Posts written by Vik

view post Posted: 23/5/2012, 16:32 Skarlet (ultima pate) - Other places
Amava schifosamente baciare in quel modo il suo Fra, non perché in quel modo i loro ruoli si ristabilivano, ma per il semplice fatto che pure se si stuzzicavano non riuscivano a smettere di mettere passione nei loro baci. Zen abbracciò maggiormente il suo biondo, avvertendo quelle mani forti sul proprio petto e quel morsetto sulle labbra. Quasi quasi poteva eccitarsi nuovamente e mandare a fanculo Zai solo per concedere al suo biondo tante “coccole”.

-Ti amo.-

Sussurrò a sua volta, in risposta a quel mormorio prima che un mezzo urlo uscisse dalle labbra del rosso.

-Fottutissimo bastardo!-

Bofonchiò tra i denti mentre si portava le mani sui gioielli di famiglia e li massaggiò piano prima di ringhiare contro la moglie.

-Checca isterica! Giuro che da ora in poi andrai in bianco! Non sono ammessi tradimenti chiaro????-

Gli strillò usando un tono da femminuccia, come a fargli che lo avesse castrato. Lo osservò vestirsi come se niente fosse e aspettò che si avvicinasse alla porta, dopodichè lo spinse fuori dalla cucina e si chiuse dentro prima di recuperare il ghiaccio dal freezer. Dannato Fra, gli aveva mollato un calcio mentre era semi eccitato e ora gli facevano un male boia. Per questo lo aveva sfrattato fuori, gli mancava solo la presa per il culo del ragazzo.
view post Posted: 23/5/2012, 15:46 All I ever Hunted - Other places
Di nuovo? Ma certo che era testardo! Ma dopotutto non si aspettava niente di diverso dal suo micetto preferito. Lo ignorò, in compenso fu la ferita stessa a ricordare a Gabriel che lui di là non poteva muoversi. Lo recuperò e se lo strinse al petto, avvertendo al volo il cambio di temperatura nel leopardo. La tentazione di fissare quel bastardo in volto era tanta, ma sicuramente Gab gli avrebbe infilato le dita negli occhi se solo avesse osato farlo, quindi lasciò perdere e si accontentò di sentire quel calore addosso. Peccato che quel “tenero” momento finì nello stesso istante in cui quel micio selvatico gli morse una spalla.

-Stai buono Gab! Quasi quasi ti preferivo quando eri semi svenuto. Eri così carino, mi hai anche detto che non saresti tornato indietro senza di me!!! E poi ti sei accucciato in una maniera così… CARINA… mi sono dovuto trattenere per non spupazzarti tutto.-

Un attore aveva meno espressività di lui mentre si faceva spuntare due lacrimucce di rimpianto per non aver approfittato del pardo quando era vulnerabile, oltre al fatto che sembrava veramente commosso delle parole che il micetto gli aveva mormorato mezzo morto. Perché gliela aveva detto? Semplice, per vederlo reagire, così Gab avrebbe fatto di tutto per guarire prima possibile e pestarlo a sangue.

-Per tornare dal tuo branco dovrai prima riprenderti, poi uccidermi e infine potrai tornare a casa chiaro? Non ti lascio tornare così a casa. Sei più morto che vivo e il tuo sangue potrebbe attirarti troppo guai addosso mentre passi il confine. Qua non sei conosciuto. Quindi prima stai buono, prima guarisci, prima ti levi dai coglioni chiaro splendore?-

Tono deciso e sicuro di sé mentre fissava Gab che stupidamente provava ancora ad alzarsi. Dargli le stampelle? Certo, in testa però. E poi lo avrebbe violentato fino a sfiancarlo e impedirgli così di muoversi, per colpa del dolore al culo però.

-Zane si farà aiutare dai miei ragazzi finchè tu non guarirai. Già l’ho avvisato. Sono sicuro che riuscirà a tenere tutti sotto controllo. È il tuo braccio destro, dovresti fidarti di più di lui, non è più un cucciolo, sa prendersi le sue responsabilità.-

Lo rimproverò gentilmente mentre recuperava gli antidolorifici per Gab e glieli porgeva insieme a un bicchiere d’acqua. Evitò di precisare che quegli antidolorifici lo avrebbero fatto dormire come un neonato, sennò con il culo che se li sarebbe presi. Ma se si fosse rifiutato… bhè li avrebbe presi di forza, a costo di baciarlo e infilargli le pasticche in gola con tutta la grazia che possedeva.

view post Posted: 4/11/2011, 00:16 All I ever Hunted - Other places
Il ringhio di Gab lo fece sghignazzare divertito, ormai conosceva quel micio e sapeva che bastava ordinargli qualcosa per guadagnarsi ringhi e proteste. Gabriel era troppo abituato a comandare, anche per questo Richard si divertiva come un matto a contraddirlo e a dargli ordini. Alla fine con il micio era una lotta perenne ed era quello che rendeva eccitante il loro rapporto. Se rapporto si poteva chiamare… ringraziare? Perché quella parola gli perforò le orecchie durante i suoi profondi pensieri? Si voltò di scatto verso il micio e capì che quella parola era uscita da quelle labbra velenose e dolci al tempo stesso. Spalancò gli occhi stupiti, notando come il suo caro nemico tenesse gli occhi bassi dopo essersi rimesso a sedere.

