu rapido a baciargli la fronte accarezzandogli una guancia. "No, amore, sei stato bravissimo. Tu non c'entri niente. È stato tuo zio Gabriel, anche se ancora non sappiamo di preciso il perchè. Comunque siamo tutti qui, non ti lascio solo, piccolo." concluse stringendoselo al petto. Una mano era corsa rapida fra i suoi capelli per calmarlo com'era solita fare, l'altra invece lo teneva in braccio incurante degli sguardi dei colleghi che, tutto sommato, sembravano abituati a scene del genere fra loro. Beh, almeno quello era rimasto uguale! Era già una consolazione!
Se per loro le cose non erano cambiate di molto, lo stesso però non si poteva dire di Balthazar e Chuck. Il secondo aveva appena schiaffeggiato il primo perchè questo gli aveva schiantato una mano sulle tette. Sì. Sulle tette. Il profeta aveva cambiato sesso e l'angelo maniaco aveva colto l'occasione per fare un test: come verificare se la ragazza è davvero il mio uomo? Semplice: lo palpo! Se mi mena è lui, altrimenti è una ammaliata dal mio innato carisma che ci sta provando. La prova si era appena risolta con la conferma delle parole della donna e l'impronta luminosa di cinque dita affusolate sulla guancia di Balthazar. Era Chuck. Gli sorrise vagamente imbarazzato chiedendo maggiori informazioni su Gabriel. Cazzo! Aveva appena detto all'uomo che aveva scoperto d'amare di essere attratto da lui e non c'erano scappatoie alla gaffe appena compiuta. Perlomeno il profeta sembrava contento e deciso a non affrontare nuovamente l'argomento. Beh, quello era un sollievo! Lasciò che la conversazione si spostasse su suo fratello ed annuì pensieroso quando gli disse che c'entrava anche John Marshall in tutto quello. "La cosa non mi stupisce per niente. L'avvocato non sembra molto intenzionato a concedergli qualche chance però... in fin dei conti soffre ancora per Astaroth e Gabriel gli sta perennemente attaccato e non credo capisca che il suo atteggiamento può essere diversamente interpretato da voi umani. Comunque sono d'accordo: è meglio che se la sbrighino da soli, io non voglio entrarci" decretò avvicinando il corpo della neo-mogliettina al suo per baciarla con una passione non indifferente. Ora che avevano stabilito che lei era davvero Chuck non c'era più niente che lo trattenesse dal fare ciò che volesse. Al momento si sarebbe limitato a baciarlo, ma, come l'altra si affrettò a ricordargli una volta che si furono staccati, avevano anche una casa dove avrebbero potuto dar sfogo a tutte le loro voglie. Annuì agguantando dalla scrivania un foglietto scritto di getto. Un secondo prima che uscisse per chiamare la Signora Kenton dal suo ufficio aveva ricevuto una strana chiamata. "Sì, qualcuno mi ha telefonato prima. Ha detto di chiamarsi Consuelo e di essere la nostra governante. Mi ha assicurato di aver svolto tutti i lavori a lei affidati e ha anche aggiunto che Carver dorme placidamente e che l'ha guardata come un cucciolo bastonato per sapere quando saremmo tornati. Mi son lasciato dare l'indirizzo, inoltre dovremo stare attenti entrando che il cane non ci balzi addosso dal momento che sembra accusare molto la nostra assenza" disse sospirando affranto. Non aveva mai avuto molta simpatia per i canidi e sapere che si era lasciato convincere a prenderne uno non gli piaceva per nulla.
