Just a cigarette in the men's bathroom! What do you want to happen?, NathanxMaryLi

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Scheherazade Al Rahman
view post Posted on 11/4/2011, 23:54 by: Scheherazade Al Rahman




Emma333
Sgattaiolare fuori dalla classe era stato uno scherzo, come al solito del resto. Non importava quanto assurde o pedanti fossero le sue richieste, lei riusciva sempre ad ottenere ciò che voleva. Questa volta però non era dovuta ricorrere a chissà quali scuse per ottenere il permesso, per lei e la sua amica Diane, di uscire; era bastato mostrarsi sofferenti e sbattere un po' le ciglia. Non era mai successo che l'apprensivo professore di inglese negasse qualcosa quando c'entrava di mezzo la salute. Generalmente era quello con cui trovava più difficoltà nell'ottenere consensi, ma questa volta le era stato sufficiente affermare di accusare forti dolori allo stomaco e domandare con voce flebile il permesso di andare in bagno scortata dalla sua amica visto che poteva trattarsi di dolori da donna e quindi lei sarebbe stata certamente la più indicata a darle una mano. Il Signor Collins si era subito impietosito e le aveva raccomandato di tornare solo quando si fosse sentita meglio, in fondo perdere una lezione non era poi così grave date le circostanze. MaryLi aveva ringraziato umilmente ed era uscita con Diane sottobraccio, la sua espressione addolorata si era subito tramutata in un ghigno di vittoria non appena chiuse la porta. L'altra ragazza scosse la testa rassegnata. Era ormai abituata al carattere stravagante e fin troppo vivace della sua amica, ma ancora non capiva perchè l'altra dovesse sempre coinvolgerla in ogni folle idea che la sua mente partoriva. Era già la terza lezione che saltava a causa sua soltanto perchè Mary si annoiava. Sospirò. Non che ci potesse fare molto in fondo, la sua era una personalità troppo remissiva perchè si permettesse di alzare la testa con lei. "Cosa vuoi fare stavolta? Andare in cortile a provarci con i fidanzati delle altre in attesa sulle moto, rubare alcolici dal bar dei professori, salire sul tetto... cosa?" domandò senza un vero interesse. Avevano già fatto ognuna di queste cose ed ogni volta cercava, senza risultati, di farle capire quanto la propria condotta scolastica ne avrebbe risentito nel caso fossero state scoperte, ma alla sua amica non importava più di tanto e liquidava sempre la faccenda con un odioso "Sei troppo pessimista! Chi vuoi che ci veda?" Sì, infatti! Che vuoi che succeda?! Tanto mica sarebbe stata lei a pagarne le conseguenze, la sua influenza su docenti e personale scolastico era tale che le avrebbero fatto passare liscia qualsiasi cosa, ma Diane non era una figa di immani proporzioni con gli occhi da cerbiatta, lei era una ragazza anonima di come se ne trovano tante in giro e sarebbe stata lei a scontare la pena di entrambe. Lo sguardo febbrile e concitato di MaryLi non la tranquillizzarono per niente: era sicuro qualcosa che non le sarebbe piaciuto fare e che avrebbe compresso la propria promozione. "Solo una sigaretta" la risposta che ebbe la fece quasi saltare di gioia! Lei che si aspettava qualcosa come rubare una macchina e fare shopping indiscriminato per tutta la città con la carta di credito di suo padre, quella che gli lasciava per le emergenze e che non aveva ancora toccato proprio per tener fede alla parola data. "È solo una sigaretta innocente nel bagno dei ragazzi" Ecco! Lo sapeva lei che non c'era da fidarsi! Si staccò furiosa dal suo braccio fissandola dritto negli occhi. Quello era il momento di ribellarsi, di far valere il proprio pensiero e di tornare dritte in classe ad esercitarsi sui paradigmi dei verbi irregolari. "Ti è dato di volta il cervello per caso? Lo sai bene che da quando si è scoperto che le ragazze ci andavano per scopare quei bagni a noi sono interdetti! Non solo rischiamo la sospensione immediata, ma incorriamo persino in una bocciatura sicura! No, mi dispiace ma se vuoi rovinarti la carriera ci vai da sola, io non ti accompagno!" chiara, risoluta e ferma nelle sue convinzioni nessuno l'avrebbe distolta dalla sua presa di posizione. Peccato che non avesse fatto davvero i conti con la personalità dell'altra! "Diane! Ti prego! È solo una sigaretta! Cosa vuoi che succeda! Non vorrai davvero lasciarmi andare da sola vero?" Il tono della mezza demone era passato da concitato a supplichevole, stava a mani giunte davanti all'amica con il labbruccio in fuori, implorandola di accompagnarla. MaryLi conosceva bene i suoi polli e sapeva di sciogliere l'animo puro e sincero della giovane umana, era un punto debole che aveva scoperto anni prima e di cui si serviva senza mezzi termini. Infatti, anche questa volta Diane acconsentì con un sospiro frustrato e un sì a denti stretti. Raggiante di gioia Lili la prese nuovamente sottobraccio e la trascinò letteralmente nel bagno dei maschi assicurandosi, prima di chiudercisi dentro, di non essere viste da nessuno. Il locale era vuoto. Nessuno era sedutto per terra a fumare, le porte delle latrine erano tutte aperte e libere e