-Non ringraziarmi, l’ho fatto per i tuoi pardi.-

Replicò all’apparenza gelido mentre distoglieva a sua volta lo sguardo da quello del micio. Era imbarazzante quella situazione. Accettava grida e proteste, ringhi e borbottii, ma un ringraziamento era assurdo… non era da Gabriel! Fortunatamente la situazione si sbloccò proprio grazie al leopardo che cominciò a dire stronzate sul fatto di andarsene. Lo osservò mortalmente serio mentre lo vedeva buttare le gambe giù dal letto, ma Rich dubitava che l’altro sarebbe riuscito ad alzarsi realmente ed era pronto ad aiutarlo, pure se questo significava beccarsi schiaffi e pugni.
La domanda di Gabriel fece impallidire Richard che fissò triste gli occhi del leopardo. Scosse appena il capo, non rispondendo alla domanda, almeno all’inizio, ma l’Ulfrich sapeva benissimo cosa significava perdere qualcuno e sapeva quanto valeva sentirsi dire la risposta.

-No, non è riuscito a sopravvivere. Non ce l’ha fatta contro quei tipi. Era troppo giovane e senza esperienza per riuscire a battere quei bulli.-


Rispose mortalmente serio e dispiaciuto da morire per quella giovane vita spezzata solo per inesperienza e poco controllo. Sospirò appena, amareggiata di dover essere stato lui a dover dare quella notizia a Gabriel. Ma non ebbe modo di dire altro perché lo vide alzarsi e cadere per terra.

-Idiota patentato!-


Brontolò sbuffando mentre si avvicinava e prendeva in braccio Gabriel, appoggiandoselo contro il petto nudo mentre lo sistemava sul letto.

-Sei un cretino! Ascolta quando le persone ti parlano! Ora resterai sdraiato su questo fottutissimo letto finchè non ti riprenderai. Se torni così dal branco rischi solo di dargli più preoccupazione che altro e dovrebbero essere loro a badare a te.-

Lo rimproverò aspramente mentre lo rinfilava di forza sotto le coperte senza accettare repliche. I lunghi capelli sfiorarono il petto di Gabriel quando Richard lo lasciò e si risollevò. Ma il lupo levò subito quel fastidio e si buttò alle spalle i lunghi capelli, mettendo così in mostra quel dannato fisico che si ritrovava.
view post Posted: 15/10/2011, 15:08 I corvi sono animali simpatici - Other places
Quel giorno l’accampamento era deserto, come ci si aspettava ovviamente nei giorni di festa. I soldati erano andati nella cittadina vicina per cercarsi qualche svago notturno e nell’accampamento erano rimasti solo loro due. Wil e Ivan, come sempre del resto. Loro non avevano problemi di svaghi notturni, sapevano sfogarsi bene tra di loro, non per nulla erano amanti da anni. Durante il giorno erano stati in giro per i boschi, nuotando nel laghetto vicino e amandosi intensamente per delle ore prima di tornare nell’accampamento deserto, dove Wil preparò la cena per sé e il comandante. Mentre lui cucinava, Ivan preparò la tavola e posò nel posto dell’elfo una bellissima scatola di velluto nero. Quando la creatura secolare lo raggiunse a tavola restò sorpreso di quel dono e sorrise dolcemente mentre lo apriva. Lo zaffiro si mostrò in tutta la sua magnificenza e Wil restò letteralmente senza parole. Mai tra lui e il comandante vi era stato un rapporto dolce composto da regali, anzi, tutt’altro. Loro erano liberi, perennemente liberi e per questo evitavano di scambiarsi doni di amore eterno.

-Perché?-

Chiese semplicemente l’elfo fissando gli occhi del suo amante. Ivan scrollò semplicemente le spalle mentre sorrideva felice al suo partner.

*Me l’hanno portato ieri sera come dono e ho subito pensato di donarlo a te, sicuro che ti sarebbe stato benissimo. Considero un regalo per la festa e non altro.*

Rispose l’umano mentre prendeva la collana dalla scatolina e l’allacciava intorno al collo dell’elfo, notando come lo zaffiro facesse risplendere la figura oscura di Wil, tanto da far assumere ai suoi occhi verdi tonalità più accese. Era stata una scelta perfetta. Talmente era immerso nei suoi pensieri Ivan non si accorse del sorriso bastardo sul volto di Wilhelm che abbassò il volto di scatto e catturò le labbra socchiuse del comandante in un bacio famelico. La cena passò in secondo piano e poco dopo si ritrovarono entrambi tra le colti disfatte del letto a donarsi piacere reciproco. Mentre Wil prendeva Ivan un sibilo attirò la sua attenzione, ma fece finta di nulla, continuando a prendere il suo amante e mentre cercava di capire da dove provenissero quei passi troppo lievi per orecchio umano, ma perfettamente udibili per un elfo.
Si voltò di scatto verso l’ingresso della tenda, notando un lieve movimento, per questo non si stupì quando la tenda cadde addosso a loro. Il suo primo gesto fu proteggere il suo comandante, stringendoselo forte contro il petto, e facendo così che la collana di nascondesse tra i loro due corpi.

*Che sta succedendo Wil?*

Chiese Ivan preoccupato prima che la mano del partner gli bloccasse la bocca, in modo da non farlo parlare. Gli occhi verdi scrutarono nel buio, aspettando ora di vedere qualche movimento sospetto. Non avrebbe impiegato nulla a sfuggire con Ivan da sotto la tenda, eppure non si muoveva, aspettava il movimento in cui il nemico avrebbe fatto la sua prima mossa, dopo avrebbe reagito di conseguenza.
view post Posted: 25/8/2011, 00:31 Darkness(ultima parte) - Other places
Un gemito strozzato e infastidito uscì dalle labbra del piccolo quando Molock gli fece scivolare nuovamente le gambe a terra.