Peccato che la donna non avesse espressamente descritto Carver nè avesse dato alcun indizio sulla sua presunta natura canina...
In quell'ufficio dopotutto nulla era come appariva, Adam lo sapeva bene dal momento che si era ritrovato nel corpo di una maggiorata con due labbra carnose da pompinara. Sospirò sotto le attenzione di Castiel, ma a malavoglia gli ricordò gli impegni di entrambi e l'altro si dimostrò a favore di questi ultimi, anche se non stava facendo molto per fargli passare la voglia di rintanarsi da qualche parte. Mugulò ricambiando il bacio mentre le braccia si intrecciavano attorno al suo collo. Doveva persino mettersi in punta di piedi per baciarlo come si conveniva! Era più basso rispetto a quanto sarebbe stato in realtà! Gabriel era stato decisamente ingiusto, cazzo! Avrebbe voluto fargliele pagare tutte con calma e dedizione, ma il suo stesso uomo gli stava chiedendo di parlarci e supportarlo qualora ne avesse avuto bisogno. Se fosse stato chiunque altro a domandargli un simile favore l'avrebbe mandato ad incastrarsi la testa nella tazza del water per riflettere su certe cazzate, ma, come lo stesso arcangelo gli aveva ricordato una volta, sarebbe bastato che Castiel sbattesse le ciglie per convincerlo a ballare la lambada. Annuì sorridendo vagamente tirato. "Non so quanto mi ascolterà, ma ci proverò" assicurò allungandosi per richiedere un altro bacio. La cosa peggiore era che l'avrebbe fatto sul serio. Non importava cosa l'angelo gli chiedesse di fare, lui avrebbe sempre obbedito. Era fin troppo succube di lui e l'altro non se ne rendeva nemmeno conto!
Non era il solo ad avere problemi, però. Nel proprio studio, Astaroth stava disperatamente cercando di non crollare in pezzi sotto il peso dell'illusione e Crowley stava decisamente facendo del suo meglio per consolarlo. Non voleva nemmeno che si sforzasse troppo di stare al suo fianco, gli bastava averlo come cane da guardia. Per quello poteva andare sul sicuro. Sarà stato anche donna, ma era pur sempre il suo compagno e non gli andava certo che altri lo toccassero solo perchè lui non aveva interesse nella categoria che ora Fergus rappresentava! Sorrise alle sue parole. Un lampo di lussuria gli attraversò le iridi e sparì, lesto com'era arrivato. "Spero che questa sia una promessa, amore, e non una minaccia!" replicò pregustandosi già il dolce ritorno a casa. Ricambiò il bacio sulla guancia che l'altro gli diede, trattenendosi persino dal fare smorfie per i resti del lip gloss che gli impiastricciarono la gota. Sospirò. Non aveva la minima idea di come doversi comportare in vista dei suoi impegni, ma annuì lo stesso allontanandosi verso lo studio in cui doveva incontrare il suo nuovo cliente.
 