anche i lavandini non erano attorniati di ragazzi. "Finalmente sole!" commentò nuovamente piena di gioia la piccola Winchester avvicinandosi alla finestra per aprirla. Una volta spalancate le imposte salì sul davanzale e lì si sedette. Diane sospirò sedendosi su una sedia abbandonata proprio ai piedi della sua migliore amica. "Lo sai che siamo morte se ci beccano, vero?" bofonchiò per niente tranquilla. Quella situazione la inquietava più di qualsiasi altra, avrebbe preferito prosciugare il credito del padre anzichè rischiare la promozione. "Che palle che sei!" le venne risposto di rimando. MaryLi era fatta così: le piaceva vivere ogni momento sulla pelle e prendere come veniva ogni conseguenza tanto il suo bel faccino l'avrebbe salvata sempre. Si frugò nelle tasche dei jeans grigio fumo a sigaretta ed estrasse un pacchetto scalcagnato di Camel Light e l'accendino. Si portò la bionda alle labbra e l'accese, subito dopo la offrì anche all'amica ma quella rifiutò scuotendo il capo. "Lo sai che fanno male" Mary aveva la netta sensazione che la predica non sarebbe mai finita. Per quanto l'altra la seguisse in qualsiasi cosa non riusciva davvero a trattenersi dal puntualizzare su tutto. Soffiò fuori il fumo e alzò gli occhi al cielo. "Cosa sei? Mia madre?" domandò ironica lasciandosi andare anche ad una risata divertita. Era il colmo. Persino sulle sue scelta di vita doveva mettere il becco? Non bastava essere riuscita a dissuaderla dallo sbottonare la camicetta azzurra e attillata che indossava quel tanto che bastava per rendere più visibili le tette, per quanto fossero poche? Tuttavia, a quella domanda Diane non rispose. Tutti credevano che MaryLi e suo fratello Alien fossero stati adottati dai Winchester, una coppia omosessuale, perciò Diane era sempre ben attenta a non tirar fuori l'argomento "mamma" con lei. L'amica sembrava non provar nulla al riguardo, ma lei era sicura che fosse solo finzione. Come poteva rimanere insensibile ad una mancanza così profonda? Certo, i suoi genitori adottivi le erano sempre stati vicini e cercavano di crescerla nel modo migliore, ma già il suo modo di comportarsi era indice di un forte turbamento a detta sua. Decise di non raccogliere la provocazione, ma non era comunque intenzionata a lasciar perdere del tutto l'argomento. "Sai bene che nessuno dei tuoi due padri sarebbe contento di sapere che fumi o che salti le lezioni. Loro ti vogliono molto bene e sono certa che vorrebbero vederti più giudiziosa e assennata" Ogni tentativo di far ragionare l'anima inquieta era inutile, infatti ottenne in cambiò l'ennesimo sbuffo di fumo. "È arrivata l'ora della ramanzina!" il solito commento sarcastico. Quel suo modo di fare impertinente e scanzonato l'aveva ereditato dalla madre, Dean Winchester, il cacciatore più isterico e mestruato di tutta l'America... almeno così l'aveva sempre definito lo zio Invidia e lei non si era mai trovata in disaccordo con tale descrizione, anzi trovava gli calzasse davvero a pennello! "Mph! Tranquilla! Non sprecherò oltre il fiato, so benissimo che non mi stai nemmeno ad ascoltare!" la ripicca arrivò puntuale e sembra colorita da quella nota divertita che sapeva tanto di obbligata rassegnazione. Lili sorrise ancora, un ghigno provocante e per niente rassicurante. "Fa caldo qui, vero?" Naturale che le temperature fossero piuttosto alte: quello era l'aprile più afoso da diversi anni a questa parte! Diane ridacchiò nervosa guardandola di sottecchi. "Cosa vorresti fare? Spogliarti per caso?" la sua era una domanda retorica detta senza pensarci, davvero non pensava che l'altra la potesse considerare un'ipotesi da valutare. Mary si lasciò andare ad un nuovo inquietante sorriso. "Sai che è un'idea?" appoggiò tutta contenta la sigaretta sul cornicione e in un solo secondo aprì la camicetta lasciando che le scivolasse un po' lungo la schiena, in modo da rendere le spalle nude. "Sai che si sta meglio?" chiese con candore riprendendo a fumare come se non fosse successo niente. Alla sua accompagnatrice venne quasi un infarto osservando il reggiseno rosso e nero, imbottito e ricco di pizzo, dar bella mostra di sè. Mai che si contenesse quella ragazza! Il seno, seppure scarso, era valorizzato da quel raffinato completo e non poteva provare un pizzico di invidia a quella vista. Lei non ci sapeva fare con i ragazzi, era fin troppo timida e riservata anche solo per pensare di indossare cose del genere o di mostrarle con tanta leggerezza. "Tu. Sei. Pazza." scandì bene cercando di riprendere il colore che quel gesto aveva spazzato via in un solo secondo. "Spera che non entri nessuno, altrimenti sei davvero fottuta!" sentenziò. Il suo nervosismo era palpabile nonostante cercasse di non darlo a vedere. "Oh, ma invece è proprio quello che spero!" fu la ripicca maliziosa, seguita da uno sguardo altrettanto eccitato, che ricevette in risposta. Avrebbe volentieri instaurato uno dei loro rari battibecchi al vetriolo, ma la porta si aprì mandandole il cuore in gola.

Edited by »Donnie - 16/2/2012, 01:18
 
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