-Sei perfido.-


Si lamentò mettendo su un adorabile broncio che istigava allo stupro veloce. Le parole del demone gli fecero girare la testa, tanto che si afflosciò leggermente contro il compagno, ubriaco delle sue parole. Era possibile emozionarsi in quel modo per delle parole? Eppure Molock aveva solo detto di volerlo assaggiare come mai aveva fatto prima e che sapeva di buono, ma chissà perché quelle parole avevano avuto il potere di scioglierlo in quel modo.

-Molock per favore…-

Lo supplicò sottovoce mentre sentiva la sua eccitazione pulsare dolorosamente, anche troppo per riuscire a farlo godere. Di quel passo avrebbe solo sofferto e basta, altro che piacere intenso.

-Molock per favore… mi sta tirando troppo, mi fa male…-

Si lamentò a malincuore, ma era sicuro che il demone avrebbe finalmente capito che la tortura stava durando troppo, anche se ormai Take non era più umano al 100% certi dolori fisici li provava ancora, alla fine pure i demoni stessi a lungo andare si sarebbero infastiditi di quel prolungamento eccessivo. Il piacere era bello finchè non si arrivava alla tortura fisica, in special modo in amore non poteva succedere.
view post Posted: 24/8/2011, 14:39 il trucco c'è ma non si vede - Other places
Gli piaceva la sicurezza di Kan, il modo in cui si fidava di lui e vi abbandonava contro, era un vero zuccherino difficile da abbandonare. Se ne stava innamorando sempre di più, era difficile paragonare l’amore per il cucciolo verso il suo amore passato. Kan gli aveva letteralmente rubato il cuore e fatto proprio, in un modo così puro e dolce che era impossibile anche solo pensare di fargli del male.

-Mi piace la tua sicurezza cucciolo mio.-

Replicò dolcemente mentre lo riempiva di baci dolcissimi, non riuscendo a farne a meno, voleva ubriacarsi di quel viso dolce e quelle labbra morbide e invitanti, in modo da riuscire a resistere quando fossero stati lontani anche solo di pochi metri. Gli chiese cosa volesse fare e lo osservò rifletterci, aspettando di sentire la sua risposta.

-Si possiamo ancora andarci se vuoi.-

Rispose tranquillo prima di sentire la seconda opzione. Gli saltò letteralmente addosso e lo riempì di dolci baci mentre lo sovrastava con il proprio corpo.

-Posso dire che la seconda opzione mi garba molto di più? Abbracciati sul letto, in compagnia di un film, isolati dal mondo, solo io e te…-

Mormorò dolcissimo andandogli a baciare le morbide labbra ancora una volta, notando come si fossero leggermente gonfiate a furia di strapazzarle di baci.

-Se vuoi puoi vedere tra i miei film, così evitiamo proprio di uscire per andare a noleggiare il film. Che ne dici? Ne ho molti di paura, c’è solo l’imbarazzo della scelta.-

Lo informò staccandosi dal cucciolo e rotolando al suo fianco, appoggiandosi di lato e usando il gomito come appoggio per tenersi sollevato.
view post Posted: 24/8/2011, 12:03 Skarlet (ultima pate) - Other places
Avere quel biondo addosso era qualcosa di terribilmente dolce, anche se era inutile dirlo visto che il suo antipatico compagno avrebbe di sicuro trovato il modo di distruggere tutto come sempre del resto. Eccolo la infatti! Zen si ritrovò un dolce morso sulla spalla e sorrise dolcissimo prima di sentire la replica del biondo.

-Ti dispiace così tanto impazzire per me?-

Gli chiese dolcissimo rubandogli un bacio prima di essere malamente allontanato, ma solo perché Fra si rifiutava di essere troppo dolce. Zen sospirò appena prima di sentire la risposta del compagno riguardo alla loro vacanza. Un meraviglioso sorriso felice spuntò sulle labbra del rosso, anche se ci era rimasto di sale quando il biondo si era allontanato facendo smettere così le coccole. Doveva educarlo alle coccole o ci sarebbe rimasto secco il rosso! Scoppiò a ridere allegramente sentendo la sua presa in giro e si rialzò a sua volta, rivestendosi con cura prima di fissare bastardo il biondo.

-La mia virilità non ha bisogno di essere riacquistata, non è mai andata via! E tu hai perso l’unica possibilità di essere seme!-

Replicò divertito mentre sii avvicinava con passo lento e sensuale al suo uomo. Lo placcò prima di vederlo scappare via e lo spinse contro il muro, mettendogli un ginocchio in mezzo alle gambe.