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view post Posted on 30/12/2011, 01:40
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Sospirò... era impossibile a quanto pareva! Invidia avrebbe continuato ad insistere ed insistere fino alla nausea ma lui era altrettanto sicuro che non avrebbe accettato! Non si sarebbe fatto sverginare da lui nemmeno se fosse stato l'unica donna sulla faccia della terra e lui l'unico uomo.
tra l'altro aveva iniziato a dirgli spesso di no alle sue continue richieste di fare sesso per il semplice motivo che avrebbe voluto passare del tempo insieme a lui senza per forza finire a letto!
"Invidia, ho detto no! Smettila e chiudi il becco per favore!"
Lo bloccò seccato prima che venissero interrotti da Lili, una Lili molto più matura, la salutò con un gesto della testa quando il suo ragazzo la presntò in quella nuova veste.
"Ciao Lili."
La salutò con un sorriso tirato. Quando la ragazza se ne andò sospirò voltandosi verso Malcolm. Si avvicinò per baciarlo appena.
"Niente sesso, non in questa forma!"
Ripetè prima di marciare verso la sua scrivania, infilandosi l'auricolare nell'orecchio, in fondo era una segretaria e poco gli importava dei bisogni del suo uomo in quel momento, voleva solo starsene tranquillo.
Dean invece si ritrovò fra le bracci della figlia e sospirò, stringendosela forte.
"Lili, tesoro!"
Miagolò. almeno era ancora più alta di lei, magra consolazione. Sospirò staccandosi ed arrossendo.
"Credo di avere un piccolo problema e tu dovresti aiutarmi. Insomma... penso di avere il ciclo."
E lui di assorbenti non se ne intendeva molto.
In qualunque caso la loro presenza aveva attirato anche qualcun altro. Avrebbe riconosciuto MaryLi ovunque, sarebbe stata lei a non riconoscere il suo ragazzo! Nei panni di una centralinista dell'ufficio era difficile che lo riconoscesse, indossava una gonna nera al ginocchio ed una magliettina dello stesso colore, il seno non troppo prosperoso, gli occhi grigi, il viso delicato. No... quello non gli piaceva proprio!
"Lili!"
La chiamò avvicinandosi a loro, anche sua madre in versione femminile, due gran gnocche! Sbuffò vedendo lo sguardo di Dean dubbioso.
"Nathan, Nathan Thompson, signora Winchester, anzi Natalie... per il momento! Qualcuno avrebbe la grande idea di spiegarmi perchè sono una ragazza?"
Perchè non ce la poteva fare a sopportare quella forma! Aveva le tette, era carina e metà di quegli uomini ripieni di ormoni se lo stava mangiando con gli occhi!
Non poteva farcela!
Chuck fissò balthazar, sospirando ed annuendo. Anche lui sapeva bene perchè gabriel si comportava in quella maniera. non per conquistarlo come l'altro pensava ma semplicemente per lenire il suo dolore. Povero Gabriel... gli dispiaceva per lui.
Quando gli parlò di casa loro lo fissò inarcando un sopraciglio... prendevano una governante per un cane? Doveva essere frutto della mente malata di Gabriel!
"A me piacciono i cani, su di me può saltare quanto gli pare."
Non aveva toccato l'argomento uscito alla macchinetta di caffè, però, per una volta, poteva essere lui a mettere in imbarazzo l'angelo che di solito aveva questo privilegio nei suoi confronti.
Tossicchiò, sorridendogli sbarazzina.
"Dolce pazzoide trasandato, eh?"
Era anche il suo modo per non fargli capire quanto in realtà fosse felice della scoperta.
Alien si stava facendo coccolare da Raymond... quindi era stato suo zio Gabriel... sospirò nascondendo il viso nel suo petto, rialzandolo poco dopo.
"Voglio andare a casa."
Pigolò. Quel posto aveva il potere di terrorizzarlo e non stava scherzando, si vedeva come un pesce fuor d'acqua!
Qualcun altro era della sua stessa idea. Castiel stringeva la sua ragazza, momentaneamente, per poi staccarsi dopo averle lasciato un altro piccolo bacio sulle labbra.
"Grazie amore."
La sospinse verso il proprio ufficio, avevano del lavoro da svolgere purtroppo. Non sapeva nemmeno quanto tempo sarebbero rimasti bloccati in quel mondo, Gabriel non stava bene e lui purtroppo se ne era accorto immediatamente. Lo aveva consolato in bagno del resto.
suo fratello si faceva sempre coinvolgere troppo, anche lui lo aveva fatto del resto.
Crowley marciò verso la piccola segretaria, prendendola per un braccio e portandola in un luogo sicuro.
"Cosa stai combinando?"
Sibilò velenoso, pentendosi quasi subito. L'arcangelo aveva rialzato verso di lui due occhi così tristi da non crederci.
"Voglio solo divertirmi un poco. Fatti gli affari tuoi!"
La vide allontanarsi di nuovo in fretta, sapeva din troppo bene che dire a qualcuno l'identità di Gabriel significava ritrovarsi donna anche nel mondo normale, quindi avrebbe tenuto il becco chiuso ed avrebbe pestato John Marshall, anche se la loro storia era finita Gabe rappresentava il suo confidente numero uno e nessuno doveva fargli del male, lo stesso male che aveva visto negli occhioni cangianti di Gabriel.
 
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»Donnie
view post Posted on 31/12/2011, 18:28




Nè lui, nè Kevin sembravano decisi a mollare, ma magari con un po' di perseveranza sarebbe riuscito ad ottenere il tremulo "" che tanto sognava. "Ma perchè?!" replicò quando l'altro gli ordinò di tacere. "Non ho intenzione di essere attivo anche normalmente, ma stavolta devi concedermelo, amore! Quando mi ricapita? Ti preeeeegooooo!" Niente. Quello, al momento, era il suo chiodo fisso al punto tale che non si accorse neppure della nipote alle sue spalle, ma lo fece non appena questa registrò l'urlo più alto nella storia delle grida umane. Si girò verso di lei dopo esser sobbalzato per lo spavento. Come tutti lì dentro, nemmeno MaryLi aveva idea di che cosa fosse successo, ma presto le venne spiegato chi fosse la causa della sua maturazione improvvisa e dei numerosi cambi di sesso di parecchi membri della sua famiglia. Invidia la indirizzò anche verso sua madre, appena liberatasi di Sam. Non appena la nipote se ne andò, tornò a concentrarsi su Kevin che però sembrava intenzionato a chiudere la loro conversazione con un ultimo definitivo commento.

CITAZIONE
"Niente sesso, non in questa forma! "

Ricambiò il bacio, poi mugugnò qualcosa di incomprensibile mentre uno dei suoi tanti colleghi piombò a sequestrarlo dal momento che dovevano assolutamente valutare le pratiche del caso Eton. Quel nuovo mondo non gli piaceva per niente!
Nel frattempo, MaryLi aveva raggiunto la madre e dopo un rapido abbraccio aveva subito avuto conferma del suo terrore: il ciclo. Sospirò e annuì. "Dovrei avere un assorbente nella borsa. Non preoccuparti, ti accompagno in bagno a cambiarti ed è con le ali, non interno" spiegò prima di ritrovarsi assaltata da una ragazza decisamente molto carina, con più tette di lei!, che tra l'altro sembrava conoscere molto bene... le ricordava la forma femminile di Nathan... ma questa era più matura... ODDIO! Un orrido pensiero le si fece strada nella mente... Ti prego! No!

CITAZIONE
"Nathan, Nathan Thompson, signora Winchester, anzi Natalie... per il momento! Qualcuno avrebbe la grande idea di spiegarmi perchè sono una ragazza?"

E invece sì! Inoltre, disgraziatamente per lei, l'olio santo ancora non si comprava al supermercato. "È stato Gabriel" replicò seccata, marciando verso la sua scrivania, non troppo distante da quella della madre, per recuperare quanto serviva a Deanna. "Non so bene per quale motivo, ma ha deciso di trasferirci tutti qui, alcuni di voi hanno per l'appunto subito cambi di sesso e tu sei fra questi, Nate" finì di spiegare spingendo poi la madre verso i bagni. Prima che si allontanasse del tutto, però, venne colpita da un pensiero improvviso che era il caso di risolvere quanto prima. "Ah, amore" mormorò suadente voltandosi nella sua direzione. La bocca era stirata in un magnifico sorriso che, chiunque la conoscesse bene, aveva imparato a temere. "Toglitelo dalla testa. Sono stata abbastanza chiara? Non osare metterti certi grilli nella mente, non accadrà mai!" e con questo aveva appena messo un freno alle inevitabilili tendenze saffiche del suo ragazzo appena diventato ragazza. Poteva scordarselo che lei si prestasse a simili scene! Dal canto suo, non aveva mai provato attrattiva per gli esponenti del suo stesso sesso e questo non sarebbe certamente cambiato ora solo perchè Nathan si era improvvisamente svegliato provvisto di un paio di tette (tra l'altro più grosse delle sue!) e un utero! "Ci vediamo dopo!" concluse salutandolo con un gesto della mano, mentre riprendeva il suo cammino verso la toilette.
A proposito di cambi di sesso, Balthazar si era improvvisamente ritrovato sposato a Charlotte, almeno così aveva letto nella sua fede, un'avvenente segretaria che normalmente rispondeva al nome di Chuck e che, a quanto aveva appena scoperto, amava i cani. Bene. Almeno avrebbe saputo a chi smollare il sacco di pulci una volta a casa! Addosso a sè non lo voleva di certo! Si sedette alla sua scrivania portandosi alle labbra il caffè che con fatica aveva ritirato dalla macchinetta succhiasoldi, quando la sua cara consorte decise di farlo morire di vergogna.

CITAZIONE
"Dolce pazzoide trasandato, eh?"