-Le mie doti di porno divo avrai modo di provarle, mia cara mogliettina isterica!-

Mugolò compiaciuto prima di baciarlo prepotentemente, sapendo benissimo che ora Fra si sarebbe vendicato per averlo paragonato a una moglie isterica, ma alla fine era vero, Fra era la sua moglie isterica e paranoica… e non l’avrebbe cambiata per nessuna ragione al mondo in quanto l’amava alla follia.
view post Posted: 24/8/2011, 11:27 Passato, presente e futuro - Other places
Hiba la fissò perplesso, solitamente nemmeno le previsioni cattive dell’Angelo avevano riscontrato quella paura così folle negli occhi delle vittime, eppure Tila sembrava terrorizzata. Una volta Hibari aveva sentito dire a Maman che Tila era una ragazza speciale, dotata di qualcosa che ad altri mancava. Anche Theo a volte aveva detto la stessa cosa, ma senza essere preciso, come se lui stesso non sapesse spiegarsi quale fosse la dote della ragazza. Hiba sospirò verso la piccola prima di notare il fratello esausto, allora senza mezzi termini le buttò fuori le due ragazze prima di ritrovarsi Theo a terra.
Ma il biondo era terrorizzato dai suoi stessi incubi.

-Non voglio pensare a lei… non voglio…-

Mormorò tremante mentre si riprendeva e fuggiva dalla porta del retro. Cat, Cat, Cat, la sua testa era piena di quel nome, non sapeva nemmeno lui il perché. Erano anni che evitava di pensarci per non soffrire, invece la sua stessa testa lo odiava così tanto da volergli fare ricordare la sua donna!
Entrò nel locale e cominciò a muoversi velocemente verso lo spogliatoio dei maschi. Stava quasi per raggiungerlo quando fu bloccato dalla vocina terrorizzata di Tila. Si girò velocemente, incrociando gli occhi della ragazza e le sorrise educatamente mentre sentiva le sue parole.

-Si, a volte aiuto, dipende le serate però.-

Rispose sincero, effettivamente da maschio aiutava a volte, infatti erano le sere in cui l’angelo non c’era, mica poteva trovarsi in due posti contemporaneamente! La domanda di Tila lo colse impreparato e dovette fare due conti per ricordarsi in che panni era là due sere prima. La previsione di prima lo aveva sconvolto.

-Si, ero di servizio al bar.-

Rispose ancora dopo averci riflettuto. Una mano si sollevò lesta e andò a posarsi sui capelli, pettinandoli con le dita nervosamente, voleva tornare a casa e si vedeva. Ascoltò le sue parole ma non si ricordò degli orecchini, sicuramente Hibari ne sapeva più di lui.

“Theodore Dinamesque Den Adel!!!”

La voce squillante di Hibari lo fece sussultare e indietreggiare.

-Scusami piccola ma devo scappare da quel piccolo mostro! Chiedi a lui, sicuramente sa dove sono finiti i tuoi orecchini!-

Si scusò con la ragazza prima di fuggire velocemente.

“Theo! Fermati subito! Io e te dobbiamo finire un discorso fratellino!”

Gli sbraitò contro Hiba attirando i camerieri che stavano pulendo. Theo gli fece la pernacchia e fuggì via accompagnato dalle risate di tutto lo staff del locale. Hiba fu pronto a inseguirlo ma Cleo lo placò subito.

*Hibari sai se Theo si vede con qualcuna ultimamente???*


Gli chiese curiosa e civetta come sempre, mentre Theo recuperava le sue cose e tornava nel night. Intercettò Cloe e le sue domande e sollevò gli occhi al cielo. Alzò una mano e attirò l’attenzione del fratello, mostrandogli le sue cose, dopodichè si avvicinò ai due e abbracciò il fratello da dietro.

-Scusa Cloe, ma io e il piccoletto abbiamo intenzione di andare a casa a dormire. Comunque non sono affari tuoi se mi vedo con qualcuno, io e te già abbiamo avuto la nostra nottata e va bene così, non intendo ripeterla.-

Avvisò subito la ragazza, sprezzante come sempre prima di salutare tutti e trascinarsi via Hibari, caricandoselo letteralmente sulle spalle come se fosse un sacco di patate, ma non intendeva di certo abbandonarlo nelle mani di Cleo. Non era così sadico.
view post Posted: 24/8/2011, 10:39 All I ever Hunted - Other places
Quando raggiunse Gabriel si sentì male, terribilmente male, quel testardo pardo era in un mare di sangue, come era prevedibile dopotutto, alla fine Rich sapeva benissimo che il micetto teneva un casino ai suoi pardi, così come Rich teneva al suo branco. Però cazzo! Vederlo ferito minava tutta la sicurezza e freddezza del lupo, ci teneva troppo a quel micetto e vederlo ridotto in quel modo gli straziava il cuore. Non lo avrebbe di certo ammesso però! Aveva ancora un orgoglio da mantenere dopotutto!
Purtroppo il suo orgoglio andò a puttane nello stesso istante in cui incrociò gli occhi del micio, tanto da indurlo a usare un tono di voce dannatamente dolce, fortunatamente Gab non era abbastanza in forze per sfotterlo, tanto da dedicargli un sorriso… dolce?????? Ok, il mondo si stava distruggendo se Richard era riuscito a rubare un sorriso del genere a Gabriel!

-Per me resti sempre il MIO micetto.-

Mormorò piano, sicuro che Gab non lo avrebbe nemmeno sentito visto che era in preda ai dolori e aveva la faccia di uno che stava per perdere i sensi. Lo sollevò in braccio e notò l’abbandono con cui Gab si accucciò contro di lui. Stava davvero male se si era abbandonato in quel modo addosso a Richard! Il lupo tranquillizzò il leopardo, sussultando sorpreso di fronte allo strusciare dolce del micio. Ogni secondo che passava Rich si era reso conto che il suo nemico stava veramente male se si abbandonava in quel modo contro di lui senza reagire. Il suo mormorio lo spiazzò completamente.