Ci mancò poco che sputasse il caffè. "C-come?" tossicchiò cercando di riprendersi. Adesso che gli andava a dire? La gaffe ormai l'aveva fatta, non poteva semplicemente rimangiarsi tutto e dargli del visionario... sarebbe stato peggio... oddio! Adesso che si inventava?! Un provvidenziale bussare alla porta lo salvò da qualsiasi scusa montata male e su due piedi. "Signor Kenton, mi dispiace disturbarla..." una delle tante segretarie di quel posto lo fissava vagamente indimidita, spostando lo sguardo da lui a Chuck ininterrottamente. Probabilmente aveva paura di aver disturbato un dolce incontro fra moglie e marito, ma in realtà l'aveva soltanto levato momentaneamente dagli impicci. "No, mi dica pure, signorina! C'è qualcosa che non va?" La ragazza annuì, improvvisamente sollevata. "Sì, il signor Endel è qui per discutere degli assegni di mantenimento che dovrà versare all'ex moglie" Balthazar annuì pescando dal mare di cartelle sulla sua scrivania quella relativa alla pratica Endel. "Certo, grazie per avermi avvertito. Arrivo subito" la ragazza se ne andò e l'angelo si alzò, scoccando un bacio sulla guancia alla moglie. "Ora devo proprio andare, ne riparliamo dopo, va bene?" disse per poi dileguarsi un secondo dopo. Per ora l'aveva scampata, ma sapeva che non gli sarebbe andata di lusso una seconda volta. Almeno per allora avrebbe avuto la scusa pronta! O perlomeno se lo augurava!
Uscì rapidamente dall'ufficio, scorgendo di sfuggita Alien in braccio a Raymond. Allora c'erano proprio tutti! Il piccolo mezzosangue sembrava decisamente sconvolto, ma il vampiro lo stava coccolando come si è soliti fare con un bambino spaventato dal buio. Alternava carezze a baci sul capo, cercando di calmarlo alla bell'e meglio. "Lo so, amore. Dobbiamo solo aspettare che tuo zio Gabriel cambi idea e ce ne torneremo subito a casa. Vedrai che sarà solo una questione di qualche giorno" in realtà non ci credeva molto. Come altri lì dentro, anche lui aveva intuito che il motivo di tanta scena potesse essere suo padre e, per il bene di Alien, gli avrebbe parlato il prima possibile per vedere di chiarire quale fosse il problema fra lui e l'arcangelo... anche se era conclamato che quest'ultimo fosse attratto da lui e Marshall invece avesse ancora la testa piena del suo ex. Il primo istinto di Raymond sarebbe stato quello di sospirare per scaricarsi un po' i nervi, ma si trattenne per evitare che il cucciolo che stringeva fra le braccia si spaventasse ancora. "Dai, amore... poteva andare peggio" tentò baciandogli la fronte. "Potevi essere da solo, invece qui ci sono io e tutta la tua famiglia, vedrai che presto riusciremo a convincere Gabriel ad interrompere il suo divertimento." No, non ci credeva per nulla, ma qualcosa doveva pur fare o dire per risollevare lo spirito del piccolo Winchester che tanto amava!
Si stavo ormai tutti dirigendo verso i loro nuovi impegni, compreso Adam che, spinto da Castiel, stava facendo rotta verso la riunione che gli aveva lui stesso ricordato poc'anzi. Ancora non avrebbe saputo dire se tenere a memoria tutti quegli impegni e quelle questioni burocratiche di cui poco capiva fosse un pregio o meno, ma probabilmente i loro alter ego l'avrebbero apprezzato un mondo. Sempre ammesso che esistessero sul serio, ovvio! Annuì al proprio uomo, schivando un sempre più agitato Crowley. Con la coda dell'occhio colse anche Astaroth, allontanarsi a sua volta verso chissà quale aula. Non sembrava che fra loro fosse nata qualche incomprensione, l'ex re dei crocevia sembrava infatti più interessato ad aggredire un'altra segretaria dell'ufficio, ma quella lo mandò a quel paese proprio nello stesso momento in cui Adam varcava la soglia dello studio in cui si sarebbe tenuta la riunione.

Edited by »Donnie - 1/1/2012, 19:36
 
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view post Posted on 2/1/2012, 00:31
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Quindi c'era Gabriel dietro tutto quello! Chissà perchè non lo stupiva più di tanto, suo zio aveva un senso dell'umorismo unico... E per fortuna! Se era sicuro di qualcosa era che se qualcun altro avesse avuto un simile umorismo sarebbe stato da abbattere! Gab si divretiva sempre con giochetti simili, anzi! Ci provava un gusto perverso. Sbuffò a quel sorriso, mandandola a farsi fottere con un dito, comportamento tipico suo quando era innervosito da qualcosa, trovandosi davanti un tipo intimidito che gli diede delle pratiche, almeno anche lì sapeva farsi rispettare, cazzo. Non ne poteva gia più.
Deanna invece si era fatta portare in bagno dalla figlia, scoprendo con orrore che l'assorbente ce l'aveva gia! Interno! Sbiancò scuotendo la testa, sentendo il cellulare squillare da dentro una tasca , un messaggio che lo fece sbiancare anche di più.
Piccola, stanotte è stato fantastico. Mi chiedo perchè non lasci ancora tuo marito da ma da una serpe come te non c'è da aspettarsi di meglio, comunque non vedo l'ora di vederti a pranzo, hai promesso di infilarti sotto la tovaglia e farmi il solito lavoretto. non vedo l'ora di incontrare ancora la mia piccola gattina in calore!
"Oddio..."
Si sentiva malissimo, quasi sull'orlo dello svenimento! Sapeva di non avere colpa era la sua controparte di quel mondo a tradire suo marito ma la cosa lo disgustava parecchio! Tradire Sammy? nemmeno sotto tortura! Allungò l'aggeggio alla figlia, gli occhi lucidi e la pelle anche più bianca di quanto fosse in realtà.
"Qui tradisco tuo padre..."
E scoppiò in lacrime, esattamente come una bambina... troppi colpi per quella giornata e per il suo sistema nervoso da donnina mestruata!
Si passò una mano sul viso, asciugandosi le lacrime, una delle segretarie entrata a sua volta nel bagno alzò gli occhi al cielo sbuffando, lì era conosciuta come la sgualdrinella dell'ufficio ed il marito come l'uomo più cornuto della città.
"Lacrime di coccodrillo."
giudicò sdegnata uscendo dal bagno, ma come si faceva a tradire un figo simile? Mah... misteri della fede. Dean la notizia non l'aveva presa bene comunque... stava piangendo disperata mentre si slanciava verso le braccia della figlia.
Soffiò sulla tazza di caffè dove fino a quel momento aveva troneggiato l'immagine del cacciatore in lacrime, scuotendo appena la testa. Un pò gli dispiaceva... in fondo era l'unico mondo in cui avrebbe fatto una cosa simile, Dean era l'unico in casa, Alien a parte, che in forma canina non lo aveva mai trattato male, gli dispiaceva avergli fatto male.
Stava riflettendo su queste cose quando una mano dalle unghie smaltate di rosso gli coprì la visuale.
"Così non otterrai nulla."
Sospirò ancora, rialzando gli occhioni verso Crowley... Francesca in quel mondo. francesca Macloed era di origini miste, madre italiana e padre scozzese, immigrati in America quando loro figlia aveva tre anni.
La fissò negli occhi chiari che si addolcirono quando incontrarono quelli tristi di Gabe... merda! Quando lo trovava strappava le palle a Marshall.
"non voglio ottenere nulla, lo sai..."
"io si, lui è un coglione del cazzo!"
"non chiamarlo così... ho sbagliato. Adesso voglio solo divertirmi, ti prometto che quando torneremo non ti darò fastidio per un bel pò."
Il demone sbuffò, sedendosi sulla scrivania della segretaria, allungando una mano ad accarezzarle i capelli, la prossima causa l'avrebbe avuta nel pomeriggio, poteva coccolarla un altro pò.
"vedrai che si sistema tutto."
Lui parlava bene, lui aveva conquistato il suo principino mentre qualcun altro doveva anche sentirsi insultare nella mente di un mago stregone che credeva di avercelo d'oro! Non avesse mai chiesto di averlo come protetto! Gliel'avrebbe fatta vedere lui quanto poteva essere fastidioso quando ci si metteva!
Soffiò dentro al bicchiere vedendo la scena cambiare... eccolo lì, in aula, peccato che fra poco non sarebbe stato così bene! Ghignò schioccando le dita, in quel momento la prova che teneva in mano, cioè una biro d'argento elegantemente decorata, iniziò a spruzzare l'inchiostro direttamente sulla camicia del mitico, inimitabile, favoloso john Marshall. Le risate provenienti dall'aula lo rincuorarono un poco mentre l'inchiostro imprimeva sulla sua fronte la parola Stronzo, che capisse che i pensieri in certi casi, erano anche peggio delle parole!
Alzò lo sguardo godendosi le carezza di Crowley proprio mentre Chuck usciva dall'ufficio di suo marito al momento... lui pensava di averla scampata ma non era così. avrebbe preteso qualche risposta, ci era rimasto secco.
Alien nel mentre si strusciava con il viso contro il petto del suo uomo.
Raymond era sempre così dolce con lui, sempre così premuroso anche se pensava che questa volta Gabriel si sarebbe divertito da morire.
"Almeno quello... per fortuna ti ho trovato presto."
Pigolò alzando il visetto e baciandolo dolcemente.
Sperava che il suo uomo non avesse impegni perchè non aveva la minima intenzione di staccarsi, voleva prendersi tutte le coccole possibili!
 