-No Gab, non tornerò nemmeno se sei tu a chiedermelo.-


Sussurrò piano mentre lo vedeva svenire tra le proprie braccia. Lo portò in casa e lo fece medicare, dopodichè lo lasciò solo, nelle mani di due lupi che lo stavano lavando e vestendo, e scese al piano di sotto per parlare con il Nimin che era appena arrivato. Discussero della situazione e Lucifer, il Nimin Raja, diede la sua parola che nessuno del suo gruppo avrebbe osato sfiorare l’ospite di Richard. Il lupo lo ringraziò e tornò in camera, giusto in tempo per vedere il micio sollevarsi di scatto e ringhiare per il dolore. La stupidità di Gabriel a volte raggiungeva limiti sconosciuti.

-Evita di fare movimenti bruschi, rischi di farti del male e riaprire la ferita. Se vuoi tornare a casa prima possibile ti conviene stare tranquillo per un po’.-


Lo rimproverò divertito mentre entrava in stanza e scioglieva i capelli, la treccia gli stava ormai dando fastidio e quindi andava eliminata. Si tolse anche la camicia insanguinata e usò un panno umido per ripulirsi del sangue di Gabriel che ancora aveva addosso, dopodichè si levò anche i pantaloni e si controllò bene, in modo da non fare segni di sangue addosso, quindi si rivestì con abiti puliti, pantaloni neri e una camicia bianca che lasciò totalmente sbottonata. I capelli coprivano l’intera schiena nella loro lucentezza, sicuramente qua sarebbe partita la sfottitura di Gab visto che Richard gli stava dando le spalle e quindi il pardo poteva benissimo vedere la lunga chioma.
view post Posted: 1/8/2011, 01:52 All I ever Hunted - Other places
I suoi rapporti con gli altri branchi gli avevano permesso di sapere sempre cosa accadesse nei nuovi confini. Questo implicava anche sapere subito se vi erano ospiti o meno.
Purtroppo però alcuni branchi avevano pecorelle zoppe, tra cui quello dei leopardi. Strano a dirsi, ma furono proprio le pecorelle nere dei leopardi a individuare l’intruso. Uno della loro specie ovvio, una piccola pecorella smarrita che aveva osato invadere il loro territorio. Aveva fatto una degna fine. Distrutto dai suoi stessi simili. Purtroppo però la scena non passò inosservata e un giovane lupo si accorse di quello che stava accadendo e corse immediatamente da Richard a informarlo.

“Ulfrich… i quattro leopardi stanno di nuovo combinando danni. È entrato un piccolo leopardo nel confine e loro lo hanno ucciso. Però prima di venire qua ho visto un altro leopardo più grosso provenire dal confine e attaccare quei quattro. Ha i capelli neri e lunghi.”

Spiegò il piccolo lupetto attirando l’attenzione di Richard. Solo un uomo corrispondeva a quella descrizione e sperava ardentemente di riuscire ad arrivare prima di vederlo uccidere. Si trasformò in lupo e corse ad avvisare il Nimin Raja, insieme corsero nei vicoli cittadini e misero in fuga i quattro, i quali lasciarono subito il leopardo invasore per scappare alle ire del loro capo che li inseguì rapidamente, lasciando Richard vicino all’ospite ferito. Il lupo si ritrasformò in umano e si avvicinò a Gabriel, inginocchiandosi al suo fianco e controllando la ferita.

-Ciao micetto…-

Lo salutò con dolcezza prima di prenderlo in braccio e approfittare della sua totale debolezza. Gli sfiorò appena i capelli con le labbra mentre cominciava a incamminarsi verso la dimora che aveva nella zona del branco.

-Ora ti cureremo così potrai tornare prima possibile a casa Gabriel.-

Continuò a parlargli con un tono dolce, non riuscendo a essere cattivo in quel frangente. Il suo micio era ferito gravemente e doveva farlo riprendere prima possibile. Entrò nella casa e portò il leopardo nelle sue stanze, chiamando subito la compagna dell’Ulfrich locale per farsi aiutare nel medicare l’ospite. Lasciò Gabriel nelle mani sicure della donna mentre lui chiamava Zane.

-Gabriel è nella mia attuale zona, è gravemente ferito, quindi resterà qua fin quando non si sarà ripreso. No, purtroppo il piccolo è stato ucciso da altri leopardi. Zane si chiama invasione di territorio in un periodo pericoloso. Era ovvio che facesse quella fine. Per fortuna Gabriel si è salvato. Tranquillo, te lo rispedisco sano e salvo. Bada tu al branco in sua assenza. Se hai bisogno chiedi aiuto al mio branco. Si, ti aiuteranno con le provviste. Chiamali tranquillamente.-

Parlò velocemente con il leopardo, restando nella stessa stanza di Gab in modo da fargli capire che aveva avvertito veramente il branco e che quindi poteva rilassarsi. Chiuse la telefonata e fissò l’uomo che aveva sempre desiderato. Sembrava così assurda la situazione. Eppure Richard l’aveva detto quando se ne era andato dalla cittadina: la prossima volta si sarebbero incontrati nel territorio del lupo. Ed effettivamente era finita così.

‘Ho finito Richard, ora deve solo riposare, trattienilo a letto il più possibile.’