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»Donnie
view post Posted on 2/1/2012, 19:23




Ignorò Nathan e portò la madre in bagno. Non era affar suo se il suo moroso ora aveva le palle girate per la nuova forma in cui era costretto e che non poteva sfruttare per offrire scenette saffiche ai fortunati avventori. Doveva solo provarci a farsela con altre/i, però! Già l'aveva lasciata da sola per un anno senza farle sapere nulla, ci mancava soltanto che per ripicca decidesse di limonarsi col primo essere di ambo i sessi che gli capitava a tiro! Una volta nella toilette, lei e Deanna scoprirono con orrore che indossava già l'assorbente... ma interno. Sospirò appoggiandosi alla porta del cubicolo. "Vuoi tenerlo oppure sostituirlo con questo?" chiese agitando il pacchettino azzurro che ancora stringeva fra le mani. Prima che la madre potesse rispondere, però il suo cellulare squillò e lei sbiancò più di prima. La fissò confusa, indecisa se sbirciare lo schermo luminoso oppure aspettare che fosse l'altra a darle informazioni più chiare. Non ebbe bisogno di far nulla, l'apparecchio le venne consegnato in mano e mentre perdeva pian piano la capacità di stare in piedi leggendo ci pensò sua madre a farle cadere totalmente il mondo addosso.

CITAZIONE
"Qui tradisco tuo padre..."

Il primo impulso fu quello di urlare e schiaffeggiarla, ma Dean scoppiò a piangere e ciò le bastò a riacquistare la lucidità. Quella era solo un'illusione, nulla di reale. Sua madre non aveva mai fatto le corna a Samael e la stessa MaryLi sapeva che era assolutamente improbabile che ciò accadesse in qualsiasi mondo, fosse anche parallelo. La cabina del bagno però era aperta, perciò quando una segretaria dell'ufficio le sentì e vide non riuscì a tenere a freno la propria lingua velonosa.

CITAZIONE
"Lacrime di coccodrillo"