Lo avvisò la donna mentre abbandonava la stanza dopo aver medicato e pulito il leopardo senza fare domande. Aveva capito che proveniva dallo stesso territorio di Richard, sennò il lupo non lo avrebbe portato nelle proprie stanze.
view post Posted: 1/8/2011, 00:51 All I ever Hunted - Other places
“Lei sapeva benissimo le regole del nostro istituto, Mr Zeeman, eppure nonostante ciò non ha ritenuto opportuno informarci della sua vera natura. È stato un ottimo insegnante finora, eppure sono costretto a chiederle di andarsene spontaneamente prima che la notizia arrivi alle orecchie dei genitori. A fine giornata mi aspetto la lettera. Oggi sarà il suo ultimo giorno di lavoro qui.”

Il tono del preside era affettuoso e paterno mentre fissava Richard che era completamente paralizzato di fronte a quelle foto. Chi accidenti era stato a rovinarlo in quel modo? Chi poteva avercela con lui tanto da volerlo allontanare dalla città? L’unica persona a cui aveva fatto qualche torto in quel periodo era solo Gabriel, l’unico che avrebbe avuto quella faccia tosta necessaria per rovinarlo senza problemi. Per un succhiotto e un morso sarebbe arrivato a tanto? Era così assurdo. Lo faceva decisamente più maturo. Ma vabbè, per ora erano solo congetture, non aveva prove e non le avrebbe avute presto. Annuì in direzione del preside e andò a fare lezione, annunciando ai ragazzi che dall’indomani non avrebbe più insegnato loro e assistendo commosso alle manifestazioni d’affetto che gli dimostrarono. Era una soddisfazione per lui aver conquistato in quel modo quella massa di ragazzi senza regole. Era riuscito dove i colleghi avevano fallito. Questo sarebbe rimasto un bellissimo ricordo nella sua memoria.
A fine giornata la lettera giunse al preside.
Quella sera stessa Richard diede il suo personale arrivederci a Jean-Claude, dopo avergli raccomandato di indagare sul dono di Gabriel.
Quella notte il master parlò con il branco dei lupi del confine vicino, il quale accettò la presenza di Richard nel loro territorio.
L’alba dell’indomani lo vide abbandonare temporaneamente il suo branco, lasciandolo nelle mani sicure dei suoi sottoposti. Sarebbe corso nuovamente da loro in caso di bisogno.
Sparì nello stesso modo silenzioso in cui era arrivato in quella cittadina. Ma in cima alla collina si fermò ad ammirare il posto che l’aveva ospitato da quando era lupo e il suo sguardo si fermò nei boschi opposti alla collina, dove alloggiavano i leopardi e scosse appena la testa, rassegnato e un po’ triste.

-Ci rivedremo Gabriel… ma la prossima volta sarà sul mio territorio.-


Mormorò al vento prima di trasformarsi in lupo e correre verso il suo nuovo branco.
I suoi effetti personali avevano raggiunto il nuovo branco quella notte stessa, infatti Jean aveva spedito Asher a recapitare bagagli, per la felicità del vampiro biondo insomma, il quale era stato relegato al ruolo di postino.
Richard venne accolto calorosamente dal nuovo branco, con il titolo di Ulfrich ospite, pertanto riuscì a mantenere ancora intatta la sua nomina, tanto da poter prendere tutte le decisioni che voleva quando l’altro Ulfrich aveva bisogno di allontanarsi dal branco.
Passarono velocemente i sei mesi successivi. Il nuovo branco aveva apportato nuovi miglioramenti a livello interno e tutti riconoscevano il merito di Richard, il quale riuscì a stabilire accordi amichevoli anche con gli altri branchi, a cominciare da quello dei leopardi. Infatti con quel branco riuscì a fare velocemente amicizia, anche se ciò lo portava in continuo a pensare a Gabriel e al rapporto che avevano avuto quando abitavano ancora nella stessa zona. Quando capitava di sentirsi con Jean evitavano accuratamente l’argomento dei leopardi, anche perché il Master non era un grande amatore di pettegolezzi così come Rich del resto.
Sei mesi trascorsero da quel trasferimento eppure il tempo volò letteralmente, ma bastava osservare Rich per capire che il tempo era passato. Per carità, aveva un volto decisamente più in salute di prima, sembrava ringiovanito ed era sempre di buonumore. Il cambiamento avvenne a livello di… capelli… infatti il lupo non se li era più tagliati e ora i capelli castani gli cadevano in morbide onde fino al sedere, per colpa del sole avevano assunto tonalità rossastre, che si vedevano in particolar modo quando i capelli erano raccolti in una morbida treccia, che solitamente Rich usava quando doveva lavorare con il branco, a volte capitava pure di lasciarli liberi al vento.
Quel famoso giorno di sei mesi dopo si annunciò annuvolato e colpito da un vento gelido che annunciava l’arrivo dell’inverno. Tutti i branchi erano impegnati a fare provviste per la stagione fredda, per questo motivo erano tutti intrattabili e non accettavano di buon occhio interruzioni e arrivi inaspettati.
view post Posted: 31/7/2011, 01:49 All I ever Hunted - Other places
Quando incrociò lo sguardo di Gabriel ghignò come un fottuto bastardo, sapendo benissimo che quello era odio allo stato puro. Tra loro vi era sempre stato quel rapporto. Anche se non si poteva definire esattamente un rapporto visto che meno si vedevano più erano felici.