Così come l'impiegata non era stata capace di desistere dall'esprimere il proprio parere, lo stesso fece Lili fulminandola con un'occhiata. "Qualche problema, Angie? Proprio tu vieni a far di 'sti commenti quando lo sanno tutti che tradisci il tuo uomo da sette anni col tuo ex, con cui effettivamente non ti sei mai lasciata dal momento che la tresca è iniziata contemporaneamente alla tua nuova storia" non si chiese come facesse a sapere certe cose, ormai aveva smesso di farsi domande quando c'entrava la parte angelica della sua famiglia. "Quindi fuori dai piedi e va a fanculo, sono stata chiara?" sibilò velenosa chiudendo la porta a chiave, accogliendo subito dopo la madre fra le sue braccia. Le accarezzò lentamente il capo cercando di calmarla col suono della sua voce. "Va tutto bene, mamma. Non sei tu questa. Non lo sei mai stata, su basta adesso" Secondo il suo punto di vista, Dean era troppo sconvolto per ragionare seriamente, perciò era suo compito fargli capire che quel messaggio non significava assolutamente nulla... a parte il fatto che Gabriel era un bastardo che si divertiva a spese delle sofferenze altrui. Scrollò delicatamente da sè la donna in lacrime e la costrinse a fissarla negli occhi, gli stessi che aveva ereditato da lei. "Mamma, tu non ami quell'uomo. Non provi niente per lui, ma è giusto che tu lo incontri oggi a pranzo. Nessun lavoretto, digli chiaro e tondo che vuoi stare con tuo marito, che se ne può andare al diavolo e che si fa ancora sentire gli fai causa per molestie sessuali e stalking. Ce la puoi fare, ok?" le disse tenendo lo sguardo fermo nel suo. Quella era l'unica via a suo parere. "A papà puoi dirlo oppure no, la scelta sta a te. Io lo farei e vedrai che capirà se saprai spiegarti bene, non è stupido" glielo disse con un sorriso talmente rassicurante che se fosse stata una venditrice sarebbe stata capace di appioppare una fregatura anche al più diffidente fra i compratori, tuttavia credeva sul serio nelle sue parole e, ancora di più, nell'amore dei suoi genitori, la stessa favola a lieto fine che l'aveva accompagnata fin dalla sua infanzia. Ne avevano superate tante insieme, situazioni ben peggiori di quella stupida illusione, sfuggire ai trucchetti di Gabriel sarebbe stata una passeggiata per loro. La spinse delicatamente fuori dal bagno dopo essere andata a prendere la propria borsa e averle rifatto il trucco. "Ce la puoi fare, mamma. Io ho fiducia in te" le disse ancora posandole un bacio su una guancia.
"Avvocato, esibisca la prove della sua accusa"
"Certamente, vostro onore" John Marshall esibì davanti alla corte la penna d'argento che incriminava l'imputato Fersen del furto a casa Kane. "Come lei e i membri della giuria potrete notare, su questa stilografica ritrovata a casa del Signor Fersen, compaiono le iniziali L.K. ovvero Leon Keane. Ed è la stessa penna, vostro onore, che compare nella foto che ritrae il mio cliente nel suo studio nel procinto di firmare delle importanti carte per la cessione della sua azienda. Anche nella fotografia, di cui mi son permesso di fare un ingrandimento che ho già consegnato ai membri di questa corte, compaiono le lettere L.K. proprio sulla cima. Questa è la prova, miei signori, che il signor Fersen è stato a casa del mio cliente e ha rubato numerosi suoi effetti personali compresa questa stilografica" numerosi mormorii di assenso e dissenso si espansero nell'aula, ma proprio in quel momento la sua tanto decantata prova decise di ribellarsi al suo stato di oggetto inanimato e gli spruzzò l'inchiostro in faccia. Tutti i presenti scoppiarono a ridere, mentre il giudice si affrettava a riportare alla calma la corte, premurandosi perfino di informare il noto avvocato Marshall della scritta comparsa sulla sua fronte. "Suggerirei di prenderci tutti quanti una pausa, così lei avvocato potrà ripulirsi e poi torneremo qui fra un quarto d'ora dove io e i membri della giuria pronunceremo il nostro verdetto. L'udienza è rimandata fra quindici minuti" concluse il giudice battendo un colpo di martelletto. L'aula si svuotò rapidamente, primo fra tutti John che corse velocemente in bagno a rassettarsi. Le penne non avevano vita propria, perciò c'era solo una persona in grado di scrivergli a quel modo sul viso... sempre se la sua teoria si fosse rivelata esatta. Corse nuovamente in studio, scontrandosi quasi col figlio che, dopo aver comunicato ad Alien di non aver cause prima del pomeriggio, stava andandosene a pranzo col proprio fidanzato. Lo scansò all'ultimo, individuando con un colpo d'occhio la sua meta finale. "Signorina Leiwton, mi dispiace interrompere la sua conversazione, ma avrei un momento bisogno dell'avvocato MacLoed. Sarà questione di un istante, glielo posso assicurare" disse con calma, come se l'incidente appena avvenuto non l'avesse minimamente scalfito. Portò poi lo sguardo su Crowley, fissandolo fermamente. Aveva necessità di parlargli a quattr'occhi e doveva farlo subito.
 
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