-Addirittura? Questo significa che posso stare qua quanto mi pare basta che non ti infastidisco? Oh signore, siete troppo buono.-


Esclamò con un tono teatrale prima di tornare a sfotterlo con malsano piacere, vedendolo stanco e approfittandone schifosamente, sapendo quanto fosse suscettibile il gatto quando era esausto. Non che quanto fosse riposato era molto più malleabile. Dettagli.

-Spiacente splendore… sono irritante di natura. Per questo mi diverto a romperti i coglioni!-


Replicò bastardamente prima di fargli quella domanda che gli premeva. Colpì dritto al punto quando lo vide agitarsi maggiormente. Che accidenti aveva combinato Gab da dover regalare un suo pardo a Jean senza apparente motivo?

-Tu dici? Peccato che lo siano!-

Ringhiò a sua volta prima di sentire quelle parole che lo colpirono. Sembrava che Gab fosse innamorato di Nat, visto quanta premura aveva per quel gattino. Questo infastidì terribilmente Richard che si sentì in dovere di continuare a rompere i coglioni al rivale. Per questo lo informò che si era scopato il gattino. La reazione fu esplosiva in tutti i sensi. A cominciare dal sorriso troppo dolce di Gab che preannunciava solo guerra, gli occhi brillavano di rabbia, sebbene ben camuffata. Questo infastidì maggiormente il lupo. Il miagolio del gatto gli fece assottigliare lo sguardo e fu ben preparato al gesto del Nimin Raji, anche se il dolore lo fece quasi gemere. Micio bastardo!

-Ricordati una cosa. L’hai regalato al mio master. Se lui mi ordina di scopare il pardo, io lo faccio, tu non puoi farci assolutamente niente.-

Sibilò con un ghigno mentre afferrava con una mano quella di Gab che gli stava stritolando i genitali. La staccò di mala maniera, fregandosene del suo dolore. L’altra mano si levò invece quella che gli teneva il mento, in questo modo le situazioni si invertirono. Ora era Rich a tenere intrappolato il leopardo.

-Scoprirò cosa hai fatto micetto… e là saranno guai. Sai che Jean-Claude non perdona, men che mai a te.-

Ribadì mollando di colpo la presa. Sentì le sue ultime parole e furono quelle a far scattare la sua rabbia. Gli avrebbe fatto passare un brutto quarto d’ora. Ora era inviperito. Si alzò di botto e afferrò di peso Gabriel, sbattendolo sulla poltrona e bloccandogli le mani con una delle proprie, e le gambe invece le allargò per bene, infilandosi in mezzo e allargandogliele maggiormente. In modo da fargli provare dolore nello stiramento dei muscoli. Che bella cosa la differenza d’altezza.

-Mi hai rotto i coglioni. Sorvolando sul fatto che la mia presenza non era gradita, ti sei permesso di minacciarmi e mi stavi spappolando ciò che uso per compiacere il mio Master, non contento ti sei anche permesso di insultare il mio titolo, pronunciandolo in modo abbastanza irriverente e per giunta hai detto che ti fa schifo stare nella mia stessa stanza. Questo significa che è ora di educarti come si deve.-

Usò un tono particolarmente cattivo. Mai nessuno era riuscito a provocare una simile reazione. Ma Gab aveva decisamente esagerato. O forse era Rich che era fin troppo infastidito da quella situazione? Usò la mano libera per piegare forzatamente la testa di Gab e morderlo sul collo, facendo sanguinare copiosamente il morso. Non contento scese verso la giugulare e a metà strada si bloccò, succhiando la pelle del gatto e lasciandovi sopra un succhiotto enorme, che copriva un bel pezzo di gola. Richard si leccò le labbra prima di staccarsi e andarsene velocemente, senza nemmeno dare il tempo a Gab di reagire. Appena fuori dalla casa si trasformò in lupo e sparì velocemente dal confine dei leopardi, facendo avvertire a malapena la sua presenza. Aveva appena marchiato il capo dei gattini come suo e sapeva che questa Gab non gliela avrebbe fatta passare liscia.
view post Posted: 31/7/2011, 01:12 il percorso - Other places
No, non era lui che non capiva, bensì Jason. Se John avesse avuto anche solo una delle cose di cui parlava Jas, sicuramente avrebbe ignorato quella questione del gioco e si sarebbe fatto gli affari propri. Non aveva momenti di debolezza, non più. Li aveva affrontati faccia a faccia ed era riuscito ad andare sempre avanti senza guardarsi indietro. A cominciare da sua madre. Le aveva dimostrato che lui non era una checca. Ora era in pace con se stesso.
Non rispose a nessuna delle frasi di Jason, lasciandolo proseguire nel suo monologo, ma quando squillò il telefono spalancò gli occhi.

-Aspe…-

Ma le sue parole si fermarono quando sentì la replica di Jason che rispose prontamente al cellulare. Si mise le mani sui fianchi, fissando il ragazzo e aspettando che riattaccasse per sentire la richiesta. Quando incrociò lo sguardo di Jason capì che l’ordine riguardava lui. Appena lo vide staccare la chiamata stava per fargli qualche domanda, ma la richiesta del ragazzo lo spiazzò.

-D’accordo…-

Mormorò sedendosi sulla panca e trovandosi il compagno a cavalcioni. Ancora prima di sentirlo parlare capì perfettamente la richiesta e sorrise malizioso.

-Farti scopare?-

Rispose sarcastico prima di sentire il seguito e annuire entusiasta. Si, decisamente gli piacevano gli uomini, in special modo quel tipetto irriverente che aveva già avuto modo di adocchiare. E si, lo aveva anche sognato. In modo molto poco casto bisognava aggiungere, ma non era il caso di dirlo per ora. Ci sarebbe stato tempo dopo il gioco.

-Sei fortunato. Mi piacciono gli uomini, anche se di solito preferisco scopare per piacere.-

Replicò maliziosetto mentre una mano si stringeva intorno ai fianchi di Jason e l’altra gli circondava il collo, attirandolo a sé e prendendosi prepotentemente un bacio. La mano che erano nel fianco si spostò sotto la maglia del ragazzo, accarezzandogli la pelle con bramosia, mentre la lingua danzava letteralmente dentro la bocca accogliente di Jason. Decisamente meglio delle sue fantasie.
view post Posted: 28/7/2011, 00:03 Passato, presente e futuro - Other places
La paura di quella ragazza era qualcosa di perfettamente tangibile, eppure era in un certo senso fuori dall’ordinario, come se l’Angelo in persona le avesse fatto qualcosa in ben altra vita. Ma era qualcosa di assurdo e totalmente fuori dal mondo, questo Theo lo sapeva visto che non aveva mai visto quella ragazza in vite passate. Prese la mano di Tila e la tenne salda ignorando il suo pigolio e avvertendo in pieno i suoi poteri. Quella ragazza aveva qualcosa di misterioso e sconosciuto che attirava l’Angelo forse più del dovuto. Eppure a guardare la bionda creatura nessuno lo avrebbe detto, sembrava così impassibile mentre prevedeva il futuro della ragazza. A fine previsione lasciò la mano della ragazza e tornò a sedersi, osservando la bionda troppo esuberante. Aveva già vissuto una situazione simile e sospirò pesantemente mentre il volto di Cat gli appariva davanti agli occhi come un pallido e bellissimo ricordo. La sua donna… non avrebbe mai smesso di considerarla tale. Lei era un angelo non Theo quando faceva la veggente. Si passò una mano tra i biondi capelli, lasciando scivolare via con grazia il copricapo che finì a terra in un frusciare di seta mentre Theo appoggiava il gomito sul tavolo e nascondeva gli occhi con la mano. Era stanco e non sapeva ancora per quanto tempo sarebbe riuscito a tenere le sembianze dell’Angelo. Era strano, ma anche i demoni si stancavano quando sfruttavano troppo i loro poteri. Ma in fondo sapeva che il motivo della sua stanchezza non era quello bensì la previsione che aveva fatto a Tila. Perché solo a lei dopo 50 anni? Ignorò la domanda di Cloe, o meglio… non la sentì proprio, troppo immerso nel ricordo della previsione e dell’immagine di Cat che si sovrapponeva a quella di Tila.

“Tranquilla Tila. Non mi sembri felice della tua previsione… posso sapere cosa ti ha predetto l’Angelo?”

Chiese curioso il ragazzo accarezzando la testolina della ragazza con una leggera carezza. Distolse lo sguardo dalla ballerina e lo posò sull’Angelo, notando che era strano, come se fosse sul punto di svenire da un momento all’altro. Era impossibile che proprio Theo stesse male, quella era l’espressione vuota che aveva quando pensava a Cat… a Hibari si strinse il cuore e sospirò appena.

“Su, Cloe e Tila, è tardi ed è ora per voi di andare a casa a cambiarvi.”


Fece loro in maniera paterna superando Ty per andare a chiudere la boccaccia di Cloe e buttare fuori entrambe dal retro, in modo da restare solo con il fratello. Appena la porta si chiuse un tonfo fece girare di scatto Hibari che trovò il suo amato fratello disteso per terra svenuto. L’Angelo si era trasformato in Theo e l’uomo era svenuto in preda agli incubi di un passato che aveva voluto dimenticare.

“Theo! Theo!”


Urlò terrorizzato avvicinandosi al fratello e prendendolo tra le braccia, cullando quel corpo forte contro il proprio, molto più debole e piccolo. Hibari chiuse gli occhi non avvertendo nessun respiro o altri segni di esistenza da parte del fratello, ma poco dopo il colorito di Theo riprese la sua normale tonalità e il demone aprì gli occhi, argentati e sconvolti ora.

-Che cosa è successo Hiba?-

Chiese piano il biondo, non riuscendo ancora a muoversi e restando volentieri tra le braccia del minore. Hiba non sapeva se dirglielo o meno, ma sapeva che Theo era testardo.

“Sei svenuto poco dopo aver fatto la previsione di Tila.”


Rispose il fratello. Theo balzò in piedi, ricordando tutto finalmente e si appoggiò al tavolo distrutto. Non disse una parola e uscì dalla porta del retro, facendo il giro del palazzo e tornando dentro il night, stavolta nei panni maschili, correndo a recuperare le sue cose e sfrecciando davanti a una Cloe chiacchierona che stava ancora torturando Tila. Ma lui le ignorò bellamente, cosa che invece Cloe non fece con lui. gli occhi della biondina si fecero a forma di cuore e cominciò a ciarlare su quanto adorasse il biondino e su quanto fosse fantastico a letto.
view post Posted: 8/5/2011, 21:01 Raymond Donovan - Other pg ID card
amore di nonno ti ho messo la discussione in rilievo e ho modificato un link di una delle immagini perchè c'era un http di troppo >.< spero non ti dispiaccia ç_ç
bel piggiolo comunque ò.ò
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